CIAC – XLI CORSO INTERNAZIONALE DI ALTA CULTURA

plus ago, 30set, 10 1999

Qual è la città sulle montagne
Si spacca e si riforma e scoppia nell’aria viola
Torri crollanti
Gerusalemme Atene Alessandria
Vienna Londra
Irreale


così giunge al Novecento, alla Terra desolata di T. S. Eliot, il biblico anelito del Salmo 121, in vista del monte Sion:


E ora i nostri piedi sostano
alle tue porte, Gerusalemme!
Chiedete pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano
sia pace sulle tue mura


Alla vigilia dell’anno giubilare, il Corso ripercorre nei testi e nei miti delle "Città eterne", città sacre e luoghi di pellegrinaggio, di voti e di desideri, di invocazioni e soste, il ricorrente anelito umano di "dar luogo" al divino, di fornire all’invisibile una dimora terrena. Dall’Itinerarium Egeriae alla Topographie légendaire des Evangiles en Terre Sainte di Maurice Halbwachs, dalla prima opera giubilare, la Divina Commedia di Dante, alle Storie della città di Dio di Pier Paolo Pasolini, da Roma a Gerusalemme, da Kyoto a Benares, da Compostela alla Mecca, dall’Occidente all’estremo Oriente, l’uomo di questi due millenni trascorsi non ha fatto che viaggiare cercando il tempo e il luogo in cui tempo ed eternità si congiungessero ed egli trovasse sonno terreno e veglia nel sempre, la sua agognata dormitio.

Il Corso ripercorre quei passi e quei canti, quei viaggi e quegli aneliti, nelle lingue che son trascorse, nei monumenti che rimangono:


Alta, lei. Alta
Sopra di sé.
Scavata
in che miniera
di luminosità
quell’altezza, dico
che la eleva –
la alza vertiginosamente

e la spiomba su se medesima
a formare la basilica,
la nostra, lasciata
al putiferio della mortalità – e che pure,
e che pure mortale non ci sembra…

(Mario Luzi, Eglise)