Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 13 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

New Concepts of Harmony in Musical Composition 1945-1975

Questo convegno, organizzato da Gianmario Borio, Pascal Decroupet e Christoph Neidhöfer, rappresenta la fase conclusiva di un progetto triennale, finanziato dalla Ernst von Siemens-Musikstiftung, che indaga una questione chiave della teoria musicale del XX secolo: i principi e le caratteristiche della dimensione armonica nella composizione post-tonale. Questo ramo del progetto approfondisce le tecniche compositive e le elaborazioni teoriche dei tre decenni successivi alla seconda guerra mondiale. Esso segue a un primo incontro del gruppo di ricerca che nel 2019 è stato il punto di partenza di un panel tenuto dai coordinatori e alcuni componenti del gruppo di ricerca presso lo Eighty-fifth Annual Meeting of the American Musicological Society (2019).

Durante il convegno i relatori presenteranno studi monografici su Luciano Berio, Pierre Boulez, John Cage, Elliott Carter, Brian Ferneyhough, Gérard Grisey, György Ligeti, Bruno Maderna, Olivier Messiaen, Luigi Nono, Henri Pousseur e Bernd Alois Zimmermann.

Partecipano: Jonathan Bernard, David W. Bernstein, Paolo Dal Molin, Pascal Decroupet, François-Xavier Féron, Oliver Korte, Catherine Losada, Christopher Brent Murray, Christoph Neidhöfer, Susanna Pasticci, Cordula Pätzold e Ingrid Pustijanac.

 


 

In occasione del Convegno il 12 luglio alle ore 19:00 si terrà un concerto all’Auditorium “Lo Squero” (ingresso gratuito) del mdi Ensemble composto da:

Sonia Formenti flauto

Paolo Casiraghi clarinetto

Lorenzo Derinni violino

Paolo Fumagalli viola

Giorgio Casati violoncello

Valentina Messa pianoforte

 

L’Ensemble suonerà i seguenti brani:

Niccolò Castiglioni Gymel (1960), per flauto e pianoforte

Elliott Carter Esprit rude/esprit doux (1985), per flauto e clarinetto

Luigi Nono “Hay que caminar” soñando (1989), per due violini

Giacomo Manzoni Frase (1988), per clarinetto e pianoforte

Bernd Alois Zimmermann Intercomunicazione (1967), per violoncello e pianoforte

Pierre Boulez Improvisé – Pour le Dr. Kalmus (1969), per flauto, clarinetto, viola, violoncello e pianoforte

Bîrûn – musica ottomana. Le composizioni del Principe Demetrius Cantemir (1673-1723)

Riparte il ciclo di seminari di musica ottomana Bîrûn, organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati che giunge alla nona edizione. Quest’anno il Maestro Kudsi Erguner ha scelto come tema lo studio sulle composizioni del principe e musicista Demetrius Cantemir, vissuto alla corte ottomana per molti anni nel corso del XVII secolo. Il principe moldavo Demetrius Cantemir (1673-1723) fu un genio dai molti talenti: figlio di Costantin Cantemir, principe e governatore (voyvod) della Moldavia, venne prelevato nel 1687 dagli ottomani e tenuto a Costantinopoli come ostaggio principesco, ad evitare colpi di testa e sommosse in Moldavia. Egli crebbe così nella metropoli ottomana, dove si sposò e visse sino al 1710, muovendosi tra il quartiere dei greci ortodossi del Fanar (Fener) e la corte. Tra i molti suoi talenti, egli coltivò quello musicale e intrattenne rapporti con i nobili, con il sultano Ahmed III (1673-1736), ma soprattutto con i maggiori musicisti e compositori della sua epoca, divenendo egli stesso solista di liuto a manico lungo tanbūr. Al seminario parteciperà un gruppo selezionato di musicisti che si esibirà in un concerto aperto al pubblico, nel Cenacolo Palladiano, il 15 luglio. Come nelle edizioni precedenti il seminario sarà preceduto anche quest’anno da un “Preludio a Bîrûn” a cura di Giovanni De Zorzi.

 

Concerto
15 luglio 2022, ore 18
Cenacolo Palladiano, Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

 

Ensemble Bîrûn 2022

Kudsi Erguner, direzione artistica e ney
Murat Avsar, tanbur
Muaz Ceyhan, tanbur
Alessandro Darsinos, percussioni
Giovanni De Zorzi, ney
Ibrahim Genc, ‘ud
Safa Kormaz, ‘ud
Abdullah Turgut, tanbur
Sun Zheng, erhu

 

Ingresso libero, per partecipare è necessaria la registrazione all’evento sulla piattaforma Eventbrite al link.

Sarà possibile registrarsi a partire dal 7 luglio 2022

 

Interpretazione della musica di Antonio Vivaldi

Nel 2022 proseguono i Corsi dell’Accademia Vivaldi: cinque incontri di approfondimento sulla prassi esecutiva delle composizioni di Antonio Vivaldi, dedicati a giovani cantanti e strumentisti. Per questa stagione verranno attivati corsi di canto (la musica vocale sacra, la musica vocale da camera, i drammi per musica – in particolare l’incontro di giugno sarà dedicato all’opera Griselda) e di realizzazione del basso continuo. Ai corsi è ammesso un numero massimo di dieci studenti selezionati tramite bando, che avranno la possibilità non soltanto di perfezionarsi nell’interpretazione, ma anche di approfondire l’aspetto musicologico dei brani affrontati, grazie a lezioni tenute dai musicologi che curano per l’Istituto Vivaldi le edizioni critiche. Sono previsti concerti pubblici al termine degli incontri

 

21 – 25 giugno 2022 Canto (Griselda)

5 – 9 luglio 2022 Canto

13 -17 settembre 2022 Canto

8 – 12 novembre 2022 Canto


Vai al Bando Accademia Vivaldi 2022

La Maschera del Tempo. Un progetto sul Teatro Verde

L’apertura alle tecnologie digitali e alle nuove forme di creatività, che grazie a queste si stanno sviluppando, è il tratto distintivo attraverso il quale ARCHiVe intende caratterizzare un filone della propria attività nel prossimo futuro. Dopo i webinar autunnali su Creatività e Intelligenza Artificiale e su Blockchain nell’arte contemporanea, è in programma per la prossima primavera uno stimolante progetto che riguarderà il Teatro Verde sull’Isola di San Giorgio Maggiore. Mattia Casalegno, artista italiano con residenza a New York e ampia biografia e riconoscimenti internazionali, in collaborazione con il pluripremiato compositore elettronico Maurizio Martusciello aka Martux_M, affronterà, attraverso l’utilizzo della modellazione tridimensionale, i temi della storia, degli spettacoli, del presente e del futuro di questo gioiello architettonico e paesaggistico.

 

La serie di opere audiovisive dal titolo La Maschera del Tempo, a cura di Ennio Bianco, si articolerà in quattro atti e si proporrà di dare nuova vita a uno dei teatri più suggestivi di Venezia, capace di divenire il simbolo di una rigenerazione culturale proiettata nel futuro, centrata sull’intersecarsi di una accresciuta sensibilità per le nuove forme di creatività legate alla evoluzione tecnologico scientifica con quella della sostenibilità ambientale da sempre nel patrimonio genetico della fragile e magnifica Venezia.

Il Teatro delle riviste (1870-2000). I periodici come oggetti e strumenti della storiografia teatrale

Questo convegno rappresenta il culmine dell’attività condotta negli ultimi dieci anni dal Groupe de Recherche Interuniversitaire sur les Revues de Théâtre (GRIRT), ed è organizzato in sinergia con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e il programma Teatro e Fotografia in Francia e in Europa nei secoli XIX e XX dell’Institut Universitaire de France.

 

L’obiettivo dell’incontro è approfondire gli studi sulle riviste di settore, fonti documentali preziose per la storiografia teatrale. L’attenzione del convegno si concentra sul periodo che va dagli anni 1870-1880 fino agli ultimi anni del XX secolo con l’emergere dei nuovi media digitali.


 

Comitato organizzativo

Maria Ida Biggi (Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini; Università Ca’ Foscari Venezia); Marianna Zannoni (Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini; Università Ca’ Foscari Venezia);  Sophie Lucet (Université de Paris); Marco Consolini (Université Sorbonne Nouvelle); Romain Piana (Université Sorbonne Nouvelle); Arnaud Rykner (Université Sorbonne Nouvelle)

 

Comitato scientifico
Paul Aron (Université Libre de Bruxelles);  Marion Denizot (Université Rennes 2); Mathieu Duplay (Université de Paris); Mark Evans (Coventry University); Roberta Gandolfi (Università degli Studi di Parma); Gerardo Guccini (Università degli Studi di Bologna); Jan Lazardzig (Freie Universität Berlin); Lorenzo Mango (Università degli Studi di Napoli L’Orientale); Evanghelia Stead (Université Paris-Saclay); Armelle Talbot (Université de Paris); Piermario Vescovo (Università Ca’ Foscari Venezia); Jean-Claude Yon (Ecole Pratique des Hautes Etudes)

Prisco Bagni, passione e ricerca tra Guercino e Gandolfi

In occasione della donazione dell’archivio documentale e fotografico appartenuto a Prisco Bagni, l’Istituto di Storia dell’Arte promuove una giornata di studi alla memoria dello storico dell’arte (1921 – 1995) , tra i più apprezzati nell’ambito della pittura e della grafica emiliana ed eminente specialista di studi guercineschi. Il fondo di Prisco Bagni è costituito principalmente da un corpus di circa duemila immagini relative alla produzione dei bolognesi Gandolfi, materiali raccolti dallo studioso, perlopiù legati alla preparazione della monografia edita nel 1992, che rappresentano un prezioso strumento di ricerca in ragione della presenza presso le collezioni grafiche dell’Istituto di una delle più importanti raccolte di disegni dei Gandolfi.

Nel corso della giornata di studi – curata da Marco Riccomini, e che vedrà la partecipazione di Cristiana Romalli, Arabella Cifani, Franco Monetti, Giulio Zavatta, Massimo Pulini e Francesca Lui – sarà possibile rievocare alcuni dei principali temi di ricerca dello studioso, con interventi dedicati quindi, in modo particolare, a Guercino e ai centesi (come i Gennari), e ad altri artisti emiliani che pure sono rappresentati nelle raccolte grafiche della Fondazione Giorgio Cini.

 

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Le musiche di tradizione orale come patrimonio culturale (bene musicale)

Una questione nuova che si pone per l’etnomusicologia italiana, e per la musicologia nel suo complesso, è la mancata presenza del lemma ‘musica’ nel Codice dei beni culturali e del paesaggio. La musica viene pensata e normata solo in quanto spettacolo dal vivo, mentre la tutela e la salvaguardia dei beni musicali non è prevista nell’ordinamento legislativo italiano. Da qui la necessità di una riflessione, in particolare da parte dell’etnomusicologia, in quanto nuova disciplina a cavallo tra musicologia e demoetnoantropologia che deve misurarsi con la definizione di bene musicale (materiale e immateriale) anche alla luce della recente normativa emanata dall’Unesco. Si tratta di riconoscere e definire quali possano essere considerati beni musicali nell’ambito delle musiche di tradizione orale, tra registrazioni e documentazioni audiovisive, strumenti musicali, archivi, saperi tramandati.

Sono invitati dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati a discutere di questi temi, per elaborare proposte scientificamente fondate al fine del riconoscimento dei beni musicali e della figura del ‘musicologo’ nell’ordinamento del Ministero della Cultura: esperti nel campo dell’etnomusicologia; Scuole di specializzazione in Beni Demoetnoantropologici delle Università di Perugia e Roma “La Sapienza”; esperti etnomusicologi delle Soprintendenze; esponenti di istituzioni ministeriali deputate alla gestione dei Beni Musicali quali ICBSA e del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali.

 

Comitato scientifico: Fulvia Caruso; Serena Facci; Giovanni Giuriati; Ignazio Macchiarella; Claudio Rizzoni

 

Programma

 

23.06.2022

 

ore 14.30 | Indirizzi di saluto
Renata Codello, Segretario Generale, Fondazione Giorgio Cini
Antonello de Berardinis, Direttore, Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
Michele Nitti, Onorevole alla Camera dei Deputati, Commissione Cultura, Scienze e Istruzione

 

ore 15.00 | Intervento introduttivo
Giovanni Giuriati, Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, Fondazione Giorgio Cini

 

ore 16.00 | La formazione di un (etno)musicologo esperto del patrimonio culturale
Relazione introduttiva: Fulvia Caruso, Università di Pavia

Interventi:
Serena Facci, Università di Roma “Tor Vergata”
Daniele Parbuono, Università di Perugia
Donatella Restani, Università di Bologna

 

24.06.2022

 

ore 9.30 | Quale possibile ruolo per un etnomusicologo nell’organico del MiC
Relazione introduttiva: Claudio Rizzoni, Soprintendenza di Genova e La Spezia, Ministero della Cultura

Interventi:
Lorenzo Bianconi, Università di Bologna
Umberto D’Angelo, Associazione Bianchi Bandinelli
Sandra Suatoni, Segretariato Generale, Ministero della Cultura
Roberta Tucci, Università di Roma “La Sapienza”
Leandro Ventura, Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Ministero della Cultura

 

pausa

 

ore 15.00 | L’etnomusicologo sul campo tra ricerca e istituzioni, tra musicologia e antropologia
Relazione introduttiva: Ignazio Macchiarella, Università di Cagliari

Interventi:
Vito Lattanzi, Ufficio UNESCO, Ministero della Cultura
Guido Raschieri, Università di Trento
Nicola Scaldaferri, Università di Milano
Grazia Tuzi, Università di Roma “La Sapienza”

 

 

 

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Giacomo Manzoni e la letteratura: incontro per il novantesimo compleanno del compositore

In concomitanza con il concerto monografico e la tavola rotonda su Giacomo Manzoni, che si terranno il 3 giugno al Teatro Verdi di Padova, l’Istituto per la Musica propone una giornata di studi dedicata al rapporto che Giacomo Manzoni intrattenne con il mondo letterario. Già durante il periodo di studi il compositore dedicò una particolare attenzione alla letteratura del XX secolo, in particolare quella di lingua tedesca; nel 1955 conseguì la laurea in lingue e letterature straniere all’Università Bocconi con una tesi sulla presenza della musica nell’opera di Thomas Mann. Il ruolo fondamentale dello scrittore di Lubecca è attestato dall’opera Doktor Faustus (1989). Le composizioni vocali e teatrali di Manzoni si basano su una peculiare tecnica di rimontaggio ed elaborazione dei testi che rivela una spiccata attitudine alla creazione letteraria. Giacomo Albert, Pietro Cavallotti, Giorgio Panizza ed Elena Polledri affronteranno casi paradigmatici, che riguardano la messa in musica di testi di Hölderlin, Beckett, Ginsberg e diversi poeti italiani (Caproni, Zanzotto, Leonetti, Fortini, Raboni), a partire dai materiali conservati nell’archivio dell’Istituto per la Musica.

 

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FontanaArte. Vivere nel vetro

In stretta correlazione con la mostra FontanaArte. Vivere nel vetro, visibile alle STANZE DEL VETRO fino a fine luglio, il simposio organizzato dal Centro Studi dell’Istituto di Storia dell’Arte intende approfondire l’iter creativo di alcuni dei direttori artistici dell’azienda.
Nata inizialmente come ditta specializzata nella fabbricazione di lastre di vetro ad uso edilizio
FontanaArte presto si trasforma in un connubio perfetto tra arte e industria passando alla realizzazione di pezzi unici destinati all’arredamento: vasi, coppe, oggetti decorativi, lampade, vetrate, specchiere, mobili. Sono gli anni del vetro come materiale par excellence della casa, è infatti utilizzato dai tavoli agli arredi a specchio. La ditta milanese cresce e si afferma poi sulla scena nazionale ed internazionale attraverso una fitta rete di punti vendita, la poliedricità delle proprie soluzioni di design, una linea di produzione in continuo aggiornamento dettata dai più alti standard qualitativi, ma soprattutto grazie a ‘figure guida’ del calibro di Gio Ponti, Pietro Chiesa, Max Ingrand ed infine Gae Aulenti.
Dal 1932, con la direzione di Ponti, architetto e designer tra i più accreditati dell’epoca, il marchio
FontanaArte diventa nel corso degli anni successivi sinonimo di creatività, avanguardia e stile.
Il convegno articolerà i diversi interventi allo scopo di delineare una nuova interpretazione delle dinamiche storiche specifiche della ditta, ma proporrà anche riflessioni critiche sull’identità del marchio e sull’eccellenza delle infinite forme di lavorazione del vetro, narrandone esempi particolarmente significativi che ne mettono in evidenza gli utilizzi più disparati.
Tra i partecipanti Christian Larsen, Massimiliano Locatelli, Francesco Librizzi, per citare solo alcuni dei nomi coinvolti a dare il proprio contributo nel corso della giornata di studi.


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Comics and the Invisible: Intertwining Academic and Artistic perspectives

Il tema dell’invisibile inteso in chiave spirituale, sociale e geografica, sviluppato nel contesto dell’illustrazione e del fumetto, è stato il fulcro del progetto itinerante Invisible Lines, cofinanziato dal programma dell’Unione Europea “Europa Creativa” e ideato dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Hamelin Associazione Culturale (Italia), Baobab Books (Repubblica Ceca) e Central Vapeur (Francia). Nel 2021 sono stati organizzati tre workshop per 12 giovani artisti selezionati (Venezia, Tabor e Strasburgo), cui faranno seguito, nel 2022, l’uscita di tre pubblicazioni e l’inaugurazione di tre esposizioni (Bologna, Tabor e Strasburgo). La conferenza, ultima tappa di questo lungo e intenso percorso, ritorna sul concetto di invisibilità per chiedersi se, e come, la nona arte possa rappresentare l’invisibile. Il simposio, a cui saranno presenti sia artisti che accademici, si concluderà con un concerto disegnato, diretto dal talento artistico di Stefano Ricci e Manuele Fior.

 

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