«Viridarium» 6

Come nei precedenti volumi di «Viridarium», il tema è affrontato da specialisti di diverse culture ed epoche storiche. Alle tradizioni orientali, in cui si conservano alcune delle concezioni più arcaiche sulla metamorfosi, guardano i primi due saggi, quelli di Riccardo Fracasso, che studia le tradizioni mitologiche e le credenze popolari cinesi fra il IV sec. a.C. e il V sec. d.C., e di Alessandro Grossato, sulle trasformazioni vegetali nell’induismo, mentre una prospettiva comparatistica più ampia, che abbraccia tutta l’area eurasiatica, è proposta da Carlo Donà nella sua analisi delle svariate forme ed espressioni assunte dalla figura universale della donna-serpente. Partendo dalla gnosi alchemica che concepisce la manipolazione dei metalli come metafora di una mutazione plastica dell’Anima, Ezio Albrile esamina, invece, alcune inquietanti riprese moderne del tema e, in particolare, la descrizione degli universi fantasmatici indotti dall’assunzione di droghe nei romanzi visionari di Philip Dick. Di seguito Cristina Noacco dedica un’ampia rassegna ai numerosi testi francesi medioevali che narrano storie di metamorfosi, attingendole dalla letteratura antica o dal folclore, e ne mette in luce la sistematica rilettura in chiave cortese. I due ultimi saggi si concentrano su alcune riapparizioni moderne e contemporanee del tema della metamorfosi: Gioia Paradisi ne analizza la valenza “esistenziale” nelle Farfalle di Guido Gozzano; Fiorenza Lipparini ne mostra le radicali implicazioni estetiche e logico-linguistiche nella letteratura contemporanea, da Hofmannsthal e Kafka alle avanguardie storiche, per soffermarsi infine su due sorprendenti racconti di Alberto Savinio.