Editore Ricordi, Firenze – Pagina 2 – Fondazione Giorgio Cini

Pygmalion (Rousseau / Rousseau – Coignet) 1770, Pimmalione (Sografi – Cimador) 1790

Rousseau compose Pygmalion durante l’estate e l’autunno del 1762.
L’accompagnamento orchestrale fu realizzato dal compositore amatore
Horace Coignet, spinto dallo stesso Rousseau. Come rimarcato dallo
stesso Coignet, Rousseau compose di sua mano due brani. Le prime
traduzioni della scène lyrique di Rousseau in un libretto (in versi)
interamente cantato, in stile italiano, risalgono al 1773; la versione
di maggiore successo fu il Pimmalione di G.B. Cimador (Venezia 1790,
libretto di S.A. Sografi): una tipica partitura per opera lirica
italiana, che conserva però molte tracce del modello di Rousseau.

INDICE

La carriera di Pigmalione, ovvero:Nascita e prime metamorfosi del mélodrame
di Emilio Sala

Una lettera per Metastasio in forma di scena
Primi passi a Parigi
Un altro quasi-nuovo genere di teatro
Un quasi-nuovo genere di non-ritorno all’antico
Com’è fatto il Pygmalion
Pigmalione pellegrino in Europa
Il transito al tutto-cantato

La carriera di Pigmalione. Summary

Jean-Jacques Rousseau, Pygmalion, Libretto

Simeone Antonio Sografi, Pimmalione, Libretto

Jean-Jacques Rousseau – Horace Coignet, Pygmalion, Partitura

Giovanni Battista Cimador, Pimmalione, Partitura

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Introduzione storico-critica, I. “Gli anni di Andrea Gabrieli”

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La morte di Cesare (Sertor – Bianchi) 1789 / 1797

Le drammatizzazioni dell’uccisione di Cesare che precedono la creazione
del “dramma per musica” di Sertor e Bianchi non sono molte. In generale
tutti i drammi avevano rispettato la regola aurea delle tre unità
classiche e soprattutto la proibizione dell'”insanguinamento della
scena”, fino al Julius Caesar di Shakespeare che aveva rotto con tutte
le regole; in seguito, di tutte le uccisioni in scena, a vista, quella
del Sertor-Bianchi del 1797, sarebbe stata la più “sanguinante”. Una
delle motivazioni più significative dell’avvicinarsi del compositore
Bianchi alla creazione del dramma, pare essere stato l’intento di
ordinare una raccolta di “numeri” musicali scritti ad hoc per alcuni
cantanti (Pacchierotti e Babbini), probabilmente un approccio condiviso
dal pubblico. In diverse arie il compositore sembra anticipare il gusto
musicale degli anni venturi della Rivoluzione e dell’età napoleonica.

INDICE

Volume I

La morte di Cesare: the Words, the Music
di Piero Weiss
The Death of Caesar Onstage, 1544 (?) – 1797
The Score, by Francesco Bianchi .et alii

La morte di Cesare, le parole la musica. Sommario

Gaetano Sertor, La morte di Cesare, Libretto 1788 [1789]
Gaetano Sertor et alii, La morte di Cesare, Libretto 1797
Francesco Bianchi et alii, La morte di Cesare, Partitura 1788/1797

Volume II
Francesco Bianchi et alii, La morte di Cesare, Partitura 1788/1797

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Messalina (Piccioli – Pallavicino) 1680

La Messalina di Pallavicino gode di una discreta evidenza in più di una
posizione di snodo dello sviluppo dell’opera veneziana del suo tempo.
Fu rappresentata, più volte, (ma in una sola stagione), artisticamente
riveduta e arricchita di pezzi diversi, altre o nuove arie, altri
recitativi, altri balli.

INDICE

Messalina: Context and Content, by Eleanor Selfridge – Field

1. Francesco Maria Piccioli and Piazzola, p. IX

1-1. Piazzola, p. IX
1-2. Piccioli’s Works: A Listing, p. X
1-3. Works by Other Members of the Piccioli Family, p. XI
1-4. General Characteristics of Píccioli’s Works, p. XI
1-5. Piazzola’s Subject Matter, p. XII
1-6. Piazzola’s Season, p. XIII

2. Other Venues for Pallavicinos Works, p. XIII

2-1. San Moisè, SS. Giovanni e Paolo and San Giovanni Grisostomo, p. XIII
2-2. San Salvatore, p. XIV

3. Carlo Pallavicino, p. XIV

3-1. A Brief Biography, p. XIV
3-2. Pallavicínos Operas: A Chronological Listing, p. XVIII
3-3. Operas Spuriously Attributed to Pallavicino, p. XXI

4. Musical Sources and Performance Practice, p. M

4-1. The Contarini Codices as Musical Sources, p. XXI
4-2. The Sources as a Basis for Performance, p. XXII
4-3. Issues Concerning Instruments, p. XXIII
4-4. Issues Relating to Vocal Music, p. XXIV

5. The Libretti for Messalina, p. XXV

5-1. Variant Versions, p. XXVI
5-2. Messalina: Arias and Instrumental Píeces in Diverse Sources, p. XXVII
5-3. Plot, p. XXXII
5-4. Sets, p. XXXII

6. The Music for Messalina, p. XXXIII

6-1. Casting and Dramatic Interpretation, p. XXXIII
6-2. Textual and Musical Types, p. XXXIV
6-3. Musical Development and Divergence, p. XXXIV
6-4. Comparison of Versions, p. XXXIV

7. Postscript, p. XL

Footnotes, p. XL,
Bibliography, p. XLIII

Messalina: l’opera nel suo contesto. Sommario, p. XLIV

Francesco Maria Piccioli
Messalina, libretto, p. XLVII

Carlo Pallavicino
Messalina, Partitura, p. [1]

Arie staccate provenienti dal manoscritto I-Tn, Giordano 25, presenti nei libretti ma non nella partitura, p. [197]

Arie staccate provenienti dal manoscritto I-Tn, Giordano 25, assenti da libretti e partitura, p. [217]

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L’umiltà  coronata in Ester (Pariati – Lotti) 1714

La partitura manoscritta de L’umiltà coronata in Ester che si conserva a Vienna, presso la Österreichische Nationalbibliotek, denota immediatamente la sua pertinenza ad un ambito aulico. Essa, però, non fornisce alcuna notizia esplicita in merito alla data di composizione ed al contesto esecutivo dell’oratorio: se ne ricavano solo il titolo (incompleto) ed i nomi del poeta “Dottor Pietro Pariati” e del Maestro Antonio Lotti, che figurano nell’elegante illustrazione iniziale. Che si tratti di uno dei numerosi oratori scritti dal Pariati stesso come poeta cesareo presso la corte di Carlo VI si apprende solo risalendo al libretto, stampato a Vienna nel 1714 in occasione della prima esecuzione nella cappella imperiale.

INDICE

L’umiltà coronata in Ester: un oratorio veneziano alla corte imperiale di Vienna
di Laura Zanella

“L’umiltà coronata in Ester”: a Venetian Oratorio at the Imperial Court of Vienna

Pietro Pariati
L’umiltà coronata in Ester. Libretto

Antonio Lotti
L’umiltà coronata in Ester. Partitura

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Nisi Dominus

Salmo 126 per contralto, due violini, viola e basso RV 608

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Lauda Jerusalem

Salmo 147 per due soprani solisti, due cori a quattro voci miste e archi (due violini, viola e basso) divisi in due cori RV 609

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Almerico in Cipro (Girolamo Castelli-Antonio del Gaudio)

INDICE

Giovanni Morelli
L’appannato specchio del mondo nelle opere veneziane del “Tempus
belli” di Morea. “Almerico in Cipro” e “La Fortuna tra le disgrazie”

Girolamo Castelli, Almerico in Cipro, Libretto

Antonio del Gaudio, Almerico in Cipro, Partitura

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Andromeda liberata

Volume curato in
collaborazione con il Dipartimento di Storia e Critica delle Arti
«Giuseppe Mazzariol» dell’Università di Venezia Ca’ Foscari

La serenata a cinque voci con coro Andromeda Liberata,
la cui partitura esistente nel Conservatorio Statale di Musica
“Benedetto Marcello” di Venezia non contiene informazioni sulla sua
paternità musicale, è una composizione molto interessante per molti
versi.
In primo luogo fornisce, a quanto sembra, l’unico esempio
conosciuto di una serenata – pasticcio, al quale lavorarono più
compositori. In secondo luogo trasforma il mito venerabile di Perseo e
di Andromeda, da lungo tempo carissimo al teatro musicale, in
un’allegoria del ritorno trionfante a Venezia, nel 1726, del cardinal
Pietro Ottoboni, che da molti anni viveva in esilio per aver infranto
la legge veneziana che vietava al patriziato il servizio presso poteri
stranieri.
Terzo, ci dà un buon esempio dello stile poetico di
Vincenzo Cassani, librettista abile e originale che operò a Venezia nei
decenni secondo e terzo del secolo XVIII. Quarto, ci offre un panorama
dello stile musicale a Venezia in un momento decisivo: l’avvento, a
metà degli anni Venti, di compositori di formazione napoletana, che da
allora in poi dovevano svolgere un ruolo determinante nella vita
musicale locale e influenzare decisivamente la nuova generazione di
compositori del luogo.

INDICE

Michael Talbot
“Andromeda liberata” A venetian pasticcio – serenata

Vincenzo Cassani, Andromeda Liberata, Testo letterario

Autori diversi, Andromeda Liberata, Partitura

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