Convegni e seminari Archives - Pagina 24 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Teatro di avanguardia e composizione sperimentale per la scena in Italia: 1950-1975

Foto di scena della prima rappresentazione di Atomtod di Giacomo Manzoni (Milano, Piccola Scala, 1965).
Foto Erio Piccagliani © Teatro alla Scala

Questo seminario, a cura di Gianmario Borio, Giordano Ferrari e Daniela Tortora, è la prima tappa di un progetto triennale – cofinanziato dalla Ernst von Siemens Musikstiftung sulle sperimentazioni nel teatro musicale europeo.

Nelle due giornate verranno presentati i risultati di ricerche condotte su compositori italiani, in un quadro articolato di elaborazione teorica e creatività artistica che per lungo tempo ebbe una funzione trainante in Europa. Ci si soffermerà sulla ricezione da parte dei compositori delle esperienze più avanzate del teatro di parola, sull’elaborazione di testi letterari e sul montaggio di testi da recitare o cantare, sulla riorganizzazione della drammaturgia e degli spazi scenici. Un particolare rilievo sarà dato alle fonti conservate presso l’Istituto per la Musica (Guaccero, Macchi, Manzoni, Togni).

Parteciperanno: Robert Adlington, Giacomo Albert, Valentina Bertolani, Stefania Bruno, Simone Caputo, Marco Cosci, Mila De Santis, Stefano Lombardi Vallauri, Alessandro Mastropietro, Vincenzina Ottomano, Doerte Schmidt, Emanuele Senici, Valentina Valentini e Giada Viviani.

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Hans-Joachim Staude e l’arte del Novecento italiano

Nell’immagine: Hans-Joachim Staude, Ragazza con chitarra, 1929. Olio su legno, cm 90 x 74, dettaglio

Hans-Joachim Staude e l’arte del Novecento italiano

Mostra (18-22 novembre 2015)
Convegno studi (18-19 novembre 2015)
a cura di Francesco Poli ed Elena Pontiggia

18 novembre 2015 inaugura sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia un evento dedicato al pittore Hans-Joachim Staude (Haiti 1904 – Firenze 1973), artista tedesco che si è distinto nella Firenze del ‘900, alla luce di nuove interpretazioni e dei suoi scritti inediti, organizzato dai figli JakobStaude e Angela Staude Terzani in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini.

Per cinque giorni la Sala Piccolo Teatro vedrà una mostra curata da Francesco Poli ed Elena Pontiggia con 27 dipinti ritratti, paesaggi, nature morte – realizzati tra il 1929 e il 1973, accompagnata da un convegno che prevede l’intervento di 11 storici d’arte italiani e stranieri (18 e 19 novembre), per approfondire le ricerche che hanno fatto riscoprire l’importanza di questo pittore nell’arte italiana del ‘900.

Mentre gli anni recenti hanno visto un recupero del Ritorno all’ordine, a cui anche Staude, sia pure in modo autonomo e con particolari specificità, si può avvicinare, la sua figura è rimasta fuori da questo insieme di ricerche. E questa è certamente una perdita – non solo per il giusto riconoscimento dell’opera dell’artista, ma anche per la conoscenza del panorama complessivo dell’epoca.

L’esposizione retrospettiva che si intende realizzare si propone di indagare anche questo aspetto, ricollocando meglio Staude nell’ambito del suo tempo. Saranno esposte circa ventisette opere, tra le più significative dei diversi periodi della sua produzione creativa. Si farà riferimento alle precedenti mostre (in particolare a quella molto importante al Palazzo Pitti di Firenze), ma ampliando l’analisi del linguaggio pittorico e documentando (attraverso scritti dell’autore e testimonianze inedite) il background teorico e culturale dell’artista.
Momento centrale della mostra sarà un convegno con la partecipazione dei maggiori studiosi del periodo.

Catalogo della mostra, programma del convegno e altri materiali si possono scaricare qui:


 

Hans-Joachim Staude (1904 –1973) nato a Port-au-Prince (Haiti) da genitori tedeschi, si forma ad Amburgo, dove nel 1918 vede la prima grande mostra di Munch. Subito dopo entra in contatto con l’Espressionismo tedesco della “Brücke” e in particolare con Schmidt-Rottluff .
La sua ricerca è segnata in questo periodo da una sottile dimensione introspettiva e da una forte ispirazione filosofi ca. Nel 1920 decide di dedicarsi alla pittura e due anni più tardi abbandona l’Espressionismo. Nel 1925, dopo un periodo trascorso ad Amburgo, parte per Firenze e negli anni successivi si divide tra la città toscana, Amburgo stessa e Parigi. Nel 1929 si stabilisce defi nitivamente a Firenze, dove lavora tutta la vita, avvicinandosi alla “moderna classicità” dell’arte italiana fra le due guerre. Pittore tedesco tra i più interessanti – e in un certo senso “eccentrici” – della sua generazione, la sua opera viene ora esaminata a fondo, puntando su uno studio criticamente più puntuale della sua stretta connessione con la pittura del Novecento italiano: da Ardengo Soffi ci a Felice Carena, nel quadro del classicismo moderno dell’arte europea fra le due guerre.

Un rapporto profondo, che rende l’artista uno dei più ‘italiani’ fra i pittori tedeschi del XX secolo.

 

Elena Povoledo: Illusione scenica e pratica teatrale

Il Convegno intende ricordare la figura di Elena Povoledo, importante studiosa di teatro di cui il Centro Studi Teatro ha recentemente acquisito, su donazione dei nipoti, la biblioteca e l’intero archivio. Elena Povoledo, in ambito italiano, è stata una pioniera nello studio del rapporto tra le arti figurative e lo spettacolo, avendo svolto una lunga e variegata attività di ricerca sui temi della storia del teatro, della scenografia, dell’architettura teatrale e dell’iconografi a. È stata una dei docenti più amati dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, capo redattore e curatore dell’apparato iconografico dell’intera Enciclopedia dello Spettacolo e autorevole collaboratrice della Fondazione Giorgio Cini per le mostre di argomento teatrale allestite negli anni Sessanta e Settanta. Gli interventi saranno principalmente incentrati sui temi da lei approfonditi nel corso della sua carriera, dal teatro rinascimentale a quello barocco e settecentesco.

Uno spazio sarà dedicato alla scenografia del secondo Novecento, ambito che l’ha vista intrattenere rapporti diretti con molti artisti del settore.

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DISEGNI TEATRALI DELLA COLLEZIONE ELENA POVOLEDO

In occasione del Convegno sarà allestita, all’interno della sala espositiva della Biblioteca della Manica Lunga, una mostra che ospiterà figurini e bozzetti originali appartenenti alla Collezione Elena Povoledo. Saranno esposti, tra gli altri, materiali di Boris Bilinsky, Ludovico Burnacini, Alexandra Exter, Emanuele Luzzati, Pier Luigi Pizzi, Gianni Polidori. Si ringrazia la famiglia Povoledo, in particolar modo Elisabetta, per la collaborazione alla realizzazione della mostra.

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Musica, arte e spiritualità in Asia centrale

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza un importante appuntamento internazionale in collaborazione con Aga Khan Music Initiative (AKMI); CNRS/CETOBAC, Parigi; Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, Università Ca’ Foscari Venezia; School of Oriental and African Studies (SOAS, University of London).

L’area centroasiatica è stata nei millenni un crocevia di genti e culture segnato da due ceppi linguistici, quello indoeuropeo e quello turco, spesso associati a due stili di vita: quello nomade e quello sedentario.

Se oggi si tende a ridurre in senso geopolitico l’area centroasiatica, limitandola alle cinque repubbliche dell’ex Unione Sovietica (Kazakhstan, Kyrgyzstan, Uzbekistan, Tajikistan e Turkmenistan) va però sottolineato come dal punto di vista culturale l’area comprenda la regione autonoma dello Xinjiang cinese, l’Afghanistan, il Kashmir, l’Iran e l’Azerbaijan; in questa più ampia area culturale le relazioni tra arti, musica e spiritualità furono un tratto ricorrente che ai curatori è sembrato utile seguire: i testi cantati nelle tradizioni di musica classica (maqām), composti dai maggiori poeti di lingua persiana e turca chagatay, risuonano di allusioni e doppi sensi di natura spirituale; dalle riunioni di “ascolto” (samâ’) dei dervisci nascono repertori che influenzano la musica d’arte così come la danza secolare; specifici spazi architettonici vengono concepiti per simili incontri; la calligrafi a di versetti coranici (o di liriche d’arte) percorre le architetture come una musica silente; le miniature ritraggono spesso convivi con musica o strumenti musicali. Applicando l’approccio interculturale tipico dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, studiosi provenienti da tutto il mondo prenderanno in esame singoli casi di studio nei quali interagiscono arti, musica e spiritualità in area centroasiatica, e sembra notevole che questo avvenga proprio a Venezia, per secoli snodo delle vie carovaniere che partivano o arrivavano da quel mondo lontano ma assolutamente vicino. Il convegno è a cura di Anna Contadini, Giovanni De Zorzi, Rachel Harris, Alexandre Papas.

Scarica il programma del convegno.

Sabato 31 ottobre alle ore 18, il convegno si conclude con un concerto dell’Ensemble Badakhshan, proveniente dall’altopiano del Pamir, Tagjikistan. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Per ulteriori informazioni: musica.comparata@cini.it | T. 041 2710357

Incontri in Fototeca: Verso l’iperfotografia?

Incontri in Fototeca
I Fondi Fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Sala del Soffitto

24 settembre ore 16:30

Alberto Prandi
Verso l’iperfotografia?

Nel dibattito più che ventennale sulla natura delle “due fotografie”, analogica e digitale, hanno fatto irruzione i nuovi media che promettono di riconfigurare il nostro rapporto con la rappresentazione fotografica. Il tema sarà illustrato nella conferenza del professor Alberto Prandi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia a partire da alcuni esempi provenienti dai fondi fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte.

Il ciclo di incontri sulle raccolte fotografiche conservate presso la Fototeca proseguirà, con appuntamento mensile, fino a dicembre.

Vedi gli altri appuntamenti.

 

 

Comitato Italiano dell’International Council for Traditional Music (ICTM)

Convegno annuale del Comitato Italiano dell’International Council for Traditional Music (ICTM)
29-30 settembre
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza alla Fondazione Giorgio Cini il 29 e 30 settembre l’incontro annuale del comitato italiano dell’International Council for Traditional Music (ICTM), l’organizzazione più rappresentativa a livello internazionale degli studiosi di etnomusicologia.

L’ICTM si articola in Comitati Nazionali e quello italiano organizza annualmente un incontro di studi al quale partecipano ricercatori provenienti da diverse istituzioni italiane per presentare le loro ricerche e lavori in corso. Si tratta di un importante momento di scambio e di confronto tra gli etnomusicologi italiani che non a caso quest’anno si svolge a Venezia essendo l’IISMC e la Fondazione Giorgio Cini uno dei punti di riferimento per questi studi in Italia. Durante l’incontro verranno presentati i lavori svolti in questi ultimi tempi sulla catalogazione e digitalizzazione degli archivi dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati.

Parte integrante dell’incontro sarà anche una performance di launeddas (triplo clarinetto sardo) e organetto diatonico con Vanni Masala e Andrea Pisu il 29 settembre alle ore 18.30.

A conclusione del convegno il pomeriggio del 30 settembre si apre inoltre la II Rassegna di Etnomusicologia Visuale organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia. La rassegna, dal titolo Musica e culture spirituali in area caraibica,  è a cura di Giovanni De Zorzi e Marco Lutzu.

E’ possibile accedere liberamente alle conferenze, alla performance musicale e alle proiezioni dei documentari fino ad esaurimento posti disponibili.

Scarica il programma dettagliato degli eventi.

PROGRAMMA

 

29 settembre ore 9:30-11:00 

Giovanni Giuriati, Guido Raschieri, Claudio Rizzoni, Simone Tarsitani
Alcune considerazioni sul lavoro di catalogazione e digitalizzazione degli Archivi dell’IISMC
Dina Staro
Affabulatori in musica: il ballo di tradizione contadina nella pratica urbana.

29 settembre ore 11:30- 13:00

Mauro Balma
Cogne. Valle d’Aosta 2014-15 Lou Tchot di rappéleur: Canti di “quelli che ricordano”
Oliver Gerlach
Alcune notizie metodologiche per una storia della musica a più parti

29 settembre ore 14:30 – 16:00

Vladimiro Cantaluppi
Laouto e  i rapporti culturali tra Venezia e Creta
Nicola Scaldaferri, Lorenzo Pisanello
‘Sacri monti’. Progetto per un documentario.
29 settembre ore 16:30 – 18:15

Paola Barzan
Un luogo d’incontro: i repertori polesani nella ricerca di Sergio Liberovici
Grazia Tuzi
Prime riflessioni sulla ricerca sulle musiche liturgiche e paraliturgiche della Comunità dell’America Latina
Marco Lutzu
Le launneddas negli ultimi decenni: nuovi usi, contesti e repertori
29 settembre ore 18:30

Performance di Vanni Masala (organetto diatonico) e Andrea Pisu (launeddas)

30 settembre ore 9:30 – 11:00

Renato Morelli
Dalla “donna frigida” alla “notte frigida” (di Natale) Nuove scoperte sulle Lodi a travestimento spirituale, dalla Controriforma alla tradizione orale contemporanea
Renato Morelli
Voci del sacro. Due generazioni di canto a cuncordu alla settimana santa di Cuglieri (2015)
Angelo Rusconi
Parodie del canto liturgico sull’arco alpino: alcuni esempi


30 settembre ore 11:30 – 13:00
Assemblea del Comitato


30 settembre 14:30 – 16:15 

Giuseppe Giordano
Pratiche musicali gregoriane fra tradizione scritta e orale. Alcuni esempi siciliani.
Maria Rizzuto
Il canto liturgico copto in Italia: tradizione innografica e innovazione linguistica a Roma
Ignazio Macchiarella
Di chi è Bella ciao?
Discussants: Fulvia Caruso, Paolo Vinati; Serena Facci.

Per maggiori informazioni:
musica.comparata@cini.it Tel. 041 2710357

Incontro tra le scuole italiane di teatro

Il Centro Studi Teatro collabora con l’Accademia Teatrale Veneta alla realizzazione di una giornata dedicata all’incontro tra le scuole italiane di teatro, presso la Fondazione Giorgio Cini con il patrocinio della Regione del Veneto. L’intento è quello di creare una rete, sul modello dell’École des Écoles, per affontare in maniera congiunta alcune problematiche relative alla didattica teatrale: i rapporti con le istituzioni e il sistema normativo, la regolamentazione a livello ministeriale della formazione in ambito teatrale e l’inserimento professionale dei diplomati.

L’esigenza di un confronto su questi temi nasce dal vuoto normativo che interessa il settore e dalla necessità di trovare, da parte del Ministero, un riconoscimento e un sostegno che corrispondano alla qualità della formazione offerta. Le scuole che parteciperanno sono state convocate sulla base del possesso di determinati requisiti, quali: la durata del percorso formativo, il numero di docenti coinvolti, il titolo di studio conferito o l’alto profilo storico. E saranno chiamate a dare il proprio contributo per tentare di individuare quale possa essere il settore ministeriale più affine all’attività che le accomuna e quali i parametri minimi per essere definiti a pieno titolo “Accademia d’arte drammatica”.

Saranno presenti: Antonia Chiodi e Tommaso Amadio, Accademia dei Filodrammatici; Lorenzo Salveti, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”; Renato Gatto e Manuela Massimi, Accademia Teatrale Veneta; Claudio De Maglio, Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe”; Massimo Navone, Monica Gattini Bernabò, Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano; Claudio Longhi e Marisa Villa, Emilia Romagna Teatro Fondazione; Lorenzo Barello, Fondazione del Teatro Stabile di Torino; Gabriele Guagni, Francesca Martini, Pierpaolo Pacini, Laura Bardazzi e Raffaello Gaggio, Fondazione Teatro della Toscana; Claudia Busi, Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”; Anna Laura Messeri, Teatro Stabile di Genova; Angelo Tabaro, Teatro Stabile del Veneto; Dott. Santo Romano, Dott.ssa Maria Teresa De Gregorio, Regione del Veneto. Il moderatore dell’incontro sarà Oliviero Ponte di Pino.

Music-Dance: Sound and Motion in Contemporary Discourse and Practice

Oskar Schlemmer, Tänzerin (Die Geste), 1922-23. Pinakothek der Moderne, München
© 2015. Foto Scala, Firenze/bpk, Bildagentur  füer Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin (detail)


Convegno Internazionale di studi organizzato da Gianmario Borio, Patrizia Veroli e Gianfranco Vinay

Principi, metodologie e pratiche esecutive concernenti musica e danza hanno aperto nuovi ambiti di ricerca nel corso del XX secolo. Per studiare questo campo ampio e sfaccettato, bisogna chiamare in causa e mettere in relazione reciproca diverse discipline. Tra le problematiche centrali di questo convegno vi sono l’identità dell’opera coreomusicale, la sua complessa autorialità e il concetto di incorporazione. Esperti di danza e musica daranno avvio a dialoghi multipli, cercando di analizzare non solo i modi in cui la partitura musicale muta il suo statuto prescrittivo quando diventa parte di un progetto coreomusicale, ma anche l’incontro tra suono e movimento sulla scena, la costruzione di stratificazioni sensoriali e l’intersezione di ascolto e visione nell’atto della ricezione.

Questo convegno rappresenta il momento più significativo delle manifestazioni per i trent’anni dell’Istituto per la Musica, che portano il titolo La musica e le arti performative.

Al convegno, che sarà aperto da lezioni magistrali della coreografa Dominique Brun e del compositore Alvin Curran, partecipano: Susan Broadhurst, Antonio Camurri, Jonathan Owen Clark, Eric Clarke, Inger Damsholt, Nicolas Donin, Susanne Franco, Nikša Gligo, Rolf Inge Godøy, Claudia Jeschke, Stephanie Jordan, Massimiliano Locanto, Ulrich Mosch, Marina Nordera, Julie Perrin, Dee Reynolds, Julia H.  Schröeder, Stephanie Schroedter, Emanuele Senici, Lawrence Zbikowski.

Nel quadro della manifestazione, il 10 luglio alle ore 18.30, si terrà un concerto con le Sonate in La bemolle maggiore Hob XVI: 46, in Si bemolle minore Hob XVI: 32, in Sol maggiore Hob XVI: 40 e Mi bemolle maggiore Hob: 49 di Joseph Haydn.
John Irving le eseguirà sul fortepiano di Mathias Jakesch (1823) di proprietà della Fondazione Giorgio Cini.

Scarica il pdf con il programma del convegno Music-Dance: Sound and Motion in Contemporary Discourse and Practice

Il vetro finlandese

Nel corso della mostra Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger a cura di Kaisa Koivisto e Pekka Korvenmaa (13 aprile – 2 agosto 2015) allestita da Le Stanze del Vetro sull’Isola di San Giorgio Maggiore, l’Istituto di Storia dell’Arte, attraverso il proprio Centro Studi del Vetro, organizza un convegno internazionale di studi dedicato al vetro finlandese e alla sua influenza all’estero.

Il simposio si configura come ideale complemento dell’esposizione e intende mettere in luce l’evoluzione del design finlandese dai primi anni Trenta fino agli anni Settanta, grazie al contributo di importanti studiosi che approfondiranno – tra gli altri – gli aspetti relativi alla storia del design finlandese e il suo influsso sulla scena internazionale. È in questi anni che accanto a designer di fama indiscussa, come i coniugi Aino e Alvar Aalto, si affermano anche i futuri astri nascenti del design scandinavo, tra i quali Arttu Brummer, Gunnel Nyman, Göran Hongell e si avviano importanti collaborazioni tra aziende italiane e artisti finlandesi, come testimonia il caso fortunato della vetreria Venini con Tapio Wirkkala e Timo Sarpaneva.


GIOVEDÌ 4 GIUGNO

MATTINO – 9.30
Saluti
Luca Massimo Barbero,
Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini

10.00 – 13.00
Pekka Korvenmaa
What was there besides glass?

Kaisa Koivisto
Nature and Finnish glass from the Thirties to the Seventies

Jennifer Opie
Finnish glass in London

Nina Strizler-Levine
Finnish Design in America: discourses, mythologies, realities


POMERIGGIO – 15.OO

Jean-Luc Olivié
Paris-Helsinki, one way or round trip?

Timo Keinanen
Fantasia e funzionalità, i vetri di Aino e Alvar Aalto

Maja Heuer
Paradigm shift for Scandinavian glass – experimentation and redefinition of contemporary Finnish
glass during the glass industry’s period of transformation

Valerio Terraroli
Forma e gusto impeccabili: lo stile finlandese e il design italiano

Vittorio Linfante
Ritorno al futuro del design: il continuo dialogo tra design italiano e design finlandese

Rosa Barovier Mentasti
Vento del Nord


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La Giovinezza di Tintoretto

L’appuntamento di studio prende le mosse dalle ricerche fondatrici di Rodolfo Pallucchini sulla giovinezza di Tintoretto e intende associare prospettiva storiografica e analisi critica. Il periodo della formazione del Robusti (1538 ca. – 1550 ca.) è ancora poco chiaro e la mancanza di una messa a fuoco puntuale non aiuta, né sostiene, la costituzione del primo catalogo dell’artista che, nell’ottica di F. Ilchman e R. Echols, dovrebbe contribuire a rinnovare la percezione che abbiamo del pittore.

La prima parte del convegno intende interessarsi alla definizione di uno “stile di giovinezza” e all’identificazione delle influenze, più o meno manifeste, nelle prime opere attribuite a Tintoretto. In questa sessione ci si concentrerà in particolare su questioni di attribuzione, senza tuttavia limitarsi a considerazioni di carattere stilistico, ma indagando più ampiamente la storia del contesto artistico veneziano degli anni 1530-1540.

Nella seconda parte del convegno ci si interesserà invece a questioni più propriamente iconografiche e storiografiche, a partire dall’analisi di opere precise. I dipinti del giovane Tintoretto propongono un linguaggio figurativo originale, attraverso cui è possibile percepire riferimenti culturali, filosofici e poetici singolari – si pensi ad esempio alla pittura a soggetto mitologico – punto di partenza per indagare più approfonditamente l’educazione intellettuale del giovane artista.

Infine la giovinezza di Tintoretto è anche quella di altri pittori e scultori che, intorno alla metà del Cinquecento, giocano un ruolo fondamentale nell’arte veneziana, tema a cui sarà dedicata l’ultima parte del convegno. Questi artisti, la cui educazione tosco-romana è stata presentata per lungo tempo come contraria al gusto veneziano e a cui, per questa ragione, si è riservata scarsa attenzione, fanno la loro apparizione sulla scena locale intorno al 1535-1550. Lavorare sulla giovinezza del Tintoretto significa perciò riaprire il “caso” del manierismo a Venezia (o manierismo veneziano) e quello del dialogo fecondo intrattenuto dai veneziani con gli artisti fiorentini, romani o mantovani.

Il convegno è organizzato dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, assieme a l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’École Pratique des Hautes Études (EPHE), l’Université Charles-de-Gaulle – Lille 3 e l’Université Lumière Lyon 2.

Scarica il programma in pdf La Giovinezza di Tintoretto