La scena come “spazio sensibile”: partiture e regia dopo Verdi e Wagner

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
plus dic, 0506 2014

Nell’immagine: Edward Gordon Craig, bozzetto per la prima scena del secondo atto di Acis and Galatea di Händel, Londra, 1902.         Fondazione Giorgio Cini onlus


L’obiettivo del convegno è quello di esaminare le modalità con cui la partitura di un’opera in musica prevede o forse anche prescrive la sua configurazione scenica. Lo sviluppo di una coscienza dello spettacolo presso i compositori del XIX secolo è testimoniata, oltre che negli scritti di Wagner e nelle lettere di Verdi, dallo sfruttamento sempre più marcato della dimensione spaziale nell’allestimento delle opere. Tale tendenza si amplifica nella prima metà del XX secolo in concomitanza con la nascita della regia come forma artistica specifica,diventando un riferimento imprescindibile per gli studi sul teatro musicale. Sebbene lo stretto rapporto tra parola, musica e immagine sia stato riconosciuto come imprescindibile, la saggistica mostra ancora alcune carenze; in particolare manca una prospettiva sistematica e affinata sul piano teorico che sia in grado di fornire una solida base per l’individuazione e la valutazione degli elementi musicali rilevanti per l’organizzazione dello spazio scenico nelle sue varie componenti (immagini, requisiti, movimenti, gesti ecc.). Il convegno, articolato in tre sessioni, intende offrire un contributo alla formazione di questo impianto storico e teorico. La prima sessione (Comporre la scena tra Verdi e Wagner) prevede interventi di Luca Zoppelli, Gundula Kreuzer e Riccardo Pecci; nella seconda sezione (L’orecchio normativo: nuove scene per l’opera) interverranno Maria Ida Biggi, Donatella Gavrilovich e Clemens Risi; nella terza (L’occhio del compositore: spazi scenici in tre partiture) sono previste relazioni di Marie Lavieville Angelier, Dörte Schmidt e Tommaso Sabbatini. Il coordinamento è affidato a un comitato tecnico-scientifico composto da Maria Ida Biggi, Gianmario Borio, Giordano Ferrari, Michele Girardi e Isabelle Moindrot.

Il convegno nasce da una collaborazione tra l’Istituto per la Musica e il Centro studi per la ricerca documentale sul teatro e il melodramma europeo della Fondazione Giorgio Cini con l’EA Esthétique, musicologie, danse et création musicale, Université Paris 8 e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’iniziativa si inserisce nel progetto Vers le présent de la dramaturgie musicale à travers l’idée d’espace “sensible”, coordinato da Giordano Ferrari all’interno del Laboratoire d’excellence Arts-H2H (programma Investissements d’avenir, ANR-10-LABX-80-01) diretto da Isabelle Moindrot, che riunisce i laboratori di ricerca in arte dell’Université Paris 8 e dell’Université Paris Ouest e alcune istituzioni d’arte tra cui il Centre Georges Pompidou, il Conservatoire national supérieur d’art dramatique e la Bibliothèque national de France.

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