Concerti e spettacoli Archives - Pagina 7 di 24 - Fondazione Giorgio Cini

Mdi ensemble

Nell’ambito del seminario Echi monteverdiani nel Novecento italiano, organizzato dall’Istituto per la Musica, il mdi ensemble eseguirà un concerto per quartetto d’archi.

7 dicembre 2018, Auditorium ‘Lo Squero’, ore 19:00

Prosegue la fruttuosa collaborazione tra l’Istituto per la Musica e il mdi ensemble, giovane formazione milanese tra le più interessanti del panorama contemporaneo, che si è distinto fin da subito per la sua versatilità e competenza affiancando importanti compositori quali Helmut Lachenmann, Gérard Pesson, Stefano Gervasoni e collaborando tra l’altro con direttori come Stefan Asbury, Emilio Pomarico, Beat Furrer, Pierre André Valade, Yoichi Sugiyama.

Nel 2017 viene insignito del premio speciale Una Vita nella Musica, assegnato ogni anno dal Teatro La Fenice di Venezia.

CONCERTO

Bruno Maderna, Violaper viola sola

Luciano Berio, Duetti per due violiniselezione

Stefano Gervasoni, Recercar Chromatico post il Credoper quartetto d’archi

Lorenzo Troiani, Cara è la fine IIper violino e due assistenti

Gian Francesco Malipiero, Cantari alla madrigalescaper quartetto d’archi

mdi ensemble

Lorenzo Gentili-Tedeschi, violino

Lorenzo Derinni, violino

Paolo Fumagalli, viola

Giorgio Casati, violoncello


Ingresso libero fino a esaurimento posti

Venezia Jazz Festival | Concerto e Workshop | Markus Stockhausen – Florian Weber

Concerto
Markus Stockhausen e Florian Weber
Inside Out

Sabato 03 novembre, ore 18.00
Auditorium “Lo Squero”
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore

Inside Out racchiude due grandi improvvisatori tedeschi, molto diversi nelle loro connessioni al linguaggio del jazz, ma accomunati da un profondo interesse nel processo di creazione espressiva: Markus Stockhausen, uno dei trombettisti più apprezzati in qualsiasi tradizione musicale, e Florian Weber, pianista insignito di premi in patria e all’estero. Entrambi vengono da una formazione classica e sono profondamente interessati nel processo dell’espressione creativa: del guardare Dentro e Fuori, con intensità alle cose, per echi, risonanze, intuizioni. Ancora una volta il mix di colori della loro musica è meravigliosamente ampio, spaziando dall’esuberanza e dall’abbandono alla gioia alla bellezza limpida e fluttuante. A momenti le loro linee si sfocano impercettibilmente tra composizione e improvvisazione, distillando finemente le due. Esplosioni d’impeto sono alternate a melodie giocose e campi di suono luminosi, che rendono i loro concerti un’esperienza indimenticabile e imperdibile.

BIGLIETTI DISPONIBILI SU Vivaticket.it O Geticket.it
Intero 20€ +diritto di prevendita
Ridotto (under 26, over 65 anni e residenti Città metropolitana di Venezia) 15€ +diritto di prevendita


Workshop
Markus Stockhausen
Euphoria

Domenica 4 novembre, ore 15.00 /18.00
Auditorium “Lo Squero”
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore

Canto libero, musica intuitiva e silenzio. Chi siamo, se ci sono solo suono, canto, musica e silenzio? Il corso, con la direzione di Markus Stockhausen, è un’avventura spirituale, attraverso la bellezza della musica, delle armonie, della pace interiore. È rivolto a tutti, anche non musicisti, ma disponibili alla libera improvvisazione, per creare assieme una atmosfera sonora di gioia, intensità e euforia.
“For me, every human being bears the visage of God and carries within him or hr the power, the love and the knowledge of the Highest. With the help of music – that which I am most familiar with – I hope to inspire others to rediscover this source within them as well as to gradually develop a feeling for their own intuition. Intuitive music, singing and silence are perfectly suited for this.” (Markus Stockhausen)

PRENOTAZIONI A jazz@venetojazz.com
Quota di partecipazione 25 €


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L’epica leggendaria del Kosovo. Concerto – Il canto delle nozze di Halil

Tavola rotonda L’epica leggendaria del Kosovo
Concerto Il canto delle nozze di Halil

Il cuore della penisola balcanica, nelle aree di confine tra Serbia, Montenegro, Kosovo e Albania, punto di incontro tra l’area slavofona e albanofona, è il terreno di una delle più celebri tradizioni di canto epico, oggetto già negli anni trenta del secolo scorso delle ricerche di Parry e Lord che rivoluzionarono lo studio della narrazione epica sia scritta che orale.
Il seminario e il concerto, promossi dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati,  intendono soffermarsi su una tradizione di canto epico che, attraverso varie trasformazioni legate anche alle complesse vicende storiche dell’area, si presenta oggi vitalissima; essa vede uno dei suoi nuclei principali nei canti in lingua albanese delle montagne di Rugova, in Kosovo, al confine con il Montenegro, di cui il cantore Isa Elezi Lekgjekaj (1947) – invitato a Venezia per l’occasione – è il maggior interprete vivente. Il seminario introduttivo vedrà la partecipazione dei curatori della Milman Parry Collection della Harvard University e di Zymer Ujkan Neziri, dell’Istituto Albanologico di Priština, autore di numerosi volumi che hanno contribuito a fissare nella scrittura questi canti. Il concerto, in particolare, prevederà l’esecuzione integrale de Il canto delle nozze di Halil. Ad affiancare Isa Elezi Lekgjekaj durante il concerto vi saranno due esecutori di çiflteli e sharki (liuti pizzicati a manico lungo), con brani strumentali.

L’evento costituirà l’occasione per la presentazione del progetto, curato da Nicola Scaldaferri, di pubblicazione dei canti epici albanesi della Milman Parry Collection, rimasti inediti per oltre ottant’anni.


Programma
13 novembre 2018
Fondazione Giorgio Cini
Tavola rotonda ore 15.30 -17.45
“L’epica leggendaria del Kosovo” 
Interverranno:
Giovanni Giuriati, Università di Roma “La Sapienza” e Fondazione Giorgio Cini
Presentazione e saluti
Nicola Scaldaferri, Università di Milano
David Elmer, Harvard University
Zymer Neziri, Istituto Albanologico di Prishtina
Ettore Cingano, Università Ca’ Foscari Venezia
Discussant


Concerto 18.30 -19.45
Esecuzione integrale di “Il canto delle nozze di Halil” con sopratitoli in italiano.
 con Isa Elezi Lekgjekaj (cantore epico), Hasan Hasani (musicista) e Januz Mushkolay (musicista).

 

Concerto per flauto e chitarra

27 giugno 2018 ore 19:00

AUDITORIUM ‘LO SQUERO’

CONCERTO

Il concerto, promosso dall’Istituto per la Musica, rientra nelle attività previste in occasione del Workshop  organizzato in collaborazione con la Hochschule der Künste Bern e il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.
Gli stessi docenti, impegnati nelle sessioni pratiche giornaliere, si esibiranno in concerto proponendo alcuni dei brani oggetto di studio del Workshop e conservati nell’archivio dell’Istituto per la Musica.
Questa sarà inoltre l’occasione per assistere in prima mondiale al brano del compositore veneziano Claudio Ambrosini Carnis ore, cordis ore per flauti e chitarra.

FLORINDO BALDISSERA, chitarra
ELENA CASOLI, chitarra
MARTIN FAHLENBOCK, flauto

FEDERICA LOTTI, flauto

PROGRAMMA 

Camillo Togni, Due preludi per ottavino

Fausto Romitelli, Solare

Claudio Ambrosini, Carnis ore, cordis ore per flauti e chitarra World Première

Niccolò Castiglioni, Romanzetta

Giacomo Manzoni, Echi

Fausto Romitelli, Dia Nykta per flauto


Ingresso libero fino ad esaurimento posti, non è necessaria la prenotazione.


Scarica la locandina


Gino Severini, Pedrolino et Arlequin, 1958. Collezione privata. © 2018. Adagp Images, Paris / SCALA, Firenze.

Le Dimore del Quartetto: Quartetto Indaco

Le Dimore del Quartetto: Quartetto Indaco
16 aprile 2018, ore 18
Isola di San Giorgio Maggiore, Auditorium “Lo Squero”,


Programma

Luigi Boccherini (1743-1815)
Quartetto in sol maggiore op. 44 n. 4, “La Tiranna”
I. Presto II. Tempo di Minuetto

Nino Rota (1911-1979)
Quartetto per archi
I. Allegro moderato II. Adagio non troppo III. Allegro robusto

Johannes Brahms (1833-1897)
Quartetto in si bemolle maggiore n. 3 op.67
I. Vivace II. Andante
III. Agitato. Allegro non troppo. Trio IV. Poco Allegretto con variazioni

Eleonora Matsuno, violino
Jamiang Santi, violino
Francesca Turcato, viola
Cosimo Carovani, violoncello

BOCCHERINI ROTA BRAHMS

Scarica il programma Quartetto Indaco


Ingresso libero su prenotazione
RSVP – info@cini.it

 

Concerto per cinque pianoforti e sei voci Evento conclusivo della Solti Peretti Répétiteurs Masterclass

La decima edizione delle Solti Peretti Répétiteurs Masterclasses, come di consueto realizzata in  collaborazione con la Georg Solti Accademia di Bel Canto, si concluderà con un concerto per cinque pianoforti e sei cantanti incentrato sul repertorio del ‘bel canto’, nel suggestivo scenario della Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini.

Le Solti Peretti Répétiteurs Masterclass, uniche nel loro genere, offrono a sei eccezionali pianisti un periodo di studio intensivo con alcuni dei più preparati répétiteurs contemporanei. Le abilità di un bravo répétiteur non devono essere sottovalutate, né può esserlo il suo ruolo nella vita e nella carriera di un cantante.

Essi sono i factotum per eccellenza del mondo musicale, l’alleato chiave che permette all’artista il raggiungimento dell’apice della performance. Non a caso, molti di loro sono diventati tra i migliori direttori del mondo: Solti, Pappano, Gergiev e Muti, giusto per citarne alcuni. Nel corso della sua attività, la Georg Solti Accademia si è costruita una reputazione di professionalità, disciplina rigorosa e attenzione per i dettagli. Gli stessi valori che Sir Georg Solti ha coltivato nell’intero arco della sua vita. Alla sua memoria e nello spirito della sua testimonianza cantanti come Mirella Freni, Kiri Te Kanawa, José Carreras, Leo Nucci, Luciana Serra, Daniela Dessi, Frederica von Stade, Mariella Devia, omas Allen e Angela Gheorghiu, con i quali Solti ha lavorato, hanno accettato di collaborare con l’Accademia, restituendo alle nuove generazioni ciò che hanno appreso quando erano giovani artisti.

Concerto di musica indiana: Sunanda Sharma e la Scuola di Benares

16 GIUGNO 2018, ore 18.30
VENEZIA, ISOLA DI SAN GIORGIO MAGGIORE

Concerto di musica indiana Sunanda Sharma e la scuola di Benares

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, non è necessaria la prenotazione.

Anche quest’anno a San Giorgio si potrà ascoltare la musica classica indiana ed in particolare il canto khyal. L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza, infatti, un concerto di musica classica dell’India del nord, proseguendo nel suo interesse per la cultura e le arti indiane che dura ormai da quasi un cinquantennio. L’artista invitata è la famosa cantante Sunanda Sharma, prosecutrice della tradizione musicale della scuola di Benares e della leggendaria Vidushi Girija Devi (1929-2017), veterana del canto classico indiano, deceduta pochi mesi fa. La formazione di Sunanda con Girija Devi è continuata fino agli ultimi giorni di vita della grande maestra e guida spirituale. Tutti questi anni al fianco della rigorosa Girija Devi hanno lasciato in eredità a Sunanda uno stile che si rifà alla tradizione classica degli shastra e a quella semiclassica contraddistinta dal bhav (sentimento); nello stesso tempo non le hanno impedito di evolversi musicalmente e sebbene sia conosciuta per l’esecuzione di generi classici e semiclassici quali khyaltappathumridadrachaiti, il suo repertorio include anche generi folk del Punjab, canti sufi e altri generi devozionali. In generale, Sunanda è considerata un’interprete di spicco della nuova generazione di cantanti della tradizione classica. Ha suonato nei più importanti festival indiani e internazionali, tiene lectures e workshop in tutto il mondo. Il 16 giugno si esibirà alla Fondazione Giorgio Cini accompagnata dal marito Jai Shankar alle tabla, dalla sua allieva Marged Trumped al tanpura e dall’harmonium. L’ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento posti.

SUNANDA SHARMA, voce
JAI SHANKAR, tabla
MARGED TRUMPER, tanpura
REKESH CHAUHAN, harmonium

Info: musica.comparata@cini.it | T. +39 041 2710357

 

 

Concerto di musica ottomana Bîrûn

I Nefes delle confraternite sufi Bekthashi d’Istanbul e dei Balcani

Concerto conclusivo dei Seminari di Musica Ottomana 2018
a cura di Kudsi Erguner

24 marzo ore 18
Isola di San Giorgio Maggiore, Cenacolo Palladiano

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Ensemble Bîrûn 2018

Hakan Erkaraman VOCE

Berke Meyman VOCE

Burak Savaş VOCE

Buse Taş VOCE

Andriana Achitzanova Petala NEY

Giovanni De Zorzi NEY

Mert Sel TANBȖR

Deniz Halilağaoğlu KANUN

Dimitros Maragakis KEMENÇE

Nazeer Abdulhai ‘UD

Alexandros Rizopoulos PERCUSSIONI
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Per questa nuova edizione dei seminari di musica ottomana Bîrûn, che avranno luogo dal 19 al 24 marzo, 2018, con la collaborazione di CODARTS (Rotterdam) e ITU (Istanbul), Erguner ha scelto la musica dei Bektashi.
Quella della confraternita sufi Bektashi è una tradizione sufi originaria del Khorasan, regione dell’attuale Iran nordorientale. Ḥājjī BaktāshVeli, il santo sufi eponimo della confraternita, fu anche un poeta contemporaneo di Mevlâna Jalaluddin Rumî, (1207-1273). La confraternita Bektashi ha svolto un ruolo importante nella storia ottomana: la fanteria armata dell’ordine dei Giannizzeri (da yeni ceri, “giovani truppe”) fu molto legata alla confraternita Bektashi sin dalla fondazione stessa dell’ordine militare.

Due sono i rami sviluppatisi: quello degli Alevi-Bektashi in Anatolia, e quello di Istanbul e dei Balcani detto anche Tariq-i Nâzenîn “la Via degli eletti”; quest’ultimo ramo ha contribuito al fiorire di una letteratura e di una musica molto particolari, legata al sistema modale del maqâm, detta complessivamente Nefes, “soffi dell’ispirazione divina”.
Nell’area balcanica detta anche Rumeli, “paese dei romani”, la confraternita resta molto influente e ancor oggi si trovano molti centri confraternali attivi in Romania, Serbia, Kosovo, Croazia, Slovenia, Albania, Macedonia, in Bulgaria e in Ungheria, come nel caso del mausoleo che sorge sulla tomba (türbe) del maestro Bektashi Gül Baba a Budapest

La musica dei Bektashi è ancora viva in Turchia nella musica per i Semah degli Alevi Bektashi e nelle musiche dei trovatori detti Ashık.
Se la tradizione dei Nefes è, però, quasi del tutto dimenticata ad Istanbul, alcune registrazioni delle confraternite dei Balcani dimostrano, invece, come questa sia rimasta viva in area balcanica.

Info:
musica.comparata@cini.it
T +39 041 2710357

 

Le dimore del Quartetto: BEHN QUARTET DEBUTTO ITALIANO

Le dimore del Quartetto: BEHN QUARTET DEBUTTO ITALIANO

7 MARZO 2018, ORE 18.00
Isola di San Giorgio Maggiore, Auditorium “Lo Squero”,

PROGRAMMA
JACK BODY (1944-2015) – Three Transcriptions for String Quartet
CLAUDE DEBUSSY (1862-1918) – Quartetto in sol minore, op. 10
I. Animé et très décidé II. Assez vif et bien rythmé III. Andantino, doucement expressif IV. Très modéré – Très mouvementé et avec passion

Ingresso libero su prenotazione a info@cini.it

in collaborazione con


BEHN QUARTET

Il Quartetto Behn è composto da musiciste provenienti da Inghilterra, Olanda, Nuova Zelanda e Galles. Vincitrici del primo premio “Charles Hennen” alla Orlando International Chamber Music Competition 2017, sono attualmente beneficiarie della borsa di studio CAVATINA della Royal Academy of Music. Sono inoltre quartetto in residenza al Wiltshire Music Centre dove si perfezionano con il Quartetto Doric. Il loro nome è un  omaggio ad Aphra Behn, drammaturga, attivista politica e filantropa del XVII secolo.
Il Quartetto si è formato nel 2015 e svolge un’intensa attività concertistica nel Regno Unito e all’estero, in sale da festival quali West Cork Chamber Music Festival, Norfolk & Norwich Festival, Leeds International Chamber Music Festival e Southbank Centre. Hanno registrato per Linn Records brani di Maxwell Davies, Stravinsky e Birtwistle. Hanno preso parte alle celebrazioni per i 40 anni di Bohemian Rhapsody dei Queen, suonando una ‘reimmaginazione’ commissionata ad hoc dell’iconico brano. È stata diffusa a livello globale e la rivista Rolling Stones l’ha definita “a sweeping performance as grand as the original”.
Il Quartetto Behn si è formato con Martin Outam e Levon Chilingirian, attualmente studia con Christoph  Richter nella ChamberStudio masterclass al Kings Place. Ha seguito masterclass con Lawrence Power, Harmut Rohde, Peter Schumayerb, e con i Quartetti Fine Arts, Pavel Haas e Vanbrugh.
Tra gli impegni futuri: il debutto al Wigmore Hall, la Biennale di Quartetto d’archi ad Amsterdam, una residenza al Conservatorio di Zhejiang in China, il debutto al Concertgebouw. Il Quartetto Behn è supportato da Help Musicians UK, la Fondazone De Lancey & De La Hanty, Le Dimore del Quartetto per cui è stato selezionato nel 2017 e dal CAVATINA Chamber Music Trust.

www.behnquartet.com

 

Maria Pia De Vito e Huw Warren ‘DialeKtos’

In occasione del  Convegno internazionale di studi The Female Voice in the Twentieth Century: Material, Symbolic and Aesthetic Dimensions  sabato 17 marzo all’Auditorium ‘Lo Squero’ alle ore 18:00.
si terrà un concerto con la  cantante Maria Pia De Vito, accompagnata dal pianista Huw Warren.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Non è richiesta la prenotazione.

Maria Pia De Vito e Huw Warren “DialeKtos”
Il progetto “Diálektos” testimonia l’incontro musicale straordinario tra la Maria Pia De Vito e il pianista e compositore inglese Huw Warren. Da sempre attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, Maria Pia De Vito inizia molto giovane le sue sperimentazioni partendo dai gruppi di ricerca sulla musica etnica arrivando successivamente al jazz europeo contemporaneo, incontrando sulla sua strada l’elettronica, danzatori, poeti, artisti visivi.L’incredibile versatilità, creatività e sensibilità unite alle straordinarie doti vocali fanno di Maria Pia De Vito una delle più raffinate e emozionanti vocalist contemporanee. Vincitrice di numerosi premi in Italia ed
all’estero,ha collaborando con musicisti tra i quali John Taylor, Ralph Towner, Norma Winstone, Joe Zawinul, Rita Marcotulli, Enrico Rava, Steve Swallow, Jim Black, Guinga . Registra nel 2013 per la prestigiosa etichetta ECM l’acclamato Il Pergolese, un lavoro tra il settecento napoletano e l’improvvisazione libera, e nel 2017 “ Core Coração “,omaggio alla grande musica brasiliana d’autore tradotta in napoletano , con la collaborazione e la presenza di Chico Buarque de Hollanda Pianista e compositore inglese, Huw Warren è un artista riconosciuto per la sua originalità e per la carica innovativa( premio BBC per l’innovazione e la
ricerca) Il suo approccio versatile, passionale, innovativo al pianoforte non conosce confini, essendo capace di attraversare tutti gli stili musicali. Collabora con musicisti della scena New Yorkese , come Mark
Feldman, Theo Blackmann, Jim Black, e il suo disco Quercus, con June Tabor e Iain Ballamy, pubblicato da ECM, ha avuto un enorme successo di critica e pubblico internazionalmente. Due artisti con una forte personalità e con il desiderio di intraprendere nuovi percorsi musicali hanno deciso di mettere
insieme la loro vasta esperienza compositiva e improvvisativa in un progetto in cui cui creatività vocale e linguistica (il dialetto napoletano unito alle composizioni originali di Warren o come traduzione di lavori di grandi autori brasiliani, come Chico Buarque , Egberto Gismonti , Guinga) e infinite possibilità di dialogo si uniscono a sorprendenti invenzioni pianistiche.
“l’aspetto di maggior rilievo sta proprio in questa sintesi artistica tra musica colta, vitalità dell’improvvisazione, radici popolari e tratti avanguardistici che si fondono in un tessuto equilibrato, in una ricetta a dosaggio perfetto in grado di soddisfare mente e cuore; l’impasto non è mai astratto e distante”(Vittorio Formenti)“Se c’è un’artista di cui è difficile prevedere la prossima mossa, come per i più audaci jazzisti della storia, questa è Maria Pia De Vito. Al centro del suo progetto, da anni, si colloca la possibilità di sperimentare alleanze, adesioni, coerenze con altri soggetti.(pianisti, percussionisti, cantanti, violoncelli, sei corde, installazioni, opere d’arte, parole a fiumi, clavicembalisti, il rock, Joni Mitchell, l’underground, il barocco), per ciascuno dei quali ha senso e necessità la costruzione non tanto di un linguaggio, ma almeno di una sintassi,
una serie di istanze espressive che ne permettano la realizzazione stessa,senza generare il caos, o peggio, la dispersione. Un ventaglio di forme delle quali l’artista napoletana riesce a tenere il filo e non soltanto in virtù di una naturale disposizione al dialogo e al confronto, quanto di una innata capacità nel
parlare i più svariati dialetti musicali, In questo nuovo disco, che a prima vista sembra un riassunto di esperienze già affrontate (il duo piano-voce, l’uso della lingua napoletana, il mèlos complessivo), la mossa audace, quella che non ti aspetti, e che rischia di sgretolare la tua difesa, è che tutto il materiale è
rivisto, riprocessato alla luce di tutti i dialetti già imparati, parlati e dimenticati. Nel pieno di una maturità vocale unica, Maria Pia rischia sul piano dell’intesa immediata, naturale, quasi sovrannaturale con Huw Warren (non parlano, i due, e si capiscono, come gli innamorati di cui racconta la storia la struggente “Allirallena”); e il pianista inglese-geniale: se non conoscete i suoi lavori solistici, procurateveli- di suo ci mette la velocità nell’organizzare attacchi e contrattacchi. Come uno scacchista altrettanto bravo, misura le sue strategie su quelle dell’avversario, le avvolge, e quando serve le ribalta, sgretolandole con la sicurezza di chi sembra passare lì per caso. Non è un caso, invece, che questo disco suoni come un ur-dialetto di tutte
le lingue di Maria Pia De Vito, tutte quelle lingue che confinano con il volo degli uccelli e il battito del cuore, (Vincenzo Martorella – jazzit 2008)