CIAC – XLIV CORSO INTERNAZIONALE DI ALTA CULTURA

plus set, 0212 2002
Come ha segnalato una lunga tradizione di studi nel Novecento (da Mauss a Benveniste a Starobinski), le società e i riti dello scambio si intersecano con quelli del dono, l’economia della reciprocità e del patto s’intreccia con quella dell’oblazione e del gratuito. La situazione vale per il sistema economico, per quello dei valori etici, per l’ambito simbolico, in una lunga durata che va dalla teologia ("Qui salvando salvas gratis…"), all’onore cavalleresco – sino ai fantasmi di don Chisciotte -, dalla subventio pauperum al "beau geste" decadente e anarchico, alle attuali forme di volontariato.
Studiare in un ampio arco cronologico e di discipline (dall’economia all’estetica, dall’etica alla storia sociale, alla letteratura) le "forme e i valori del gratuito" permette di interpretare una parte cospicua della storia d’Occidente e d’Oriente, dalla quale talvolta emergono, come relitti linguistici, formule che un tempo normarono vite: noblesse oblige.