L’archivio di Franco Oppo all’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini

L’archivio di Franco Oppo all’Istituto per la Musica della Fondazione Cini

La Fondazione Cini si riconferma luogo d’elezione per lo studio e conservazione dei più importanti archivi musicali italiani

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini annuncia l’acquisizione dell’archivio personale di Franco Oppo (Nuoro, 1935 – Cagliari, 2016), compositore, teorico, didatta e organizzatore musicale. Grazie alla generosa donazione della moglie Ida Allegretto e delle figlie Irene e Carla, l’importante corpus documentario troverà collocazione nell’Isola di San Giorgio Maggiore, dove verrà opportunamente catalogato, digitalizzato e messo a disposizione per la consultazione.

La parte più consistente del fondo è costituita dai manoscritti di lavoro, che testimoniano le molteplici sfaccettature del processo creativo. Dai primi schizzi alla stesura in partitura, passando per i diversi stadi di definizione del testo musicale, questi documenti consentiranno agli studiosi di ricostruire la genesi delle opere di Oppo e l’evoluzione del suo pensiero compositivo. Numerosi appunti e testi di varia natura permetteranno invece di approfondire il suo impegno teorico e didattico, che, svolto prevalentemente in Sardegna, ha contribuito in maniera decisiva a promuovere nell’isola l’interesse per l’avanguardia musicale e la formazione di nuove generazioni di compositori.

I concerti che hanno ospitato le sue composizioni, insieme a importanti iniziative come le Giornate di Musica Contemporanea (1977-78) e il Festival Spaziomusica (1982-), di cui Oppo fu principale promotore, sono ampiamente documentati attraverso programmi di sala, ritagli di stampa e una ricchissima corrispondenza da egli stesso accuratamente conservata e ordinata. Libri e riviste di argomento musicale, filosofico e scientifico illustrano infine l’ampio orizzonte culturale del compositore, dalla linguistica alla matematica, dallo strutturalismo alla musica sarda di tradizione orale. Oltre ai materiali cartacei, la donazione comprende numerose registrazioni sonore, in gran parte inedite, conservate su nastri magnetici, cassette e CD.

Questo fondo si aggiunge al ricco patrimonio archivistico dell’Istituto per la Musica, che conferma il suo ruolo come uno dei più importanti archivi musicali dei secoli ventesimo e ventunesimo.

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