Convegni e seminari Archives - Pagina 6 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Il Teatro Sant’Angelo al tempo di Vivaldi (1700-1740)

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Il convegno internazionale di studi costituisce l’esito della collaborazione iniziata nel 2022 tra l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi e il gruppo di ricerca «La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792)» della Fondazione Ugo e Olga Levi, il Gruppo di ricerca “WoVen”, Università della Scienza e Tecnologia della Norvegia – NTNU.

 

Oggetto di studio sarà il modo in cui, tra il 1700 e il 1740, la programmazione del Teatro Sant’Angelo ha esplorato diverse declinazioni della drammaturgia musicale, in decenni di transizione e compresenza tra modelli seicenteschi, dramma riformato zeniano e le nuove acquisizioni dell’opera napoletana. Un’intera sessione sarà dedicata all’attività svolta da Vivaldi presso il Sant’Angelo in qualità di impresario (1712-16; 1725-27), indagando nello specifico le sue scelte di programmazione, le strategie di pianificazione delle stagioni, i suoi interventi sulle partiture da rappresentarsi – proprie e altrui – nonché il suo contributo alla produzione di opere impasticciate.

 

A cura della Fondazione Ugo e Olga Levi, sarà allestita l’installazione di Noemi La Pera Ricordo un luogo che non ho mai visto: un’indagine fotografica su un ex sito teatrale si interseca con frammenti scritti e tracce del passato, all’interno di una narrazione che procede per suggestioni e interferenze temporali. Un invito ad esplorare l’arte della memoria e a riflettere sulla persistenza dei luoghi nella coscienza collettiva. L’installazione sarà inaugurata giovedì 16 novembre e poi aperta al pubblico dal 17 al 24 novembre dalle 10.00 alle 17.00.

 

A cura dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi sarà inoltre il concerto abbinato al convegno, nel quale sarà presentata una selezione di arie scritte per il Teatro Sant’Angelo sotto la gestione di Vivaldi. Il concerto sarà frutto di un lavoro di selezione e preparazione svolto durante il 2023 nell’ambito degli incontri dell’Accademia Vivaldi.

 

Programma

 

Giovedì 16 Novembre | Fondazione Ugo e Olga Levi

14.30-18.30 Il Teatro Sant’Angelo: Gestione 1

18.30 Introduzione e visita guidata dell’installazione Ricordo un luogo che non ho visto a cura di Noemi La Pera

 

Venerdì 17 Novembre | Fondazione Giorgio Cini

9.00-13.00 Il Teatro Sant’Angelo: WoVen

14.30-18.00 Il Teatro Sant’Angelo: Vivaldi 1

18.30 Concerto degli Allievi dell’Accademia Vivaldi

 

Sabato 18 Novembre | Fondazione Ugo e Olga Levi

9.30-13.00 Il Teatro Sant’Angelo: Gestione 2

14.30-17.00 Il Teatro Sant’Angelo: Vivaldi 2

Le strutture armoniche della composizione post-tonale: 1900-1930

Con questo seminario organizzato dall’Istituto per la Musica, preparatorio alla realizzazione di un volume online della Fondazione Giorgio Cini, si chiude il progetto triennale sull’armonia post-tonale, finanziato dalla Ernst von Siemens Musikstiftung.

 

Il gruppo di ricerca, che ha tenuto i suoi lavori preliminari in sessioni online negli anni 2021 e 2022, presenterà lavori monografici sulla musica strumentale di Bartók, Debussy, Hindemith, Schoenberg, Skrjabin, Stravinskij, Varèse e Webern.

 

L’analisi di partiture selezionate sarà accompagnata da approfondimenti sulla trattatistica dei primi decenni del XX secolo e da riflessioni sulla terminologia.

Partecipano: Gianmario Borio, Mario Carrozzo, Pietro Cavallotti, Paolo Dal Molin, Federica Di Gasbarro, Francesco Fontanelli, Massimiliano Locanto, Ingrid Pustijanac.

Il vetro boemo nel Novecento

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L’incontro di approfondimento correlato contestualmente alla mostra dedicata al vetro boemo – in programma presso Le Stanze del Vetro dal 14 maggio al 26 novembre 2023 – indagherà l’ambito tematico dell’importante tradizione che connota la Repubblica Ceca rispetto alla lavorazione di questo affascinante materiale.

 

La panoramica dei diversi contributi offrirà uno spaccato inedito sulle personalità e sui contenuti presentati nel percorso espositivo, soprattutto rispetto all’arco cronologico preso in esame, ossia dagli anni successivi alla fine della Grande Guerra fino ai giorni nostri. Il simposio internazionale proposto dal Centro Studi del Vetro mirerà, infatti, al coinvolgimento di esperti e testimoni autorevoli che forniranno un quadro generale e al contempo dettagliato nel contesto storico e contemporaneo rispetto alle tendenze progettuali in tema di design. Protagonisti delle trattazioni saranno le figure chiave dell’arte vetraria boema, le loro sperimentazioni, le opere e le scelte metodologiche e tecniche, ma soprattutto l’approccio con la scelta delle forme e dei colori, fino all’analisi delle più ardite applicazioni e decorazioni della superficie vitrea.

 

La giornata di studio offrirà, dunque, una riflessione su queste ottiche di ricerca attraverso gli interventi di esperti italiani e stranieri, con l’intento di delineare in modo esaustivo le diverse personalità e carriere di artisti – dalla loro formazione alla maturità professionale – come Miluše Roubíčková, René Roubíček, Václav Cigler, Vladimír Kopecký, Stanislav Libenský, Jaroslava Brychtov. Un’occasione per far conoscere al pubblico la valenza delle creazioni in vetro degli esponenti cechi che hanno inciso sul gusto e sulle poliedriche opportunità applicative, oltre ad aver arricchito prestigiose collezioni, non senza continuare a influenzare le scelte e a generare costanti innovazioni e confronti nel design in campo internazionale.

Il Mediterraneo allargato tra storia e attualità

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Un momento di confronto e di riflessione promosso dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano sulle dinamiche che hanno caratterizzato e che caratterizzano quest’area così ricca di cultura e di storia.

Il 3 maggio 2023 sull’Isola di San Giorgio Maggiore, la Fondazione Giorgio Cini presenta il seminario Il Mediterraneo allargato tra storia e attualità, promosso dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano. In un momento storico in cui il Mediterraneo torna a essere un contesto cruciale su scala globale, il seminario riunisce voci diverse per riflettere sul passato e sul presente di un Mediterraneo che va oltre i limiti specifici del mare e degli stati rivieraschi, comprendendo il Sahel, il Medio Oriente, il Mar Nero, l’Atlantico e l’Oceano Indiano.

 

Apre la sessione della mattina Antonio Varsori, professore emerito di Storia delle relazioni internazionali all’Università degli Studi di Padova, con Il Mediterraneo allargato nella politica estera dell’Italia repubblicana. A seguire, Germano Dottori, esperto di geopolitica e consigliere scientifico di Limes. Rivista italiana di geopolitica, interviene sul tema Tra Mediterraneo allargato e Grande Medio Oriente: un bacino tornato cruciale, mentre Alessandro Vanoli, storico e scrittore, ci parla de Il Mediterraneo allargato come spazio di connessioni storiche. La mattina si conclude con
Marina Lalović, giornalista di Rainews24, che ci offre uno sguardo aggiornato sui Balcani Occidentali: nuove prospettive su un crocevia internazionale.

 

Nel pomeriggio, Luigi Mascilli Migliorini, accademico dei Lincei e professore ordinario di Storia moderna all’Università di Napoli L’Orientale, capovolge del tutto la prospettiva e apre la questione dell’integrazione storica tra il Mediterraneo e lo spazio atlantico, in particolare con l’America Latina, con una relazione dal titolo provocatorio: Uno spazio Medatlantico? Stefania Battistini, inviata RAI del Tg1 Redazione speciali, si sofferma sulle sue esperienze in più contesti bellici: Raccontare i conflitti: Mediterraneo, Medio Oriente, Europa. A seguire, Gastone Breccia, bizantinista dell’Università degli Studi di Pavia, dedica il suo intervento alla pirateria nella lunga durata storica e al controllo di essa come politica di stabilità nel Mediterraneo: Communis hostis omnium. Guerra ai pirati nel Mediterraneo e oltre. Chiude il Seminario Egidio Ivetic, direttore dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, riportando il discorso sulla Serenissima (Venezia, Mediterraneo, mondo), che fu, con il suo sistema politico ed economico, un asse di congiunzione tra Oriente e Occidente e fu di certo, nella circolazione delle informazioni e nella percezione degli spazi, uno dei punti focali del Mediterraneo allargato di altri tempi.

La conservazione della memoria di impresa: il nuovo orizzonte degli archivi digitali 

Il seminario, organizzato dal Centro ARCHiVe della Fondazione Giorgio Cini e da Heritage Lab Italgas, nasce dalla volontà di promuovere uno scambio a più voci sui possibili nuovi approcci ai temi della digitalizzazione degli archivi d’impresa. Il seminario è composto da interventi dedicati alla raccolta, all’analisi e all’utilizzo di dati nel contesto degli archivi storici e da una tavola rotonda di confronto per far conoscere alle comunità di riferimento le potenzialità e le linee di indagine che i nuovi strumenti digitali possono offrire.

 

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Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Celebra la sua 40esima edizione, tornando in presenza alla Fondazione Cini dal 24 al 27 gennaio 2023, il Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai, organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

 

Il Seminario di Perfezionamento ebbe luogo per la prima volta negli splendidi saloni della Fondazione Giorgio Cini nel 22 gennaio del 1984, per volere Valentino Bompiani e in accordo con Vittore Branca, allora Segretario Generale della Fondazione. Un corso della durata di cinque giornate, ognuna dedicata ad un tema specifico. Emerse da subito una nuova figura professionale: quella del libraio al contempo manager e uomo di cultura, alla guida di una libreria sempre più informatizzata e ri-progettata. Una libreria che permette al libraio di far fronte alla crisi delle vendite e di instaurare un nuovo rapporto con il pubblico. Docenti qualificati arricchiscono le conoscenze teoriche dell’argomento con la loro personale esperienza insieme ai trenta allievi, librai professionisti selezionati dal Comitato Promotore, che trasformano le lezioni in un confronto attivo.

 

L’evento diventa inoltre un’occasione per ricordare Achille Mauri, Presidente di Messaggerie Italiane e della Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, venuto a mancare recentemente.

 

Franz Schubert ammiratore di Beethoven. Trii, op. 99 e op.100 (1827-28)

Franz Schubert ammiratore di Beethoven

Trii, op, 99 e op, 100 (1827-28)

 

Direttore: Pedro Memelsdorff

 

 

Seminario

20-23 giugno 2023, Fondazione Giorgio Cini

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno 2023, ore 18, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

 

Tra il 1827 e 1828, commosso dalla morte di Beethoven e cosciente della fragilità della sua salute, il giovane Franz Schubert compose, oltre ai lieder dello Schwanengesang, alcuni dei suoi maggiori capolavori strumentali, tra cui le tre sonate tardive per fortepiano, il celebre quintetto d’archi a due violoncelli, abbozzi della decima sinfonia, e i due trii op. 99 e 100 per fortepiano, violino e violoncello. Questi ultimi sono al centro del seminario che la Fondazione Giorgio Cini vuole dedicare al grande compositore viennese. Il primo di essi (op. 99, in si bemolle maggiore) fu pubblicato postumo solo nel 1836, mentre il secondo (op. 100, in mi bemolle maggiore) vide la luce editoriale, oltre che la sua première concertistica, un mese prima della morte dell’autore – nel novembre 1828. Quasi “lieder senza parole”, i tempi lenti di quei trii segnano da allora il canone schubertiano. I due componimenti verranno confrontati ai trii per pianoforte e archi di Beethoven Op. 70 e Op. 97.

 

I docenti saranno Andreas Staier e Amandine Beyer. Staier è probabilmente il maggiore tastierista storico vivente, con un impressionante repertorio che spazia dal tardo rinascimento al romanticismo. Le sue interpretazioni schubertiane sono tra le più celebri al mondo. Amandine Beyer è tra le più innovatrici e virtuose violiniste storiche delle ultime generazioni: sue sono alcune tra le più ragguardevoli incisioni solistiche e orchestrali, da Corelli, Bach e Vivaldi a Boccherini, Haydn e Mozart.

 

Il seminario, in collaborazione con la Regione del Veneto, prevede la partecipazione di un gruppo di borsisti, selezionati tramite bando di concorso internazionale, nello specifico due trii di musicisti (ciascuno composto da un fortepianista, un violoncellista e un violinista) e un fortepianista che si esibiranno nel consueto saggio-concerto finale.

 

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Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno, ore 18.00, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Musicisti:

 

Basel Piano Trio

Leo Appel, violino

Pau Fernandez Benlloch, fortepiano

Blai Bosser Toca, violoncello

 

Philos Trio

Hyngun Cho, violoncello

Jean-Christophe Dijoux, fortepiano

Liv Heym, violino

 

e

 

Arash Rokni, fortepiano

 

I musicisti saranno diretti dai docenti: Andreas Staier e Amandine Beyer.

 

Conducting Twentieth-Century Music for Ensemble

Il ciclo Research-led Performance riprende con un workshop per giovani direttori d’orchestra, organizzato dall’Istituto per la Musica, in collaborazione con la Regione del Veneto, coordinato da Marco Angius con la partecipazione di solisti dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dedicato alla direzione di ensemble cameristici, una formazione variabile in numero e tipo di strumento che ha improntato in modo peculiare la produzione musicale a partire dalla Kammersymphonie di Arnold Schoenberg (1906).

 

Mediante un bando sono stati selezionati sei giovani direttori d’orchestra che hanno mostrato interesse e attitudine nei confronti di questo repertorio. Accanto alla composizione pionieristica di Schoenberg saranno affrontate due opere di compositori italiani che stabilirono un dialogo a distanza con il maestro viennese: Serenata n. 2 di Bruno Maderna e Hölderlin: Epilogo di Giacomo Manzoni. Le sedute pratiche si alterneranno con quelle teoriche, tenute da Marco Angius, Gianmario Borio e Francisco Rocca.

 

I giovani direttori d’orchestra che sono stati selezionati sono:

 

William Birkbeck

Jaehyuck Choi

Matteo Dal Maso

Ana Erculj

Fernando Palomeque

Carlo Emilio Tortarolo

 

A chiusura dei lavori il giorno 15 marzo, alcuni studenti offriranno dimostrazione degli esiti del workshop in un evento pubblico.

Il concerto sarà alle ore 18,00 presso il Padiglione delle Capriate, ingresso libero fino esaurimento dei posti.

 

Programma:

– Bruno Maderna, Serenata n. 2 (1956), per 11 strumenti

– Giacomo Manzoni, Hölderlin: epilogo (1980), per 10 strumenti

– Arnold Schönberg, Kammersymphonie op. 9 (1906), per 15 strumenti

 

Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma ospita due incontri del ciclo “Storie di donne creative nel XX secolo tra Russia ed Europa” organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali in collaborazione con il progetto LEI (Leadership, Energia, Imprenditorialità).

 

All’interno del ciclo sono previsti nove incontri tematici, da febbraio a maggio 2023, di alta divulgazione, dedicati all’approfondimento biografico e all’attività artistica di personaggi femminili emblematici del Novecento. Artiste, musiciste, attrici, ballerine, designer, fotografe, e molto di più, le donne raccontate sono “amazzoni” del loro tempo, eclettiche, all’avanguardia e cosmopolite. Ripercorrere le loro storie permetterà di riflettere sul superamento di confini identitari e nazionali. Caratterizzati da un approccio storico-artistico e culturologico, gli incontri saranno tenuti da professori, dottorandi ed esperti della materia.

 

 

10 febbraio
Sala del Consiglio, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Maria Ida Biggi, direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma, dal titolo: L’arte di Tat’jana Pavlova attrice e regista

 

5 aprile
Sala Barbantini, ore 16.30

Conferenza, tenuta da Marianna Zannoni, dal titolo: Vera Komissarževskaja, la “piccola Duse” russa, tra teatro e fotografia

 

Nel corso della conferenza sarà possibile ripercorrere la straordinaria vicenda artistica di Vera Komissarževskaja (1864-1910), donna inquieta e tenace e attrice di grande carisma. Tra i molti artisti e intellettuali che hanno lavorato al suo fianco si ricordano Anton Čechov, Konstantin Sergeevič Stanislavskij e Vsevolod Meyerhold.

Germano Celant: Venezia

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La giornata alla Fondazione Giorgio Cini si pone l’obiettivo di offrire, attraverso gli interventi proposti, una prima ricognizione di quanto Germano Celant realizzò nel capoluogo veneto soffermandosi e ponendo l’accento su quelle iniziative che in particolar modo, se messe in prospettiva, si sono rivelate essere momenti fondanti all’interno della sua carriera.

 

La storia dell’attività di Celant nella città di Venezia inizia a metà degli anni Sessanta, quando ancora ventenne, grazie al rapporto di stima e fiducia con Umbro Apollonio, scrive per la rivista “La Biennale di Venezia. Rassegna delle arti contemporanee”.

Dalla Biennale riceve, in seguito, incarichi fondamentali per la sua affermazione curando la rassegna Ambiente/Arte: dal Futurismo alla Body Art (1976), cruciale per il raggiungimento della sua maturità critica, e successivamente Futuro Presente Passato. XLVII Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia (1997).

Dei decenni ottanta e novanta si ricordano il suo determinante contributo nella realizzazione de Il Corso del Coltello, opera performativa nata dalla collaborazione tra Claes Oldenburg, Coosje van Bruggen e Frank O. Gehry messa in scena nel 1985; la collaborazione con Pontus Hultén in occasione della mostra Futurismo & Futurismi (1986), con il quale successivamente curerà Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989), entrambe realizzate a Palazzo Grassi; con Michael Govan la mostra Mondrian e De Stijl. L’ideale moderno (1990) alla Fondazione Giorgio Cini e con Giandomenico Romanelli di Anselm Kiefer. Himmel-Herde (1997) al Museo Correr.

Fin dagli anni Ottanta si intensifica il rapporto con Emilio Vedova che lo poterà a ricoprire il ruolo di curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, luogo dove, tra le tante, realizzerà mostre come Emilio Vedova. Scultore (2010), Aldo Rossi. Teatri (2012), Roy Lichtenstein. Sculptor (2013) ed Expo ’67 Alexander Calder Emilio Vedova (2016).

Per Fondazione Prada cura esposizioni negli spazi della Fondazione Giorgio Cini come la personale di Thomas Demand (2007) e la retrospettiva di John Wesley (2009), fino alla ristrutturazione e apertura di Ca’ Corner della Regina dove cura la mostra When Attitudes Become Form. Bern 1969/Venice 2013 (2013) che s’imporrà sulla scena internazionale per il fervido dibatto suscitato. Negli stessi spazi si terrà nel 2019 la mostra che Celant dedica alla carriera di Jannis Kounellis.

Torna alla Fondazione Cini nel 2013 con la mostra Marc Quinn – che vede una selezione di oltre 50 opere tra sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte di uno dei più noti esponenti della generazione degli Young British Artists – e nel 2019 con Emilio Isgrò, importante antologica che si dipana dalle prime cancellature del 1964 fino ad arrivare ai volumi storici de L’Enciclopedia Treccani (1970) e a quelli etnici dei Codici ottomani (2010).

 

L’ingresso è libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

L’evento verrà trasmesso in diretta sul canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini