Il corpus delle incisioni di Giovanni Battista e Francesco Piranesi

Il corpus incisorio integrale di Giovanni Battista Piranesi (Venezia 1720 – Roma 1778) e del figlio Francesco Piranesi (Roma 1758 – Parigi 1810) fu acquisito dall’Istituto di storia dell’Arte nel 1961 grazie all’acquisto dell’edizione in 24 volumi della “Calcographie de Piranesi Frères” pubblicata tra 1800 e 1807. Sul contropiatto anteriore della legatura in cartone e pelle verde di ciascun volume è presente un’etichetta recante la dicitura «Rue de la Harpe, vis-à-vis celle des Deux-Portes, n. 26, à Paris. TESSIER. RELIEUR ET DOREUR. De la Trésorerie nationale, du Bureau de la Guerre», elemento che consente di attestare la fabbricazione della legatura e collegarla all’attività di Jean-Joseph Tessier, rilegatore ufficiale della Trésorerie Nationale. Sul contropiatto anteriore di tutti gli esemplari si trova anche l’ex libris del Commendatore Gregorio Fumach, recante il motto Anchora Inparo: preziosa traccia di possesso che riconduce l’edizione alla figura dell’imprenditore milanese, protagonista dell’industria dell’abbigliamento in età fascista, titolare della sartoria Fumach Medaglia (fu il sarto della Regina Margherita di Savoia) e collezionista d’arte antica e libri di pregio.

In occasione della mostra Disegni di Giambattisrta Piranesi che la Fondazione Giorgio Cini dedicò all’opera dell’architetto e incisore veneziano in occasione del bicentenario della morte (Piranesi: incisioni, rami, legature, architetture, catalogo a cura di A. Bettagno, Vicenza 1978), la maggioranza dei volumi fu sfascicolata e smembrata per ricavarne singole incisioni da incorniciare ed esporre. Oggi le stampe si conservano, entro cartelline, nelle cassettiere metalliche del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.

Completano la raccolta grafica piranesiana: una copia in edizione Salomoni, edita nel 1764, della  Raccolta di alcuni disegni del Barbieri da Cento detto il Guercino, cui si aggiunge un altro esemplare di medesima edizione, con un numero inferiore di incisioni e con uso di inchiostri di tinte diverse; e una copia in unico volume delle opere Peinture de la ville Lante á Roma de l’invention de Jules Romain e Peinture de la Sala Borgia au Vatican de l’invention de Raphael: edizione francese, per i torchi della Calcografia Piranesi Frères e Leblanc, delle incisioni di Tommaso Piroli che riproducono gli affreschi perduti, su invenzione di Giulio Romano, un tempo nel casino di villa Turini Lante sul Gianicolo e le decorazioni raffaellesche delle logge nel Palazzo Vaticano. Il contropiatto di quest’ ultimo volume reca un ex libris che dichiara un passaggio dell’opera nella biblioteca di Alexandre Dufour (1760-1835), architetto regio responsabile, insieme a Pierre-François-Léonard fontane, di interventi nel castello di Versailles.

Nel 2010 la Fondazione Giorgio Cini ha promosso e organizzato un’esposizione itinerante dell’intera opera incisoria piranesiana (Le Arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designer), con una selezione di circa 300 stampe a rappresentare la variegata e poliedrica attività dell’artista settecentesco. A queste sono state affiancate alcune creazioni tridimensionali di progetti tratti dalle Diverse maniere di adornare i cammini (1769), realizzate dall’atelier madrileno Factum Arte; e una video di animazione dedicata alle visionarie invenzioni delle Carceri (1761), utilizzando gli esemplari conservati alla Fondazione Cini (progetto e realizzazione di Grégoire Dupont per Fondazione Giorgio Cini e Factum Arte).