Etnografia degli studi di registrazione

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
plus gen, 2426 2019

 

Seminario Musiche (e musicologie) del XXI secolo

Gli etnomusicologi, che da sempre si occupano di musiche ‘viventi’, devono misurarsi con la continua ridefinizione dei luoghi e delle pratiche della produzione musicale. In questa prospettiva, lo studio di registrazione è diventato negli ultimi decenni un importante luogo di ricerca. Il tema sul quale si intende riflettere è la possibile applicazione dell’indagine etnografica, propria del metodo antropologico, a un mondo contemporaneo e tecnologico quale quello degli studi di registrazione, con l’obiettivo di costruire modelli interpretativi sulle musiche contemporanee. Alcune questioni ‘classiche’ della ricerca etnomusicologica (studio dei processi creativi, performativi, status del musicista) si possono affiancare a nuove questioni sollevate dal mutato contesto – lo studio di registrazione – nel quale si svolgono (mancanza di pubblico diretto, rapporto con le tecnologie sempre più sofisticate, delocalizzazione e frammentazione del lavoro di gruppo, ruolo creativo di figure professionali diverse dal musicista, quali il produttore, il fonico).

 

Nel corso del XX secolo, l’evoluzione dei luoghi di produzione di musiche riprodotte ha accompagnato sia i musicisti nell’adattare il loro fare musica, sia gli studiosi nell’elaborare strategie di comprensione dei fenomeni musicali. Lo studio di registrazione è stato il territorio principale in cui è avvenuto il passaggio tra il mondo dell’oralità/scrittura a quello dell’oralità meccanica ed è diventato inoltre un luogo privilegiato per la miscela di generi, stili, strumenti musicali, ma anche di ricerca. Gli studiosi che interverranno al Seminario hanno formazione e biografie (musicali e scientifiche) molto diverse tra loro: studiosi di etnomusicologia, di popular music, produttori musicali, musicisti con esperienze di ricerca in contesti nelle diverse parti del globo e nell’ambito dei più diversi generi musicali (musiche di tradizione orale, popular music, jazz, musica contemporanea, musica per il cinema). Assieme rifletteranno su come l’idea di “etnografia”, proveniente dagli studi etno-antropologici, applicata ad un contesto come lo studio di registrazione – il luogo dove, forse più che nei concerti, i musicisti oggi si incontrano – stia fornendo strumenti innovativi di comprensione dei modi in cui la musica viene oggi prevalentemente concepita, eseguita e prodotta, e su come una prospettiva antropologica sia necessaria allo studio dei processi musicali contemporanei nei quali la tecnologia è sempre più pervasiva e raffinata e la diffusione mediatica sempre più determinante in ogni angolo del globo.

 

Giovedì Mattina, 24 gennaio

9.30-10.00

Serena Facci and Giovanni Giuriati

Introductory remarks

 

10.00-11.00

Alessandro Bratus

Processi che risolvono problemi. Lo studio di registrazione nelle culture della popular music, dalla nicchia alla norma – e ritorno

 

11.00-11.30 Coffee break

 

11.30-13.00

Thomas Turino

Recording as Replica/Recording as Musical Practice

 

Giovedì Pomeriggio, 24 gennaio

14.30-16.00

Jeremy Wayne Wallach

The Entextualization of Performative Sociality: Ethnomusicological Approaches to Sonic Encoding and Decoding

 

16.00-16.30 Coffee break

 

16.30-18.00

Ilario Meandri

Memorie orali e archeologia della tecnica: International Recording (1959-1969)

 

Venerdì mattina, 25 gennaio

9.30-11.00

Marco Lutzu

Approcci etnografici alla fonofissazione. Alcune riflessioni sulla produzione discografica in Sardegna

 

11.00-11.30 Coffee break

 

11.30-13.00

Hans Weisethaunet

The Ethnography of Recording—Sound, Agency, and Objects

 

Venerdì pomeriggio, 25 gennaio

14.30-17.30

Francesco Giannattasio, Pasquale Minieri, Simone Tarsitani

Esperienze e nuove sfide della produzione musicale in studio

 

Sabato Mattina, 26 gennaio

9.30-10.00

Alessandro Cosentino

Chitarristi dal Botswana e dal Malawi: creatività individuali in studio di registrazione

 

10.00-10.30

Vera Vecchiarelli

“La rifaceva anche centinaia di volte”: sulla registrazione della voce di De André in studio.

 

10.30-11.00 Coffee break

11.00-12.30

Eliot Bates

Technological and methodological assemblages: Analyzing the production of culture in Istanbul’s recording studios

 

12.30-13.30

Final discussion