Paolo Venini e la sua fornace

Da Le Stanze del Vetro
ISBN 885723353

Protagonista del vetro muranese del Novecento, Paolo Venini (1895–1959) con la sua appassionata attività, svolta nell’arco di quasi un quarantennio, ha contribuito in modo determinante alla vitalità dell’arte del fuoco, conseguendo risultati straordinari riconosciuti anche in ambito internazionale.

Milanese, già socio della Cappellin Venini, nel 1925 fondò la vetreria V.S.M. Venini & C. avendo soci come Napoleone Martinuzzi e Francesco Zecchin, dai quali si separò nel 1932. Divenuto presidente della società, egli operò instancabilmente come grande regista e direttore della Venini fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1959. Nella definizione del catalogo della vetreria, egli intervenne anche come ideatore di nuove serie di vetri a metà degli anni trenta, ma in particolare nel corso degli anni cinquanta.
Il volume, frutto di un’approfondita ricerca basata in prevalenza su materiale inedito proveniente dall’archivio storico Venini, illustra soprattutto quest’aspetto della sua attività attraverso la successione di circa trecento modelli. Per la maggior parte di essi Paolo Venini ricorse alle tecniche tradizionali muranesi di cui diede una raffinata e innovativa interpretazione grazie alla quale nacquero le serie Zanfirico reticello, Mosaico zanfirico, Mosaico multicolore ecc. e i coloratissimi vetri a murrine. Significativa fu inoltre l’influenza del design nordico che venne rivisitato in chiave muranese. Il volume documenta inoltre l’intervento degli autori che collaborarono con lui in maniera episodica tra gli anni trenta e gli anni cinquanta, chiamati dallo stesso Venini o giunti in maniera autonoma perché interessati al vetro e/o alla qualità del lavoro della fornace. Duecentocinquanta vetri narrano la collaborazione della ceramista svedese Tyra Lundgren, di Gio Ponti, di Piero Fornasetti, dei pittori Eugène Berman e Riccardo Licata, ma anche degli americani Ken Scott e Charles Lin Tissot. Ad essi si aggiunsero gli architetti Massimo Vignelli e Tobia Scarpa e la designer norvegese Grete Korsmo.