Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 24 – Fondazione Giorgio Cini

Preserving the Past for the Future

Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno istituito nel 2018 l’anno europeo del patrimonio culturale. Questa iniziativa si propone di: favorire la diversità culturale, il dialogo interculturale e la coesione sociale; rinforzare il contributo che il patrimonio culturale europeo può apportare alla società e alla economia, attraverso la sua capacità di sostenere i settori culturali e creativi, comprendendo le imprese piccole e medie; contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale inteso come un importante fattore delle relazioni tra l’Unione Europea e gli altri paesi, basate sugli interessi e le richieste dei paesi partner e sulle competenze dell’Europa nel settore dei beni culturali.
All’interno di questa cornice, la Fondazione Giorgio Cini e le Bodleian Libraries dell’Università di Oxford organizzano un simposio internazionale dal titolo Preserving the Past for the Future, che si svolgerà sull’Isola di San Giorgio Maggiore il 23 ottobre 2018.
L’incontro dibatterà il tema delle sfide politiche, culturali e tecniche che devono costantemente affrontare le istituzioni pubbliche e private con responsabilità di tutela del patrimonio, tenendo pure in considerazione il ruolo che la cooperazione internazionale può svolgere nella positiva risoluzione di queste problematiche. Verrà anche sviluppato il tema di come le tecnologie digitali possano conservare e valorizzare il grande patrimonio culturale europeo. Il simposio si articolerà secondo sessioni tematiche che coinvolgeranno istituzioni e individui provenienti da diverse aree del mondo (India, Cina, America, Europa) e differenti tradizioni cultuali. Lo scopo è di delineare una prospettiva globale sul tema, attraverso l’analisi comparativa
e la condivisione delle conoscenze e delle esperienze.

Parteciperanno al simposio, che si svolgerà in lingua inglese e che è stato realizzato con il contributo di The Helen Hamlyn Trust: Vint Cerf (Google), James Cuno (The J. Paul Getty Trust), Peter Frankopan (Univeristy of Oxford), Pasquale Gagliardi (Fondazione Giorgio Cini), Jack Lohman (Royal BC Museum), Adam Lowe (Factum Arte), Da Dong Ma (Shanghai Gui Yin), Richard Ovenden (Bodleian Libraries), Shobita Punja (The Helen Hamlyn Trust), Sarah Thomas (Harvard Library), Ana Luiza Thompson-Flores (Unesco), Guo Xiaoling (Beijing Capital Museum).

Echi monteverdiani nel Novecento italiano

Questo seminario rappresenta la prima tappa di un progetto di ricerca, coordinato da Gianmario Borio e Anna Tedesco, che ha preso le mosse dalle discussioni tenutesi nel convegno Le opere veneziane di Monteverdi, organizzato nel 2016 dall’Istituto per la Musica e dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma. Si può ricostruire un ampio percorso a partire dalle edizioni di Gian Francesco Malipiero attraverso le messe in scena di opere monteverdiane negli anni Trenta e Quaranta. La ricezione di Monteverdi presso i compositori italiani nella seconda metà del XX secolo è ampia e significativa. Per Luciano Berio, Sylvano Bussotti, Niccolò Castiglioni, Luigi Dallapiccola, Domenico Guaccero, Egisto Macchi, Bruno Maderna, Giacomo Manzoni, Luigi Nono e Fausto Razzi le opere di Monteverdi hanno costituito un importante punto di riferimento per la riflessione sulla messa in musica di un testo poetico e la definizione del teatro musicale di avanguardia. Diversi compositori italiani hanno eseguito trascrizioni che saranno oggetto di particolare attenzione nel corso del seminario.
Partecipano Angela Carone, Michele Chiappini, Angela Ida De Benedictis, Mila De Santis, Ilaria Grippaudo, Federico Lazzaro, Giulia Riili e Francisco Rocca.
Intervengono come discussants Rodolfo Baroncini, Tim Carter, Paolo Cecchi, Franco Piperno.

Scarica il Pieghevole Monteverdi


La manifestazione si chiude con un concerto del mdi ensemble all’Auditorium ‘Lo Squero’.

Cerimonia di premiazione della V edizione del Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger”

Il 5 dicembre, durante una speciale cerimonia aperta al pubblico, verrà assegnato il V Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger”. Il Premio, a cadenza annuale, è intitolato a Benno Geiger (1882-1965), scrittore, poeta e critico d’arte austriaco, autore di pregevoli traduzioni in lingua tedesca di alcuni classici della poesia italiana, il cui ricchissimo carteggio di carattere letterario e artistico con corrispondenti italiani ed europei del primo Novecento fa parte dei fondi letterari conservati a San Giorgio. La giuria, composta da illustri studiosi e presieduta da Francesco Zambon, destinerà al vincitore un primo dell’ammontare di 4.000 euro e conferirà un secondo riconoscimento di 1.000 euro destinato ad un giovane traduttore o ad un’opera
prima. La giuria assegnerà infine tre borse di studio, collegate al Premio stesso e finalizzate alle ricerche sul Fondo Geiger e su altri fondi letterari custoditi presso la Fondazione Giorgio Cini.

Pietro pictore Aretino. Una parola complice per l’arte del Rinascimento

Il convegno – promosso in collaborazione con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, KNIR – Reale Istituto Neerlandese di Roma, Gallerie degli Uffizi, Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Pietro Aretino – è articolato in quattro sessioni: “A Perugia e a Roma: formazione, rapporti con il mondo di Raffaello e quello di Michelangelo, i Modi”; “A Venezia: il ‘triumvirato’ con Tiziano e Sansovino, Aretino patrocinatore e committente”; “Aretino ecfrastico”; “Aretino e la critica d’arte”.
Letterati e storici dell’arte sono chiamati a una riflessione sulla competenza artistica dello scrittore, sui suoi rapporti con gli artisti, sull’incidenza della sua parola nella messa a punto del lessico artistico rinascimentale. Negli anni nei quali diventano pratiche diffuse la committenza dello state portrait e il collezionismo artistico, l’Aretino personaggio pubblico e “segretario del mondo” ha visto confermata costantemente la sua funzione di mediatore tra i sovrani e i loro ministri da una parte e dall’altra gli artisti, su tutti Tiziano, che i potenti chiamavano a farsi carico delle loro immagini pubbliche.

Il convegno si interrogherà sui dialoghi in materia d’arte intrattenuti oltre che con i maestri riconosciuti (da Raffaello e Michelangelo a Sebastiano del Piombo e Giulio Romano, da Tiziano e Sansovino a Tintoretto), con i protagonisti della vita religiosa e politica, con cardinali e ministri e grandi diplomatici, con letterati di grido (a cominciare da Bembo), alimentando una vera e propria diplomazia degli invii condotta con successo alterno dagli anni venti ai cinquanta. Una pratica nella quale Aretino primeggiò e che il convegno recupererà nella sua estensione e illustrerà nelle sue articolazioni.


 

Homo Faber. Crafting a more human future

La Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, istituzione con sede in Svizzera che si dedica alla promozione della maestria artigiana a livello internazionale, organizza il suo primo grande evento culturale dedicato ai mestieri d’arte in Europa. Homo Faber. Crafting a more human future è concepito da un selezionatissimo team di progettisti, curatori e architetti di fama mondiale e si pone l’obiettivo di mettere in risalto l’eccellenza della produzione artigianale europea, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e memorabile.

Homo Faber si avvale della collaborazione di una squadra d’eccezione, che annovera personalità di spicco come Michele De Lucchi, Stefano Boeri, India Mahdavi, Judith Clark, Jean Blanchaert e Stefano Micelli, i quali infonderanno alla mostra una straordinaria creatività ed energia. All’organizzazione collaborano i partner della Michelangelo Foundation, che ne condividono la visione: la Fondazione Giorgio Cini, la Fondation Bettencourt Schueller, il Triennale Design Museum e la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. L’esposizione presenterà un’ampia selezione di materiali e discipline, dal gioiello alle biciclette su misura, dalle competenze artigiane che stanno scomparendo ad alcuni degli esempi più rappresentativi dei mestieri d’arte a livello europeo. Coprendo una superficie di ben 4.000 metri quadri, Homo Faber sarà la più grande mostra mai realizzata presso la Fondazione Giorgio Cini e offrirà ai visitatori l’opportunità di accedere a spazi che normalmente non sono aperti al pubblico.


Per accedere all’evento è necessario registrarsi sul sito: www.homofaberevent.com

Giovanni Poli. La scena dell’essenzialità

Nei giorni 25 e 26 ottobre 2018, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza il convegno internazionale di studi Giovanni Poli. La scena dell’essenzialità, che, attraverso la partecipazione di studiosi ed esperti del settore, analizzerà la carriera e le opere dell’artista veneziano, celebre per il suo lavoro di riscoperta e valorizzazione della grande tradizione veneta e della Commedia dell’Arte. L’acquisizione dell’Archivio Giovanni Poli, avvenuta per volere dei figli e celebrata in occasione della presentazione pubblica che ha avuto luogo il 20 ottobre 2017, rappresenta un arricchimento fondamentale per l’Istituto e per il lavoro di ricerca che quest’ultimo si propone di portare avanti sul teatro veneziano e nazionale del secondo Novecento. Accanto ai docenti e ricercatori che esporranno i risultati degli studi effettuati sui materiali d’archivio, donne e uomini di teatro porteranno le proprie testimonianze del lavoro svolto con il regista e drammaturgo.

In occasione del convegno, presso gli spazi della saletta espositiva della Biblioteca della Manica Lunga, una mostra curata da Maria Ida Biggi presenterà una selezione di materiali provenienti dagli archivi di Giovanni Poli e Mischa Scandella.

Stefano Poli curerà, inoltre, il riallestimento dello storico spettacolo-manifesto La commedia degli Zanni, scritto e diretto dal padre Giovanni. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta e realizzato con la partecipazione di giovani attori e la collaborazione del Teatro a l’Avogaria, sarà rappresentato nei giorni 25 e 26 ottobre presso lo stesso Teatro Ca’ Foscari.


 

 

Embodying Scientific Medicine and Religious Healing

Nel XX e XXI secolo, le teorie della secolarizzazione descrivevano il declino delle pratiche religiose nelle società occidentali. Molti intellettuali teorizzavano la fine delle pratiche esorcistiche di fronte ad una società sempre più razionale. Questa visione, basata sull’assunto di un inesorabile progresso razionale, non riesce a spiegare del tutto le dinamiche delle società nelle quali viviamo. Infatti, la religione, lungi dall’essere stata emarginata dalla modernità, è sempre più al centro dei dibattiti politici, spirituali ed etici. Di conseguenza le pratiche legate agli esorcismi, non sono considerate espressione di un lontano passato oscuro, ma sono oggetto di rinnovata attenzione, e non sorprende rilevare come in Italia sia crescente il numero di coloro che si rivolgono agli esorcisti.

 

Questo richiede ulteriori ricerche sul tema, con particolare attenzione agli approcci trans-culturali, i quali ci permettono di cogliere le tendenze globali, come le questioni mediche e le loro relazioni con i fenomeni religiosi, e di fornire descrizioni vivide delle esperienze soggettive. La Fondazione Giorgio Cini si propone come luogo privilegiato per questa conferenza, grazie all’approccio comparatistico, da sempre promosso dalla Fondazione stessa, sia per la storia dell’Isola di San Giorgio.

La conferenza internazionale Embodying Scientific Medicine and Religious Healing, A Comparative Perspective on Exorcism and Non-Voluntary Spirit Possession, in sintonia con le aree di ricerca del Centro di Civiltà e Spiritualità Comparate, si propone di esplorare le relazioni tra esorcismi e cure medico-scientifiche in diversi contesti religiosi, è organizzata dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Andrea De Antoni, professore alla Ritsumeikan University di Kyoto.

 

 

Iscriviti al seminario

 

Città come teatro. Feste e processioni tra Quattro e Cinquecento

28-29 giugno 2018

Giornate di studio Città come teatro. Feste e processioni tra Quattro e Cinquecento
Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini

 L’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia, il Centro studi classicA e la Scuola Normale Superiore di Pisa, promuove una giornata di studio dedicata alle feste rinascimentali tra Quattro e Cinquecento. L’iniziativa, realizzata in occasione del secondo centenario della nascita di Jacob Burckhardt (Basel, 1818-1897), intende ricostruire la rinascita della passione per l’antico che si manifesta già alla fine del XIV secolo, con le cerimonie pubbliche e le feste del calendario liturgico e profano: una reinvenzione vitale e originale, ibridata con retaggi cavallereschi medievali. È proprio in quella cornice,  capitolo imprescindibile del nuovo genere di ritualità civile della festa, che rinascono nuove forme di teatro. Un teatro che reinventa ex novo testi, spazi e drammaturgie, ma che si vuole programmaticamente collegato a una ripresa del teatro antico.

Parteciperanno all’incontro Elisa Bastianello, Maria Ida Biggi, Francesca Bortoletti, David Douglas Bryant, Monica Centanni, Maurizio Ghelardi, Antonietta Iacono, Stefano Mazzoni, Giovanni Ricci, Alessandra Schiavon, Caterina Soranzo.


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«Ecco il mondo»: Arrigo Boito, Il futuro nel passato e il passato nel futuro

«Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro
Convegno per il centenario della morte e per il centocinquantenario del Mefistofele

Dal 13 al 15 novembre 2018, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza il Convegno internazionale di studi «Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro, a cura di Maria Ida Biggi, Emanuele d’Angelo e Michele Girardi, che celebra il centenario della morte di Arrigo Boito (1842-1918) e il centocinquantenario dell’opera Mefistofele (1868-2018).

Il convegno, realizzato nell’ambito delle attività afferenti al Comitato Nazionale per le celebrazioni boitiane, di cui l’Istituto è promotore insieme al Comune di Parma, vedrà la partecipazione di specialisti dei diversi ambiti artistici che hanno caratterizzato la carriera del celebre intellettuale: la sua produzione di compositore, librettista e letterato d’avanguardia, la sua attività di critico teatrale e musicale, quella di traduttore e regista teatrale. Un particolare approfondimento sarà inoltre dedicato all’opera Mefistofele, pietra miliare del repertorio operistico italiano ottocentesco, rappresentata per la prima volta nel 1868 al Teatro alla Scala di Milano.

Tra gli studiosi coinvolti, Alessandro Avallone, Marco Beghelli, Alberto Bentoglio, Paola Bertolone, Maria Ida Biggi, Jean-Christophe Branger, Edoardo Buroni, Alessandra Campana, Paola Camponovo, Ilaria Comelli, Ilaria Crotti, Emanuele d’Angelo, Giordano Ferrari, Federico Fornoni, Anselm Gerhard, Michele Girardi, Giovanni Guanti, Adriana Guarnieri, Gerardo Guccini, Costantino Maeder, Federica Mazzocchi, Vincenzina Ottomano, Guido Paduano, Tommaso Sabbatini, Emilio Sala, Stefano Telve, Gerardo Tocchini, Mercedes Viale Ferrero.

Scarica qui il programma

Concerto per flauto e chitarra

27 giugno 2018 ore 19:00

AUDITORIUM ‘LO SQUERO’

CONCERTO

Il concerto, promosso dall’Istituto per la Musica, rientra nelle attività previste in occasione del Workshop  organizzato in collaborazione con la Hochschule der Künste Bern e il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.
Gli stessi docenti, impegnati nelle sessioni pratiche giornaliere, si esibiranno in concerto proponendo alcuni dei brani oggetto di studio del Workshop e conservati nell’archivio dell’Istituto per la Musica.
Questa sarà inoltre l’occasione per assistere in prima mondiale al brano del compositore veneziano Claudio Ambrosini Carnis ore, cordis ore per flauti e chitarra.

FLORINDO BALDISSERA, chitarra
ELENA CASOLI, chitarra
MARTIN FAHLENBOCK, flauto

FEDERICA LOTTI, flauto

PROGRAMMA 

Camillo Togni, Due preludi per ottavino

Fausto Romitelli, Solare

Claudio Ambrosini, Carnis ore, cordis ore per flauti e chitarra World Première

Niccolò Castiglioni, Romanzetta

Giacomo Manzoni, Echi

Fausto Romitelli, Dia Nykta per flauto


Ingresso libero fino ad esaurimento posti, non è necessaria la prenotazione.


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Gino Severini, Pedrolino et Arlequin, 1958. Collezione privata. © 2018. Adagp Images, Paris / SCALA, Firenze.