Salmo 147 per due soprani solisti, due cori a quattro voci miste e archi (due violini, viola e basso) divisi in due cori RV 609
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Indice
1. L’incompletezza nella musica sacra vocale di Vivaldi
2. Il manoscritto di RV 615: provenienza, datazione e nessi con la pietà
3. Excursus: le “trombe” enigmatiche
4. Il manoscritto di RV 615: notazione e struttura
5. Osservazioni conclusive
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Questo
volume, curato da Alessandro Grossato, è incentrato sulla figura di
Elia come maestro invisibile, studiata nelle sue diverse metamorfosi
attraverso le tradizioni spirituali che l’hanno ripresa: ebraica,
cristiana, musulmana, indù e buddista.
I saggi qui riuniti mettono
in luce, da diverse angolazioni, l’aspetto che forse più accomuna
queste convergenti figure profetiche, e che costituisce un tema
fondamentale, ma sinora poco esplorato, della storia delle religioni:
quello del maestro invisibile, che mantiene nell’Induismo la
sua forma più arcaica, risalente allo sciamanesimo centroasiatico e
siberiano. Giuseppe Laras illustra il fondamentale ruolo profetico che
Elia svolge nell’ambito del Giudaismpo, mentre Giancarlo Lacerenza
approfondisce la funzione iniziatica che tale figura riveste nella Kabbalah.
Celestino Corsato introduce alla rielaborazione teologica cristiana
della figura di Elia operata dai primi Padri della Chiesa. Flavio
Cuniberto si sofferma sui motivi elianici nella tradizione carmelitana
e sulla loro permanenza nella teosofia cristiana fino al XVII secolo.
Carlo Saccone esamina la duplice, ambivalente figura di Elia e al Khidr nell’Islam, dove quest’ultimo, a seconda dei casi, è solo un alter ego di Elia, mentre in altri costituisce un personaggio profetico del tutto
a sé stante. Importantissimo il ruolo che riveste in particlare nel Tasawwuf, l’esoterismo islamico, di iniziatore al di fuori delle turuq,
le confraternite regolari. Alessandro Grossato si occupa infine
dell’ultimo “anello” di questa lunga catena storica e spirituale a un
tempo, che, ai suoi estremi, giunge a legare in certo qual modo fra
loro due tradizioni in apparenza lontanissime, come il Giudaismo e
l’Induismo.
INDICE
Introduzione
Alessandro Grossato
L’Archetipo dell’uomo invisibile
Rav. Giuseppe Laras
Il profeta Elia
Giancarlo Lacerenza
Il divenire di Elia nella Qabbalah
Celestino Corsato
Elia nella tradizione patristica prenicena
Flavio Cuniberto
L’Ordine di Elia, “Disciplina profetica” e tradizione carmelitana
Carlo Saccone
Un profeta e santo-iniziatore: Elia-al Khidr nella tradizione musulmana
Alessandro Grossato
Elia-al Khidr al crocevia fra Islam e Induismo
Appendice iconografica a cura di Alessandro Grossato e Flavio Cuniberto.
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INDICE
Giovanni Morelli
L’appannato specchio del mondo nelle opere veneziane del “Tempus
belli” di Morea. “Almerico in Cipro” e “La Fortuna tra le disgrazie”
Girolamo Castelli, Almerico in Cipro, Libretto
Antonio del Gaudio, Almerico in Cipro, Partitura
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“Ciò che colpisce nella raccolta del Righi – scrive Daniela Perco nella
sua presentazione al volume – è l’ampiezza dei materiali trascritti,
che ne fa una delle più importanti collezioni di fiabe italiane
dell’epoca paragonabile per mole a quelle di Giuseppe Pitrè o di
Vittorio Imbriani”.
Si tratta di 230 narrazioni che Righi chiama rosè rie, cioè fiabe,
fole, racconti fantastici, ma che comprendono altri generi narrativi
come scherzi-aneddoti e facezie basate su fatti realmente accaduti.
In questo primo tomo si pubblicano le prime novanta.
INDICE
Lo studio del patrimonio narrativo di tradizione orale nel
Veneto dell’Ottocento
Giovanni Viviani e Silvana Zanolli, Ettore Scipione Righi e la
raccolta di fiabe veronesi conservata nella Biblioteca Civica di Verona
I. Domenico Sempreboni detto Bonin
II. Rosina Avogadro
III. Virginia Falchetti
IV. Maria Zerman
V. Carlo Falkenheim
VI. Bice Righi Ruffoni
VII. Tullio Salvaterra
VIII. Maddalena Sartori
IX. Vittoria Sega nata Sona
X. Virginia Menin
XI. Maria Gatti
XII. Giulia Gaola
XIII. Maria Luigo
XIV. Giorgio Galli
XV. Angela Cremonese
XVI. Gabriele Campagnola
Tavola sinottica delle fiabe del Fondo Righi della Biblioteca
Civica di Verona
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Gli
studi di storia della Chiesa del XX secolo, sorti nella particolare
temperie del dialogo ecumenico e interreligioso culminata nel Concilio
Vaticano II, hanno individuato come una delle cause dello scisma il
progressivo estrangement (per riprendere la felice
espressione di Yves Congar) tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente.
A questo progressivo allontanamento hanno concorso fattori d’ordine
diverso (politico, economico, sociale, ecc.) e i mutamenti di mentalità
e di costume nel frattempo sopraggiunti. Anche le vie della teologia
hanno seguito percorsi differenti, da un lato con la Scolastica e
sopratutto con il Tomismo, dall’altro con il Palamismo.
Proprio
nell’epoca contemporanea, il Palamismo, con le dottrine della
partecipazione alle energie divine e della Trasfigurazione sul monte
Tabor, ha ripreso ad avere una posizione centrale nella teologia e
nella vita ecclesiale e culturale dell’ortodossia, non soltanto in
Grecia e in Russia, ma anche nella diaspora (Francia, Stati Uniti),
influenzando profondamente molti teologi e filosofi.
INDICE
Premessa
Antonio Rigo, Il Monte Athos e la controversia palamitica dal Concilio del 1351 al Tomo Sinodale del 1368 (Giacomo Trikanas, Procoro Cidone e Filoteo Kokkinos). Testi: Il Tomo Sinodale del 1368. II. La professione di fede degli athoniti. III. Il testamento di Giacomo Trikanas.
Ioannis D. Polemis, Nikephoros Blemmydes and Gregorios Palamas
Marie-Hélène Congourdeau, Nicolas Cabasilas et le Palamisme
Martin Hinterberger, Die Affäre um den Mönch Niphon Skorpios und die Messalianismus-Vorwürfe gegen Kallistos I
Brigitte Mondrain, L’ancien empereur Jean VI Cantacuzène et ses copistes
Abbreviazioni e sigle
Indice delle illustrazioni
Indice dei manoscritti citati
Indice dei nomi di persona
Indice degli autori moderni
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La
collana “Orientalia Venetiana” dell’Istituto “Venezia e l’Oriente” si
arricchisce di una prima opera di argomento interamente islamico
centrata su un tema che sopratutto in Italia non è mai stato oggetto di
una trattazione organica. Si tratta infatti di un manuale di fonetica
dell’arabo coranico fruibile anche da coloro che poco o nulla conoscono
di tale lingua. Il carattere specificatamente dottrinale e tecnico
della monografia non impedisce che i principi e le applicazioni delle
norme di corretta recitazione e di tradizione la salmodia del testo
sacro siano introdotte dalle necessarie delucidazioni sulle più
elementari particolarità fonetiche dell’arabo. Il lavoro, oltre a
compendiare in maniera originale un gran numero di trattati
tradizionalmente dedicati alla ricerca della “perfezione” (il tajwîd appunto), si avvale di competenze frutto di insegnamenti orali acquisiti sul campo.
L’arricchimento della conoscenza reciproca fra diversi aspetti della
tradizione europea e della tradizione islamica costituisce uno degli
intenti primari della pubblicazione: essa infatti si inserisce nel
nuovo e più ampio programma di “Incontri orientalistici” promossi, con
cadenza semestrale e a partire dall’autunno del 2004, dall’Istituo
“Venezia e l’Oriente” – fra questi “La santità nell’Islam”, in cui si
sono toccati cruciali temi dottrinali e storici della tradizione
islamica sia classica che moderna, con un’attenzione particolare alla
sua presenza sia nel vicino oriente che in Asia centrale e orientale.
INDICE
Premessa
Avvertenza
Ringraziamento
Introduzione
Note di trascrizione
Capitolo I. I suoni ed i luoghi di emissione
Capitolo II. Lettere secondarie
Capitolo III. Le qualità delle lettere
Capitolo IV. Assimilazione ed evidenziazione
Capitolo V. Vocali
Capitolo VI. Vocali ultrabrevi
Capitolo VII. Segni ortografici di modifica dei suoni
Capitolo VIII. Regole della Nûn Sâkina e del Tanwîn
Capitolo IX. Regola della Gunna o nasalizzazione
Capitolo X. Regole delle Lâm
Capitolo XI. Regole dell’enfatizzazione e dell’alleggerimento
Capitolo XII. Regole dell’assimilazione (IDGÀM)
Capitolo XIII. La “scossa” (AL- QÀLQALA)
Capitolo XIV. Le otto parole
Capitolo XV. Regole dell’allungamento: il MADD
Capitolo XVI. Inizio e fine dellla recitazione
Capitolo XVII. Altri segni o parole di indicazione
Capitolo XVIII. Note sulla scrittura del testo “Utmaniano”
Capitolo XIX. ADÀN e IQÀMA
Capitolo XX. Errori nella recitazione
Appendice. AHRUF e recitatori (QURR‘)
Concordanze
Bibliografia
Indice dei termini tecnici
Indice dei nomi
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È questo il terzo vocabolario dialettale che compare nella Collana di
Cultura Popolare Veneta per iniziativa della Regione e della Fondazione
Giorgio Cini. Dopo il primo Vocabolario del veneziano di Carlo Goldoni (1993) di Gianfranco Folena, la Regione decise, nel 1995, di pubblicare il Vocabolario polesano di Giovanni Beggio che costituiva una testimonianza esemplare di una
comunità contadina del basso Veneto. Ora è la volta di esplorare il
patrimonio linguistico e culturale di una valle montana, la Valle di
Zoldo nel Bellunese, terra di artigiani abili, un tempo, sopratutto
alla lavorazione del ferro e di altri metalli e, da quasi un secolo,
noti in Italia e all’estero per la pratica eccellente della gelateria.
Un mutamento imposto dai tempi, che gli Zoldani non hanno subito ma
governato con intelligenza, innestandolo in una tradizione ricca
d’autentica cultura popolare e materiale qual’è quella testimoniata da
questo ricchissimo vocabolario.[…]
INDICE
Presentazione
di Giovan Battista Pellegrini
Premessa dell’autore
Ordine alfabetico e trascrizione fonetica
Abbreviazioni
Vocabolario del dialetto ladino-veneto della Valle di Zoldo (Belluno)
Schemi di coniugazione verbale
Bibliografia
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Tra l’autobiografia (tratta dalle carte “parlanti” dell’immenso
archivio) e il ricordo, di chi come Andrea Zanzotto ne traccia una
breve ma precisa premessa, il libro parla della formazione artistica di
una insostituibile grande artista: Egida Sartori. La sua fu una
formazione che, come si evince sin dalle prime righe, “fu certamente
lunga, e anche non poco discontinua, forse condizionata, come venne ad
essere, nelle scelte e nei tempi dalle guerre, da eventi interni ed
esterni alla sua vita”. Dalla cronaca della sua stessa nascita
prematura, alla descrizione di come le vennero date da sua madre le
prime nozioni musicali (“Le sette note erano sette uccellini che
stavano o sul ramo – il rigo musicale – o nella casetta – lo
spazio”…) alle righe con cui affida ad Andrea Zanzotto Le mie memorie con la Toti Dal Monte “[…]
Non sono una scrittrice, ma in questo caso una cronista fedele di
esperienza vissute che ancora restano vive nella mia mente e nel mio
cuore […] ” si muove questa cronaca epistolare di una favola
entusiasta che ha coinvolto la sua protagonista.
INDICE
Andrea Zanzotto
Un ricordo di Egidina
Cronaca di una favola chiamata musica
Indice dei nomi
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Prosegue,
con questo secondo volume, la pubblicazione delle Lettere artistiche
del Settecento veneziano, una ricerca avviata da molti anni presso
l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini da
Alessandro Bettagno (alla cui memoria riteniamo doveroso dedicare il
presente volume) e da Maria Magrini, che tante energie hanno dato a
questa iniziativa.
Viene qui inedito il carteggio fra Giovanni
Maria Sasso e Sir Abraham Hume, criticamente annotato da Linda Borean,
la quale si è pure giustamente soffermata sull’ambiente artistico
londinese di fine Settecento in cui Hume ha giocato un ruolo non
secondario nelle vicende del collezionismo e del mercato dell’arte.
Proprio per sottolineare quest’aspetto, si è provveduto a corredare il
testo con una appropriata serie di illustrazioni, che renderanno
senz’altro di maggior interesse la lettura dell’epistolario.
(dalla Prefazione di Giuseppe Pavanello)
INDICE
Prefazione
Il carteggio Giovanni Maria Sasso – Abraham Hume
Collezionismo e mercato dell’arte tra Venezia e Londra nel tardo Settecento
Lettere
Nota bibliografica
Indice dei nomi e dei luoghi
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