Marsilio Editori, Venezia Archives - Fondazione Giorgio Cini

Bruno Visentini. Governo, Cultura, Venezia. Scritti scelti 1969-1994

Bruno Visentini

Governo, Cultura, Venezia

Scritti scelti 1969-1994

a cura di Martino Ferrari Bravo e Pasquale Gagliardi

Promosso dalla Fondazione Giorgio Cini per celebrare il ventennale della scomparsa di Bruno Visentini – che della Fondazione è stato presidente per diciotto anni, dal 1977 al 1995 – questo volume presenta un’antologia di suoi scritti apparsi in varie sedi tra il 1969 e il 1994, e si ricollega al precedente Per Bruno Visentini (a cura di Costantina Toria e Renzo Zorzi, Marsilio 2001), anch’esso voluto dalla Fondazione per raccogliervi gli interventi presentati all’omonimo convegno tenutosi a San Giorgio nell’aprile 1998, a tre anni dalla scomparsa di Visentini. A dierenza del precedente, che costituiva nel suo insieme un ritratto a più mani nel quale la sua personalità e le sue azioni venivano tratteggiati dai vari, illustri relatori, questo libro presenta invece una sorta di ‘autoritratto’ dello stesso Visentini, che ne illumina la competenze, ne illustra le prospettive culturali e politiche e soprattutto ci racconta delle sue passioni. I suoi scritti sono stati raggruppati infatti dai curatori, con attento lavoro di selezione, in cinque sezioni tematiche, riconducibili sostanzialmente ai tre filoni che costituirono le tra grandi ‘passioni’ di Bruno Visentini: la politica, la cultura e Venezia.

 

La Galleria di Palazzo Cini a Venezia. Pittura, scultura e arti decorative

La Galleria di Palazzo Cini a Venezia. Pittura, scultura e arti decorative

a cura di Andrea Bacchi e Andrea De Marchi

Marsilio editore, Venezia, 2015

La recente riapertura al pubblico della Galleria di Palazzo Cini, con la sua preziosa raccolta di dipinti antichi, sculture e ra nati oggetti d’arte decorativa provenienti dalla collezione di Vittorio Cini, ha evidenziato l’opportunità di dotare il museo di un catalogo aggiornato e completo, strumento indispensabile per gli studiosi e i visitatori. A questa doppia fruizione sono connesse dunque struttura e veste editoriale del catalogo: da un lato strumento conoscitivo di rigoroso impianto scienti- co, a dato alla curatela di Andrea Bacchi e Andrea De Marchi, coadiuvati, per la stesura delle schede, da un nutrito gruppo di studiosi; dall’altro, libro prezioso, riccamente illustrato, a disposizione del pubblico. Numerose le novità emerse dalla ricerca condotta per l’occasione, promossa e coordinata dall’Istituto di Storia dell’Arte; novità che vanno ad ampliare i già ottimi cataloghi esistenti sulla collezione: quello curato da Federico Zeri, Mauro Natale e Alessandra Mottola Mol- no del 1984, dedicato ai dipinti toscani e agli oggetti d’arte donati da Yana Cini Alliata di Montereale e realizzato per l’apertura del museo; e quello curato da Andrea Bacchi del 1990, che comprende la collezione dei dipinti del Rinascimento ferrarese, giunti in Galleria qualche anno dopo tramite comodato – duciario di Ylda Cini Guglielmi di Vulci. Oltre ai consueti aggiornamenti storici e bibliogra- ci, che danno conto dei progressi delle ricerche sui pezzi precedentemente schedati, il volume opera un ampliamento critico accogliendo le opere non presenti nei precedenti cataloghi, perché giunti in Galleria successivamente: si è dunque inserito l’importante nucleo donato da Yana Cini nel 1985, che annovera capolavori come la tavoletta di Beato Angelico, proveniente dalla pala di San Marco a Firenze,o la tavoletta di squisita fattura di Michele Pannonio; e quello, recentissimo, lasciato in deposito nel 2015 dagli eredi di Ylda Cini, che conta notevoli acquisizioni come il San Matteo di Sassetta, il Ritratto di gentiluomo di Francesco Prata o uno splendido armadio intagliato di – ne Cinquecento assegnato ad ambito sansovinesco.

Il catalogo, edito da Marsilio e realizzato con il fondamentale contributo della Regione del Veneto, prosegue la serie dei volumi dedicati alle collezioni d’arte della Fondazione Giorgio Cini, frutto di un impegno catalograco e di ricerca che in tempi recenti ha conosciuto una forte accelerazione e che si pone l’obbiettivo primario, in armonia con gli orientamenti culturali e metodologici dell’Istituto di Storia dell’Arte e con i valori statutari della Fondazione, della valorizzazione costante del proprio patrimonio storico-artistico.

 

Gli affreschi nelle ville venete. L’Ottocento

Gli affreschi nelle ville venete. L’Ottocento

a cura di Sergio Marinelli e Vincenzo Mancini

Marsilio, Venezia, 2015

Il volume, che continua la collaborazione tra l’Istituto Regionale Ville Venete e l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, affronta il capitolo, che si e scoperto alla fine gran parte inedito, della decorazione ottocentesca nelle ville del Triveneto. Lungi dal ritrovare, com’era nei passati pregiudizi, la decadenza del genere, e emersa una civilta figurativa ancora originale e autonoma, pur in un’atmosfera volutamente ‘minore’, come ben illustra il ricco catalogo di oltre trecento schede. Al ruolo che nei secoli precedenti avevano avuto le quadrature trionfali, si sostituisce l’ornatistica geometrica e astratta, il trompe-l’oeil ludico, l’arredamento dei papiers peints. Si perde la nozione di un chiaro confine tra la grande decorazione e l’arredamento. Ma all’interno di questo sistema compaiono ancora, e qualche volta nella forma piu alta, i capolavori dei maggiori artisti dell’epoca da Caffi a De Min, da Bianchi a Favretto.

 

Scultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino

Il volume – promosso dalla Fondazione Giorgio Cini e dall’Istituto Regionale per le Ville Venete con il sostegno della Fondazione Giuseppe Roi – illustra, attraverso un denso saggio introduttivo a cui segue l’esame di quasi un centinaio di cicli scultorei, uno dei capitoli più ricchi e interessanti ma meno indagati
dell’arte veneta: la statuaria da giardino, un genere che trova nel territorio di Vicenza un punto di partenza quasi obbligato poiché soprattutto in quest’area si realizzò l’età d’oro della villa veneta. Qui, inoltre, si trovano le cave delle pietre calcaree con cui venne realizzata la stragrande maggioranza delle opere; e qui, infine, operarono con continuità alcuni degli scultori italiani più importanti, come gli Albanese e, soprattutto, i Marinali. Artisti che, insieme ad altre personalità, anche meno note, emerse dalla ricerca, hanno saputo dar vita ad una ‘galleria’ di straordinaria consistenza quantitativa ed estetica.
La statuaria da giardino ricopre, infatti, un ruolo nient’affatto secondario poiché costituisce quel necessario complemento di Natura manipolata finalizzato al pieno godimento del ‘gentilhuomo’, che contribuisce in modo sostanziale a definire l’inconfondibile organismo spaziale della villa veneta in cui sempre convivono coerenza funzionale e alta qualità estetica. In tale contesto le statue ricoprono il ruolo di ‘semiofori’ capaci d’intrattenere ancora oggi con l’osservatore avveduto un fitto e fruttuoso dialogo. Esse rivelano con una stupefacente ricchezza di esiti formali e di soggetti – al pari degli affreschi che decorano gli interni della villa – i messaggi più diversificati, veicolando la volontà di rappresentazione del privilegio e del rango dei committenti, come pure le vicende concrete della loro vita e i loro interessi culturali, e incarnando la nostalgia per un Eden perduto, fuori dal tempo, come pure l’ideologia del momento. Un patrimonio unico,  purtroppo sempre più gravemente minacciato dalle ingiurie del tempo se non dall’incuria colpevole dell’uomo, che è stato oggetto di una ricerca pluriennale condotta dall’Istituto finalizzata alla realizzazione di un catalogo completo delle opere: l’Atlante della statuaria veneta da giardino consultabile online attraverso i siti della Fondazione Giorgio Cini e dell’Istituto Regionale per le Ville Venete.