Sguardi Musicali. Rassegna di documentari etnomusicologici: Caraibi e Papua Nuova Guinea

Ca' Dolfin - Università Ca' Foscari, Venezia
plus NOV, 19 2019

Sguardi musicali, rassegna di documentari etnomusicologici dedicata ai Caraibi e Papua Nuova Guinea a cura di Marco Lutzu e Simone Tarsitani è parte di un più ampio progetto avviato nel 2018 dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati che prevede attività di formazione, promozione e sostegno alla produzione nell’ambito dell’etnomusicologia visiva e multimediale. Scopo della rassegna è quello di favorire la circolazione di documentari di interesse etnomusicologico attraverso proiezioni, momenti di riflessione e incontri con gli autori.

Il progetto è promosso dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali Logo e con il contributo di ENI.

 

Questa prima edizione è articolata in due sessioni tematiche. La prima prevede la proiezione di tre documentari dedicati a pratiche musicali di area caraibica introdotti dai curatori della rassegna: The Other Side of the Water, di Jeremy Robins e Magali Damas (2011) girato tra Haiti e New York e dedicato alla musica “rara” haitiana; Santeros, di Marco Lutzu (2015), sui tamburi sacri batá della Santería cubana e, in prima proiezione assoluta, Sweet Tassa: Music of the Indian-Carribean Diaspora, dedicato alla musica “tassa” delle comunità indiane di Trinidad e Tobago, di Christopher Ballengee (2019), vincitore del Premio Borsa Carpitella 2018.

 

La seconda sessione, invece, prevede la proiezione di Voices of the Rainforest, di Steven Feld (2019). Il film documenta ventiquattro ore della vita della comunità Kaluli nella foresta pluviale del Bosavi (Papua Nuova Guinea).  Un avvincente lavoro multimediale realizzato in alta risoluzione (4K) e con audio multicanale combinando materiali audiovisivi raccolti nel 1976-1999 e nuove immagini realizzate nel 2018.


Programma a partire dalle ore 14 

 

The Other Side of the Water, di Jeremy Robins e Magali Damas, 2011, 57 min.

Il documentario segue un gruppo di giovani immigrati che prendono una antica musica dalle colline di Haiti e la reinventano per le strade di Brooklyn. Il viaggio di questa improbabile band offre una visione unica dell’esperienza haitiano-americana: uno sguardo raro in un mondo di musica, spiritualità e attivismo culturale incentrato sul “rara”, in parte cerimonia di carnevale, in parte vodou, in parte strumento di protesta sociale, una delle forme di musica più mozzafiato e contestate nelle Americhe.

 

Santeros, di Marco Lutzu, 2015, 69 min.

Yuliet, giovane madre di famiglia, pratica la Santería fin da piccola e da qualche anno ha scoperto di avere doti di spiritista e di medium. Alain, musicista di talento, ha consacrato la sua vita a l’oricha Aña, condizione necessaria per poter suonare i tamburi sacri batá in occasione delle cerimonie religiose.

Santeros offre uno spaccato della vita dei due protagonisti, mostrando come queste siano pervase quotidianamente dalla pratica religiosa e dalla musica, entrambi fondamentali per affrontare le difficili condizioni della loro esistenza.

 

 

Sweet Tassa: Music of the Indian-Caribbean Diaspora, di Christopher L. Ballengee, 2019 [Premio Borsa Carpitella 2018]

Primo documentario di Chris Ballengee, etnomusicologo statunitense che da anni lavora sulla “tassa” di Trinidad e Tobago, un genere musicale che ha le sue origini nell’India settentrionale e arriva nei Caraibi con i lavoratori asiatici dopo la fine della schiavitù negli anni Trenta del XIX secolo.

Prodotto grazie all’assegnazione del Premio Borsa Carpitella 2018, il documentario affronta i temi della migrazione e la costruzione dell’identità nazionale che, a Trinidad e Tobago, vengono dibattuti anche attraverso i discorsi sulla musica e gli strumenti musicali.

 

Voices of the Rainforest, di Steven Feld, 2019, 67 min.

Nel 1991 Steven Feld pubblica il CD Voices of the Rainforest, che documenta ventiquattro ore nella vita della foresta pluviale Bosavi e della comunità Kaluli in Papua Nuova Guinea. Nel 2016 ha digitalizzato e ricatalogato tutti i nastri analogici di questo progetto e rimixato il materiale in 7.1 surround sound proponendolo come installazione in musei d’arte, festival, cinema e sale da concerto negli Stati Uniti e in Europa. Una ulteriore rielaborazione ha portato alla realizzazione di un film immersivo nel quale le tracce audio sono state sincronizzate con cinquant’anni di fotografie, film e video dell’Archivio digitale Bosavi e nuove immagini appositamente girate nel 2018.


Ingresso libero fino a esaurimento posti