Convegni e seminari Archives - Pagina 7 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma ospita due incontri del ciclo “Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa” organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali in collaborazione con il progetto LEI (Leadership, Energia, Imprenditorialità).

 

All’interno del ciclo sono previsti nove incontri tematici, da febbraio a maggio 2023, di alta divulgazione, dedicati all’approfondimento biografico e all’attività artistica di personaggi femminili emblematici del Novecento. Artiste, musiciste, attrici, ballerine, designer, fotografe, e molto di più, le donne raccontate sono “amazzoni” del loro tempo, eclettiche, all’avanguardia e cosmopolite. Ripercorrere le loro storie permetterà di riflettere sul superamento di confini identitari e nazionali. Caratterizzati da un approccio storico-artistico e culturologico, gli incontri saranno tenuti da professori, dottorandi ed esperti della materia.

 

 

10 febbraio
Sala del Consiglio, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Maria Ida Biggi, direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma, dal titolo: L’arte di Tat’jana Pavlova attrice e regista

 

5 aprile
Sala Barbantini, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Marianna Zannoni, dal titolo: Vera Komissarževskaja, la “piccola Duse” russa, tra teatro e fotografia

 

Nel corso della conferenza sarà possibile ripercorrere la straordinaria vicenda artistica di Vera Komissarževskaja (1864-1910), donna inquieta e tenace e attrice di grande carisma. Tra i molti artisti e intellettuali che hanno lavorato al suo fianco si ricordano Anton Čechov, Konstantin Sergeevič Stanislavskij e Vsevolod Meyerhold.

Germano Celant: Venezia

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La giornata alla Fondazione Giorgio Cini si pone l’obiettivo di offrire, attraverso gli interventi proposti, una prima ricognizione di quanto Germano Celant realizzò nel capoluogo veneto soffermandosi e ponendo l’accento su quelle iniziative che in particolar modo, se messe in prospettiva, si sono rivelate essere momenti fondanti all’interno della sua carriera.

 

La storia dell’attività di Celant nella città di Venezia inizia a metà degli anni Sessanta, quando ancora ventenne, grazie al rapporto di stima e fiducia con Umbro Apollonio, scrive per la rivista “La Biennale di Venezia. Rassegna delle arti contemporanee”.

Dalla Biennale riceve, in seguito, incarichi fondamentali per la sua affermazione curando la rassegna Ambiente/Arte: dal Futurismo alla Body Art (1976), cruciale per il raggiungimento della sua maturità critica, e successivamente Futuro Presente Passato. XLVII Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia (1997).

Dei decenni ottanta e novanta si ricordano il suo determinante contributo nella realizzazione de Il Corso del Coltello, opera performativa nata dalla collaborazione tra Claes Oldenburg, Coosje van Bruggen e Frank O. Gehry messa in scena nel 1985; la collaborazione con Pontus Hultén in occasione della mostra Futurismo & Futurismi (1986), con il quale successivamente curerà Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989), entrambe realizzate a Palazzo Grassi; con Michael Govan la mostra Mondrian e De Stijl. L’ideale moderno (1990) alla Fondazione Giorgio Cini e con Giandomenico Romanelli di Anselm Kiefer. Himmel-Herde (1997) al Museo Correr.

Fin dagli anni Ottanta si intensifica il rapporto con Emilio Vedova che lo poterà a ricoprire il ruolo di curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, luogo dove, tra le tante, realizzerà mostre come Emilio Vedova. Scultore (2010), Aldo Rossi. Teatri (2012), Roy Lichtenstein. Sculptor (2013) ed Expo ’67 Alexander Calder Emilio Vedova (2016).

Per Fondazione Prada cura esposizioni negli spazi della Fondazione Giorgio Cini come la personale di Thomas Demand (2007) e la retrospettiva di John Wesley (2009), fino alla ristrutturazione e apertura di Ca’ Corner della Regina dove cura la mostra When Attitudes Become Form. Bern 1969/Venice 2013 (2013) che s’imporrà sulla scena internazionale per il fervido dibatto suscitato. Negli stessi spazi si terrà nel 2019 la mostra che Celant dedica alla carriera di Jannis Kounellis.

Torna alla Fondazione Cini nel 2013 con la mostra Marc Quinn – che vede una selezione di oltre 50 opere tra sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte di uno dei più noti esponenti della generazione degli Young British Artists – e nel 2019 con Emilio Isgrò, importante antologica che si dipana dalle prime cancellature del 1964 fino ad arrivare ai volumi storici de L’Enciclopedia Treccani (1970) e a quelli etnici dei Codici ottomani (2010).

 

L’ingresso è libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

L’evento verrà trasmesso in diretta sul canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini

 

 

Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti con Federico Maria Sardelli

Indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendano approfondire la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute.

Vivaldi è il compositore che, più di qualsiasi altro suo contemporaneo, ha disseminato le sue partiture d’indicazioni preziose per l’esecutore: radunarle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.
Durante il corso si approfondiranno le seguenti tematiche:

Conoscere le fonti vivaldiane: le biblioteche, le collezioni e il loro accesso, gli strumenti di ricerca, il funzionamento del Catalogo Ryom.
Colpo d’occhio sulla produzione di Vivaldi: generi, strumenti, voci, destinazioni.
Imparare a leggere i manoscritti autografi: la grafia vivaldiana attraverso le fasi della sua vita, le formule brachigrafiche, l’organizzazione della partitura, i metodi di correzione, l’uso di segni speciali.
I copisti vivaldiani più importanti; imparare a leggere un manoscritto e distinguerne le mani.
Le indicazioni interpretative di Vivaldi: i suoi segni agogici, dinamici, articolatori, le diteggiature, l’ornamentazione. Indicazioni speciali (strumentazioni, avvertimenti esecutivi, ritornelli, pause, basso continuo).
Elementi salienti della scrittura per voci, violino, viola d’amore, violoncello, violone, flauti, oboe, fagotto, organo, cembalo, corno, tromba, mandolino, tiorba, liuto.
Lettura di manoscritti vivaldiani e loro discussione col concorso dei partecipanti: casi esemplari, casi controversi, esemplificazione di ornamenti, etc.
I partecipanti saranno invitati a porre domande, a eseguire qualche passo con il loro strumento o voce, a riconoscere indicazioni manoscritte, a discutere casi particolari.

 

Il seminario sarà così articolato
13 febbraio: 14.30-17.30
14 febbraio: 10.00-13.00 e 14.30-17.00
15 febbraio dalle 10.00-13.00

Martedì 14 febbraio, alle ore 18,00, verrà presentato presso la Fondazione Ugo e Olga Levi il volume di Federico Maria Sardelli Il volto di Vivaldi, Sellerio, 2021.

Dialogo con l’autore a cura di Giada Viviani (musicologa) e Myriam Zerbi (storica dell’arte).

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

 

La partecipazione al Seminario è gratuita, previa registrazione entro il 31 gennaio 2023.

 

 

Richiesta da inviare a segreteria.vivaldi@cini.it entro e non oltre il 31 gennaio.

Egida Sartori e Laura Alvini. Viola bastarda e l’arte della diminuzione all’italiana (1580-1630)

Viola bastarda e l’arte della diminuzione all’italiana (1580-1630)

Direttore: Pedro Memelsdorff

 

 

Seminario

2-6 novembre 2022, Fondazione Giorgio Cini

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

Sabato 5 novembre, ore 17.30, Auditorium “Lo Squero”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

In trattati o raccolte musicali italiane della fine del Cinquecento e primo Seicento il termine “alla bastarda” è generalmente riferito a una particolare tecnica di ornare (o diminuire) composizioni vocali con passaggi rapidi e virtuosistici dalla grande estensione eseguiti su strumenti quali l’organo, l’arpa, il liuto o la viola. Viola bastarda, invece, designava – o pare designasse – un tipo di viola da gamba particolarmente adatto, per accordatura o costituzione, all’esecuzione di queste diminuzioni. Considerando l’importanza attribuita a questa tecnica da numerosi autori antichi – tra cui Girolamo Dalla Casa, Giovanni Bassano, Riccardo e Francesco Rognoni, Orazio e Francesco Maria Bassani, Vincenzo Bonizzi – sorprendono sia la relativa scarsità di composizioni sopravvissute sia la rarità della storiografia moderna sul tema.
Questa particolare edizione dei Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini, vede il M. Paolo Pandolfo, noto specialista e insegnante alla Schola Cantorum di Basilea, dirigere un gruppo di cinque violisti accompagnati da clavicembalo, e selezionati tramite bando internazionale per borse di studio, nell’esplorazione di questo repertorio.

 

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Al concerto conclusivo si esibiscono i partecipanti del seminario diretti da Paolo Pandolfo.

 

Sabato 5 novembre, ore 17.30, Auditorium “Lo Squero”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Musicisti:

Rosamund Ender, viola da gamba 

Thomas Fields, viola da gamba 

Stephen Moran, viola da gamba 

Vanessa Hunt Russell, viola da gamba 

Gaetano Simone, viola da gamba 

 

Nicola Lamon, clavicembalo

 

 

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Venini: Luce 1921-1985

La mostra Venini: Luce 1921 – 1985 è il risultato di un lungo programma di ricerca siglato dal progetto LE STANZE DEL VETRO, che dal 2012 propone occasioni di approfondimento della storia della rinomata vetreria Venini, accompagnate come sempre da un convegno organizzato dal Centro Studi del Vetro.

 

Focus del simposio questa volta è il tema dell’illuminazione dell’azienda muranese, che a partire dal primo dopoguerra ha contribuito in modo fondamentale alla crescita e all’evoluzione di questo specifico settore, sia a livello nazionale che internazionale, sdoganando in modo definitivo l’illuminotecnica da un’originaria concezione meramente decorativa. 

Le ricercatezze e le innovazioni sperimentate dalla ditta spaziarono su piccola e grande scala, coprendo un arco tipologico molto ampio: dall’esecuzione di svariate tipologie di apparecchi a sospensione e lampade a parete, fino alle installazioni a soffittature luminose per navi da crociera, alberghi, stazioni ferroviarie. 

 

I numerosi progetti -per committenze pubbliche e private- permisero inoltre a figure del calibro di Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi, Tomaso Buzzi e Carlo Scarpa, di articolare la propria creatività in diversi e stimolanti ambiti d’intervento. 

 

Ma l’elenco di designers e architetti si arricchisce nel tempo con nomi del calibro di Gio Ponti, 

Franco Albini, Massimo Vignelli, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, per citare solo alcuni dei protagonisti che contribuirono all’ideazione di oggetti e modelli tra i più innovativi ed apprezzati, eseguiti grazie alle sperimentazioni tecniche da sempre attuate all’interno dell’azienda veneziana.

 

Grazie all’apporto di esperti e storici dell’arte il convegno intende dunque ripercorrere alcune tappe e momenti che hanno determinato il successo della Venini anche in questo specifico segmento di produzione, dagli anni Venti ai giorni nostri, analizzando alcune particolari installazioni e progetti, come per esempio il celebre “velario” di copertura della corte interna di Palazzo Grassi a Venezia, ma anche l’installazione a poliedri progettata dall’architetto Carlo Scarpa per l’esposizione di Torino “Italia 61”. 

 

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Civiltà di Venezia e Stato veneziano

La storia di Venezia si sviluppa in oltre un millennio e riassume in sé i tratti di diverse storie come la storia bizantina, la storia d’Italia, la storia del Mediterraneo e dell’Europa. Una vicenda che indubbiamente ha espresso una propria civiltà. Vittore Branca fu un convinto assertore della nozione civiltà di Venezia, che fu oggetto di studio e riflessione ricorrente nei primi decenni della Fondazione Giorgio Cini; tant’è che alla civiltà di Venezia furono dedicati numerosi volumi specifici e una prima grande sintesi.

 

Quanto è attuale questa nozione? È il caso di rilanciare lo studio della civiltà di Venezia? Il Seminario di Studio raccoglie i migliori esperti per riflettere su questo aspetto, valutando lo stato dell’arte della storiografia su Venezia, ripercorrendo i tratti distintivi di uno Stato e sistema politico, ideologico, economico e culturale unico nel Mediterraneo e in Europa.

Il Seminario è occasione per ricordare Gaetano Cozzi, a lungo Direttore dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

 

Programma Seminario Civiltà di Venezia e Stato Veneziano

The Eranos Experience: Spirituality and the Arts in a Comparative Perspective

Il Convegno è organizzato dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate, dall’Istituto di Musica, dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini e dal Center for History of Hermetic Philosophy and Related Currents (HHP) dell’Università di Amsterdam.
I colloqui di Eranos furono organizzati ad Ascona dall’attivista, pittrice e ricercatrice olandese Olga Fröbe-Kapteyn a partire dal 1933, su ispirazione di Rudolf Otto e Carl Gustav Jung. Gli incontri riunirono alcune tra le menti più stimolanti dell’epoca che si confrontarono su argomenti quali la spiritualità, il misticismo, il mito e la simbologia, nell’intento di opporsi a quella che veniva percepita come una secolarizzazione inarrestabile. Il focus della conferenza verterà sull’eredità di Eranos riguardo le scienze sociali e umane e le arti performative e figurative, in particolare sulla musica, la danza, il teatro e la pittura. L’evento sarà arricchito da un concerto del mdi ensemble che suonerà le composizioni di Renato de Grandis, di Ernesto Rubin de Cervin e di Giacinto Scelsi presso l’Auditorium “Lo Squero”.

 

 

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La composizione assistita dal computer: prospettive dell’interazione uomo-macchina

Il seminario è a cura di Giacomo Albert e Laura Zattra, coordinatori del gruppo di ricerca RISME digitali della Società Italiana di Musicologia.

La locuzione “composizione assistita” ha preso piede negli anni Ottanta del secolo scorso per designare un insieme di esperienze le cui radici risalgono ai tre decenni precedenti, agli albori delle applicazioni digitali in musica. Questo approccio, che in origine è legato alla composizione algoritmica e alla modellazione computazionale delle strutture musicali, si è esteso a indicare una serie ampia e variegata di strumenti digitali di assistenza, applicati in diverse fasi del processo compositivo.

Sebbene le pubblicazioni di impostazione tecnica sulla composizione musicale assistita dal computer siano cospicue, la saggistica musicologica si è finora limitata a studi specifici senza offrire una prospettiva globale. Il seminario si propone come primo passo per colmare questa lacuna. La composizione assistita sarà studiata nella prospettiva dell’interazione uomo-macchina; il gruppo di ricerca esplorerà le modalità in cui i compositori adoperano gli strumenti digitali e formulerà ipotesi sulle ripercussioni della loro architettura per la scrittura e le strutture musicali.

Il seminario sarà organizzato in tre sessioni: nella prima tre musicologi discuteranno sul rapporto tecnologia-scrittura in specifici casi studio, nella seconda lo sguardo sarà rivolto all’interazione uomo-macchina nel suo complesso e alle radici filosofiche della “composizione assistita”, infine, nella terza, tre compositori e assistenti musicali rifletteranno sulla loro esperienza alla luce anche delle discussioni precedenti.

Parteciperanno Joshua Banks Mailman, Marc Battier, Agostino Di Scipio, Carl Faia, Jonathan Impett, Sanne Krogh Groth, Marco Stroppa, Martin Supper, Elena Ungeheuer.

 

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L’architettura e la scenografia per i teatri minori fra il 1750 e il 1850

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca “Interpretazione” dell’Accademia delle Arti di Berna”, promuove un convegno internazionale di studi sulle tematiche dell’architettura, dello spazio scenico e della scenografia per i teatri minori in Italia e in Europa tra il 1750 e il 1850. L’iniziativa segue l’appuntamento organizzato a Feltre nell’ottobre del 2021 intitolato Pratiche dei teatri di provincia nel Risorgimento: gestione, scena, musica, pubblico e repertorio

 

Nel corso dell’incontro veneziano, studiosi di diversi settori indagheranno lo spazio teatrale e la progettazione scenica nei teatri minori e di provincia, la trattatistica di settore a questo ambito, la promozione di numerosi concorsi per la costruzione di nuovi teatri. Inoltre, il convegno costituirà l’occasione per approfondire la storia dei singoli teatri, rivalutandone il ruolo storico-sociale avuto nel XVIII e XIX secolo. 

Il comitato scientifico è composto da Maria Ida Biggi (Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini; Università Ca’ Foscari, Venezia), Raphael Bortolotti e Annette Kappeler (Accademia delle Arti di Berna).

 

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La costituzione del Fondo Conati: tutela e valorizzazione delle registrazioni inedite di Marcello Conati conservate alla Fondazione Giorgio Cini

Il Fondo Marcello Conati che si intende costituire con questo progetto consiste in un importante nucleo di registrazioni su nastro magnetico, in gran parte inedite, di canti popolari delle province di Verona, Parma e Reggio Emilia registrate sul campo all’inizio degli anni Settanta dal musicista e musicologo Marcello Conati. In particolare, la raccolta relativa al Veneto di questo fondo è formata da 35 nastri magnetici contenenti registrazioni realizzate principalmente nei comuni di Fumane, Zevio, Ferrara di Monte Baldo, Lazise, Sant’Anna d’Alfaedo, San Bonifacio, Negrar e Marano di Valpolicella. Il contenuto sonoro di tale raccolta è da considerarsi di grande valore in quanto preziosa testimonianza di espressioni della musica di tradizione orale e della cultura popolare veneta, alcune delle quali ormai scomparse. Grazie al rinnovato contributo e alla collaborazione fra la Regione del Veneto e la Fondazione Giorgio Cini, avviatasi nel 2021, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha avviato quest’anno un progetto di tutela, valorizzazione e promozione della conoscenza di questo fondo musicale, conservato presso il proprio archivio attraverso la sua digitalizzazione, archiviazione e pubblicazione nel catalogo digitale dell’archivio, a cura di Costantino Vecchi.
L’incontro pubblico sarà un’occasione per presentare i risultati del progetto, per riflettere sulla potenzialità di ulteriori ricerche e sul possibile sviluppo di ulteriori progetti di valorizzazione e restituzione da concordare con i protagonisti della ricerca. 

 

Ore 16

 

Intervengono:

 

Renata Codello
Segretario Generale, Fondazione Giorgio Cini

 

Arianna Bernardi
Direttore, U.O. Attività Culturali e Spettacolo, Regione del Veneto

 

Francesca Scatto
Consigliere Regionale, Presidente della Sesta commissione consiliare permanente

 

Teresa Camellini

Istituto Memoria & Durata

 

Giovanni Giuriati

Direttore IISMC, Fondazione Giorgio Cini

 

Costantino Vecchi

Archivio IISMC, Fondazione Giorgio Cini

 

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