Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 21 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

Art Night sull’Isola di San Giorgio Maggiore

Sabato 22 giugno 2019 torna l’iniziativa Art Night Venezia, ideata dall’Università Ca’ Foscari in stretta collaborazione e partnership con il Comune di Venezia. La Fondazione Giorgio Cini partecipa anche quest’anno alla notte bianca dell’arte prolungando fino alle 22 la mostra BURRI la pittura, irriducibile presenza, retrospettiva antologica dedicata al “Maestro della materia” Alberto Burri curata dallo storico dell’arte e Presidente della Fondazione Burri Bruno Corà, e Entropy della Fondazione Faurschou. Anche LE STANZE DEL VETRO aderiscono all’iniziativa: la mostra Maurice Marinot. Il Vetro 1911-1934 sarà aperta fino alle 22 con tre visite guidate, in italiano e in inglese, gratuite e senza obbligo di prenotazione (alle ore 18, 19.30, 21). Per l’occasione rimarrà aperta fino alle 21.30 anche Qwalala, l’installazione “site-specific” dell’artista americana Pae White.

 

Sarà invece aperta fino a mezzanotte la Galleria di Palazzo Cini a San Vio che ospita al secondo piano la prima personale di Adrian Ghenie dal titolo The Battle between Carnival and Feast. Promossa dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con Galerie Thaddaeus Ropac, la mostra vede esposte al secondo piano della casa – museo di Campo San Vio nove tele pensate e realizzate appositamente per questo progetto, il cui titolo, in virtù del riferimento al carnevale, suggerisce un legame con la città di Venezia.

 

Tutte le mostre sull’Isola di San Giorgio Maggiore sono a ingresso gratuito. Anche l’ingresso a Palazzo Cini sarà eccezionalmente gratuito dalle ore 18 fino a mezzanotte.

 

BURRI la pittura, irriducibile presenza grande retrospettiva dedicata all’artista della materia a cura di Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Burri in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA, in partnership con Intesa Sanpaolo, è un progetto concepito appositamente per Venezia che ripercorre cronologicamente le più significative tappe del percorso del Maestro della ‘materia’ attraverso molti dei suoi più importanti capolavori.  Dai rarissimi Catrami (1948) agli ultimi e monumentali Cellotex (1994), la mostra con circa 50 opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri, dalla Fondazione Burri e da prestigiose collezioni private, ricostruisce nella sua interezza la parabola storica di uno dei più grandi protagonisti dell’arte italiana ed europea del XX secolo e riporta Burri a Venezia dopo la memorabile personale che nel 1983 vide protagoniste 18 opere del ciclo Sestante nel suggestivo edificio degli ex Cantieri Navali alla Giudecca, segnando una tappa fondamentale nella carriera dell’artista (10 maggio –28 luglio 2019, chiuso il mercoledì).

 

La Fondazione Faurschou presenta Entropy, esposizione che esplora le opere di sette artisti cinesi contemporanei riconosciuti a livello internazionale: He An, Liu Wei, Yang Fudong, Zhao Zhao, Sun Xun, Yu Ji e Chen Tianzhuo. Suddivisa in sette sezioni, ognuna dedicata all’opera di uno dei sette artisti, la mostra offre una panoramica della complessità dell’odierna scena artistica cinese in costante evoluzione. Mentre gli artisti condividono l’esperienza di essere nati e cresciuti in una Cina in rapido cambiamento, contraddistinta da crescita economica e scambi culturali, il percorso espositivo fa sentire ciascuna delle loro voci in maniera distintiva (10 maggio al 1° settembre 2019, chiuso il mercoledì).

 

Fino al 28 luglio a LE STANZE DEL VETRO sarà possibile visitare Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934, curata da Jean-Luc Olivié e Cristina Beltrami, e organizzata in collaborazione con il Museo delle Arti Decorative di Parigi (MAD). La mostra rappresenta il primo tributo internazionale a questo grande artigiano del vetro – Maurice Marinot (1882-1960) – protagonista di una rivoluzione, nella tecnica quanto nel gusto. Sono esposte oltre duecento opere, provenienti principalmente da musei internazionali, per illustrare l’evoluzione e la ricchezza del lavoro di Marinot con il vetro. Ai vetri si affiancano centoquindici disegni, tra schizzi e progetti per oggetti e per allestimenti, provenienti da differenti musei francesi, in particolare dal Museo delle Arti Decorative di Parigi (MAD), e dai Musei Nazionali Reali di Bruxelles (25 marzo-28 luglio 2019, chiuso il mercoledì).

 

Mdi ensemble

CONCERTO

28 giugno ore 19:00

AUDITORIUM ‘LO SQUERO’

 

mdi ensemble

Sonia Formenti, flauto

Paolo Casiraghi, clarinetto

Lorenzo Gentili-Tedeschi, violino

Paolo Fumagalli, viola

Giorgio Casati, violoncello

Luca Ieracitano, pianoforte

 

Carolina Mattioda, soprano

 

Programma

Niccolò Castiglioni, Romanzetta (1990) per flauto

Aldo Clementi, Duetto (1983) per flauto, clarinetto e due strumenti in eco

Niccolò Castiglioni, Quattro liriche di García Lorca* (1954) per voce e pianoforte

Giacomo Manzoni, Preludio – “Grave” di Waring Cuney – Finale (1956) per voce, clarinetto e trio d’archi

Niccolò Castiglioni, Quattro canti* (1954) per pianoforte

Luciano Berio, O King (1968) per voce e cinque strumenti

 

* Manoscritto inedito. Fondazione Giorgio Cini, Fondo Niccolò Castiglioni.

 

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Scarica la locandina

Nuove concezioni armoniche nella composizione musicale: 1945-1975

Seminario coordinato da Gianmario Borio, Pascal Decroupet e Christoph Neidhöfer

 

Questo seminario mette a confronto diversi concetti di armonia esaminando la musica strumentale, vocale ed elettroacustica composta nei primi tre decenni del dopoguerra. Ogni intervento è dedicato alla costruzione e al contesto storico del linguaggio armonico di un determinato compositore; nella sessione conclusiva verranno riprese e approfondite le questioni teoriche più rilevanti. I relatori rispondono a una serie di domande che servono come punto di partenza per raggiungere gli obiettivi più avanzati del progetto: (1) comprendere l’armonia nelle sue molteplici manifestazioni al di là dei confini stilistici, (2) individuare le analogie e le differenze nei linguaggi armonici di compositori che appartengono a una determinata scuola o aderiscono a un’estetica comune, (3) evidenziare concezioni armoniche comuni a composizioni che presentano tratti stilistici ed estetici differenti, (4) rivedere e coordinare la terminologia per facilitare lo studio comparativo, (5) verificare ipotesi sulla storia della composizione musicale attraverso l’indagine delle concezioni armoniche.

 

Scarica la brochure New Concepts of Harmony

 


28 Giugno

Auditorium ‘Lo Squero’

Concerto h 19:00


 

 

 

Workshop | La produzione audiovisiva in etnomusicologia: progettazione e montaggio

Con la seconda edizione di Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visuale curata da Giovanni Giuriati, Marco Lutzu e Simone Tarsitani, l’Isituto Interculturlae di Studi Musicali Comparati prosegue le attività di formazione dei giovani ricercatori ed etnomusicologi nell’uso delle tecnologie audiovisive attraverso iniziative distinte e complementari e attraverso l’offerta di diverse borse di studio.

 

Il workshop di quest’anno dal titolo  La produzione audiovisiva in etnomusicologia: progettazione e montaggio  a cura di  Marco Lutzu, Simone Tarsitani è a numero chiuso.

L’accesso è limitato ai partecipanti selezionati tramite bando di concorso.

 

Durante i cinque giorni si alterneranno sessioni di insegnamento teorico, visione di materiali e discussioni ed esercitazioni pratiche. I partecipanti potranno sperimentare direttamente le basi del corso lavorando sui materiali di documentazione realizzati durante la precedente edizione del workshop relativi alla presenza della cantante indiana Sunanda Sharma a Venezia nel giugno 2018.

Il corso sarà tenuto da Marco Lutzu e Simone Tarsitani, etnomusicologi con anni di esperienza accademica e internazionale nella produzione audio e video. I partecipanti dovranno avere attrezzature proprie che comprendano: (videocamera HD), laptop in grado di gestire in formato HD, cuffie, software di editing video (es. iMovie, Movie Maker), spazio di archiviazione di almeno 50 GB (su memoria interna o esterna sufficientemente veloce – Thunderbolt, USB3, FireWire).

 

Per informazioni sul bando per 10 borse di studio scarica Bando_Workshop_Sguardi_2019

Per informazioni sull Borsa Carpitella 

Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli

Al via il  primo corso di perfezionamento dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dal titolo: “Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano”.

 

Si tratta di un percorso di perfezionamento che, per 180 ore in un semestre, consentirà ai corsisti ammessi di approfondire, insieme a 35 autorevoli docenti, i vini e i cibi d’Italia quali elementi di un patrimonio culturale che comprende i beni storici, artistici e paesaggistici.

Inoltre l’Alta Scuola Veronelli annuncia l’attivazione di una partnership tecnica con San Giorgio Cafè, ristorante gourmet, recentemente inaugurato, realizzato da D’Uva all’interno degli spazi di Fondazione Giorgio Cini e firmato da Filippo La Mantia, oste e cuoco siciliano.

 

L’Alta Scuola Veronelli, è nata nel 2018 dalla collaborazione tra Seminario Veronelli Fondazione Giorgio Cini per proporre, grazie al sostegno di Banca Generali Private, main sponsor, servizi formativi e approfondimenti culturali dedicati a professionisti e operatori del settore agroalimentare.

 

Per maggiori informazioni vai al sito 

Workshop Research-led Performance: Percussione Crea-Azione

Il Workshop Research-led Performance: Percussione Crea-Azione, organizzato dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con il Tetraktis Percussioni ensemble, è rivolto ai percussionisti con esperienza in ensemble di percussioni, solista e orchestrale.

E’ inoltre rivolto ai compositori interessati a sviluppare la loro scrittura per ensemble di percussioni e ad approfondire l’uso delle percussioni stesse.

Attraverso sessioni teoriche e di pratica musicale, saranno affrontati tre brani di compositori di cui l’Istituto per la Musica conserva il fondo archivistico:

 

Giacomo Manzoni, D’improvviso per sei/dodici percussionisti (1981)

Niccolò Castiglioni, Cronaca del Ducato di Urbino per sei percussionisti (1991)

Fausto Romitelli, Chorus per sei percussionisti (2001)

 

Le sessioni pratiche saranno affidate a Tetraktis Percussioni ensemble.

 

Le sessioni teoriche saranno tenute da Massimiliano Locanto (Università degli Studi di Salerno), Veniero Rizzardi (Università Ca’ Foscari di Venezia e Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova) e Francisco Rocca (Fondazione Giorgio Cini di Venezia) e moderate da Gianfranco Vinay (Université de Paris 8). In conclusione ci sarà l’intervento del compositore Giorgio Battistelli.


Vai al bando

 

Scarica il programma del Workshop

 

Il teatro in fotografia. Attori e fotografi nell’Italia della Belle Époque

In occasione dei centottanta anni dalla nascita della fotografia, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia, organizza un convegno di studi dedicato al rapporto tra la nascente arte della fotografia e la scena teatrale italiana al tempo della Belle Époque. L’obiettivo dell’incontro è quello di studiare la produzione fotografica ottocentesca e primonovecentesca, per mettere in luce quella sorta di “affinità elettiva” tra pratica teatrale e pratica fotografica che ha caratterizzato in modo particolare questi primi decenni di storia della fotografia.

Al fine di comprendere le caratteristiche di questo fenomeno e studiarne le ricadute sul mondo teatrale e sulla società del tempo, il convegno intende individuare i fotografi che si sono occupati di questo genere fotografico e di ricostruire i rapporti intercorsi tra questi e gli artisti della scena e/o le compagnie ritratte. Particolare attenzione sarà riservata al ritratto dell’interprete femminile e alla circolazione di questo tipo di fotografia attraverso la stampa generalista e di settore.

Il convegno, il cui comitato scientifico è composto da Maria Ida Biggi, Stefano Mazzoni, Emanuela Sesti, Tiziana Serena e Marianna Zannoni, vedrà la partecipazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell’Università degli Studi di Firenze.

 

Call for papers 

 

Scarica il programma Teatro in fotografia

Maurice Marinot: 1911-1934. Il vetro

In relazione alla mostra aperta al pubblico a LE STANZE DEL VETRO, Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934, a cura di Jean-Luc Olivié e Cristina Beltrami, il Centro Studi del Vetro organizza per giovedì 16 maggio un Convegno internazionale che approfondirà la figura di Maurice Marinot.

 

Un ‘caso’ unico in cui per la prima volta un artista adulto, senza formazione iniziale nel mestiere, dedica oltre vent’anni della sua carriera alla creazione di opere basate sull’antica tecnica artigianale del vetro soffiato. Questa circostanza, unita a una creatività eccezionale e guidata da una semplice ma acuta attenzione alle possibilità plastiche di questa “acqua solidificata”, lo porta alla creazione di oggetti unici, in un’estetica completamente nuova, rapidamente percepita dai suoi contemporanei come un’espressione, naturale e preziosa, della modernità.

L’originalità del suo lavoro ha trovato rapida diffusione, specie attraverso le mostre internazionali, suscitando un’influenza profonda sulle diverse generazioni a venire. Il simposio approfondirà il percorso di Maurice Marinot grazie ai contributi di studiosi e critici di fama internazionale, tra cui Jean-Luc Olivié, Cristina Beltrami, Veronique Ayroles, Adriaenssens Werner e Jared Goss.

 

Il convegno è aperto al pubblico fino a esaurimento dei posti disponibili.

Sarà presente una traduzione simultanea.

Expanded

Expanded

Expanded è un progetto di ricerca, basato sull’arte e creato nel contest del First Stone Programme, promosso da Assimagra e curato da experimentadesign. Grazie alla partnership con Fondazione Giorgio Cini, Expanded presenta opere originali degli artisti Carsten Höller, Julião Sarmento e Marina Abramović, tutte concepite per essere esposte in spazi pubblici.

 

Le opere presentate esplorano, in un modo o nell’altro, la nostra percezione dello spazio, della scala di misura, del tempo e della posizione, così come la possibilità di espandere i nostri confini auto imposti o basati sulla nostra cultura.

Prodotte in pietra, una risorsa naturale di milioni di anni di età, condividono un elemento unificatore di carattere profondo, senza tempo e resiliente, contraddicendo il caos e la superficialità del mondo contemporaneo.

 

Poste nel parco della Fondazione Giorgio Cini, immerse nella natura e esposte vicini, queste opere offriranno momenti di sperimentazione e confronto con il pubblico, sottolineando il valore dell’parte e della cultura in una location alternativa.

 

 

First Stone

First Stone (Primeira Pedra) è un programma internazionale di ricerca sperimentale, che esplora le potenzialità della pietra Portoghese.

Centrato sulle caratteristiche uniche, fisiche e visive dei diversi tipi di pietra che si possono trovare nel paesaggio portoghese, First Stone interseca la produzione e il design attraverso lo sviluppo di applicazioni innovative per questo eccezionale materiale, sottolineando la sua qualità così come la vasta industria connessa alla sua estrazione e trasformazione.

 

Tra il 2016 e il 2017, First Stone ha portato avanti tre progetti di ricerca e sviluppo – Resistance, Still Motion and Common Sense – che hanno portato a mostre e presentazioni in Venezia, Milano, Weil am Rhein, São Paulo, Londra e New York. Invitando alcuni di nomi più famosi legati al design e all’architettura questi progetti sono stati un tributo alla straordinaria versatilità di questa risorsa senza tempo.

 

Restando fedeli all’obbiettivo di rivelare le possibilità della pietra portoghese così come il contesto socioculturale che la avvolge, First Stone ha sviluppato nuovi progetti per il 2019 e 2020, con nuovi architetti e designer, allargandosi verso la visual art con il contributo di artisti contemporanei di fama internazionale. I prossimi progetti verranno presentati a Venezia, Parigi e New York, per poi approdare ad una grande esposizione a Lisbona con tutti i progetti e le opere sviluppate fino ad ora.

 

Il progetto First Stone è completato anche da un sito internet, una serie di documentari sulla fruizione dei differenti progetti e da due app per piattaforme digitali mobile.

 

Le opere presentate a Venezia:

 

Carsten Höller

Dice (Limestone) 2019

Dimensioni: 2400 x 2400 x 2400 mm

Peso approssimativo: 20000 kg

Materiale: Pietra calcarea

Finitura: Lucidatura

Fornitore materiale: Solancis

Produzione: Julipedra

 

Julião Sarmento

Azul Cadoiço 2019

Dimensioni: 1200 x 1200 x 1200 mm

Peso approssimativo: 2800 kg

Materiali: Marmo Azul Cadoiço, Pallet di legno

Finitura: Levigatura, sabbiatura e spazzolatura

Produzione e fornitore materiale: Airelimestones

 

Marina Abramović

Chair for Human Use (II) dalla serie Transitory Objects for Human Use 2015/ 2019

Dimensioni: 850 x 630 x 1130 mm

Peso approssimativo: 280 kg ciascuna

Materiali: Quarzo, Granito Gabro de Odivelas

Finitura: Sabbiatura

Fornitore material: Pedra Secular

Produzione: Mármores Galrão

 

Musica indiana Rakesh Chaurasia e Satyajit Talwalkar

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, ha invitato, nell’anno in cui si celebrano i 50 anni della sua fondazione, a ribadire la continuità di una attenzione rivolta fin dall’inizio alla musica e alla danza dell’India, il Maestro Rakesh Chaurasia, che la Fondazione Giorgio Cini aveva avuto l’onore di ospitare già nel 2004.

 

Originario di Allahabad, è uno dei più importanti rappresentanti della musica classica indostana e virtuoso di bansuri (il flauto in bambù della tradizione indiana). Nipote del celebre Pandit Hariprasad Chaurasia, anche lui virtuoso di bansuri, Rakesh rappresenta con successo la seconda generazione di musicisti di tradizione classica su questo strumento, pur avendo sviluppato uno stile personale molto caratteristico. Tale stile, oltre a proseguire nel solco degli insegnamenti ricevuti dallo zio Hariprasad, contiene innovazioni e proposte di contaminazione che lo hanno portato a collaborare con diversi musicisti, non solo dell’India.

 

Il Maestro Chaurasia, che alla Cini il 31 maggio alle ore 18.30 eseguirà un concerto di musiche della tradizione classica indiana, sarà accompagnato alle tabla da Satyajit Talwalkar, giovane ma già affermato percussionista, anch’egli rappresentante di spicco della nuova generazione di musicisti classici dell’India contemporanea.

 

Vai al Convegno How Europe discovered the music of the World after World War II. Cold war, Unesco, and the ethnomusicological debate