Renzo Zorzi (edited by) – Fondazione Giorgio Cini

L’eredità  dell’Ottantanove e l’Italia

Può
forse bastare una scorsa all’indice per constatare che l’inclusione di
questo volume nella collezione «Civiltà veneziana» non è arbitraria o
forzata. Anche se infatti suo tema generale sono le influenze e
conseguenze che la Rivoluzione francese ha avuto sull’Italia, un certo
numero dei saggi che lo compongono ha diretto riferimento con problemi
e situazioni riguardanti la Repubblica veneta o la stessa città di
Venezia. E non è certo un caso. Non solo perché tanta parte delle
attività della Fondazione Giorgio Cini hanno per tema storia, cultura,
civiltà, costumi di Venezia e del suo territorio, e molto spesso i
corsi che vi si tengono riflettono analisi e approfondimenti di queste
tematiche, ma per una ragione più specifica: se infatti per tutta la
penisola le vicende e gli sviluppi della Rivoluzione francese hanno
avuto conseguenze spesso sconvolgenti, per quel che riguarda la
Repubblica di Venezia tali conseguenze sono state più drammaticamente
vissute e traumaticamente risolutive.

INDICE

Prefazione di Renzo Zorzi

Norberto Bobbio, Nel secondo centenario della “Dichiarazione dei diritti dell’uomo”

Jean Starobinski, Rousseau: de l’espérience vénitienne à la Révolution française

Bronislaw Baczko, Mythes et représentations de la Révolution française

Alessandro Galante Garrone, L’Italia nel primo centenario della Rivoluzione francese

Gustavo Costa, Vincenzo Monti, la Francia rivoluzionaria e la poetica del sublime

Vittore Branca, Sbastigliamenti alfieriani fra miti solari e fede palingenetica, delirio pindarico e autobiografia poetica

Alessandro Galante Garrone, Papi, Balbo, Manzoni e la Rivoluzione francese

Erasmo Leso, La Rivoluzione francese nella lingua italiana

Mario Rosa, Di fronte alla Rivoluzione: politica e religione in Italia dal 1789 al 1796

Giuseppe Giarrizzo, Alla ricerca del giacobinismo italiano

Franco Della Peruta, Armi e società nell’Italia napoleonica. L’esperienza della Repubblica e del Regno d’Italia

Franco Barbieri, Canova e l’eredità dell’Ottantanove: da «l’ architecture parlante» alla «architecture moralisée»

Giorgio Pestelli, Riflessi della Rivoluzione francese nel teatro musicale italiano

Jacques Joly, Il «Capo» e la «Nazione» nel melodramma francese e italiano della Rivoluzione e dell’Impero

Giovanni Scarabello, L’«Ottantanove» francese visto dalla diplomazia veneziana

Mario Infelise, Gazzette e lettori nella Repubblica veneta dopo l’Ottantanove

Piero Del Negro, La memoria dei Vinti. Il patriziato veneziano e la caduta della Repubblica

Giuseppe Gullino, La
nuova cultura e l’economia. Dalle Accademie agrarie all’attivazione
dell’Istituto Reale di Scienze, Lettere ed Arti (1768-1812)

Giuseppe Ricuperati, Lo Stato sabaudo e la crisi dell’Ancien Régime

Giorgio Spini, I rivoluzionari valdesi e il Piemonte del 1799

Tavola rotonda sul volume di Franco Venturi, La Repubblica di Venezia (1761-1797)

Indice dei nomi

Indice delle illustrazioni

L’eredità dell’ottantanove e l’Italia raccoglie gli interventi al “XXXI Corso Internazionale di Alta Cultura” tenutosi dal 2 al 16 settembre 1989.

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

L’epopea delle scoperte

La Fondazione Cini di Venezia ha portato il proprio contributo al mezzo
millennio della scoperta dell’America con un corso di alta cultura
dedicato alle scoperte geografiche, al quale hanno partecipato i più
illustri studiosi a livello internazionale. I saggi spaziano su tutti
gli aspetti delle nuove conoscenze dell’umanità che si sono susseguite
nel corso dei secoli dall’impresa di Colombo in poi.

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Il paesaggio

Paesaggio, décor,
fondali, «lontani», esterni, vedute, atmosfere, notturni: ogni modo di
definire ciò che ci circonda implica anche un giudizio sul nostro modo
di essere, ci situa nello spazio come relazione. Carte, tutte le arti,
così come la riflessione filosofica, il senso della condizione
esistenziale, e il configurarsi e mutare di segno della particolare
presenza umana in esso, hanno, da sempre, sentito e dovuto affrontare
il problema: la nascita, o la lenta scoperta, del paesaggio, il suo
collocarsi e trasmutare, il suo dominare la scena dell’espressività,
fino alla fuga nell’esotismo, forse al suo dissolversi, e al possibile
ricostituirsi.
Il farsi e il disfarsi del paesaggio viene illustrato in questo volume
da importanti studiosi italiani e stranieri, con più approfonditi
sondaggi, nell’evoluzione delle arti e nel loro intreccio, in quelle
figurative e plastiche, nella letteratura, nella musica, nella storia
delle mentalità e delle idee, nei processi consci ed inconsci, dalla
percezione alla descrizione, al simbolo, alla metafora, in una vicenda
che ha accompagnato lo svolgersi del rapporto dell’uomo con la realtà
di cui è parte.

INDICE

Renzo Zorzi
Nota

Roberto Tassi
Tempo e natura. Sull’Epistolario di Claude Monet

Piero Camporesi
Dal paese al paesaggio

Max Milner
L’anamorphose fantastique, ou la transfiguration de la vision par les instruments d’optique

Jean Staronbinski
Paysages orientés

Salomon Resnik
Estetica del paesaggio

Lea Ritter Santini
Il paesaggio addomesticato

Ruggero Pierantoni
Diffusione e riflessione nei materiali architettonici

Karlheinz Stierle
Paesaggi poetici del Petrarca

Vittore Branca
Il paesaggio nel Boccaccio: descrittivismo, calligrafismo, allusivismo, espressivismo

Cesare de Seta
Il «ritratto» della città: Napoli tra XV e XVII secolo nella pittura europea

Vincenzo Fontana
Modelli per la laguna di Venezia nel Cinquecento. Alvise Comaro e Girolamo Fracastoro

Raniei Varese
Dal paesaggio simbolico alla pittura di paesaggio

Tilman Seebass
Il concetto dell’armonia arcadica e la realtà arcadica. Osservazioni su alcuni testi e dipinti del primo Ottocento

Ottani Cavina
Roma 1784: la città reale e la città geometrica nelle vedute urbane di David e della cerchia

Jean-Jacquei Eigeldinger
Promenade et paysage dans la musique de J.J. Rousseau à Liszt et Wagner

Francoise Cachin
Paysage et identité nationale en France au XIX siècle

Vittorio Strada
L’orizzonte perduto: spazio naturale e spazio artiiciale nella letteratura russa

Gian Piero Brunetta
Ma scoperta delle Mule e una Italia

Andrea Zanzotto
Temi di paesaggi

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Le metamorfosi del ritratto

Le
diciannove lezioni raccolte in questo libro, tanto più se si consideri
che esso spazia al di là dei problemi del solo ritratto in ambito
visivo, pittorico, scultoreo o di ogni altra tecnica ed espressione
figurativa, ma, continuando una tradizione di multipolarità propria di
questi corsi, pur senza giustificarne esplicitamente l’estensione e
definirne le correlazioni, allargano il campo di indagine ad altri
aspetti dell’arte del ritratto, toccando tematiche letterarie e
interpretazioni antropologiche, e non rinunciando ad incursioni nei
trattati di fisiognomica sia antica, con influenze e derivazioni che
permangono fino agli studi cinquecenteschi di Leonardo e Della Porta
(Carlo Carena), sia moderna, con le nuove teorízzazioni di Lavater
(Marian Hobson) e di Cesare Lombroso (Delía Frigessí), e a una piccola
scelta di scrittori signíficativi, nei quali la focalìzzazione sul tema
“ritratto” (e soprattutto per quel che riguarda i contemporanei,
“autoritratto”, ripetendo in ciò il fenomeno iniziatosi a partire dal
Cinquecento degli autoritratti di artisti – basterà ricordare per il
caso più clamoroso la settantina di autoritratti di Rembrandt -,
prolungatosi come uno dei più sintomatici indirizzi dell’arte moderna)
hanno trovato particolarmente in un genere, quello del romanzo e della
letteratura autobiografica, la sua più straordinaria manifestazione, al
punto da potersi dire che l’intera storia del romanzo è in realtà una
storia di ritratti e, in particolare nel moderno, di autoritratti.

INDICE

Prefazione di Renzo Zorzi
Jean Clair, Occhio per occhio, dente per dente, tratto per tratto.

Carlo Carena, Uomini e animali nella fisiognomica antica.

Enrico Castelnuovo, «Propter quid imagines faciei faciunt». Aspetti del ritratto pittorico nel Trecento.

Giandomenico Romanelli, Il ritratto assente: Marin Falier a Palazzo Ducale.

Carlo Bertelli, Il ritratto nell’opera di Piero della Francesca.

Gino Benzoni, Ritrarre con la penna, ossia gli ambasciatori veneti ritrattisti.

Claudine Haroche, Les usages de l’impassibilité et de la maitrise de soi dans la domination politique.

Alfonso E. Perez Sanchez, Los Retratos de Velázquez .

Francis Haskell, Come si costruisce un re: Carlo I d’ Inghilterra e i suoi ritrattisti.

W. R. Rearick, The Venetian Selfportrait. 1450-1600.

Ernst J. Grube, Il ritratto nel mondo musulmano.

Maria Hobson, La physionomie: le portrait d’un exemple.

Lea Ritter Santini, Gli occhi del ritratto.

Victor Brombert, Dostoievski: portrait de l’homme à paradoxes.

Delia Frigessi, Ritratti antropologici.

Sergio Perosa, Il ritratto che uccide (da Poe a Wilde).

Paolo Costantini, «L’éternel du transitoire»: ritratto dell’artísta da (giovane) fotografo. Steíchen a Parigi, 1900-1902.

Paolo Fossati, Carlo Carrà, Gentiluomo ubriaco, 1916. Un ritratto del XX secolo.

Giovanni Raboni, Proust contro Proust.

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