Convegni e seminari Archives - Pagina 12 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Symposium. Religious dimensions of nationalism: Interdisciplinary perspectives

La relazione tra nazionalismo e religione è caratterizzata da una forte tensione, a causa delle tendenze universalistiche presenti in molte religioni, che mettono in discussione le identità collettive basate su divisioni etniche o culturali. Inoltre, le interpretazioni moderniste del nazionalismo hanno insistito sulla stretta associazione tra nazionalismo e secolarizzazione. Tuttavia, negli ultimi anni queste prospettive sono diventate problematiche quanto il concetto stesso di secolarizzazione, perché non riescono a cogliere che la religione, lungi dallo scomparire dalle società moderne, ha semplicemente attraversato una serie di cambiamenti, come l’individualizzazione e la privatizzazione da un lato, e nuove forme di presenza pubblica dall’altro.
Il nazionalismo può essere facilmente associato a forme di profetismo, messianismo, millenarismo e più in generale, misticismo, esoterismo e spiritualità alternative. Il vecchio concetto religioso di un’alleanza divina con un “popolo eletto” prende nuove forme nei discorsi nazionalisti, ma anche imperialisti e colonialisti. Lo studio delle relazioni tra nazionalismo e religione rimane sottovalutato e non è ancora particolarmente evidente nel campo dedicato degli studi nazionalisti. Questa conferenza mira a riunire studiosi provenienti da diverse discipline che sono interessati a questa relazione.

 

Il simposio internazionale è curato e organizzato dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate, diretto da Francesco Piraino, in collaborazione con Joep Leerssen e Marco Pasi dell’Università di Amsterdam.

 

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Per informazioni sulle iscrizioni scrivi a civilta.comparate@cini.it

 

Masterclass con Alex Majoli

L’agenzia fotografica Magnum e il Centro di civiltà e spiritualità comparate invitano a inviare candidature per il secondo workshop organizzato congiuntamente all’Isola di San Giorgio Maggiore. Alex Majoli guiderà il workshop durante tre intensi giorni, dove discuterà di fotografia, raccontando il suo percorso artistico e in particolare la concezione di fotografia in quanto “scena”. Inoltre, verranno discussi i progetti fotografici degli studenti selezionati. 

 

Per ulteriori informazioni: https://www.magnumphotos.com/shop/events/events/masterclass-with-alex-majoli/

La musica delle diaspore nel XXI secolo: ricerche e metodi

Il seminario Musiche e musicologie del XXI secolo giunto alla sua quinta edizione, intitolata La musica delle diaspore nel XXI secolo: ricerca e metodi, intende dibattere su una questione che riteniamo di forte attualità: il ruolo che svolge la musica nelle migrazioni a connotati diasporici del XXI secolo. Ciò implica una riflessione aggiornata sui fenomeni più recenti e una messa a punto delle metodologie finora impiegate dall’etnomusicologia per studiare questi processi. Anche in questo nuovo secolo, infatti, le diaspore costituiscono fenomeni importanti, sia che esse siano forzate per sfuggire a guerre o persecuzioni, sia che esse siano innescate da motivi economici. Un fenomeno antico quanto l’uomo sta assumendo oggi nuovi connotati a seguito di mutate condizioni sociali ed economiche, di forti cambiamenti nello scenario politico internazionale, e di nuove modalità di produzione e consumo musicale sempre più condizionate dai media e dalla tecnologia. La domanda che intende porsi il seminario è se siano necessari nuovi strumenti interpretativi e/o come debbano essere ritarate le metodologie sviluppate nel secolo scorso in cui gli studi sulla diaspora si sono sviluppati e hanno assunto autonomia disciplinare e prospettiva interdisciplinare.


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Programma

Musiche (e musicologie) del XXI secolo 5

 

La musica delle diaspore nel XXI secolo: ricerche e metodi
Music of the twenty-first century diasporas: research and methods

 

Seminario a cura di Serena Facci e Giovanni Giuriati

 

Programma

 

Giovedì 23 gennaio

9.30-10.30

 

Serena Facci and Giovanni Giuriati

Considerazioni introduttive

 

Coffee break

 

11.00-13.00

Adelaida Reyes

Migration: Ethnomusicological Terra (In)cognita?

 

Lunch

 

15.00-17.00

 

Francesco Remotti

Coesistere e convivere: il lavoro sulle somiglianze e sulle differenze

 

 

Venerdì 24 gennaio

9.30-13.00

Poster session

 

Thea Tiramani

Transmitting music in a diasporic context. How young Sikhs learn to chant and play Kirtan in Italy

 

Blanche Lacoste

Taking care of the others, taking care of yourself. The music as a self-representation of the caregivers in Rome.

 

Vanna Crupi

Continuity of chant for a fluid community: the case of Eritrean Christian migrants in Rome

 

Maria Giuliana Rizzuto

“In a foreign land”. New spaces for liturgic chant in Rome and Palermo

 

11.00 Coffee break

 

Francesco Serratore

Wencheng-Milan Return: Transnational Musical Practices in the Chinese Diaspora to Italy

 

Ortensia Giovannini

“Notre patrie c’est la meilleure colonie de vacances”. Music of the Armenian diaspora to understand the homeland.

 

Linda Cimardi

From Yugoslav Policies to Global Trends: The Dissemination and Performance of African Musics in Croatia.

 

Discussants: Fulvia Caruso, Domenico Staiti, Grazia Tuzi

 

Lunch

 

15.00-17.00

 

Marco Martiniello

Music, Ethnicity and Migration: Complex Relationships to be elucidated

 

 

Sabato 25 gennaio

9.30-11.30

 

Alex E. Chavez

Verses and Flows: Borders, Migrant Lives, and the Sounds of Crossing

 

Coffee break

 

12.00-13.00

Final discussion

 

 

 

 

Lumière Matière

Il convegno internazionale di studi Lumière Matière, promosso dal gruppo di ricerca Lumière de Spectacle (LdS, facente capo al Laboratoire CEAC dell’Université Lille 3), diretto da Véronique Perruchon insieme a Cristina Grazioli e realizzato in collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma e l’Università di Padova, intende creare una riflessione sul tema della “luce come materia”, nella sua interazione con le diverse componenti della scena – corpo, colore, movimento, testo, suono, spazio, tempo – e nella sua dimensione specificatamente teatrale. Attraverso l’indagine di motivi come la drammaturgia della luce e la sua plasticità, il progetto vuole essere un’occasione per definire gli strumenti necessari ad articolare un discorso sulla luce in scena e coglierne le peculiarità nel contesto dell’insieme dei coefficienti spettacolari. Partendo dalle arti performative, i percorsi di ricerca sulla luce seguiranno le suggestioni di ogni possibile risonanza con gli ambiti della fisica, delle arti visive, dell’estetica.

 

Il convegno si svolgerà in due sedi differenti: il 15 gennaio presso l’Università di Padova, Sala delle Edicole e a seguire il 16-17 gennaio presso la Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini.

Obiettivo dell’incontro: creare una riflessione sul tema della “luce come materia”, nella sua interazione con le diverse componenti della scena – corpo, colore, movimento, testo, suono, spazio, tempo – e nella sua dimensione specificamente teatrale

 

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Tavola rotonda su Roman Vlad

Nell’ambito delle attività del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Roman Vlad, il 7 dicembre 2019 alle ore 17, nel Palazzo di Paola a L’Aquila, si terrà una tavola rotonda dedicata al compositore e musicologo Roman Vlad. Interverranno: Giorgio Battistelli, Gianmario Borio, Silvia Cappellini, Angela Carone, Carlo Grante, Alessandro Marchiori,  Giovanni Sinopoli, Gianfranco Vinay.

 

Seguirà la proiezione del docu-film Roman Vlad e il suono della memoria, di Giovanni Sinopoli.


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Workshop di Calligrafia Giapponese – Shodō

La scrittura fu introdotta in Giappone dal continente utilizzando la lingua e la scrittura cinesi.

Vista l’enorme differenza tra le due lingue si escogitarono stratagemmi spesso fantasiosi per poter scrivere in modo coerente. Il Giappone inventa una forma di scrittura di grandissima complessità e sofisticazione ma di enormi potenzialità espressive. La calligrafia giapponese è imprescindibilmente legata alla pittura con la quale condivide strumenti e principi. Si tratta di una vera e propria arte e come tale diventa una pratica di vita. Essa richiede un lungo apprendistato e una pratica costante e diversi fattori concorrono alla sua piena realizzazione: il ritmo, la coscienza dello spazio, la perfetta padronanza della tecnica e non ultimo il ruolo dell’imitazione del lavoro del maestro.
Lo shodō, quindi, richiedendo una perfetta coerenza tra spirito ed espressione concreta, ci obbliga a considerare la scrittura non solo come uno strumento di comunicazione e di diffusione della cultura ma, anche, come l’espressione profonda del nostro essere.

 

Il workshop di Shodo (calligrafia giapponese) destinato agli studenti di giapponese di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di cultura giapponese e arti visive, sarà inaugurato da una lezione introduttiva dei professori Bonaventura Ruperti e Silvia Vesco.

Seguirà il workshop guidato dal Maestro Norio Nagayama, direttore della Scuola di Calligrafia Orientale Bokushin.

 

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I posti sono limitati, per iscriversi inviare un’email a: calligrafia@cini.it Indicando nome, cognome, affiliazione. L’e-mail deve essere nominativa, non si accettano iscrizioni multiple.

 

Si prega di attendere la conferma di iscrizione avvenuta.

 

Dato il numero ristretto dei posti disponibili chiediamo di avvisare il prima possibile in caso di disdetta o di ritardo.  A workshop iniziato i posti non occupati senza potranno essere riassegnati a discrezione della segreteria.

Simposio Filone d’Alessandria: incrocio di civiltà

Il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate organizzerà, in collaborazione con Giuseppe Balzano (Università di Bruxelles e Direttore di Beit Venezia, Casa della Cultura Ebraica), una giornata di studi dedicata a Filone d’Alessandria. Il complesso pensiero di Filone d’Alessandria (20 a.C. – 45 d.C. circa) si sviluppò nutrendosi di diverse tradizioni religiose e filosofiche. La sua lettura platonica della Bibbia ha gettato le basi per l’incontro tra filosofia greca, ebraismo e cristianesimo. È indubbiamente il Logos come concetto filosofico e come nozione religiosa che costituisce la maggiore originalità di questa opera monumentale. La giornata di studi avrà lo scopo di mostrare come la centralità della lingua nel pensiero di Filone, il suo “logocentrismo”, abbia influenzato le successive tradizioni filosofiche monoteiste. Una delle originalità di questo incontro risiede nell’attenzione particolare che sarà dedicata all’influenza di Filone d’Alessandria sull’Islam.

 

 

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Seminari di Musica Antica 2020 | Antonio Caldara a Venezia e Vignanello 1709-1716

Il seminario Labirinti gemelli vuole omaggiare il compositore veneziano Antonio Caldara, cantante, violinista e violoncellista della Cappella Ducale di San Marco e a lungo ospite nelle dimore del principe Francesco Maria Ruspoli – tra cui il castello di Vignanello nel viterbese – dove conobbe alcuni tra i più esimi musicisti del tempo e compose un immenso repertorio di cantate, serenate e oratori. Alcuni di questi brani furono eseguiti nei cortili e giardini del principe, tra cui il noto Giardino di verdure di Vignanello, sorta di labirinto fatto costruire da Ottavia Orsini nel 1611.

 

Il seminario si concentrerà sulle opere composte durante il periodo vignanellese, con enfasi su cantate e serenate, nonché sui repertori cameristico-strumentali.

Sono previste masterclasses a cura di Amandine Beyer e conferenze per violinisti e cantanti solisti dal 1° al 5 febbraio.

Il seminario si concluderà con un concerto a ingresso libero presso l’Auditorium ‘Lo Squero’ martedì 4 febbraio alle ore 18.00.

 

Il seminario, diretto da Pedro Memelsdorff, è organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini con il contributo e la collaborazione della Fondazione Concordance e delle Fondazioni Irma Merk e L. + Th. La Roche (Basilea, Svizzera).

 

Scarica il bando per le borse di studio per partecipare al seminario.

 

Thomas Stearns, un giovane artista americano alla Venini

In concomitanza con la mostra autunnale allestita presso LE STANZE DEL VETRO e legata come di consueto alle vicende della storica vetreria Venini, il Centro Studi del Vetro organizza il convegno di Thomas Stearns, un giovane artista americano alla Venini. L’evento si focalizzerà sull’attività dell’artista americano, che agli albori degli anni Sessanta approda nell’azienda muranese entrando in sintonia con l’allora direttore della ditta, l’architetto Ludovico de Santillana. Nonostante la sua vena creativa abbia trovato maggiore e più nota applicazione nel campo della pittura, della scultura e della tessitura, il giovane artista dell’Oklahoma (classe 1936), avvia la propria sperimentazione pionieristica con la materia vitrea, tanto da aggiudicarsi una borsa di studio offerta dal governo italiano. Quest’opportunità in breve tempo lo porta ad entrare in contatto con il contesto aziendale Venini, di cui diviene stretto collaboratore. La singolare fattura delle sue prime realizzazioni in vetro e l’originalità compositiva lo distinguono da subito rispetto alla produzione corrente e gli valgono poi l’assunzione come “guest designer” della Venini, con cui si presenta alla XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1962. Il simposio ne indagherà il tragitto artistico, registrandone le conquiste tecniche ed analizzando le note ripercussioni del suo innovativo sperimentalismo. La vicenda di Stearns deve essere infatti collocata in un più ampio contesto internazionale, considerata l’influenza che la sua esperienza muranese ebbe sul movimento dello Studio Glass e su altri artisti contemporanei. Una panoramica di interventi di taglio critico e storico – tra cui quelli di Rosa Barovier Mentasti, Kevin McManus e Carla Sonego – metterà infine a confronto le diverse tecniche e pratiche artistiche da lui utilizzate, ampliandone le prospettive in un percorso articolato a più voci.

 

Programma Stearns

Religious Dimensions of Conspiracy Theories: Connecting Old and New Trends

Al giorno d’oggi le teorie del complotto non solo hanno una presenza significativa nei social media, ma sono diventate parte della cultura mainstream. Ciononostante, le teorie cospirative sono state principalmente studiate da punti di vista politico-culturale, mettendo in secondo piano la dimensione religiosa. Questa conferenza, organizzata in collaborazione con Marco Pasi (Università di Amsterdam) e Egil Asprem (Università di Stoccolma), ambisce a contribuire a colmare questa lacuna, richiamando l’attenzione sulle dimensioni religiose ed esoteriche di queste teorie.
Le prime ricerche su questo tema descrivevano tali fenomeni come irrazionali e pericolosi, incarnando quella che Bruno Latour chiamerebbe una moderna “pratica di purificazione”, basata su una rigorosa separazione tra il razionale e l’irrazionale. Al contrario, le ultime ricerche hanno sottolineato la rilevanza di questi fenomeni, evidenziando come la sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche, economiche e scientifiche sia spesso ragionevole e come talvolta le cospirazioni esistano realmente.
In secondo luogo hanno anche sostenuto che “l’insicurezza ontologica” delle società contemporanee facilita lo scetticismo e la paranoia. La rilevanza delle teorie cospirative ha anche una dimensione politica. Alcune teorie del complotto forniscono un discorso anti-egemonico non solo in opposizione ai poteri transnazionali, ma anche contro il “regime della verità” à la Foucault, mettendo in discussione le basi della produzione della conoscenza stessa. Detto questo, la loro rilevanza riguarda anche il fenomeno opposto: infatti, le teorie della cospirazione sono talvolta strumenti utilizzati dai poteri egemonici.

 

Program Conspiracy conference

 

 

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