CIAC – XXXII CORSO INTERNAZIONALE DI ALTA CULTURA

plus set, 0115 1990
Paesaggio, décor, fondali, «lontani», esterni, vedute, atmosfere, notturni: ogni modo di definire ciò che ci circonda implica anche un giudizio sul nostro modo di essere, ci situa nello spazio come relazione. L’arte, tutte le arti, così come la riflessione filosofica, il senso della condizione esistenziale, e il configurarsi e mutare di segno della particolare presenza umana in esso, hanno, da sempre, sentito e dovuto affrontare il problema: la nascita, o la lenta scoperta, del paesaggio, il suo collocarsi e trasmutare, il suo dominare la scena dell’espressività, fino alla fuga nell’esotismo, forse al suo dissolversi, e al possibile ricostituirsi. Il farsi e il disfarsi del paesaggio sarà studiato in questo corso, con più approfonditi sondaggi, nell’evoluzione delle arti e nel loro intreccio, in quelle figurative e plastiche, nella letteratura, nella musica, nella storia delle mentalità e delle idee, nei processi consci ed inconsci, dalla percezione alla descrizione, al simbolo, alla metafora, in una vicenda che ha accompagnato lo svolgersi del rapporto dell’uomo con la realtà di cui è parte.

Volume Il Paesaggio. Dalla percezione alla descrizione