Convegni e seminari Archives - Pagina 2 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Lucio Fontana: origini e immaginario

Il simposio, nato dalla collaborazione fra l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini e la Fondazione Lucio Fontana, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, si terrà il 5 e 6 dicembre all’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia.

 

L’opera vitale e inventiva di Lucio Fontana si estende e sviluppa in un ampio arco di tempo che dagli anni Venti raggiunge il termine degli anni Sessanta del XX secolo. Una carriera costellata da sperimentazioni costanti che lo collocano, sin dagli esordi, tra i pionieri dell’arte contemporanea.

Nella Storia dell’Arte degli ultimi decenni è emersa sempre più la centralità della sua figura e della sua opera, i nuovi studi, le  molteplici  esposizioni e le pubblicazioni a lui dedicate hanno così potuto restituire, soprattutto alle nuove generazioni di studiosi, ma anche ad un più ampio pubblico, la varietà e la continuità coerente del suo intero percorso creativo.

Il convegno internazionale Lucio Fontana: origini e immaginario, promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini  e dalla Fondazione Lucio Fontana, intende per la prima volta fare il punto sugli studi recenti e in corso, oltre che  promuovere, in questo momento così significativo e ricco, un confronto tra studiosi che si sono occupati direttamente dell’artista o che con i loro approfondimenti hanno lambito temi fontaniani utili a offrire letture e sentieri  d’indagine inediti: da quelli più strettamente storico-artistici, fino a ricerche che riguardano l’aspetto materico e conservativo delle opere.

 

Nell’arco delle due giornate di studio, previste per il 5 e 6 dicembre 2024, vi sarà occasione di approfondire l’immaginario e il contesto entro cui si è sviluppata l’attività di Lucio Fontana, così come aspetti, momenti e temi pertinenti alla sua ricerca e alla sua fortuna in Italia e all’estero.

Le radici futuriste del suo lavoro, il rapporto con la scultura dei suoi contemporanei, la primissima fase creativa tesa fra Italia e Argentina, sono alcuni dei percorsi d’indagine che verranno affrontati e che sonderanno le ragioni dell’attuale posizionamento dell’autore. Una sezione del convegno verrà inoltre dedicata all’approfondimento di casi studio: mostre, selezionate tra le numerosissime, che hanno contribuito a costruire la fortuna fontaniana o a promuovere particolari aspetti della sua parabola creativa , riaffermandone il  ruolo di pioniere e la vitalità della ricerca.

 

Il simposio rimarca inoltre l’interesse manifestato dalla Fondazione Giorgio Cini nei confronti del maestro italo-argentino, protagonista di diversi momenti di approfondimento ospitati e promossi dall’istituzione veneziana: l’esposizione Mostra di Disegni e Opere Grafiche di Lucio Fontana nel 1972; il convegno del 2014  Arte figurativa e arte astratta. 1954 – 2014 e la borsa di studio Lucio Fontana, periodo argentino: monumenti progetti e opere bandita nel 2022 nuovamente in stretta sinergia con la Fondazione Lucio Fontana che si conferma ente sempre più impegnato nel sostenere e incoraggiare progetti scientifici sull’artista.

 

5 – 6 dicembre | Ingresso libero fino a esaurimento posti

Research-led Performance | Composer – Instrument – Performer | Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century

Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica.

L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica. Le composizioni oggetto di studio saranno le seguenti:

  • Luigi Dallapiccola, Ciaccona, Intermezzo e Adagio (1945);
  • Renato de Grandis, Serenata seconda (1970);
  • Giacomo Manzoni, Freedom (2001);
  • Ernesto Rubin de Cervin, Omaggi (2002).

Il workshop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione. Il programma comprende sessioni pratiche e teoriche, oltre a un concerto finale con esibizioni di una selezione di borsisti. Le sessioni pratiche saranno tenute da Lucas Fels, mentre nelle sessioni teoriche, aperte al pubblico, i musicologi Gianmario Borio (Direttore dell’Istituto per la Musica e professore all’Università di Pavia), Francisco Rocca (collaboratore scientifico dell’Istituto per la Musica) e Francesca Scigliuzzo (dottoranda all’Università di Udine) affronteranno diversi aspetti delle opere studiate. È prevista la partecipazione di Giacomo Manzoni.

Bando di iscrizione per 8 violoncellisti con borsa di studio

Scarica WorkshopVioloncelloBandoITA_DEF (dic)

Scadenza per la presentazione delle domande: 25 ottobre 2024

Expats-Foresti. Stranieri/e a Venezia in Età moderna. Una Popolazione fluttuante

L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano in collaborazione con la Deputazione per la Storia Patria per le Venezie, il Centro Studi RiVe del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia e il Groupe de Recherche d’Histoire dell’Université de Rouen Normandie propone un convegno dedicato agli stranieri a Venezia in età moderna.

 

Il programma vede una ricca messe di relazioni, articolate in quattro sessioni tematiche e distribuite in tre giornate, di cui due presso la Fondazione Giorgio Cini.

Le sessioni riguardano le Nazioni/Comunità/Esilii (con Elisa Andretta, José Pardo Tomas, Isabella Cecchini, Alessia Ceccarelli, Katerina B. Korrè, Igor Melani, Alana Mailes); le Alterità/Dissensi religiosi (con Magnus Ressel, Mario Infelise, Rachele Scuro, Marija Andrić, Bruno Pomara Saverino); le Strutture/Istituzioni/Intermediazioni (con Jean-François Chauvard, Rosa Salzberg, Sandra Toffolo, Massimo Galtarossa, Teresa Bernardi, Francesco Zambonin); le Biografie (con Claudia Terribile, Flavio Rurale, Despina Vlassi, Vittorio Mandelli).

 

Gli studiosi provengono da diverse università e istituti di ricerca: Università di Udine, CNRS Paris, CSIC Barcelona, CNR-ISEM Roma, Università di Roma-La Sapienza, Università di Patrasso, Università di Firenze, Trinity College Cambridge, Universität Bremen, Università Ca’ Foscari Venezia, Istorijski institut Beograd, Universitat de València, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, Università di Trento, University of St Andrews, Università di Padova.

Vetro e Arti Decorative alla Biennale di Venezia. 1912–1930

In concomitanza con la mostra allestita alle Stanze del Vetro, sulla presenza dell’arte muranese alla Biennale d’arte di Venezia fin dagli inizi del Novecento, il Centro Studi del Vetro riunisce storici ed esperti del vetro per approfondire alcuni aspetti di questa straordinaria vicenda. Al centro del convegno, non solo le figure chiave dell’arte vetraria veneziana e il successo di critica di alcune delle opere più iconiche ma anche la scelta di colori e forme operata da artisti del calibro di Hans Stoltenberg Lerche, Teodoro Wolf Ferrari, Guido Balsamo Stella e Vittorio Zecchin.

 

h 09:30 | Ingresso libero fino a esaurimento posti

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Tomaso Buzzi architetto di Vittorio Cini

Valerio Terraroli, docente dell’Università di Verona e tra i massimi studiosi dell’opera del geniale e visionario architetto lombardo, durante la conferenza presso il Castello di Moneselice, che si tiene alle ore 11,  racconta lo speciale rapporto tra Tomaso Buzzi e Vittorio Cini. In particolare si sofferma sui lavori per la villa di Montericco, per la Galleria di Palazzo Cini a Venezia e per un’altra illustre dimora storica di proprietà di Cini: il complesso monumentale del Castello di Monselice e Villa Duodo Balbi Valier, di cui l’archivio dell’Istituto di Storia dell’Arte conserva “pensieri”, progetti e schizzi originali.

 

Tra Vittorio Cini e il geniale e visionario architetto lombardo Tomaso Buzzi (1900-1981), definito a suo tempo “il più colto degli architetti”, vi fu una lunga e affettuosa consuetudine che rimontava alla consolidata amicizia di Buzzi con il conte Cini a partire dagli anni Trenta, quando l’architetto era intervenuto nella progettazione degli interni della sua villa di Montericco a Monselice (1938-1942). Sono questi gli anni di piena affermazione di Tomaso Buzzi sul fronte dell’edilizia privata: egli è il colto progettista, il rispettoso restauratore e il raffinato designer di dimore e giardini della borghesia trionfante e della più aggiornata aristocrazia, divenendone sensibile arbiter elegantiae, capace di coniugare sofisticato storicismo, gravido di citazioni antiquarie e ambientazioni ‘in stile’, con le suggestioni novecentiste e decò della Milano degli anni Venti. Tra i numerosi committenti – il gotha delle personalità dell’economia, della politica, della cultura – molti sono quelli legati a Vittorio Cini per affari, amicizia, relazioni intellettuali, collezionismo: dai Volpi di Misurata all’antiquario Alessandro Contini Bonacossi, dal ministro Giovanni Gentile al mercante bibliofilo e studioso Tammaro de Marinis. Per Cini, Tomaso Buzzi sarà l’architetto di riferimento, in grado di dare voce alle istanze di rinnovamento espresse nelle numerose dimore: nei primi anni Quaranta, contestualmente alla sistemazione e alla fornitura degli arredi della villa di Rimini, si situano i primi interventi di ammodernamento e aggiornamento della residenza sul Canal Grande, il Palazzo Cini, un percorso culminato nel biennio 1956-1958 con la realizzazione del salotto ovale neorococò, concepito per allestire
scenograficamente il servizio settecentesco di porcellane Cozzi, e la celebre scala a chiocciola.
Una sintonia, quella di Buzzi con il conte Cini, e con la Fondazione nata nel 1951 sull’Isola di San Giorgio, che portò l’architetto a donare alla Fondazione Cini centotrentotto disegni, tra cui capricci, vedute, fantasmagorie, scene di feste, cerimonie, concerti ‘veneziani’, recentemente esposti nella mostra Venezia è tutta d’oro. Tomaso Buzzi: disegni “fantastici” (1948 – 1976), a cura di Valerio Terraroli, allestita nel 2021 nei suggestivi spazi della Biblioteca del Longhena a quarant’anni dalla scomparsa di questo protagonista assoluto del gusto italiano moderno.

 

h 11:00 | Scarica l’invito

Strategy Innovation Forum | ARTI-FACTS Alla ricerca dell’impresa totale

Dal 2015 SIF – Strategy Innovation Forum – riunisce ogni anno a Venezia l’unico think tank italiano in materia d’innovazione strategica.

Arti-facts. Alla ricerca dell’impresa totale è il tema di SIF 2024 che si tiene l’11 ottobre 2024 presso l’Auditorium “Lo Squero” della Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

 

Il Forum coinvolge imprenditori, manager, professionisti, accademici e figure politiche per creare e diffondere conoscenza e relazioni, a favore della trasformazione del sistema imprenditoriale.
Strategy Innovation Forum è nato con l’obiettivo di avvicinare il mondo imprenditoriale a quello accademico, rendendo la ricerca scientifica a disposizione delle imprese e avvicinando il tema dell’innovazione, nello specifico quella strategica, agli imprenditori.

Ogni edizione di SIF è condotta intorno a una ricerca scientifica sviluppata sotto la direzione scientifica del professor Carlo Bagnoli del Dipartimento di Management, e di altri Dipartimenti dell’Università Ca’ Foscari, che analizza il possibile impatto di innovazioni sociali e tecnologiche sui modelli di business.
Esistono delle analogie tra il lavoro dell’imprenditore e quello dell’artista? E in che modo il mondo dell’arte può essere da ispirazione per quello dell’impresa?
Per provare a rispondere a queste domande, l’edizione 2024 del SIF si pone l’obiettivo di esplorare il ruolo delle arti come catalizzatore di innovazione nel panorama aziendale.

 

La prima parte si concentra sulla prospettiva visionaria dell’arte, esplorando come essa possa figurare scenari presenti, passati e futuri, che guideranno le imprese verso nuove direzioni strategiche, definendo così il loro ruolo in un contesto in rapida evoluzione.
La seconda parte si propone di approfondire il legame tra arte, identità aziendale ed innovazione strategica. In particolare, definendo le caratteristiche dell’«impresa totale», si cercherà di comprendere come l’arte possa diventare un elemento strutturale per il cambiamento, capace di agire su ogni dimensione dell’impresa e di generare valore culturale e sociale.

 

h 09:30 – 20:30 | Ingresso su invito.

Dimensions of Current Compositional Practice: The Composers’ Perspective in Dialog with Musicologists

Uno dei tratti distintivi della cultura musicale del XX secolo è l’intensa attività pubblicistica dei compositori. Una parte rilevante di essa è costituita dalla riflessione teorica che si può manifestare nella didattica, nelle conferenze, nelle trasmissioni radiofoniche e televisive, negli articoli per giornali e riviste, nell’elaborazione di trattati. Tale riflessione rivela l’orizzonte di quesiti a partire dai quali i compositori hanno ideato e realizzato le proprie opere; essa rimanda anche al contesto generale della teoria musicale e a quello ancora più generale della storia del pensiero.
Questa manifestazione prende spunto dalle Leçons de musique che Pierre Boulez tenne al Collège de France negli anni 1976-1995; nei diversi cicli di lezioni il compositore affrontò in chiave storica e retrospettiva i nodi fondamentali della tecnica compositiva del XX secolo, presentando non solo la propria visione del processo storico ma fornendo una serie di preziose sollecitazioni all’esegesi musicologica. Da questo modello si ricava innanzitutto l’approccio storico, l’indagine dei problemi compositivi a partire dalla loro origine e dalle svariate risposte che hanno ricevuto nel corso dei decenni. Diversamente dall’impostazione ex cathedra dalle lezioni
di Boulez, il convegno intende adottare un approccio dialogico a diversi livelli. I concetti di forma, strumento, suono e timbro saranno discussi in alternanza da due compositori che sono da decenni al centro dell’interesse internazionale per le loro opere, l’insegnamento e la loro attività pubblicistica: Agostino Di Scipio e Marco Stroppa. Essi instaureranno a loro volta un dialogo con Mark Delaere e Ulrich Mosch, musicologi di fama internazionale e con un notevole bagaglio di teoria musicale, nonché con un gruppo di giovani compositori e musicologi.

 

Concerto mdi Ensemble

17 Luglio 2024

Auditorium “Lo Squero” ore 18,30 – ingresso libero fino esaurimento dei posti


Marco Stroppa, Ay, there’s the rub, per violoncello solo (2001, 2011)

Agostino Di Scipio, Texture – Residue (2006) per lo stesso numero di corde e fiati e live-electronics

 —- breve intervallo —-

Agostino Di Scipio, 3 pezzi muti (dalla superficie al fondo) per pianoforte e live‐electronics (2007)

Marco Stroppa, Hommage à Gy. K. per clarinetto, viola e pianoforte (2011, 1997-2003)

 

Sonia Formenti: flauto

Paolo Casiraghi: clarinetto

Salvatore Castellano: sax

Corinna Canzian: violino

Paolo Fumagalli: viola

Giorgio Casati: violoncello

Luca Ieracitano: pianoforte

Davide Gagliardi: live electronics

 

 

 

La maraviglia del mondo – Leandro Bassano (1557-1622)

Il convegno, promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con il Centro Tedesco di Studi Veneziani e ideato in occasione del quarto centenario dalla morte, è dedicato a Leandro Bassano, quarto figlio del celeberrimo Jacopo, formatosi nella bottega del padre ma che sviluppò presto un proprio stile pittorico, con l’adozione di un colorismo più freddo e con un’enfasi sul disegno in contrasto con lo stile più aperto di Jacopo e del fratello maggiore Francesco. Oltre che nella produzione di grandi pale d’altare, come Il miracolo di santa Lucia (1596) in San Giorgio Maggiore e di altre pitture a destinazione sacra, Leandro fu anche coinvolto nel rinnovamento di Palazzo Ducale. Soprattutto, però, eccelleva nella ritrattistica. Realizzò i ritratti dei dogi regnanti Marino Grimani, Leonardo Donà, Giovanni Bembo e Antonio Priuli, di ambasciatori veneziani, cardinali e patriarchi, di principi stranieri e di celebri scienziati, tra cui un ritratto di Galileo Galilei oggi perduto, caratterizzati da una modalità di rappresentazione insolitamente naturalistica per l’epoca, che li pone stilisticamente alle soglie del Barocco. Della sua folta schiera di allievi solo Tiberio Tinelli (1586-1638) e Pedro Orrente (1580-1645), il “Bassano spagnolo”, sono stati finora identificati con precisione; altri allievi attendono di essere riconosciuti. Nuove fonti non ancora prese in considerazione, sia documenti d’archivio che rapporti diplomatici, potranno gettare nuova luce sulla vita e le opere di Leandro. Allo stesso modo, la fortuna di Leandro Bassano merita di essere indagata: non solo la figura di pittore come un “fenomeno europeo”, le cui opere erano rappresentate in tutte le collezioni importanti del tempo.

 

Oltre a questi, altri temi saranno analizzati nel corso delle tre giornate del simposio, curato da Sabine Engel della Gemäldegalerie Berlin, Stiftung St. Matthäus e da Giorgio Tagliaferro dell’Università di Warwick: dalla questione della bottega ai disegni dell’artista, dalla cultura letteraria ai rapporti con la committenza.

 

Le giornate del convegno, organizzato con il supporto della Fritz Thyssen Stiftung, saranno ospitate al Centro Tedesco di Studi Veneziani il 3 e 5 luglio e alla Fondazione Giorgio Cini il 4 luglio 2024.

 

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Il giorno 4 luglio è prevista la diretta sul canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini a questo indirizzo

Repatriating/Rematriating sounds: a (digital) challenge for XXI Century Sound Archives

I concetti di repatriation e rematriation (restituzione in italiano) sono cruciali per gli archivi sonori e audiovisivi contemporanei che conservano musica di tradizione orale. In effetti, questi concetti sono al centro di questioni importanti nel dibattito contemporaneo della disciplina etnomusicologica, come i processi di decolonizzazione, lo sviluppo di un’etnomusicologia partecipata, condivisa e dialogica, l’accessibilità delle fonti attraverso le nuove tecnologie, la dimensione storica della ricerca sulla musica di tradizione orale e l’uso delle registrazioni d’archivio a fini didattici.
L’etnomusicologia si occupa di repatriation da più di tre decenni. I recenti cambiamenti tecnologici, economici e socioculturali, tuttavia, hanno fatto emergere nuove domande che chiamano gli etnomusicologi a una profonda riflessione. Chi sono i soggetti (individuali o collettivi) che hanno diritto ai progetti di repatriation in un contesto globale in cui i legami tra territori, etnie, lingue e religioni diventano sempre più sfumati? Chi detiene i diritti sulla documentazione del passato? Come si relazionano l’accesso locale e globale alle collezioni archivistiche nell’era del web? Come possono le istituzioni culturali bilanciare gli interessi degli aventi diritto con la loro missione di servizio pubblico e rendere economicamente sostenibili le azioni di repatriation e rematriation?

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, organizza un seminario si propone di fornire una panoramica delle teorie e delle metodologie di ricerca più aggiornate sul tema, ma anche e soprattutto di presentare alcune buone pratiche significative che si stanno attuando oggi nella prospettiva di un’etnomusicologia pubblica.

 

Comitato scientifico:

Giovanni Giuriati, Fondazione Giorgio Cini
Gianluca Chelini, Università di Roma “La Sapienza”
Costantino Vecchi, Università Ca’ Foscari Venezia

 

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Nino Barbantini (1884-1952). Tra museografia e critica d’arte

Il giorno 29 maggio alle ore ore 11:00, nell’Aula Businaro del  Castello di Monselice, verranno presentati gli Atti del Convegno di Studi Nino Barbantini (1884-1952). Tra museografia e critica d’arte pubblicati nella rivista “Saggi e Memorie“, preziosa pubblicazione scientifica edita dall’Istituto per la Storia dell’Arte della Fondazione.

 

Il volume documenta i temi trattati nelle due giornate di studi dedicate a Barbantini (Castello di Monselice, 18 e 19 ottobre 2022), figura di primo piano della museografia in Italia dei primi decenni del Novecento e protagonista indiscusso della vita culturale veneziana. In particolare è trattato il rapporto tra Barbantini, Vittorio Cini e il Castello di Monselice: alla metà degli anni Trenta Barbantini fu infatti prescelto da Cini come responsabile del progetto di restauro e allestimento della dimora monselicense, che con le sue collezioni d’arte costituisce lo specchio delle scelte di gusto operate da Barbantini per l’imprenditore collezionista ferrarese, con il quale condivise un lungo e fraterno sodalizio culturale. I testi pubblicati nel volume indagano inoltre la poliedrica personalità di Barbantini ricostruendo l’intreccio tra museografia, esposizioni e critica d’arte, presentando gli allestimenti da lui promossi alla luce della museografia contemporanea e approfondendo infine i rapporti con studiosi, colleghi e artisti nel variegato e fecondo clima culturale e intellettuale della Venezia della prima metà del Novecento.

 

All’incontro, promosso dalla Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con la Regione del Veneto, interverranno Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione e Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte; il sindaco di Monselice Giorgia Bedin, gli assessori regionali Francesco Calzavara e Cristiano Corazzari, la presidente della sesta commissione consiliare permanente del Consiglio regionale del Veneto Francesca Scatto;  l’Amministratore Unico Veneto Edifici Monumentali s.r.l.. Aldo Rozzi Marin. L’incontro sarà presentato dallo storico dell’arte e docente emerito Sileno Salvagnini.

 

 

SALUTI

 

Aldo Rozzi Marin
Amministratore Unico Veneto Edifici Monumentali s.r.l.

 

Francesco Calzavara
Assessore alla Programmazione, Attuazione programma, Rapporti con Consiglio regionale, Bilancio e patrimonio, Affari generali, EE.LL. della Regione Veneto

 

Francesca Scatto
Presidente della sesta commissione consiliare permanente del Consiglio regionale del Veneto

 

Cristiano Corazzari
Assessore al Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi migratori, Caccia e pesca della Regione Veneto

 

Giorgia Bedin
Sindaco della città di Monselice

 

Renata Codello
Segretario Generale Fondazione Giorgio Cini

 

INTRODUCE
Luca Massimo Barbero
Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Fondazione Giorgio Cini

 

PRESENTA
Sileno Salvagnini
Docente Ordinario Emerito

 

RSVP: info@roccadimonselice.it