Lettere artistiche del Settecento veneziano 3. L’epistolario Giovanni Antonio Armano – Giovanni Maria Sasso

Oltre quattrocento sono le ‘lettere pittoriche’ scritte da Giovanni Antonio Armano all’amico e collega in affari Giovanni Maria Sasso, in un arco temporale che va dal 1776 al 1802. Pittore, restauratore, collezionista e soprattutto mercante, Armano – veneziano d’origine ma bolognese d’adozione – giocò un ruolo tutt’altro che secondario nella geografi a del mercato d’arte italiano fra Sette e Ottocento. Tenne infatti rapporti strettissimi con collezionisti e mercanti italiani ed europei, comprando e vendendo dipinti, ma soprattutto disegni e stampe. Fu proprio la passione per le arti grafi che a procurargli il miglior credito fra i collezionisti e i conoscitori del tempo, specialmente inglesi, cui vendette diverse opere. Il suo nome era ben noto anche ad eruditi del calibro di Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni, grazie all’aiuto dei quali riuscì a procurare alcuni dipinti per la Galleria degli Uffi zi. I suoi traffi ci commerciali, pur fra crescenti rivalità, si
svolgevano a Roma, grazie alla protezione del principe Sigismondo Chigi, ma anche a Firenze e soprattutto a Bologna e a Venezia, ove fu tra i protagonisti nell’acquisto dei più bei disegni di Parmigianino della collezione Zanetti, di cui tentò anche, ma senza esito, una preziosa edizione a stampa a fi ni propagandistici e commerciali. Fondamentale, nel suo percorso professionale, resta inoltre la creazione della più ricca raccolta di stampe di Marcantonio Raimondi mai realizzata, documentata sinora soltanto da un catalogo a stampa descrittivo: le ricerche e le indagini hanno portato a identifi carne un cospicuo nucleo nelle raccolte della Kunsthalle di Amburgo.