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Etnomusicologia e studi di popular music: quale possibile convergenza?

Il volume raccoglie gli atti dell’omonimo Seminario Internazionale di Etnomusicologia curato da Francesco Giannattasio e organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati nel gennaio 2005. Gli studi sulla popular music — termine inglese intraducibile che indica quelle musiche che si producono e diffondono attraverso i mezzi di comunicazione di massa nelle società contemporanee — sono consolidati a livello internazionale ed anche in Italia dove ormai, in diverse Università, si insegnano corsi di “Musiche popolari contemporanee”. L’oggetto di studio di questa disciplina presenta significative convergenze e sovrapposizioni con quello dell’etnomusicologia, dato che sempre più spesso le musiche cosiddette tradizionali si incrociano con i fenomeni del mercato discografico e con i processi di diffusione musicale propri delle società complesse.

 

Il crescente interesse da parte degli etnomusicologi nei confronti del fenomeno della cosiddetta “World Music”, dei panorami sonori delle realtà urbane e delle diaspore musicali, la maggiore diffusione di musiche popular extra-occidentali, o ancora la ormai costante esposizione degli ascoltatori legati all’idioma pop-rock a musiche e tradizioni “altre”, sono solo alcuni dei fattori che portano spesso le due discipline a condividere gli stessi ambiti e oggetti di studio. Eppure, i popular music studies e l’etnomusicologia, a volte per una questione di formazione, a volte per differenti metodologie di ricerca e analisi, sembrano ancora muoversi su due binari paralleli e a tutt’oggi solo di rado il dibattito è comune.

 

In occasione di questo seminario studiosi provenienti da entrambi i campi e con diverse esperienze di ricerca hanno dimostrato di condividere problematiche, prospettive e approcci allo studio dei repertori presi in analisi, convenendo sul fatto che la convergenza tra le discipline è possibile, auspicabile e assai proficua. I testi qui raccolti erano stati pubblicati sul vecchio sito della Fondazione Cini già nel 2007 e hanno avuto ampia diffusione, costituendo anche utili riferimenti per i corsi di etnomusicologia in diverse Università italiane. Vengono qui ripubblicati, sostanzialmente immutati, in una nuova versione grafica e mantenendo la loro forma multimediale, affinché possano continuare a circolare, ritenendoli ancora validi, nonostante il tempo trascorso.


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Saggi e memorie di storia dell’arte 29

Sommario

Lucia Collavo, L’esemplare dell’edizione giuntina de Le Vite di Giorgio Vasari letto e annotato da Vincenzo Scamozzi.

Il magistero di Giuseppe Fiocco

Giuliana Tomasella, L’insegnamento universitario di Giuseppe Fiocco

Franco Bernabei, Il laboratorio critico di Giuseppe Fiocco

Giovanni Lorenzoni – Lisanna Pasotto, Giuseppe Fiocco medievalista

Caterina Furlan, Giuseppe Fiocco e la fotografia

Italio Furlan, Giuseppe Fiocco e il Pordenone

Elisabetta Saccomani, Giuseppe Fiocco e la pittura padovana del Cinquecento

Sergio Marinelli, La Verona di Giuseppe Fiocco

Filippo Pedrocco, Fiocco e i Guardi

Lino Moretti, Di Giuseppe Fiocco ispettore della Soprintendenza per le Gallerie e gli oggetti d’arte del Veneto (con qualche divagazione)

Davide Banzato, Giuseppe Fiocco e il Museo di Padova

Alessandro Rovetta, Nota milanese per Giuseppe Fiocco, docente all’Università Cattolica

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