Progetto Dante 1491 e adesione al CERL della Fondazione Giorgio Cini

La Fondazione Giorgio Cini ha recentemente aderito al CERL (Consortium European Research Libraries) in qualità di Special Member. In virtù di questa nuova relazione e a conclusione dell’anno dantesco, è stato lanciato il progetto “Dante 1491”, un censimento illustrato delle note di possesso provenienti dalle copie sopravvissute della Divina Commedia di Dante, stampata a Venezia nel 1491 da Bernardino Benali e Matteo Capcasa. 

Esattamente 530 anni fa veniva infatti pubblicata la prima edizione veneziana illustrata della Divina Commedia.

 

La Fondazione Giorgio Cini possiede una delle 103 copie sopravvissute e, nel 7° centenario della morte di Dante, coincidente con i 70 anni della Fondazione, tramite il centro ARCHiVe, intende rendere disponibile al grande pubblico di studiosi e di appassionati di Dante l’edizione digitale del poema. Il progetto, dedicato all’anniversario del Sommo Poeta, offrirà anche una rinnovata testimonianza di Venezia capitale della stampa a caratteri mobili e regina indiscussa della diffusione della conoscenza nel ‘500, a celebrazione dei suoi primi 1.600 anni di storia che si festeggiano quest’anno.

 

I dati che risulteranno dal censimento saranno inseriti nella banca data MEI (Material Evidence in Incunabula) e le immagini dei segni di possesso verranno caricate nel Provenance Digital Archive (PDA) del CERL. Gli stessi dati, ordinati e organizzati, verranno elaborati in una mappa che, partendo da Venezia dove il libro è stato stampato nel 1491, indicherà tutti i luoghi che i libri hanno percorso e dove si trovano oggi conservati.

L’elenco e il contesto dei precedenti possessori, inquadrati in termini di tempo e di spazio, costituiranno la base del racconto del percorso che i volumi della Divina Commedia hanno compiuto rivelando chi fossero i lettori di Dante negli ultimi cinque secoli. Se il pellegrinaggio dantesco attraverso i tre regni ultraterreni è certamente un viaggio immaginario, quello dei singoli libri è innegabilmente reale e si presta ad essere testimonianza concreta della circolazione del sapere e della cultura europea. 

 

 

Il censimento dell’edizione veneziana del 1491 si pone in continuità con il progetto di censimento illustrato dell’edizione fiorentina del 1481, coordinato dal CERL con il sostegno della Fondazione Polonsky. Poiché, come sappiamo, non ci è pervenuto nessuna copia autografa della Divina Commedia, lo studio analitico delle prime edizioni a stampa è sicuramente fondamentale da un punto di vista filologico per esaminare e approfondire la trasmissione del testo e delle sue varianti.