ARCHiVe per il Fondo Alain Daniélou

plus MAG, 02 2018

Alain Daniélou (Neuilly-sur-Seine04/10/1907 – Lonay27/01/1994), storico delle religioni, orientalista, grande esperto dell’India, studioso di ambito musicale, lasciò il suo archivio alla Fondazione Giorgio Cini nel 1971. I materiali sono oggi conservati presso l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione, istituto da lui fondato nel 1969, in collegamento con l’lnternational Institute for Comparative Music Studies and Documentation di Berlino (1963).

Il fondo, dedicato a musica, filosofia, arti e religioni dell’India, è costituito da più di 300 copie manoscritte di trattati in lingua sanscrita sulla musica, trascrizioni redatte da Daniélou e dai suoi collaboratori per riunire i massimi testi sulla musicologia indiana provenienti da diverse biblioteche dell’India. Il fondo conta inoltre circa 300.000 schede catalografiche inerenti la musica, la filosofia e la cultura indiana, riportanti annotazioni, citazioni bibliografiche e disegni. 

Gran parte dei volumi manoscritti sono già consultabili dall’archivio digitale dell’Istituto.

Sui manoscritti e sulle schede catalografiche è in corso un progetto per la trascrizione automatica dei testi manoscritti in sanscrito, hindi e inglese. Il progetto è portato avanti dai ricercatori di ARCHiVe che, mediante il software Transkribus e sfruttando script di machine learning, sono impegnati ad istruire dei modelli per rendere automatica la trascrizione dei testi. L’obiettivo è quello di rendere disponibile agli studiosi la trascrizione delle fonti, che saranno quindi ricercabili all’interno dell’archivio digitale, facilitandone la lettura e lo studio.

In particolar modo le digitalizzazioni delle schede catalografiche, mediante la preventiva trascrizione, potranno funzionare come degli iper-testi, all’interno dei quali trovare i link alle fonti citate.

La Fondazione Cini e il Centro ARCHiVe sono stati tra i primi al mondo ad applicare il software Transkribus per la trascrizione automatica di manoscritti alla lingua sanscrita e quella hindi.

Il coordinamento scientifico è a cura dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione.