Edizione critica a cura di Michael Talbot – Fondazione Giorgio Cini

Antonio Vivaldi. Carae rosae, respirate. Mottetto per soprano, archi e basso continuo, RV 624

Carae rosae, respirate, RV 624 è il solo mottetto vivaldiano per soprano, archi e basso continuo conservato al di fuori dell’Italia. Ci è pervenuto attraverso due raccolte manoscritte, entrambe custodite a Londra: un set di parti staccate appartenente al Royal College of Music e una partitura conservata alla British Library. La struttura del mottetto è quella convenzionale: due arie, intercalate da un breve recitativo, e concluse con un brillante Alleluia. Lo stato incompleto delle fonti (la seconda delle quali fu evidentemente copiata dalla prima) è di un tipo piuttosto insolito. Nella sua forma attuale la partitura comprende una parte vocale, un basso strumentale e una parte di violino primo, tuttavia è evidente che in origine doveva esistere almeno una parte di mezzo (probabilmente due, in conformità con gli altri mottetti sopravvissuti di Vivaldi), poiché in tutte le circostanze, assai frequenti, in cui il basso è in pausa, la parte di primo violino continua come una linea «sopranina» piuttosto che come un basso armonico. Per la ricostruzione sono state aggiunte dal curatore delle parti di mezzo per un violino secondo e una viola, compito non particolarmente diffi cile, in quanto molti passaggi trovano delle precise corrispondenze in altre opere di Vivaldi.

Antonio Vivaldi La fida ninfa, RV 714

Vivaldi intonò il libretto de La fida ninfa, dramma per musica in tre atti di Scipione Maffei, in vista dell’inaugurazione del nuovo teatro dell’Accademia Filarmonica di Verona, che ebbe luogo il 6 gennaio 1732, nella stagione di carnevale, con una ricca scenografia di Francesco Bibbiena. L’edizione critica si basa sul manoscritto autografo della partitura, custodito presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (Giordano 39 bis, cc. 154-298). Nell’Introduzione si fornisce una descrizione analitica della fonte principale utilizzata e quella sintetica delle più importanti fonti secondarie collazionate, fra cui una collezione di arie staccate realizzata a Venezia, attorno al 1732, da almeno sei diversi copisti con la supervisione dello stesso Vivaldi, attualmente custodita pressola Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda (Handschrift Mus. 2389-J-1). L’edizione critica della partitura è integrata da una riproduzione in facsimile del libretto a stampa dell’opera, pubblicato a Verona nel 1732 da Jacopo Vallarsi.