Convegni e seminari Archives - Pagina 27 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Il suono sinfonico del romanticismo. Teoria e pratica della direzione d’orchestra nel ventesimo secolo

Il Progetto intende ricostruire l’evoluzione dell’immagine sonora del sinfonismo romantico attraverso la storia della direzione d’orchestra del Novecento. Nel fare questo, segue una linea non molto frequentata nella pur estesa bibliografia sui direttori d’orchestra, che coniuga la consapevolezza dei nessi storici con l’analisi del testo e della performance e con lo studio della formazione tecnico-professionale dei direttori nel contesto della storia della ricezione.

Viene qui considerato fondativo il principio secondo cui l’interprete ha un ruolo determinante per la comunicazione della musica e per il sistema sociale in cui la performance si inserisce. In particolare, il direttore d’orchestra ha ricoperto nel Novecento una funzione di complementarietà rispetto al compositore, e questo è tanto più evidente quanto più ci si addentra in un secolo il cui canone storico è saldamente formalizzato, ma sottoposto a costante revisione e reinterpretazione.

Le indagini metteranno in luce il nesso fra l’attività dei direttori e il loro contesto artistico, includendo fra gli strumenti critici i trattati più frequentati di tecnica direttoriale, di analisi e di teoria musicale, senza trascurare l’orizzonte estetico-filosofico. Questo permetterà di ricostruire non solo l’evoluzione della prassi direttoriale, ma anche di documentare come si è evoluto il modo di pensare il sinfonismo romantico attraverso il Novecento; in tal senso la storia dell’interpretazione musicale coincide con un segmento della storia dell’ascolto.

Il Progetto copre un arco di sei anni (2014–2019) e si articola in una serie di 18 conferenze su altrettanti direttori d’orchestra del Novecento, a testimoniarne i diversi orientamenti interpretativi, stilistici e tecnici.

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Le riprese video delle conferenze saranno messe a disposizione del pubblico via web, tramite il canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini, mentre gli interventi saranno raccolti in due prestigiosi volumi, che usciranno in lingua inglese, a cura del comitato scientifico, presso una importante casa editrice. Il primo volume vedrà la luce alla fine del primo triennio (2016), mentre il secondo uscirà in concomitanza con la conclusione della rassegna (2019).

 

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una produzione congiunta di:

 

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Il laboratorio sinfonico di Claudio Abbado

Foto Credit Marco Caselli Nirmal 


 Il laboratorio sinfonico di Claudio Abbado

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Il 29 maggio 2014, alle ore 18, all’Ateneo Veneto il giornalista e critico musicale
Angelo Foletto approfondirà l’attività e il pensiero di Claudio Abbado, il grande direttore
d’orchestra italiano scomparso lo scorso 20 gennaio. L’incontro sarà organizzato dalla
Fondazione Giorgio Cini.

l progetto The Symphonic Sound of Romanticism. Theory and Practice of Conducting in the 20th Century è una produzione congiunta dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini (Venezia), del Dipartimento di studi greco-latini, italiani e scenico-musicali dell’Università di Roma “La Sapienza”, del Fondo Musicale Peter Maag e della Fondazione Giorgio Zanotto (Verona). Il progetto si estende dal 2014 al 2019 e si articola in una serie di 18 conferenze su altrettanti direttori d’orchestra del Novecento, a testimoniarne i diversi orientamenti interpretativi, stilistici e tecnici. L’indagine ha come oggetto l’interpretazione del repertorio sinfonico dell’Ottocento, da Schubert a Mahler. Il principale obiettivo è quello di ripercorrere il modo di pensare il sinfonismo romantico attraverso il Novecento, riconsiderando la formazione e l’evoluzione della sua immagine sonora. Nel fare questo, il progetto segue una linea non frequente nella pur estesa bibliografia sui direttori d’orchestra, che coniuga la consapevolezza dei nessi storici con l’analisi del testo e della performance e con lo studio della formazione tecnico-professionale dei direttori nel contesto della storia della ricezione musicale. Viene qui considerato fondativo il principio secondo cui l’interprete ha un ruolo determinante per la comunicazione della musica e per il sistema sociale in cui è inserita la performance. Nel Novecento, in particolare, il direttore d’orchestra ha ricoperto una funzione di complementarietà rispetto al compositore, e questo è tanto più evidente quanto più ci si addentra in un secolo con un canone storico già saldamente formalizzato, ma costantemente sottoposto a revisione e reinterpretazione. Le indagini mettono in luce i legami fra l’attività dei direttori e il loro contesto culturale, includendo fra gli strumenti critici i trattati più frequentati di tecnica direttoriale, di analisi e di teoria musicale, senza trascurare l’orizzonte estetico-filosofico.

Nella progettazione interpretativa di Claudio Abbado la scelta degli ‘strumenti’ è decisiva. Gli interpreti, gli organici, le partiture, le edizioni critiche, gli strumenti e le modalità esecutive sono stati sempre selezionati consapevolmente, per ‘completare’ l’interpretazione. In mezzo secolo di attività direttoriale ufficiale tali strumenti si sono molto evoluti. Il gesto esecutivo – complesso e critico – ha sempre inteso conciliare riflessioni poetiche, maturità tecnica e consapevolezze testuali. Dietro questo laboratorio interpretativo ‘aperto’ si può leggere la singolare formazione musicale. Abbado è stato il primo direttore italiano del Dopoguerra a eludere il tirocinio direttoriale legato all’opera. È approfondendo la musica d’oggi e la letteratura ‘classica’ che ha acquisito sicurezza nell’affrontare il repertorio romantico. Partendo dal ripensamento dell’idea (e dell’orchestra) beethoveniana – Abbado è l’unico direttore del nostro tempo che ha portato a termine tre integrali discografiche sinfoniche, e con complessi idiomatici come Wiener e Berliner Philharmoniker – la sua riflessione si è riverberata su tutta la letteratura sinfonica precedente, e su quella derivata, Mahler incluso.

Angelo Foletto, critico musicale di «Repubblica», è stato vicedirettore di «Musica Viva». Ha insegnato presso il Conservatorio di Milano e la Scuola Holden di Torino. Scrive su «L’Adige», «Suonare News», «Classic Voice» e altre riviste; collabora con media, teatri e istituzioni musicali. Ha scritto Carmen. Guida all’opera (Mondadori 1984), Carlo Maria Giulini (Edizioni San Paolo 1997) e Daniele Lombardi – Forse. Verso un autoritratto (Nardini Editore 2012). È presidente degli Amici della Galleria d’arte moderna di Milano, dell’Associazione culturale “Achille Foletto” di Ledro e, dal 1996, dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.

La musica a Venezia nei secoli XVI e XVII: fonti, metodi e prospettive storiografiche

Il seminario  rivolto a studenti e a giovani ricercatori, si prefigge, da un lato, di fornire un orientamento alla ricerca musicologica su tematiche veneziane presentando alcuni fondi musicali e documentari conservati nei  principali archivi e nelle più importanti biblioteche  della città e, dall’altro, di avviare una riflessione di carattere metodologico sulle potenzialità di talune fonti e sulle nuove prospettive di ricerca che aprono.

Della durata di cinque giorni, il seminario prevede lezioni teoriche ed esercitazioni sul campo. Affidate a un ampio staff di docenti comprendenti studiosi di diverso indirizzo disciplinare, le lezioni spazieranno da tematiche di carattere storico-metodologico generale a specifiche tematiche musicali veneziane con un’attenzione particolare alle caratteristiche e alle potenzialità delle fonti locali. Una parte delle lezioni avrà inoltre una finalità pratica di orientamento e preparazione alle esercitazioni che si terranno nei principali archivi cittadini.

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Dal 1° luglio l’articolazione del corso sarà la seguente: 

9.30 – 13        Lezioni di carattere storico-metodologico e di orientamento e preparazione alle esercitazioni sul campo;

15 – 18           Esercitazioni sul campo. Sono previste esercitazioni nelle biblioteche e negli archivi seguenti: Archivio Storico del Patriarcato, Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca del Museo Civico Correr, Biblioteca della Fondazione Ugo e  Olga Levi, Archivio IRE.

Per iscriversi al Seminario o per informazioni si prega di contattare musica@cini.it

Docenti

Rodolfo Baroncini (coordinatore), Conservatorio di Adria

Gino Benzoni, Fondazione Giorgio Cini

Agata Brusegan, Archivio IRE

David Bryant, Università Ca’ Foscari di Venezia

Paolo Cecchi, Università di Bologna

Isabella Cecchini, Università Ca’ Foscari di Venezia

Marco Di Pasquale, Conservatorio di Vicenza

Giuseppe Ellero, Archivio IRE

Silva Girardello, Biblioteca del Museo Correr

Elena Quaranta, Università Ca’ Foscari di Venezia

Davide Trivellato, Archivio Storico del Patriarcato

Monica Viero, Biblioteca del Museo Correr

Musica e cultura persiana nel mondo ottomano


Scrivano seduto, attribuito a Gentile Bellini (Venezia, 1429-1507). Isabella Stewart Gardner Museum, BostonVenezia,


1 aprile 2014 ore 9.30

Musica e cultura persiana nel mondo ottomano
Giornata di studi a cura di Giovanni De Zorzi

Interventi di
Giampiero Bellingeri, Simone Cristoforetti, Giovanni De Zorzi, Jean During,
Kudsi Erguner, Giovanni Giuriati, Arash Mohafez, Stefano Pellò, Luigi Perissinotto
Aula Baratto, Ca’ Foscari Dorsoduro 3246 Venezia

Università Ca’Foscari Venezia Dipartimento di Filosofia
e Beni Culturali

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Towards a Network of European Archives of Twentieth-Century Music – Musicians’ Correspondence and Interaction between Archives

L’incontro, organizzato dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Ugo e Olga Levi, e coordinato da Paolo Dal Molin (in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono, l’Università di Cagliari e l’University of Calgary), mira a consolidare e promuovere una più serrata interazione fra le istituzioni coinvolte, partendo da un confronto sull’attività dedicata alle corrispondenze dei musicisti, e in particolare dei compositori.

Alcuni tra i principali soggetti conservatori europei del patrimonio musicale novecentesco – l’Arnold Schönberg Center di Vienna (Austria), la Muzička Akademija Zagreb (Croazia), il Département de la Musique della Bibliothèque Nationale de France (Parigi, Francia), l’Akademie der Künste di Berlino e l’Internationales Musikinstitut Darmstadt (Germania), la Fondazione Archivio Luigi Nono e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, la Fondazione Isabella Scelsi di Roma, la Biblioteka Uniwersytecka w Warszawie (Polonia), la British Library (Londra, Regno Unito), i Budapest Bartók Archives dell’Hungarian Academy of Sciences (Ungheria) e la Paul Sacher Stiftung di Basilea (Svizzera) – converranno il 27 e 28 giugno 2014 a Venezia.

Le prime due sessioni definiranno lo stato dell’arte dei processi archivistici applicati alle lettere, mentre la terza sessione offrirà tre studi di caso sul rapporto fra ricerca e accessibilità delle fonti nell’edizione dei carteggi, proposti dai curatori di tre carteggi innovativi sul piano scientifico e editoriale. Infine, nell’ultima sessione, un dibattito introdotto da Friedemann Sallis (University of Calgary) farà luce sul presente e sul futuro della collaborazione e della interazione fra archivi: per andare incontro alle esigenze di una ricerca sempre meno compartimentata; per diffondere, nell’Europa allargata, buone prassi per la tutela e la fruizione della documentazione musicale prodotta dalla fine dell’Ottocento in poi; per far emergere priorità e prospettive comuni.

Dal 27 giugno al 31 luglio verrà allestita una mostra di carteggi dei musicisti, dal titolo The Composer Mailbox,  i cui fondi sono conservati negli archivi musicali della Fondazione Giorgio Cini. La mostra organizzata dall’Istituto per la Musica e curata da Angela Carone e Francisco Rocca, costituirà una tappa essenziale del convegno.

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Giammaria Ortes nella Venezia del Settecento

Nella ricorrenza del terzo centenario della nascita di Giammaria Ortes (1713-1790), dietro promozione della Regione del Veneto, attraverso il Comitato regionale per le celebrazioni del centenario, l’Istituto per la Musica e l’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano della Fondazione Giorgio Cini organizzano un convegno di studi su questa figura singolare di abate dagli estesi interessi, che dall’economia si spingono sino al versante musicale.
Il che sarà un’occasione per valorizzarne la presenza nella Venezia del suo tempo, nella quale quello che lo contraddistingue è un originale atteggiamento nei confronti della cultura dei Lumi: da un lato è in esplicita polemica, dall’altro si spinge oltre con una riflessione che sul terreno dell’economia sarà tenuta presente dallo stesso Marx.

È previsto l’intervento dei più qualificati studiosi e del Settecento e di Ortes stesso, tra i quali Piero Del Negro, Gianfranco Dioguardi, Bartolo Anglani, Paolo Farina.

Immagine:
Canaletto (Giovanni Antonio Canal) (Venezia 1697 – 1768)
Capriccio con chiesa gotica e laguna, 1720-1721 ca
olio su tela, 118,3 x 147,6 cm
Collezione Intesa Sanpaolo

La performance musicale: un approccio comparato (II edizione)

Il 18 e 19 giugno studiosi afferenti agli ambiti disciplinari della etnomusicologia e della musicologia storica si confronteranno per il secondo anno consecutivo a partire dalle rispettive esperienze di studio sulle prassi esecutive negli ambiti delle musiche di tradizione orale e della musica d’arte occidentale.

Il seminario – coordinato da Gianmario Borio e Giovanni Giuriati e organizzato dall’Istituto per la Musica e dall’Istituto Interculturale di Studi Musical Comparati – si avvale della collaborazione del AHRC Research Center for Musical Performance as Creative Practice diretto da John Rink presso l’Università di Cambridge. Parteciperanno, per la parte etnomusicologica, Francesco Giannattasio e Regula Qureshi, mentre per la musicologia storica interverranno John Rink e Ingrid Pustijanac.

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Commemorazione di Roman Vlad (1919-2013)

Il 13 giugno l’Istituto per la Musica organizza, in collaborazione con il Teatro La Fenice, un doppio evento commemorativo di Roman Vlad, il compositore, pianista, critico musicale, musicologo, direttore artistico, autore radiofonico e televisivo scomparso il 21 settembre scorso.

Nel luglio 2013 il maestro Vlad ha donato all’Istituto per la Musica il suo archivio personale, un’ampia collezione di materiali in cui si riflette la vita musicale italiana del XX secolo.

Dopo alcuni mesi dall’inizio delle operazioni di riordino e catalogazione dei materiali, l’Istituto per la Musica organizza, alle ore 15, una tavola rotonda alla quale interverranno Vittorio Bonolis, Mario Messinis ed Enzo Restagno.

La tavola rotonda avrà luogo alla Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore. È prevista la partecipazione di Carlo Grante, il pianista che alle ore 18, presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, sarà impegnato in un recital pianistico dedicato alla memoria di Roman Vlad.


Il programma del concerto prevede l’esecuzione di due opere concettualmente correlate, accomunate dal riferimento alla figura, all’opera e al nome – in quanto “cifra musicale” – di Johann Sebastian Bach: la Fantasia contrappuntistica (1910) di Ferruccio Busoni e Opus Triplex(2001-2004) di Roman Vlad, che la scrisse precisamente «per la sensibilità, la mente e le dita di Carlo Grante». Il concerto è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti.






 

Lettura scenica. Tre quarti di luna di Luigi Squarzina

Il Centro Studi Teatro, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Accademia Teatrale Veneta, promuove la lettura scenica di un testo giovanile di Luigi Squarzina, Tre quarti di luna, scritto nel 1949.
Il drammaturgo prima della sua scomparsa ha donato la sua biblioteca alla Fondazione Giorgio Cini, che intende ricordarlo con iniziative come questa. Interpretato per la prima volta da Vittorio Gassman, Anna Proclemer e Luca Ronconi, e andato in scena al Valle di Roma nel 1953, viene oggi riletto dagli allievi del secondo anno del Corso di Recitazione dell’Accademia Teatrale Veneta, diretti dall’attrice Paola Bigatto.
Il soggetto si dipana nel periodo fascista sviluppando il tema del rapporto maestro-allievo, professore-studente, sullo sfondo della riforma Gentile. L’ambiente scolastico si amplia fino a diventare specchio di vita e di storia: «la scuola ha la sana ferocia della vita», «sempre chi davvero educa è ucciso o uccide».

 

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Macropaure e micropaure

5 – 7 maggio 2014

Il seminario promosso dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano della Fondazione Giorgio Cini affronta, in cinque mezze giornate, il tema delle paure piccole e grandi, individuali e generali, sottintese ed esplicite, tacitate e incontrollate.

La paura come presenza costante nella psicologia collettiva, come turbativa a fasi alterne nelle psicologie dei singoli. Paura come mostro sempre sotteso: paura di perdere; paura di morire; paura della fame; paura delle malattie. Paura come incubo; della peste; dell’arrivo dei barbari; della fine della civiltà. Paura come terrore dell’inferno suscitata sistematicamente dalle predicazioni dai pulpiti minaccianti ai peccatori – occasioni di peccato le sfrenatezze carnevalesche; e dopo i predicatori quaresimali – pene eterne. Questi gli spunti e i punti attiranti l’attenzione dell’uditorio e l’impegno dei relatori.

Coordinatori delle tavole rotonde saranno Aurelio CernigliaroFranco Angiolini, Marcello Verga, Giorgio Chittolini, Giuseppe Trebbi e Giuseppe Gullino.

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