XX Seminario Internazionale di etnomusicologia

Isola di San Giorgio Maggiore
plus gen, 2931 2015

Dal 29 al 31 gennaio 2015, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza la XX edizione del Seminario Internazionale di etnomusicologia a cura di Francesco Giannattasio, dal titolo “Le tradizioni musicali fra documenti, patrimoni e nuove creatività”.

Il seminario 2015, intitolato Le tradizioni musicali fra documenti, patrimoni e nuove creatività, intende indagare lo stato e la natura attuale delle tradizioni musicali oggetto di una investigazione inter- e transculturale discutendo dei processi di patrimonializzazione in atto nelle politiche culturali a livello internazionale (cultura immateriale, riconoscimenti Unesco), dell’importanza degli archivi sonori nella ricerca e documentazione delle tradizioni musicali e delle nuove creatività che, in una prospettiva transculturale, oggi si esprimono, in modi anche fortemente diversi fra loro, nelle musiche del mondo.

Proprio per celebrare il ventesimo anniversario di questo appuntamento così importante nell’attività dell’IISMC, in coincidenza con i lavori del seminario verrà organizzato uno spettacolo al Teatro Goldoni “Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio” per la prima volta a Venezia.

L’Orchestra di Piazza Vittorio costituisce uno degli esempi più significativi di quelle pratiche multietniche nei quali musicisti provenienti da diverse parti del mondo si uniscono in formazioni composite e a geometria variabile. Si tratta di un esempio concreto di come nuove creatività contemporanee sperimentino linguaggi musicali nei quali diverse culture vengono combinate in modo da creare nuove forme sonore che contengano elementi tratti dalle culture di partenza, riconfigurati in forme creative e innovative.

Programma Seminario

Giovedì 29 gennaio

ore 9.30 – 12.30

Francesco Giannattasio (Università di Roma «La Sapienza»)

Introduzione al Seminario

Dan Lundberg (Svenskt Visarchiv, University of Stockholm)

Pluralize or polarize? Music archiving and ideology

ore 14.00-16.00

Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari)

Paradossali monumenti

Venerdì  30 gennaio

ore 9.30 – 12.30

Mario Tronco (musicista, compositore), Leandro Piccioni (musicista, compositore)

L’Orchestra di Piazza Vittorio: un’esperienza creativa multimusicale

ore 14.00-16.00

Incontro con i musicisti dell’Orchestra  di Piazza Vittorio

ore 20.00 Teatro Goldoni, Venezia

Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio

Direzione artistica e musicale: Mario Tronco, elaborazione musicale: Mario Tronco e Leandro Piccioni

Sabato 31 gennaio

ore 9.30 – 13.30

Anthony Seeger (UCLA e Smithsonian  Institution)

Changing Our Story from one of Loss to one of Potential through Audiovisual Archives

Discussione finale

 Info: Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati- www.cini.itmusica.comparata@cini.it – T +39 041 2710357

Storia

Ideato nel 1995 da Francesco Giannattasio, allora direttore dell’IISMC, che ne ha curato tutte le edizioni, il Seminario ha visto avvicendarsi a Venezia molte fra le più illustri figure dell’etnomusicologia internazionale (per citarne alcune: Simha Arom, Jean During, Mantle Hood, Steven Feld, Jeremy Montagu e Adelaida Reyes), spesso invitate a confrontarsi con famosi musicisti (come Ali Farka-Touré, Riccardo Tesi), direttori artistici, registi e video documentaristi, nonché ingegneri del suono (come Gerard Mueller, che ha curato la progettazione dell’acustica dell’Auditorium Parco della Musica di Roma).

Il ventennale del Seminario costituisce una tappa importante per la storia dell’IISMC, avendo contribuito largamente ad un percorso che ha visto il consolidarsi del ruolo dell’Isituto, divenuto sempre più punto di riferimento fondamentale per l’etnomusicologia italiana e referente importante in ambito europeo e internazionale.

Il seminario, che si svolge sempre nell’ultimo fine settimana di gennaio, è diventato nel tempo luogo di incontro privilegiato per studiosi etnomusicologi e studenti di etnomusicologia, tanto da diventare un appuntamento fisso per studenti e dottorandi provenienti da varie università tra cui l’Università di Roma “La Sapienza”, Roma “Tor Vergata”, Cagliari, Cremona oltre che, naturalmente, Venezia. Per alcuni anni, grazie a una convenzione tra Ca’ Foscari e Fondazione Cini gli studenti di etnomusicologia dell’Università hanno potuto frequentare il Seminario ottenendo crediti formativi.


Pubblicazioni tratte dai seminari

Alcuni seminari sono confluiti in pubblicazioni a stampa e altre in pubblicazioni online

Classificazione e analisi dei procedimenti polifonici, L’indagine storica in etnomusicologia: Oriente e Occidente, Il verso cantato: la poesia orale in una prospettiva etnomusicologica, Filmare la musica: etnomusicologia e comunicazione audiovisiva, L’etnomusicologia e il nuovo consumo della world-music, Gli spazi sonori della musica, Etnomusicologia e studi di popular music: quale possibile convergenza?, L’Etnomusicologia e le musiche contemporanee, Etnomusicologia, musicologia evolutiva e neuroscienze, Prospettive di una musicologia comparata nel XXI secolo: etnomusicologia o musicologia transculturale?.

 


Nelle ultime edizioni del Seminario ci si è attentamente interrogati su status, prospettive, compiti e metodi d’indagine di una musicologia comparata del XXI secolo, vista la completa trasformazione del panorama sociale e culturale del mondo. Ai fini di un adeguamento alla nuova realtà con la quale dobbiamo confrontarci, sono stati sottoposti a un severo vaglio critico molti termini e concetti che hanno fino ad oggi caratterizzato la fisionomia e l’armamentario teorico di questa disciplina: dalle nozioni di etnia, identità culturale, musicale e tradizionale, ad opposizioni quali alto/basso, colto/popolare, scritto/orale, funzionale/estetico, sincronico/diacronico, fino alla stessa denominazione, ormai sempre più anacronistica e inattuale, di etnomusicologia.

Si tratta ora di trarre le conseguenze da tali considerazioni di carattere generale e andare direttamente al cuore del problema: lo stato e la natura attuale delle tradizioni musicali oggetto di un’investigazione inter- e transculturale. In questo senso la XX edizione del Seminario internazionale di Etnomusicologia dell’IISMC si presta bene – anche in senso simbolico, vista la ricorrenza calendariale – a un tentativo di fare il punto sulla reale sostanza, oggi, delle tradizioni musicali di cui la nostra disciplina statutariamente si occupa. Questo intento motiva il titolo del Seminario 2015: Le tradizioni musicali tra patrimoni, archivi e nuove creatività.

Se la sostituzione del consunto termine ‘musiche tradizionali’ (e quali non lo sono?) con ‘tradizioni musicali’ dà il senso della rivoluzione copernicana che siamo ormai tenuti a compiere, riteniamo che una migliore e più realistica cognizione del nostro oggetto di studio possa venire da una riflessione, attenta e non ideologica:

a) sui contenuti concreti di concetti astratti (e solo apparentemente politically correct) quali ‘patrimonio’, ‘patrimonializzazione’, “cultura immateriale”;

b) sul nuovo valore, anche euristico, che assumono oggi le politiche e i concreti contenuti degli archivi musicali;

c) sulle implicazioni transculturali delle molte nuove creatività che oggi si esprimono, in modi anche fortemente diversi fra loro, nella/e musica/he del mondo.

Varie sono le questioni che possono nutrire una riflessione in questo senso. Ad esempio:

1) qual è la reale estensione, spaziale e temporale, del concetto di patrimonio immateriale soprattutto alla luce delle molteplici attribuzioni di senso (intangibile, intoccabile, invalicabile, invendibile, inventabile, inverosimile, ecc.) che esso di fatto assume nella concretezza delle nuove politiche ‘culturali’, apparentemente rispettose delle differenze, ma in realtà prevalentemente basate su interessi economici e su strategie di fatto ghettizzanti?

2) in che misura gli archivi sonori e multimediali riflettono, assecondano o limitano l’estensione del concetto di patrimonio?

3) come individuare, studiare e valorizzare le nuove creatività musicali senza farsi condizionare dai preconcetti celati dietro nozioni conservatrici, quali appunto quelle di patrimonio e patrimonializzazione?

Francesco Giannattasio


 

Per info: musica.comparata@cini.it – T 041 2710357