Convegni e seminari Archives - Pagina 4 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti con Federico Maria Sardelli

Indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendano approfondire la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute.

Vivaldi è il compositore che, più di qualsiasi altro suo contemporaneo, ha disseminato le sue partiture d’indicazioni preziose per l’esecutore: radunarle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.

Durante il corso si approfondiranno le seguenti tematiche:

Conoscere le fonti vivaldiane: le biblioteche, le collezioni e il loro accesso, gli strumenti di ricerca, il funzionamento del Catalogo Ryom.

Colpo d’occhio sulla produzione di Vivaldi: generi, strumenti, voci, destinazioni.

Imparare a leggere i manoscritti autografi: la grafia vivaldiana attraverso le fasi della sua vita, le formule brachigrafiche, l’organizzazione della partitura, i metodi di correzione, l’uso di segni speciali.

I copisti vivaldiani più importanti; imparare a leggere un manoscritto e distinguerne le mani.

Le indicazioni interpretative di Vivaldi: i suoi segni agogici, dinamici, articolatori, le diteggiature, l’ornamentazione. Indicazioni speciali (strumentazioni, avvertimenti esecutivi, ritornelli, pause, basso continuo).

Elementi salienti della scrittura per voci, violino, viola d’amore, violoncello, violone, flauti, oboe, fagotto, organo, cembalo, corno, tromba, mandolino, tiorba, liuto.

Lettura di manoscritti vivaldiani e loro discussione col concorso dei partecipanti: casi esemplari, casi controversi, esemplificazione di ornamenti, etc.

I partecipanti saranno invitati a porre domande, a eseguire qualche passo con il loro strumento o voce, a riconoscere indicazioni manoscritte, a discutere casi particolari.

 

Il seminario sarà così articolato

5 febbraio: 14.30-17.30

6 febbraio: 9.30-12.30 e 14.00-17.00

7 febbraio dalle 10.00-13.00

Martedì 6 febbraio, alle ore 18.00 presso la Fondazione Ugo e Olga Levi, verrà presentato il volume di Federico Maria Sardelli Vivaldi secondo Vivaldi – Dentro i suoi manoscritti.

 

La partecipazione al Seminario è gratuita, previa registrazione entro il 31 gennaio 2024.

Ai partecipanti verrà data la possibilità di soggiornare, a un prezzo agevolato, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, presso la Residenza del Centro Internazionale di Studi della Civiltà italiana Vittore Branca. Richiesta da inviare a segreteria.vivaldi@cini.it entro e non oltre il 31 gennaio.

Azioni e riflessioni intorno a Prometeo

Con questa manifestazione l’Istituto per la Musica partecipa alle celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Nono e rinnova il rapporto di collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono. Le due giornate sono in diretta concomitanza con l’esecuzione di una delle massime creazioni del compositore: Prometeo. Tragedia dell’ascolto.

 

La parte convegnistica è dedicata ai recenti studi musicologici su questa opera. Esteban Buch, Pauline Driesen, Jörn Peter Hickel, Jonathan Impett, Matteo Nanni, Veniero Rizzardi discuteranno i seguenti aspetti: il mito di Prometeo nella cultura e nella musica del XX secolo, la scelta e messa in musica dei testi, la pianificazione dello spazio acustico, il ruolo del live electronics, le fasi del processo compositivo, i fondamenti filosofici dell’opera. Nella sessione centrale Marco Angius, Roberto Fabbriciani, Giancarlo Schiaffini e Alvise Vidolin esamineranno le problematiche esecutive: la collocazione dei gruppi strumentali e vocali nello spazio della chiesa di San Lorenzo, la gestione delle apparecchiature di live electronics, la corretta resa delle parti dei solisti e del coro, l’equilibrio sonoro globale. Ai lavori parteciperanno Joseph Auner, Angela Ida De Benedictis, Michela Garda e Julia Kursell in funzione di discussants.

 

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Il mestiere dello scenografo. Incontro dedicato a Mischa Scandella

Il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Mischa Scandella (1921-2021) si avvia alla conclusione delle attività con un incontro dedicato alla scenografia del secondo Novecento. Questa iniziativa segue la pubblicazione del saggio monografico Mischa Scandella. La scena magica (Silvana Editoriale, 2022) e la realizzazione della mostra La scena magica. L’arte teatrale di Mischa Scandella e intende ripercorrere la carriera di Scandella, mettendola in relazione con la scena italiana del Novecento.

 

Prenderanno parte all’incontro:

Cristina Grazioli

Pier Luigi Pizzi

 

in dialogo i componenti del Comitato nazionale Scandella:

Maria Ida Biggi

Nicola Bruschi

Lorenzo Cutuli

Andrea Erri

Marianna Zannoni

 

Al termine dell’incontro verrà consegnato, per il secondo anno consecutivo, il Premio Scandella ai due migliori progetti scenografici, ispirati al lavoro del maestro veneziano, presentati dagli studenti delle Accademie italiane.

 

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Intersezioni di musica e arti visive in Italia nel secondo Novecento

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L’obiettivo di questa giornata, a cura di Gianmario Borio e Angela Sanna, organizzata dall’Istituto per la Musica, è una prima esplorazione dei rapporti tra pittori e compositori in un periodo ricco di innovazioni sul piano delle tecniche costruttive e delle modalità comunicative delle arti, per il quale sono stati impiegati i termini di serialità, informale, arte cinetica e Fluxus.

 

L’impronta interdisciplinare della tematica si riflette nella composizione del gruppo di relatori. Marcello Aitiani (Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze) delineerà le modalità di incontro tra artisti visivi e musicisti. Daniela Tortora (Conservatorio Santa Cecilia, Roma) proporrà una panoramica delle riviste culturali degli anni Sessanta e Settanta, in particolare Marcatré. La relazione di Patrizio Peterlini (Fondazione Bonotto) muoverà dalle partiture grafiche per approfondire l’impatto dell’estetica fluxus su musicisti e artisti figurativi in Italia. Pietro Misuraca (Università di Palermo) discuterà i momenti salienti delle Settimane Internazionali di Nuova Musica di Palermo, in particolare le due mostre di pittura presso la Galleria d’Arte Moderna (REVORT 1 e REVORT 2) e la rivista “Collage”. Paolo Somigli (Università di Bolzano) ricostruirà le tappe che portarono alla nascita del Gruppo 70, soffermandosi sul ruolo di Giuseppe Chiari, Sylvano Bussotti e Pietro Grossi nel quadro dell’intersezione delle forme artistiche a Firenze negli anni Sessanta. Paolo Bolpagni (Fondazione Ragghianti) indagherà la componente iconica nelle partiture di Aldo Clementi e Francesco Pennisi e presenterà l’attività pittorica di Giovanni Pizzo e Lucia Di Luciano, già fondatori ed esponenti prima del Gruppo 63 e poi dell’Operativo R, che collaborarono con Pietro Grossi.

 

Alle ore 19:00 concerto del mdi ensemble presso l’Auditorium “Lo Squero”.

La politica della Serenissima tra Italia, Europa e Mediterraneo

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La Repubblica di Venezia fu uno Stato singolare, proteso tra Europa e Mediterraneo, tra Occidente e Oriente, e per questo fu tra i primi a sviluppare una politica estera intesa nei termini moderni, tramite l’operato degli ambasciatori, confidenti e spie e la piena consapevolezza, ai vertici governativi, delle dinamiche in atto nei diversi contesti in cui la Serenissima si collocava. Dopo decenni in cui la storia politica è stata trascurata a vantaggio di altre tematiche di ricerca, spesso sensibili a mode, con il secondo appuntamento del ciclo di seminari “Civiltà di Venezia e Stato veneziano”, promosso dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, si vuole riprendere il discorso sulla politica estera della Serenissima nei secoli XVI-XVIII, cercando di considerare in chiave comparativa le scelte strategiche della Repubblica. A fronte della neutralità perseguita in Italia, intesa nella storiografia più datata come un ripiegamento, non è stata valutata appieno la politica mediterranea di Venezia e il fatto che il dominio di un intero settore, come l’Adriatico e lo Ionio, dava autorità e prestigio alla Repubblica sul piano europeo. Da qui anche le ripetute guerre e i diversi periodi di pace con l’impero ottomano, ognuno con proprie connotazioni sul piano diplomatico e strategico. Una vitalità, quella della Serenissima, confermata dalla convinta partecipazione all’attacco congiunto contro gli ottomani nel tardo Seicento, per definire il nuovo ordine tra potenze nei Balcani e quindi nel Mediterraneo orientale. La stabilità raggiunta verso l’avversario/partner ottomano, dal 1718 in poi, fu l’equilibrio ideale, l’esito migliore di una lunga storia di conflitti e convivenza. Ma la sfida più grande e fatale per la Repubblica, si sa, non giunse dal Mediterraneo, bensì dall’Europa sul finire del Settecento.

Incontro con il musicista e concerto Giancarlo Schiaffini, artista del suono complesso: prima e dopo il Prometeo

Nell’incontro organizzato dall’Istituto per la Musica, alle ore 17.00, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono, Giancarlo Schiaffini ripercorrerà, in colloquio con Gianmario Borio, il suo percorso come esecutore, improvvisatore e compositore.

 

Da metà degli anni Sessanta Schiaffini è uno dei protagonisti della libera improvvisazione musicale: partecipò al “Gruppo Romano Free Jazz” di Mario Schiano; nel 1970 fondò l’ensemble “Nuove Forme Sonore”, che alternava interpretazioni di composizioni aleatorie e improvvisazione; in seguito fece parte del “Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza” e collaborò con i maggiori protagonisti della musica improvvisata europea tra cui la “Globe Unity Orchestra” e l’“Instant Composers Pool Orchestra”. Negli anni Ottanta Schiaffini svolse un ruolo chiave nelle composizioni di Luigi Nono con live electronics, fornendo materiali e tecniche esecutive. L’intreccio dei tre ruoli di interprete, improvvisatore e compositore, abitualmente separati, rende Schiaffini una figura unica nel panorama della musica di ricerca e sperimentazione, un riferimento imprescindibile per la pratica esecutiva degli ottoni.

 

Al termine della conversazione Schiaffini eseguirà Sottile canto III di Edgar Alandia, Solo for tuba + Fontana Mix di John Cage, Luz di Domenico Guaccero, Post-Prae-Ludium per Donau di Luigi Nono.

S+T+ARTS Event: Fostering Regional Innovation through Arts, Science, and Technology

Per conto del progetto S+T+ARTS Prize di Horizon 2020, la Fondazione Giorgio Cini e ARCHiVe ospitano il prossimo evento organizzato da T6 Ecosystems e incentrato sul ruolo dell’ecosistema S+T+ARTS nel promuovere l’innovazione regionale attraverso l’integrazione di arte, scienza e tecnologia.

L’obiettivo di questo evento è discutere l’adozione dell’approccio e dei risultati del programma S+T+ARTS da parte di altre iniziative europee di innovazione a livello nazionale e locale, oltre a quelle già adottate nell’ambito di Horizon Europe.

Il panel intitolato ““S+T+ARTS Ecosystem: challenges and opportunities for the creation of new regional centres”” ha lo scopo di favorire lo scambio sulle pratiche attuali e sulle lezioni apprese dai centri regionali. Tuttavia, alla fine del panel sarà possibile per il pubblico partecipare fornendo input e contributi da altri progetti.

Il panel, intitolato “Sostenere le arti e la cultura come obiettivo politico. Come S+T+ARTS ha gettato le basi per le future iniziative”, sarà moderato da Simona De Rosa di T6 Ecosystems e composto da stimati relatori, tra cui Peter Friess della Commissione Europea, Alessandra Gariboldi dell’EIT CCSI, Anne Huybrechts, Fédération Wallonie Bruxelles – Contemporary Arts Directorate, Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini e Veronika Liebl di Ars Electronica.

 

Per partecipare è necessario registrarsi qui

Occultural Transfers between North and South

Questa conferenza è organizzata dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate in collaborazione con il Dr. Giuliano D’Amico, professore associato presso l’Università di Oslo e direttore della rete di ricerca Esotericism and Aesthetics in the Nordic Countries, e il Dr. Marco Pasi, professore associato presso l’Università di Amsterdam e direttore del Centre for the History of Hermetic Philosophy and Related Currents.

 

L’osmosi tra discorso esoterico/occulto e artistico, che gli studiosi hanno definito “occultura”, è stata studiata principalmente da una prospettiva nazionale e attingendo a casi di studio degli ultimi 60 anni.

Nell’ultimo decennio numerosi studi di storia della letteratura e dell’arte si sono focalizzate sulle influenze culturali reciproche tra il Nord e il Sud dell’Europa. In tal modo, sono state messe in discussione le consolidate concettualizzazioni di “Nord” e “Sud”.  Contemporaneamente, negli ultimi anni è cresciuto l’interesse nei confronti del rapporto tra arte e spiritualità nel campo degli studi religiosi. Questa conferenza propone di incrociare questi due campi del sapere, analizzando come i trasferimenti culturali tra Nord e Sud abbiano contribuito a negoziare, scambiare e rielaborare conoscenze spirituali, esoteriche e occulte nella produzione artistica moderna e contemporanea.

L’evento sarà arricchito da un concerto del mdi ensemble che suonerà le composizioni di Jean Sibelius, Kaja Saariaho, e Franco Oppo il 2 novembre alle 18:00.

 

La conferenza sarà tenuta in lingua inglese.

Scarica il programma del convegno qui.

 

Evento gratuito con registrazione obbligatoria.

 

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Professor Bad Trip il trittico di Fausto Romitelli tra tecniche compositive e riflessione estetica

In occasione del sessantesimo anniversario della nascita di Fausto Romitelli, prematuramente scomparso nel 2004, la Biennale Musica e l’Istituto per la Musica dedicano una giornata di studi alla poetica del compositore che terminerà con l’esecuzione integrale di Professor Bad Trip. Si affronteranno questioni riguardanti la concezione del trittico e le fonti del processo compositivo, la sintesi strumentale e la morfologia spettrale, i paratesti e l’evocazione di una “cinematografia mentale”, le problematiche dell’esecuzione.

Partecipano: Alessandro Arbo, Oliver Korte, Luigi Manfrin, Nicholas Moroz, Jean-Luc Plouvier.

Il teatro degli attori. Wanda Benedetti, Toni Barpi e il loro tempo

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma in occasione dei cento anni dalla nascita dell’attrice Wanda Benedetti (Treviso, 31 ottobre 1923 – 12 luglio 2017) e dei dieci anni dalla morte dell’attore Toni Barpi (Feltre, 13 luglio 1920 – Treviso, 31 ottobre 2013), promuove una giornata di studi dedicata alla scena teatrale veneta del secondo Novecento. I due attori, compagni nella vita e sulle scene, hanno lavorato con alcuni dei più importanti registi del tempo, tra cui Cesco Baseggio, Carlo Lodovici e Renato Simoni; oltre che con Maurizio Scaparro, Luigi Squarzina e con i meno noti e, più legati al contesto veneziano, Arnaldo Momo e Giovanni Poli, quattro registi di cui l’Istituto conserva l’archivio e la biblioteca personale. Si segnala inoltre la collaborazione anche con lo scenografo Mischa Scandella, il cui figlio ha donato alla Fondazione i disegni e i dossier del padre. Il fondo di Wanda Benedetti e Toni Barpi si inserisce dunque in un fitto tessuto di relazioni, che permangono come tracce di memoria fra le carte dei vari fondi di persona.

 

L’incontro costituirà l’occasione per ricordare non solo il lavoro di questi due interpreti, ma più in generale per ricostruire uno spaccato del teatro di area veneta nei decenni successivi al secondo conflitto mondiale.


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Interverranno:

 

Maria Ida Biggi

Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, Università Ca’ Foscari

 

Piermario Vescovo

Università Ca’ Foscari

 

Simona Brunetti

Università di Verona

 

Marianna Zannoni

Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, Università Ca’ Foscari

 

Parteciperanno all’incontro con un momento performativo:

Nora Fuser e Mattia Berto

 

Seguirà un piccolo aperitivo