Convegni e seminari Archives - Pagina 27 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Decima Conferenza Mondiale ‘Il Futuro della Scienza’ Lo sradicamento della fame

L’accesso a cibo e acqua sono considerati diritti universali dalla Carta dei Diritti Umani della Nazioni Unite. Eppure oltre un miliardo di persone sulla Terra non ha accesso ad acqua pulita e soffre di denutrizione. La scarsità di cibo è la causa della maggior parte delle morti al mondo per malattia; la lotta per l’approvvigionamento a fonti di acqua pulita è una delle maggiori cause di conflitti armati. Di contro, le nazioni ricche del pianeta, che rappresentano una piccola parte dell’umanità, si trovano ad affrontare l’altro lato della medaglia della malnutrizione: l’eccesso di cibo e lo sviluppo dell’obesità, diventata una vera e propria epidemia con gravi conseguenze sulla salute. Con l’aumentare della popolazione mondiale, la risoluzione di questi problemi e una più equilibrata ridistribuzione delle risorse alimentari non è solo un imperativo morale, ma rappresenta l’unica strada per uno sviluppo sostenibile e per la sicurezza a livello
mondiale. La scienza e la tecnologia, se utilizzate con saggezza, possono apportare contributi essenziali alla via della risoluzione, guidando l’implementazione di soluzioni per assicurare a tutti sufficienti cibo e acqua pulita.

Questi i temi della decima edizione di The Future of Science – Conferenza Mondiale promossa da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Giorgio Cini e Fondazione Tronchetti Provera – che verranno discussi da eccellenti relatori, competenti in diverse aree: cambiamenti climatici e desertificazione, agricoltura sostenibile, aumento esponenziale nel consumo di cibi di origine animale e patologie correlate (ad esempio diabete, obesità e malattie cardiovascolari), sicurezza e salute alimentare, ingegneria genetica e piante, implicazioni economiche, etiche e politiche.

Incontri in Fototeca

L’iniziativa Incontri in Fototeca. I Fondi fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte mira a coinvolgere specialisti della materia e storici dell’arte, ma non solo, nella conoscenza delle raccolte fotografiche e delle personalità che le hanno costituite.

Giovedì 18 settembre Lionello Puppi terrà una conferenza dal titolo Raimond van Marle: uno storico dell’arte geniale e scomodo, dedicata alla raccolta fotografica Van Marle-Ventura appartenuta all’illustre storico dell’arte olandese, autore dell’opera The Development of the Italian Schools of Painting. 

 Il ciclo di incontri sulle raccolte fotografiche conservate presso la Fototeca proseguirà, con appuntamento mensile, fino a dicembre  nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del sessantesimo anniversario della nascita dell’Istituto di Storia dell’Arte.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Biblioteca del Longhena
18 settembre ore 16:30

 

 

Cantastorie e contastorie in Cina

Questo convegno, che prosegue e sviluppa la serie di incontri e spettacoli sulla musica cinese che l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati promuove da alcuni anni in collaborazione con CHIME (Foundation for Chinese Music Research di Leida), il Dipartimento di Studi sull’Africa e Asia Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia e l’Istituto Confucio, riunirà alcuni tra i massimi esperti internazionali per discutere il tema della tradizione dei cantastorie in Cina, presentando ricerche in ambito storico, musicologico, e degli studi di letteratura orale.

Il programma del convegno sarà variegato e ricco di attrattive, performance, letture di approfondimento sui molteplici aspetti delle arti performative narrative cinesi.

Con questa iniziativa si intende creare l’occasione per un intenso incontro tra Oriente e Occidente, mettendo a confronto giovani artisti e interpreti senior, e tra studiosi e performer delle antiche arti narrative, riducendo la distanza tra le realtà della ricerca accademica e le arti performative e promuovendone una reciproca conoscenza e uno scambio proficuo.

Oltre a riunire i maggiori specialisti sul tema, arriveranno in Italia i più grandi interpreti di questa antica arte, per rappresentare una vasta gamma di repertori: tradizionali, moderni, rurali, urbani, della Cina settentrionale e meridionale. Saranno presenti tre artisti della narrazione senior provenienti dalla città di Yangzhou, Ma Wei, Ren Dekun (raccontastorie) e Shen Zhifeng (cantastorie). Inoltre, si esibirà il duo di cantastorie composto da Gao Bowen e Lu Jinhua da Shanghai, specializzati nel genere narrativo detto Suzhou tanci, e Dai Xiaolian, interprete della cetra classica cinese, il qin, da Shanghai, che sperimenterà un accompagnamento dei cantanti tanci, su canzoni qin. Per l’occasione, si esibirà anche l’astro nascente Cai Yayi di Quanzhou: una cantante di nanguan o nanyin, struggenti ballate d’amore tipiche della Cina meridionale. Infine, per controbilanciare, è stato invitato uno dei più grandi raccontastorie della tradizione europea: Abbi Patrix, dalla Maison de la conte di Parigi.

I curatori scientifici del Convegno sono Frank Kouwenhoven, direttore di CHIME, e Vibeke Bordhal, del Nordic Institute of Asian Studies (Danimarca).

Il convegno ed alcune performance si terranno sull’Isola di San Giorgio Maggiore, una serata aperta al pubblico verrà invece organizzata presso l’Auditorium Santa Margherita, Venezia.

Scarica il programma

Per ulteriori informazioni: musica.comparata@cini.it

Incontri in Fototeca. I Fondi Fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte

L’Istituto di Storia dell’Arte inaugura un ciclo di conversazioni con storici dell’arte e specialisti della materia per parlare delle raccolte fotografiche conservate nei propri archivi e degli studiosi che le hanno costituite.

L’avvio della serie di incontri è affidato al prof. Anchise Tempestini con una conferenza dal titolo Appunti sull’origine degli archivi fotografici e delle fototeche di storia dell’arte.

Giovedì 26 giugno alle ore 16.30
Venezia, Nuova Manica Lunga.

Anchise Tempestini

Anchise Tempestini ha studiato all’Università di Firenze: dal 1967 all’inizio del 2003 ha lavorato presso la fototeca del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Dal 1971 al 2010 è stato professore ospite in Università e Accademie a Aix-en-Provence, St. Andrews, Helsinki, Cracovia, Praga, Lubiana, Salzburg, Verona, Siena, Istanbul. Fa parte della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche di Trento, della Società Filologica Friulana di Udine, dell’Accademia Raffaello di Urbino. Oggi collabora con la Fondazione Roberto Longhi di Firenze, Villa I Tatti (Harvard University) a Fiesole, il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

 

Il suono sinfonico del romanticismo. Teoria e pratica della direzione d’orchestra nel ventesimo secolo

Il Progetto intende ricostruire l’evoluzione dell’immagine sonora del sinfonismo romantico attraverso la storia della direzione d’orchestra del Novecento. Nel fare questo, segue una linea non molto frequentata nella pur estesa bibliografia sui direttori d’orchestra, che coniuga la consapevolezza dei nessi storici con l’analisi del testo e della performance e con lo studio della formazione tecnico-professionale dei direttori nel contesto della storia della ricezione.

Viene qui considerato fondativo il principio secondo cui l’interprete ha un ruolo determinante per la comunicazione della musica e per il sistema sociale in cui la performance si inserisce. In particolare, il direttore d’orchestra ha ricoperto nel Novecento una funzione di complementarietà rispetto al compositore, e questo è tanto più evidente quanto più ci si addentra in un secolo il cui canone storico è saldamente formalizzato, ma sottoposto a costante revisione e reinterpretazione.

Le indagini metteranno in luce il nesso fra l’attività dei direttori e il loro contesto artistico, includendo fra gli strumenti critici i trattati più frequentati di tecnica direttoriale, di analisi e di teoria musicale, senza trascurare l’orizzonte estetico-filosofico. Questo permetterà di ricostruire non solo l’evoluzione della prassi direttoriale, ma anche di documentare come si è evoluto il modo di pensare il sinfonismo romantico attraverso il Novecento; in tal senso la storia dell’interpretazione musicale coincide con un segmento della storia dell’ascolto.

Il Progetto copre un arco di sei anni (2014–2019) e si articola in una serie di 18 conferenze su altrettanti direttori d’orchestra del Novecento, a testimoniarne i diversi orientamenti interpretativi, stilistici e tecnici.

Vai al calendario delle prossime conferenze

Le riprese video delle conferenze saranno messe a disposizione del pubblico via web, tramite il canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini, mentre gli interventi saranno raccolti in due prestigiosi volumi, che usciranno in lingua inglese, a cura del comitato scientifico, presso una importante casa editrice. Il primo volume vedrà la luce alla fine del primo triennio (2016), mentre il secondo uscirà in concomitanza con la conclusione della rassegna (2019).

 

logo copia

 

 

 

una produzione congiunta di:

 

logo Cini Musica

 

 

 

LogoFondoMaag

 

 

 

Logo Zanotto

 

 

logo Sapienza

Il laboratorio sinfonico di Claudio Abbado

Foto Credit Marco Caselli Nirmal 


 Il laboratorio sinfonico di Claudio Abbado

(scarica il pieghevole)

Il 29 maggio 2014, alle ore 18, all’Ateneo Veneto il giornalista e critico musicale
Angelo Foletto approfondirà l’attività e il pensiero di Claudio Abbado, il grande direttore
d’orchestra italiano scomparso lo scorso 20 gennaio. L’incontro sarà organizzato dalla
Fondazione Giorgio Cini.

l progetto The Symphonic Sound of Romanticism. Theory and Practice of Conducting in the 20th Century è una produzione congiunta dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini (Venezia), del Dipartimento di studi greco-latini, italiani e scenico-musicali dell’Università di Roma “La Sapienza”, del Fondo Musicale Peter Maag e della Fondazione Giorgio Zanotto (Verona). Il progetto si estende dal 2014 al 2019 e si articola in una serie di 18 conferenze su altrettanti direttori d’orchestra del Novecento, a testimoniarne i diversi orientamenti interpretativi, stilistici e tecnici. L’indagine ha come oggetto l’interpretazione del repertorio sinfonico dell’Ottocento, da Schubert a Mahler. Il principale obiettivo è quello di ripercorrere il modo di pensare il sinfonismo romantico attraverso il Novecento, riconsiderando la formazione e l’evoluzione della sua immagine sonora. Nel fare questo, il progetto segue una linea non frequente nella pur estesa bibliografia sui direttori d’orchestra, che coniuga la consapevolezza dei nessi storici con l’analisi del testo e della performance e con lo studio della formazione tecnico-professionale dei direttori nel contesto della storia della ricezione musicale. Viene qui considerato fondativo il principio secondo cui l’interprete ha un ruolo determinante per la comunicazione della musica e per il sistema sociale in cui è inserita la performance. Nel Novecento, in particolare, il direttore d’orchestra ha ricoperto una funzione di complementarietà rispetto al compositore, e questo è tanto più evidente quanto più ci si addentra in un secolo con un canone storico già saldamente formalizzato, ma costantemente sottoposto a revisione e reinterpretazione. Le indagini mettono in luce i legami fra l’attività dei direttori e il loro contesto culturale, includendo fra gli strumenti critici i trattati più frequentati di tecnica direttoriale, di analisi e di teoria musicale, senza trascurare l’orizzonte estetico-filosofico.

Nella progettazione interpretativa di Claudio Abbado la scelta degli ‘strumenti’ è decisiva. Gli interpreti, gli organici, le partiture, le edizioni critiche, gli strumenti e le modalità esecutive sono stati sempre selezionati consapevolmente, per ‘completare’ l’interpretazione. In mezzo secolo di attività direttoriale ufficiale tali strumenti si sono molto evoluti. Il gesto esecutivo – complesso e critico – ha sempre inteso conciliare riflessioni poetiche, maturità tecnica e consapevolezze testuali. Dietro questo laboratorio interpretativo ‘aperto’ si può leggere la singolare formazione musicale. Abbado è stato il primo direttore italiano del Dopoguerra a eludere il tirocinio direttoriale legato all’opera. È approfondendo la musica d’oggi e la letteratura ‘classica’ che ha acquisito sicurezza nell’affrontare il repertorio romantico. Partendo dal ripensamento dell’idea (e dell’orchestra) beethoveniana – Abbado è l’unico direttore del nostro tempo che ha portato a termine tre integrali discografiche sinfoniche, e con complessi idiomatici come Wiener e Berliner Philharmoniker – la sua riflessione si è riverberata su tutta la letteratura sinfonica precedente, e su quella derivata, Mahler incluso.

Angelo Foletto, critico musicale di «Repubblica», è stato vicedirettore di «Musica Viva». Ha insegnato presso il Conservatorio di Milano e la Scuola Holden di Torino. Scrive su «L’Adige», «Suonare News», «Classic Voice» e altre riviste; collabora con media, teatri e istituzioni musicali. Ha scritto Carmen. Guida all’opera (Mondadori 1984), Carlo Maria Giulini (Edizioni San Paolo 1997) e Daniele Lombardi – Forse. Verso un autoritratto (Nardini Editore 2012). È presidente degli Amici della Galleria d’arte moderna di Milano, dell’Associazione culturale “Achille Foletto” di Ledro e, dal 1996, dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.

La musica a Venezia nei secoli XVI e XVII: fonti, metodi e prospettive storiografiche

Il seminario  rivolto a studenti e a giovani ricercatori, si prefigge, da un lato, di fornire un orientamento alla ricerca musicologica su tematiche veneziane presentando alcuni fondi musicali e documentari conservati nei  principali archivi e nelle più importanti biblioteche  della città e, dall’altro, di avviare una riflessione di carattere metodologico sulle potenzialità di talune fonti e sulle nuove prospettive di ricerca che aprono.

Della durata di cinque giorni, il seminario prevede lezioni teoriche ed esercitazioni sul campo. Affidate a un ampio staff di docenti comprendenti studiosi di diverso indirizzo disciplinare, le lezioni spazieranno da tematiche di carattere storico-metodologico generale a specifiche tematiche musicali veneziane con un’attenzione particolare alle caratteristiche e alle potenzialità delle fonti locali. Una parte delle lezioni avrà inoltre una finalità pratica di orientamento e preparazione alle esercitazioni che si terranno nei principali archivi cittadini.

Scarica il programma

Dal 1° luglio l’articolazione del corso sarà la seguente: 

9.30 – 13        Lezioni di carattere storico-metodologico e di orientamento e preparazione alle esercitazioni sul campo;

15 – 18           Esercitazioni sul campo. Sono previste esercitazioni nelle biblioteche e negli archivi seguenti: Archivio Storico del Patriarcato, Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca del Museo Civico Correr, Biblioteca della Fondazione Ugo e  Olga Levi, Archivio IRE.

Per iscriversi al Seminario o per informazioni si prega di contattare musica@cini.it

Docenti

Rodolfo Baroncini (coordinatore), Conservatorio di Adria

Gino Benzoni, Fondazione Giorgio Cini

Agata Brusegan, Archivio IRE

David Bryant, Università Ca’ Foscari di Venezia

Paolo Cecchi, Università di Bologna

Isabella Cecchini, Università Ca’ Foscari di Venezia

Marco Di Pasquale, Conservatorio di Vicenza

Giuseppe Ellero, Archivio IRE

Silva Girardello, Biblioteca del Museo Correr

Elena Quaranta, Università Ca’ Foscari di Venezia

Davide Trivellato, Archivio Storico del Patriarcato

Monica Viero, Biblioteca del Museo Correr

Musica e cultura persiana nel mondo ottomano


Scrivano seduto, attribuito a Gentile Bellini (Venezia, 1429-1507). Isabella Stewart Gardner Museum, BostonVenezia,


1 aprile 2014 ore 9.30

Musica e cultura persiana nel mondo ottomano
Giornata di studi a cura di Giovanni De Zorzi

Interventi di
Giampiero Bellingeri, Simone Cristoforetti, Giovanni De Zorzi, Jean During,
Kudsi Erguner, Giovanni Giuriati, Arash Mohafez, Stefano Pellò, Luigi Perissinotto
Aula Baratto, Ca’ Foscari Dorsoduro 3246 Venezia

Università Ca’Foscari Venezia Dipartimento di Filosofia
e Beni Culturali

Scarica il programma

Towards a Network of European Archives of Twentieth-Century Music – Musicians’ Correspondence and Interaction between Archives

L’incontro, organizzato dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Ugo e Olga Levi, e coordinato da Paolo Dal Molin (in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono, l’Università di Cagliari e l’University of Calgary), mira a consolidare e promuovere una più serrata interazione fra le istituzioni coinvolte, partendo da un confronto sull’attività dedicata alle corrispondenze dei musicisti, e in particolare dei compositori.

Alcuni tra i principali soggetti conservatori europei del patrimonio musicale novecentesco – l’Arnold Schönberg Center di Vienna (Austria), la Muzička Akademija Zagreb (Croazia), il Département de la Musique della Bibliothèque Nationale de France (Parigi, Francia), l’Akademie der Künste di Berlino e l’Internationales Musikinstitut Darmstadt (Germania), la Fondazione Archivio Luigi Nono e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, la Fondazione Isabella Scelsi di Roma, la Biblioteka Uniwersytecka w Warszawie (Polonia), la British Library (Londra, Regno Unito), i Budapest Bartók Archives dell’Hungarian Academy of Sciences (Ungheria) e la Paul Sacher Stiftung di Basilea (Svizzera) – converranno il 27 e 28 giugno 2014 a Venezia.

Le prime due sessioni definiranno lo stato dell’arte dei processi archivistici applicati alle lettere, mentre la terza sessione offrirà tre studi di caso sul rapporto fra ricerca e accessibilità delle fonti nell’edizione dei carteggi, proposti dai curatori di tre carteggi innovativi sul piano scientifico e editoriale. Infine, nell’ultima sessione, un dibattito introdotto da Friedemann Sallis (University of Calgary) farà luce sul presente e sul futuro della collaborazione e della interazione fra archivi: per andare incontro alle esigenze di una ricerca sempre meno compartimentata; per diffondere, nell’Europa allargata, buone prassi per la tutela e la fruizione della documentazione musicale prodotta dalla fine dell’Ottocento in poi; per far emergere priorità e prospettive comuni.

Dal 27 giugno al 31 luglio verrà allestita una mostra di carteggi dei musicisti, dal titolo The Composer Mailbox,  i cui fondi sono conservati negli archivi musicali della Fondazione Giorgio Cini. La mostra organizzata dall’Istituto per la Musica e curata da Angela Carone e Francisco Rocca, costituirà una tappa essenziale del convegno.

Scarica il flyer

Scarica la locandina

Giammaria Ortes nella Venezia del Settecento

Nella ricorrenza del terzo centenario della nascita di Giammaria Ortes (1713-1790), dietro promozione della Regione del Veneto, attraverso il Comitato regionale per le celebrazioni del centenario, l’Istituto per la Musica e l’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano della Fondazione Giorgio Cini organizzano un convegno di studi su questa figura singolare di abate dagli estesi interessi, che dall’economia si spingono sino al versante musicale.
Il che sarà un’occasione per valorizzarne la presenza nella Venezia del suo tempo, nella quale quello che lo contraddistingue è un originale atteggiamento nei confronti della cultura dei Lumi: da un lato è in esplicita polemica, dall’altro si spinge oltre con una riflessione che sul terreno dell’economia sarà tenuta presente dallo stesso Marx.

È previsto l’intervento dei più qualificati studiosi e del Settecento e di Ortes stesso, tra i quali Piero Del Negro, Gianfranco Dioguardi, Bartolo Anglani, Paolo Farina.

Immagine:
Canaletto (Giovanni Antonio Canal) (Venezia 1697 – 1768)
Capriccio con chiesa gotica e laguna, 1720-1721 ca
olio su tela, 118,3 x 147,6 cm
Collezione Intesa Sanpaolo