Arturo Martini, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis. Il Lascito Franca Fenga Malabotta

Palazzo Cini
plus ott, 0131 2021

Nel 2020 le collezioni d’arte della Fondazione Giorgio Cini si sono arricchite grazie ad un ingente lascito testamentario disposto da Franca Fenga Malabotta, vedova del noto critico d’arte, poeta, collezionista triestino Manlio Malabotta (1907-1975), la cui fama è legata alla celebre e ricchissima raccolta di dipinti e di grafica di Filippo de Pisis, oggi conservata presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

 

Il lascito annovera un poderoso corpus di opere grafiche e di libri illustrati dei più importanti artisti italiani e giuliani del Novecento, tra le quali un acquerello e due acqueforti di Giorgio Morandi; e di un pregevole nucleo di opere di Arturo Martini, tra cui la
splendida terracotta con l’Ofelia del 1932, il bronzo Donna al mare dello stesso anno, il gesso La sete, bozzetto preparatorio per l’omonima scultura in pietra di Finale del 1934, e la Natura morta, olio su cartone, del 1945. Il Lascito alla Fondazione Cini, atto conclusivo di un lungimirante percorso di istituzionalizzazione della significativa collezione malabottiana, che ha visto nel 2015 la donazione del nucleo di opere triestine e giuliane al Museo Revoltella di Trieste, si qualifica come
una delle più importanti acquisizioni degli ultimi anni da parte dell’Istituto di Storia dell’Arte, che vede così incrementare in modo considerevole le proprie raccolte di grafica novecentesca.

 

La mostra, appositamente pensata per il piano nobile della Galleria di Palazzo Cini e concepita come esposizione delle opere dei tre artisti tra i più rappresentativi del gusto e delle predilezioni collezionistiche di Malabotta, vuole essere un omaggio a Franca Fenga Malabotta, recentemente scomparsa, e alla sua intensa, lucida e appassionata opera di testimonianza e valorizzazione dell’eredità culturale del marito Manlio, «una delle più affascinanti personalità culturali del Novecento giuliano».