L’Incoronazione di Poppea

Da Istituto Italiano Antonio Vivaldi

Nella storia del teatro d’opera L’incoronazione di Poppea (Venezia 1643), dramma di Giovan Francesco Busenello e musica attribuita a Claudio Monteverdi, tiene un posto speciale. È infatti il primo melodramma su un soggetto storico: invece di Dafne, Orfeo, Adone, intervengono qui l’imperatore Nerone, l’imperatrice Ottavia, la cortigiana Sabina Poppea, il filosofo Seneca. Un beffardo cinismo pervade il dramma, tratto dagli Annali di Tacito e da una tragedia latina attribuita a Seneca (Octavia): vi si riconosce l’impronta del libertinismo filosofico e morale coltivato nell’Accademia degli Incogniti. La straordinaria vivezza del canto ne esalta l’effetto: mentre l’azione si avvita nel suo criminoso percorso, l’ascoltatore segue le bellezze della musica con crescente costernazione.
Il volume della «Drammaturgia musicale veneta» riproduce la partitura manoscritta conservata a Napoli. Come il manoscritto della Biblioteca Marciana (già riprodotto nel 1938), essa reca l’impronta di molte mani: Francesco Cavalli, forse Benedetto Ferrari, probabilmente un ignoto musicista napoletano. Nel saggio introduttivo, lo storico Gino Benzoni traccia un panorama del tacitismo seicentesco, stoffa di fondo del dramma. Alessandra Chiarelli dipana l’intricata matassa delle fonti musicali e librettistiche. Lorenzo Bianconi offre l’edizione dello «scenario» (1643), del dramma come lo volle pubblicare l’autore (1656), e delle varianti nel libretto napoletano (1651).