Incontro e concerto con Yair Dalal

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia, Teatro Ca’ Foscari - Santa Marta e Auditorium Santa Margherita
plus mar, 0607 2024

6 marzo, h 18

Teatro Ca’ Foscari, Santa Marta, Venezia

La musica come strumento di pace 

Incontro con Yair Dalal coordinato da Giovanni De Zorzi

 

7 marzo, h 18

Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Baghdad-Jerusalem
Music and songs from Jewish Babylonian heritage

Concerto di Yair Dalal, voce, ‘ud e violino

 

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha invitato a Venezia per un doppio appuntamento, Yair Dalal, virtuoso interpret, suonatore di ‘ud e di violino e compositore, specializzato nel repertorio musicale, strumentale e cantato, della tradizione ebraico-irachena. La famiglia di Dalal è arrivata in Israele da Baghdad e le radici irachene sono parte importante del suo progetto musicale. Dalal, nato in Israele nel 1955, ha sviluppato uno stile musicale composito nel quale si possono ritrovare elementi della musica classica europea, del jazz, della musica araba. Affianca l’attività di musicista alla ricerca e l’impegno per preservare il patrimonio musicale iracheno ebraico-babilonese e anche, a seguito di un periodo nel quale è vissuto in un kibbutz nel deserto di Arabah nel sud di Israele al confine con la Giordania, la tradizione musicale dei beduini del deserto del Sinai.

L’insediamento di comunità ebraiche nell’area dell’attuale Iraq, dove sorgeva Babilonia risale a oltre 2.500 anni, nel VI secolo avanti Cristo a seguito della distruzione del primo Tempio a Gerusalemme da parte di Nabuccodonosor II. Anche dopo la conquista persiana di Babilonia, nonostante gli ebrei fossero liberi di tornare nella madrepatria, molti rimasero, fondando una importante comunità che ha convissuto con altre in quella regione fino ai primi anni Cinquanta quando, alla fine del controllo inglese e la contestuale nascita dello stato dell’Iraq, un decreto permise agli ebrei che lo desideravano di trasferirsi nello stato di Israele appena fondato. In quella occasione oltre 100.000 ebrei iracheni approfittarono di quella opportunità. Con loro portarono tradizioni musicali che oramai sono pressoché dimenticate sia in Iraq che anche nello stesso Israele. Tra queste i canti sacri e inni denominati shbahoth, canti per i pellegrinaggi (ziyyara) come anche musiche vocali e strumentali profane basate sul sistema musicale arabo dei maqam che maestri ebraico-iracheni componevano ed eseguivano nei ritrovi e nelle feste in Iraq, così come alla radio. Dalal ha appreso questi repertori da alcuni importanti esponenti di questa tradizione e si impegna a farli vivere e rivivere nei suoi lavori.

Il concerto, ispirato dalla tradizione musicale ebraico-irachena nella quale Yair Dalal è cresciuto e dalle atmosfere sonore del deserto, proporrà canti sacri, musiche liturgiche, canti profani, alcuni dei quali in aramaico, ed anche sue composizioni originali.

 

Yair Dalal è un importante attivista per la pace, impegnato a costruire un ponte di comprensione e creatività tra culture diverse. Tra i suoi numerosi sforzi per promuovere la pace tra arabi e israeliani, Dalal ha scritto realizzato un album intitolato ‘Inshallah Shalom’. È stato in tournée con un gruppo di musicisti palestinesi, ma quando è iniziata la seconda intifada è stato vietato loro di viaggiare assieme. Nel 1994 si è esibito al concerto di gala della cerimonia per il Premio Nobel per la Pace, assegnato unitamente a Yitzhak Rabin, Shimon Peres e Yasser Arafat. L’incontro-intervista, organizzato con la collaborazione del Dipartimento di Studi di Filosofia e Beni Culturali e il Teatro Ca’ Foscari, coordinato da Giovanni De Zorzi, è un’occasione per approfondire questo suo percorso.

 

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