Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 23 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

Workshop Research-led Performance: I quartetti per archi di Béla Bartók e Gian Francesco Malipiero 

Workshop Research-led Performance: I quartetti per archi di Béla Bartók e Gian Francesco Malipiero  in collaborazione con il Quartetto di Venezia e il Bartók Archívum di Budapest
I quartetti per archi occupano una posizione fondamentale nella produzione di Béla Bartók e di Gian Francesco Malipiero. Con una forte declinazione personale, i due compositori hanno elaborato una concezione della forma e della sonorità quartettistica che si discosta dal modello classico e mira a un nuovo tipo di espressività, spesso improntata alla tradizione popolare.
Obiettivo del workshop è quello di studiare i quartetti di Bartók e Malipiero da una duplice prospettiva teorica e pratica, mettendo in evidenza eventuali convergenze stilistiche e tecnicointerpretative.
Al centro dell’attenzione saranno il Sesto Quartetto di Bartók e il Settimo Quartetto di Malipiero. Nel workshop si alterneranno esercitazioni strumentali e sessioni di ricerca
musicologica. I docenti della parte strumentale saranno i componenti del Quartetto di Venezia; le sessioni musicologiche saranno affidate a Francisco Rocca e Lásló Vikárius.


Ciclo di concerti Asolo Musica all’Auditorium “Lo Squero”

Sabato 9 febbraio alle ore 17  il primo appuntamento del Quartetto di Venezia con La Notte delle Dissonanze di Mozart accompagnato dalla voce narrante di Sandro Cappelletto

 

Tra le novità più interessanti la nuova collaborazione con Antiruggine, il laboratorio culturale creato da Mario Brunello, e il nuovo progetto del Quartetto di Venezia dedicato ai quartetti di Mozart e Haydn

 

Il concerto è parte della rassegna 2019 organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Asolo Musica, Associazione Amici della Musica.

L’ensemble, dal 2017 Quartetto in Residenza alla Fondazione Cini, propone l’esecuzione di Mozart, la notte delle Dissonanze accompagnato dalla voce narrante del giornalista e critico musicale Sandro Cappelletto. Il cartellone vedrà protagonisti: Il Quartetto di Venezia, Mario Brunello, La Dominante Baroque Consort|Margriet Buchberger, Domenico Nordio, Sonig Tchakerian e Simone Kermes.

 

Sabato 9 febbraio 2019
ASOLO MUSICA
Quartetto di Venezia e Sandro Cappelletto
“Mozart, la notte delle Dissonanze”

 

Sabato 9 marzo 2019
ASOLO MUSICA
Quartetto di Venezia – Primo concerto del ciclo
I sei quartetti di Mozart dedicati a Haydn
I sei quartetti “Russi” op.33 di Haydn

 

Sabato 23 marzo 2019
ASOLO MUSICA
Mario Brunello, violoncello & violoncello piccolo
Coro del Friuli Venezia Giulia
Cristiano Dell’Oste, direttore
Bach, Sculthorpe, Tavener, Paert

 

Sabato 30 marzo 2019
ASOLO MUSICA
Margriet Buchberger, soprano
La Dominante Baroque consort
Vivaldi

 

Sabato 13 aprile 2019
ASOLO MUSICA
Domenico Nordio, violino
Reger, Say, Prokofiev

 

Sabato 27 aprile 2019
ASOLO MUSICA
Quartetto di Venezia – Secondo concerto del ciclo
I sei quartetti di Mozart dedicati a Haydn
I sei quartetti “Russi” op.33 di Haydn

 

Sabato 18 maggio 2019
ASOLO MUSICA
Quartetto di Venezia
Gianfranco Bortolato, oboe
Alessandro Carbonare, clarinetto
Mozart

 

Domenica 26 maggio 2019
ASOLO MUSICA
Antiruggine di Mario Brunello
Programma da definire

 

Domenica 15 settembre 2019
ASOLO MUSICA
Antiruggine di Mario Brunello
Programma da definire

 

Sabato 12 ottobre 2019
ASOLO MUSICA
Quartetto di Venezia – Terzo concerto del ciclo
I sei quartetti di Mozart dedicati a Haydn
I sei quartetti “Russi” op.33 di Haydn

 

Sabato 19 ottobre 2019
ASOLO MUSICA
Sonig Tchakerian, violino
Bach

 

Sabato 26 ottobre 2019
ASOLO MUSICA
Mario Brunello, violoncello
Ivano Battiston, fisarmonica
Bach, Piazzolla, Marais, Gubaidulina

 

Sabato 9 novembre 2019
ASOLO MUSICA
Quartetto di Venezia – Quarto concerto del ciclo
I sei quartetti di Mozart dedicati a Haydn
I sei quartetti “Russi” op.33 di Haydn

 

Domenica 24 novembre 2019
ASOLO MUSICA
Antiruggine di Mario Brunello
Programma da definire

 

Sabato 7 dicembre 2019
ASOLO MUSICA
Mario Brunello, violoncello
Francesco Galligioni, violoncello
Ivano Zanenghi, liuto
Roberto Loreggian, cembalo
Giuseppe Tartini e il suo tempo

 

 

 

La “scuola veneziana” alla fine del XX secolo. Esperienze compositive e didattiche a confronto  

Questa tavola rotonda approfondisce l’idea di “scuola veneziana” prospettata da Giovanni Morelli nel suo suo influente saggio “La carica dei quodlibet”. Il musicologo si riferiva al clima degli anni Quaranta e Cinquanta, a quella “bottega degli ‘alti conversari’” che si era formata nel triangolo di Gian Francesco Malipiero, Bruno Maderna e Luigi Nono. Le pratiche contrappuntistiche pre-tonali e l’idea di spazio sono fulcri tematici attorno a cui gravitava lo scambio intergenerazionale in quella fase. La recente acquisizione dei fondi Renato De Grandis ed Ernesto Rubin de Cervin, dei quali sarà possibile visionare importanti fonti durante la manifestazione, offre l’occasione per riconsiderare quelle tematiche in relazione agli ultimi decenni del XX secolo e all’inizio del XXI secolo. Partecipano: Claudio Ambrosini, Marino Baratello, Silvia Cappellini, Angela Carone, Mauro Lanza, Andrea Liberovici, Mario Messinis, Corrado Pasquotti, Massimo Priori, Veniero Rizzardi, Alvise Vidolin.

Elizabeth E. Gardner e il collezionismo d’arte in Italia

Il 5 marzo verrà presentato il V volume di Elizabeth E. Gardner, A Bibliographical Repertory of Italian Private Collections. Volume V: Sabatello – Zweyer. A cura di Chiara Ceschi e Sarah Ferrari, Verona, 2019.

 

Sin dal 1998 la Fondazione Giorgio Cini ha avviato la pubblicazione dei volumi che ordinano ed aggiornano le ricchissime informazioni sul collezionismo privato in Italia raccolte da Elizabeth Gardner durante la sua lunga carriera di studiosa e di curatrice presso il Metropolitan Museum di New York, negli Stati Uniti.

Il completamento di questa serie con la pubblicazione del quinto ed ultimo volume rappresenta, dunque, un traguardo importante ed insieme necessario per consentire alla comunità scientifica di conoscere ed utilizzare questo strumento di ricerca nella sua interezza.

Uno degli aspetti più originali ed importanti del Bibliographical Repertory of Italian Private Collections consiste nella sua struttura e nel metodo di indagine con cui esso è stato concepito.

Non si tratta di proporre approfondimenti di carattere monografico su una particolare tipologia di collezionista o su una specifica area geografica, ma al contrario di offrire una mappatura capillare di tutte le collezioni di natura privata presenti sul territorio della penisola italiana dal XV al XX secolo.

Le voci del Repertory restituiscono perciò un’immagine complessa e sfaccettata, che intende rappresentare l’evoluzione stessa della storia del collezionismo nelle sue molteplici forme e tipologie: dallo studiolo rinascimentale ai sontuosi allestimenti dei palazzi seicenteschi, fino a raggiungere le intricatissime vie del mercato antiquario, di cui offre un’inedita e puntuale perlustrazione documentaria.

 

Di seguito il link al “Getty Research Portal”, dove sono consultabili, in formato digitale, i primi 4 volumi:
http://portal.getty.edu/books/gri_9929330130001551

BURRI la pittura, irriducibile presenza

L’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia presenta dal 10 maggio al 28 luglio 2019 BURRI la pittura, irriducibile presenza, ampia e importante retrospettiva antologica dedicata ad Alberto Burri, a coronamento di una stagione di grande celebrazione dell’artista umbro sia in Italia che all’estero.

 

La mostra, curata da Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Burri in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA, in partnership con Intesa Sanpaolo, è un progetto concepito appositamente per Venezia che ripercorre cronologicamente le più significative tappe del percorso del Maestro della ‘materia’ attraverso molti dei suoi più importanti capolavori. Dai rarissimi Catrami (1948) agli ultimi e monumentali Cellotex (1994), BURRI la pittura, irriducibile presenza con circa 50 opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri, dalla Fondazione Burri e da prestigiose collezioni private, ricostruisce nella sua interezza la parabola storica di uno dei più grandi protagonisti dell’arte italiana ed europea del XX secolo e riporta Burri a Venezia dopo la memorabile personale che nel 1983 vide protagoniste 18 opere del ciclo Sestante nel suggestivo edificio degli ex Cantieri Navali alla Giudecca, segnando una tappa fondamentale nella carriera dell’artista.

 

La lettura della carriera di Burri viene resa organica dalla presenza di una sezione documentaria multimediale dell’intera attività dell’artista, in cui è possibile vedere anche alcuni rari film che lo ritraggono in azione. Il catalogo bilingue (italiano-inglese), introdotto da un saggio critico del curatore Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, e di Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, contiene il repertorio di tutte le immagini delle opere e offre così rinnovati strumenti di conoscenza del lavoro e del profilo dell’artista stesso, anche grazie a una sezione bibliografica interamente aggiornata. L’allestimento è realizzato dall’Architetto Tiziano Sarteanesi.

Contesting in the Name of Religion in Secularised Societies: Between Doctrine and Militancy

Nelle società europee contemporanee è possibile leggere una tendenza al processo di secolarizzazione, inteso come “declino dell’egemonia religiosa”, “uscita dalla religione”, e anche come indebolimento dell’influenza del quadro normativo religioso. Allo stesso tempo, le religioni hanno aumentato la loro visibilità nella sfera pubblica: questo è il caso dell’Islam, costruito come un “problema pubblico”; tuttavia, questo è anche il caso del cattolicesimo, che sperimenta una forte mobilitazione identitaria dimostrando in diversi paesi il suo dinamismo. Ciò ci costringe a mettere in discussione la definizione di secolarizzazione e la presunta neutralità della sfera pubblica e delle istituzioni. Più precisamente, ci si deve interrogare sulla portata di queste evoluzioni di fronte alle esigenze della cittadinanza democratica, come base dello spazio pubblico comune. “Contestare in nome della religione” considera diversi aspetti della relazione tra religione e politica: richieste individuali di esenzione da specifiche attività; una lotta collettiva per un riconoscimento legale mediante l’iscrizione di una clausola di coscienza durante l’elaborazione delle leggi; fenomeni di disobbedienza a misure di ordine pubblico, ecc.

Questa conferenza internazionale, che riunisce partner accademici provenienti dall’Europa e dal Nord America, si propone anche di essere un luogo di formazione per giovani ricercatori, a cui verranno proposte attività specifiche intorno allo studio della moralità politica e della cittadinanza.

 

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XXXVI Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Dal 22 al 25 gennaio 2019 si terrà a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore, il 36esimo Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, consueto e atteso appuntamento organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri in collaborazione con Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane, l’Associazione Librai Italiani, l’Associazione Italiana Editori e il Centro per il Libro e la Lettura.
Il Seminario è un importante appuntamento in cui l’editoria italiana e internazionale si confrontano sul presente e sul futuro del libro. I lavori del Seminario prevedono l’intervento, a fianco dei manager delle principali catene librarie europee e dei vertici dell’editoria italiana, di figure professionali e di personalità di altri settori con l’obiettivo d’ampliare con i loro contributi l’orizzonte del dibattito.

 

L’intento è quello di ridefinire attraverso strumenti di analisi e conoscitivi sempre più aggiornati la figura professionale del libraio favorendo così la continuità di un percorso formativo che nel rispetto dell’identità originaria gli consenta di riconoscere e anticipare i nuovi ritmi della produzione e della circolazione del libro. Essere librai significa anche e soprattutto avere la capacità di trasmettere la curiosità e la sensibilità per un mondo fatto di storie che rimandano ad altre storie senza soluzione di continuità. Per essere librai non basta dunque essere delle persone colte o degli abili commercianti o dei manager accorti. Bisogna essere una sintesi virtuosa di tutte queste qualità e la Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri ha l’ambizione di fornire a chi ha scelto questo mestiere gli strumenti tecnici, organizzativi e conoscitivi per muoversi con consapevolezza in un settore che oggi, forse più di altri, è in continua trasformazione.

 

Dal 1984, la Scuola, primo esempio in Italia, vuole essere un confronto fecondo sulle dinamiche all’interno dell’universo librario che non sia circoscritto alla sola organizzazione e gestione del punto vendita ma analizzi tutti gli aspetti che riguardano l’attività della libreria: distribuzione, commercializzazione e promozione. Un laboratorio vitale di sperimentazione e discussione che abbia come centro il libro, il suo percorso, la sua trasformazione.

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Mdi ensemble

Nell’ambito del seminario Echi monteverdiani nel Novecento italiano, organizzato dall’Istituto per la Musica, il mdi ensemble eseguirà un concerto per quartetto d’archi.

7 dicembre 2018, Auditorium ‘Lo Squero’, ore 19:00

Prosegue la fruttuosa collaborazione tra l’Istituto per la Musica e il mdi ensemble, giovane formazione milanese tra le più interessanti del panorama contemporaneo, che si è distinto fin da subito per la sua versatilità e competenza affiancando importanti compositori quali Helmut Lachenmann, Gérard Pesson, Stefano Gervasoni e collaborando tra l’altro con direttori come Stefan Asbury, Emilio Pomarico, Beat Furrer, Pierre André Valade, Yoichi Sugiyama.

Nel 2017 viene insignito del premio speciale Una Vita nella Musica, assegnato ogni anno dal Teatro La Fenice di Venezia.

CONCERTO

Bruno Maderna, Violaper viola sola

Luciano Berio, Duetti per due violiniselezione

Stefano Gervasoni, Recercar Chromatico post il Credoper quartetto d’archi

Lorenzo Troiani, Cara è la fine IIper violino e due assistenti

Gian Francesco Malipiero, Cantari alla madrigalescaper quartetto d’archi

mdi ensemble

Lorenzo Gentili-Tedeschi, violino

Lorenzo Derinni, violino

Paolo Fumagalli, viola

Giorgio Casati, violoncello


Ingresso libero fino a esaurimento posti

Seminari di Musica Antica 2019 | Opera and Slavery in the French Caribbean 1760-90

Il seminario, strettamente connesso con quello del novembre 2018, si rivolge a cantanti solisti di ogni registro e in particolare haut-contres (o tenorini) e soprani di coloratura di grande agilità. I borsisti verranno guidati da docenti di alto livello e saranno assistiti da  specialisti del repertorio francese tardo-barocco e galante. Questo secondo appuntamento con la musica antica, curato da Pedro Memelsdorff, verrà dedicato ai repertori operistici della colonia francocaraibica di Saint-Domingue, e in particolare alla carriera della prima cantante solista di colore – nipote di una schiava affrancata – il cui nome d’arte era Minette. Dopo il debutto teatrale nel febbraio del 1781, Minette incarnò i ruoli protagonisti di oltre quaranta tra opere, melodrammi e commedie francesi, fondando una sorta di mito – ma anche provocando una forte controversia sociale registrata dai periodici locali dell’epoca. Tra i repertori eseguiti da Minette si annoverano intonazioni di libretti (o loro parafrasi), tra gli altri, di Voltaire e Rousseau, che tematizzano le differenze razziali e la schiavitù ‒ e quindi l’emancipazione ‒ particolare che conferisce speciale interesse all’aspetto sociologico del progetto. Inoltre, cantando e recitando commedie come L’amant statue di Nicolas Dalayrac o L’amoureux de quinze ans di Jean Martini e, soprattutto, il Pygmalion di Jean-Jacques Rousseau, diede voce a un dialogo interrazziale destinato a colpire il pubblico ’haitiano’ settecentesco così come quello contemporaneo.

 

Concerto a cura dei seminaristi di questa edizione.

Venerdì 22 febbraio, alle ore 18 presso l’Auditorium “Lo Squero”

Al concerto, si potranno ascoltare arie e scene d’opera composte da autori tra cui Adolphe Blaise, Johann Paul Aegidius Martini, Egidio Duni, e Nicolas Dalayrac. Si tratta però non di riproposte delle versioni eseguite nelle prime parigine degli anni 1770-80, bensì delle versioni eseguite nei teatri di Port-au-Prince, nella colonia franco-caraibica di Sait-Domingue.
Le arie cantate da Elisabeth Ferrand, alias Minette, prima cantate d’opera solista di colore della storia dell’opera. La sua fulminea (e dimenticata) carriera, consumatasi negli anni dal 1781 al 1789, rivoluzionò tradizioni e lasciò tracce nella storia del teatro e della musica in America e Europa.

 

Vincitori del concorso:
Javier Coronado, haute-contre
Maya Kherani, soprano
Maria Lueiro, soprano
Lila Powell Khazoum, soprano
Héctor dos Santos, basso
Belen Vaquero, mezzosoprano
Benjamin Gaspon, traverso

 

Corripetitori:
Ignacio Ramal e Guadalupe del Moral, violino
Alaia Ferrán, viola
Neven Lesage e Lucile Tessier, oboe
Alejandro Pérez, fagotto
Hyngun Cho, violoncello
Pablo Kornfeld, clavicembalo

 

Insegnanti:
Vivica Genaux, mezzosoprano
Pedro Memelsdorff, direttore
Lisandro Abadie, assistente

I Gandolfi: Disegni della raccolta Certani alla Fondazione Giorgio Cini

Presentazione del volume I Gandolfi. Disegni della raccolta Certani alla Fondazione Giorgio Cini
a cura di Marco Riccòmini

 

Mercoledì 12 dicembre, ore 17:00, Sala del Soffitto, Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

 

Presenta Enrico Maria Dal Pozzolo

 

Nuova tappa del percorso di studio e valorizzazione del patrimonio grafico della Fondazione Giorgio Cini, il volume raccoglie i frutti di un accurato lavoro di ricerca e catalogazione dedicato al prestigioso nucleo di disegni dei Gandolfi, parte del fondo Certani, costituito da più di cinquemila fogli raccolti dal virtuoso violoncellista e compositore, acquistato in seguito da Vittorio Cini e donato alla Fondazione nel 1963.

Preceduta da un ricco saggio introduttivo, la sezione dedicata al catalogo delle opere presenta oltre cento disegni afferibili ai Gandolfi, singolari protagonisti della civiltà figurativa emiliana tra Sette e Ottocento: accanto ai mirabili fogli autografi di Ubaldo, Gaetano e Mauro e alle non meno interessanti prove della bottega, in cui spiccano i nomi di Domenico e Filippo Pedrini, è riservato un ampio spazio ai disegni accademici. Una scelta peculiare, dettata dall’esigenza di far luce sull’affascinante mondo della formazione artistica nel microcosmo bolognese settecentesco, finora poco studiato e ricostruito dall’autore con grande rigore filologico.