L’archivio di Ettore Sottsass alla Fondazione Cini

La moglie Barbara Radice ha firmato l’atto con cui dona alla Fondazione Cini parte dell’archivio personale del grande architetto e designer italiano.

Oltre 100.000 pezzi saranno digitalizzati nell’arco di due anni dal nuovo centro di digitalizzazione ARCHiVe.

 

E’ stato firmato lunedì 3 dicembre l’atto che ufficializza la donazione alla Fondazione Giorgio Cini da parte di Barbara Radice – moglie del grande architetto e designer italiano di cui si è celebrato il centenario nel 2017 – di parte dell’archivio di Ettore Sottsass. La raccolta comprende oltre 100.000 pezzi: appunti di lavoro del maestro, progetti di architettura, di allestimenti, di interni e di design, progetti editoriali, lucidi, disegni, fotografie e materiale a stampa, riviste disegnate da lui, manifesti, documenti del gruppo Memphis, corrispondenza. La donazione Sottsass, sarà il primo archivio a venire interamente acquisito digitalmente da ARCHiVe. La Fondazione Cini, che da sempre si distingue per un eccellente lavoro nell’ambito della conservazione e della valorizzazione di suoi archivi, ha da poco inaugurato il nuovo centro ARCHiVeAnalysis and Recording of Cultural Heritage in Venice  che, con strumentazioni e tecnologie all’avanguardia, ha lo scopo di digitalizzare il patrimonio conservato sull’Isola di San Giorgio Maggiore per renderlo poi accessibile a tutti attraverso la rete.

 

“La serietà con cui la Fondazione Giorgio Cini mantiene, studia e promuove i suoi archivi attraverso pubblicazioni, convegni e mostre è nota a tutti – spiega la moglie di Ettore Sottsass Barbara Radice – Ma ciò che mi ha convinta davvero a donare i tanti materiali di Ettore ancora in mio possesso, è stato il progetto ARCHiVe. Trovo ammirevole che un’istituzione storica come la Cini si ponga all’avanguardia nella sperimentazione sulla digitalizzazione del patrimonio culturale. Condivido il fine: rendere accessibili agli studiosi i documenti digitalizzati.”

 

Si stimano due anni di lavoro per completare il processo di digitalizzazione, appena iniziato. Sottsass stesso in vita ha mantenuto l’archivio coerentemente ordinato secondo una personale logica archivistica suddividendo i materiali per anni e tipologie. I documenti saranno digitalizzati utilizzando Replica360, un particolare tipo di scanner circolare che permette la digitalizzazione in contemporanea di entrambi i versi del documento, per i formati più piccoli; mentre per acquisire i grandi formati sarà utilizzata una macchina fotografica su stativo e il piano aspirato che consente di aprire con un getto d’aria i fogli – come i disegni tecnici su carta da lucido – che sono stati piegati per molti anni. L’Archivio raccoglie sia documenti privati sia dossier inerenti la sua attività professionale.

 

Una volta digitalizzati i documenti saranno resi accessibili su richiesta e messi a disposizione della comunità di studiosi attraverso il sito web della Fondazione Giorgio Cini.

Altre parti dell’archivio Sottssass sono state precedentemente donate dallo stesso artista allo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma (14.000 tra schizzi, bozzetti e disegni e 24 sculture) e alla Biblioteca Kandinsky del Centre Pompidou di Parigi (in particolare libri, fotografie e quaderni di appunti).

 

Ettore Sottsass jr (1917-2007)
Nasce ad Innsbruck, trascorre l’infanzia in Trentino e si forma nella Torino degli anni trenta sulle orme del padre architetto, Ettore Sottsass senior (1892-1954). Nel 1939 si diploma al Politecnico coltivando però anche il sogno della pittura, appresa nello studio di Luigi Spazzapan. Nel 1946 si trasferisce a Milano dove esercita come architetto e contemporaneamente collabora con la Triennale, occupandosi degli allestimenti della sezione dell’artigianato. Tre anni più tardi sposa Fernanda Pivano che lo introdurrà agli autori di lingua inglese, in particolare ai protagonisti della Beat generation: è con Allen Ginzberg che nel 1967 daranno vita alla rivista underground “Pianeta Fresco”. Sottsass porta avanti la carriera di architetto parallelamente a quella di designer, quest’ultima gratificata da prestigiosi riconoscimenti, come il Compasso d’oro per il calcolatore elettronico Elea 9003 (1959) bissato, nel 1970, per Valentine, la prima macchina da scrivere portatile, entrambi prodotti dalla Olivetti. Nel 1961, a causa di una grave infezione renale, è costretto a un ricovero ospedaliero a Palo Alto, in California dove si salva in extremis grazie all’impego di medicinali a base cortisonica che marcheranno i ricordi di quelle settimane. Infaticabile viaggiatore, non smette di visitare l’Europa, l’America e l’Oriente: i suoi viaggi sono sia fonte d’ispirazione che i soggetti di numerose fotografie d’impronta concettuale. Nel 1976 la Biennale di Venezia dedica a Sottsass un’ampia mostra retrospettiva ordinata da Vittorio Gregotti; è in quest’occasione che conosce Barbara Radice, sua futura compagna presente attivamente sia nella fondazione del gruppo Memphis (1981) che della rivista “Terrazzo”, edita dal 1988 al 1996. Gli ultimi anni di vita sono caratterizzati da un’intensa attività espositiva e dalla collaborazione sia con nomi del design industriale che con gallerie di fama. Ettore Sottsass scompare a Milano, il giorno di capodanno del 2007.

 

ARCHiVeAnalisi e Archiviazione del Patrimonio Culturale di Venezia
In linea con la convinzione che la mediazione digitale sia una un’innovazione epocale con importanti conseguenze per la ricerca, l’istruzione e la conservazione dei beni culturali, la Fondazione Giorgio Cini, Factum Foundation for Digital Technology in Preservation e Digital Humanities Laboratory dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL-DHLAB) hanno lanciato un nuovo centro dedicato alla tecnologia e alla conservazione digitale del patrimonio culturale sull’isola di San Giorgio Maggiore: ARCHiVe. I partner condividono la convinzione che la mediazione digitale sia una un’innovazione epocale con importanti conseguenze per la ricerca e l’istruzione in ambito umanistico. ARCHiVe mira a sensibilizzare il mondo intero sull’importanza della tecnologia digitale per la conservazione del patrimonio culturale nel ventunesimo secolo. Il centro fungerà da polo per le istituzioni accademiche e culturali che intendono applicare e sviluppare tecnologie emergenti e software di computer vision intelligente. L’obiettivo è quello di raccogliere un ampio archivio di dati digitali, conservati in sicurezza sull’isola di San Giorgio Maggiore (e altrove), per le generazioni future. Helen Hamlyn Trust è supporting founder di ARCHiVe