Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 43 – Fondazione Giorgio Cini

I Dialoghi di San Giorgio. BIBLIOTECHNICA. Digital Arts, Philology, and Knowledge Worlds

Il Dialogo di San Giorgio sarà inaugurato da un evento speciale, lunedì 8 settembre alle ore 18, che proporrà un intreccio di musica e letture sul tema della biblioteca come labirinto e l’ibridazione dei generi.

Nella cornice della Nuova Biblioteca della Manica Lunga, RepertorioZero eseguirà Black Angels di George Crumb, per quartetto d’archi amplificato, e Alberto Onofrietti leggerà La biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges.

 

Lunedì 8 settembre 2014, ore 18.00
Nuova Manica Lunga, Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Pasquale Gagliardi
Presentazione de I Dialoghi

RepertorioZero
Black Angels di George Crumb

Alberto Onofrietti
Letture tratte da La biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges

I posti per assistere a questo esclusivo evento
sono limitati.
Per partecipare è necessario prenotare inviando una mail a info@cini.it con indicati i nomi dei partecipanti (massimo 2 partecipanti per e-mail) entro giovedì 4
settembre.
Riceverete una mail di conferma da stampare e presentare all’ingresso.

 

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DE I DIALOGHI

 

BIBLIOTECHNICA. Digital Arts, Philology, and Knowledge Worlds

9-11 settembre
Isola di San Giorgio

Gli attuali sistemi di conoscenza stanno profondamente cambiando nei contenuti, nella forma e nelle ubicazioni. Nuovi settori emergono mentre settori tradizionali scompaiono o ri-appaiono in ricombinazioni di discipline. Antichi manoscritti e pubblicazioni accademiche recentissime, così come oggetti e artefatti provenienti dai luoghi e dai periodi più disparati, sono arricchiti da metadati e resi studiabili, elaborabili e accessibili a distanza. Centri di apprendimento del sud e dell’est del mondo si espandono ridefinendo gerarchie consolidate di ricerca e di competenza.

La Fondazione Giorgio Cini propone un ‘dialogo’, che si terrà dall’9 all’11 settembre sull’Isola di San Giorgio a Venezia, per approfondire questioni cruciali riguardanti l’organizzazione della conoscenza nel presente, nel passato e nel futuro. La discussione si concentrerà su alcuni ambiti in cui tali tensioni si sono manifestate e continueranno a manifestarsi: la biblioteca, l’archivio di storia dell’arte e le tecniche della filologia.

 

In tempi di crisi, le interconnessioni tra il contenuto della conoscenza e i modi in cui essa viene prodotta e organizzata sono sottoposte a un’indagine accurata e a una pressione senza precedenti. Diagnosi e prognosi delle crisi attuali sono messe ampiamente in discussione. Alcuni affermano che forme di conoscenza innovative e sperimentali sono ostacolate come non mai dall’insistenza rigida e ostinata sulla specializzazione disciplinare, altri sostengono che la formazione e la competenza disciplinari sono seriamente minacciate dal nozionismo approssimativo insito nell’interdisciplinarità e nel populismo para-accademico. Questa tesi trova riscontro tanto nelle indisciplinate pagine di commenti alle pubblicazioni online quanto nelle preoccupazioni relative alle pressioni commerciali e alle pratiche monopolistiche dell’editoria accademica.

 

Inoltre, è ampiamente riconosciuto che i modelli di conoscenza occidentali consolidati e le loro istituzioni — accademie, università, musei e archivi — sono ormai del tutto inadeguati in quanto fonti di conoscenza originale e devono essere almeno integrati, quando non sostituiti in toto, da forme di organizzazione sperimentale senza precedenti. Queste possono essere transnazionali, transdisciplinari, aperte alla condivisione o adattabili ai cambiamenti, e spaziare dalle piattaforme di partecipazione fondate sul web ai poli di eccellenza o agli istituti di studi avanzati. Al tempo stesso, è di estrema importanza che forme tradizionali di conoscenza – molte delle quali, come viene ammesso da un numero crescente di studiosi, hanno precedenti estranei alla cultura occidentale o derivano da una serie di precedenti classici diversi – vengano rafforzate, se non addirittura salvate, dalle più recenti modalità di immagazzinamento, recupero e organizzazione della conoscenza. Ad esempio, molti prevedono che le tecnologie digitali resusciteranno la biblioteca, il museo e l’archivio come sistemi vitali di conoscenza.

 

La biblioteca come istituzione e discipline quali la filologia e la storia dell’arte rappresentano esempi illuminanti attraverso i quali esplorare questi temi generali. La storia della biblioteca all’interno di differenti sfere e tradizioni culturali è strettamente collegata alle forme di conoscenza proprie di quelle culture e ai loro sviluppi. Possiamo chiederci come le biblioteche hanno incarnato, oppure trasformato, l’organizzazione disciplinare, come hanno irrigidito i sistemi di conoscenza o fornito risorse per un loro scambio reciproco e una loro sovversione radicale. Discipline quali la filologia, caratterizzata da un’estrema attenzione al recupero delle fonti originali e all’identificazione degli autori, e la storia dell’arte, coinvolta tradizionalmente in questioni di attribuzione, ma anche di erudizione e conservazione, sono da tempo intimamente associate all’istituto della biblioteca. Entrambe, avvalendosi di molteplici modalità sensoriali, hanno sviluppato un elaborato apparato materiale e discipline estremamente specializzate al fine di ricostruire mondi perduti e remoti. Entrambe sono attualmente in corso di trasformazione e di re-invenzione. Il nostro dialogo indagherà il modo in cui nuove tecnologie della conoscenza, quali l’accesso e l’archiviazione digitali, e nuove geografie della conoscenza, quali quelle implicate da forme istituzionali esterne alla tradizione occidentale o dal rifiorire di forme originate da più antichi sistemi di conoscenza, incidono oggi su tali discipline che si fondano sulla biblioteca e possono incidere sul loro sviluppo futuro.

 

La Fondazione Giorgio Cini, situata sull’Isola di San Giorgio, è un luogo ideale in cui esplorare queste questioni. Al tempo stesso magnifico ritiro adatto a ricerche approfondite e ad ampio raggio, ma anche biblioteca, museo d’arte e snodo accademico globale, San Giorgio intrattiene legami con la museologia, la curatela e le molteplici discipline in cui si declinano la storia dell’arte e gli studi culturali. San Giorgio mantiene inoltre vivo il tradizionale ruolo di Venezia quale divulgatrice e tramite tra culture diverse, nonché centro per l’innovazione, la circolazione e la conservazione di oggetti e idee.

 

Partecipano: Murtha Baca, Luca Massimo Barbero, Matthew Battles, Geoffrey C. Bowker, Gregory Crane, Ann-Sophie Lehmann, Glenn W. Most, Aihwa Ong, Ruth Padel, Filippomaria Pontani, Dagmar Schäfer, Simon Schaffer, John Tresch, Stéphane Van Damme.

THE COMPOSER’S MAILBOX

Documenti dagli archivi musicali della Fondazione Giorgio Cini

a cura di Angela Carone e Francisco Rocca

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Fondazione Giorgio Cini
SALETTA ESPOSITIVA della Nuova Manica Lunga

27 giugno – 31 luglio 2014

ORARI DI APERTURA
dal lunedì a venerdì, ore 9.00 – 16.30
(per gli utenti della Manica Lunga)
sabato e domenica, ore 10.00 – 16.00*

 

Visita della mostra
per i partecipanti al convegno:
Sabato 28 giugno 2014, ore 18.00

 

* Il sabato e la domenica l’accesso è consentito solo tramite
le visite guidate alla Fondazione.

 

Scarica il flyer

 

 

Incontri in Fototeca. I Fondi Fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte

L’Istituto di Storia dell’Arte inaugura un ciclo di conversazioni con storici dell’arte e specialisti della materia per parlare delle raccolte fotografiche conservate nei propri archivi e degli studiosi che le hanno costituite.

L’avvio della serie di incontri è affidato al prof. Anchise Tempestini con una conferenza dal titolo Appunti sull’origine degli archivi fotografici e delle fototeche di storia dell’arte.

Giovedì 26 giugno alle ore 16.30
Venezia, Nuova Manica Lunga.

Anchise Tempestini

Anchise Tempestini ha studiato all’Università di Firenze: dal 1967 all’inizio del 2003 ha lavorato presso la fototeca del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Dal 1971 al 2010 è stato professore ospite in Università e Accademie a Aix-en-Provence, St. Andrews, Helsinki, Cracovia, Praga, Lubiana, Salzburg, Verona, Siena, Istanbul. Fa parte della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche di Trento, della Società Filologica Friulana di Udine, dell’Accademia Raffaello di Urbino. Oggi collabora con la Fondazione Roberto Longhi di Firenze, Villa I Tatti (Harvard University) a Fiesole, il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

 

In Cambogia. Fotografie dall’Archivio Tiziano Terzani

9 maggio – 2 giugno 2014
Nuova Manica Lunga, Isola di San Giorgio Maggiore

In occasione della giornata di studi Ricostruire la Cambogia dopo i Khmer Rossi. L’esperienza di vita e di lavoro di Onesta Carpenè , il 9 maggio negli spazi espositivi della Manica Lunga, cuore del complesso bibliotecario della Fondazione, inaugura la mostra In Cambogia. Fotografie dall’Archivio Tiziano Terzani, a cura di Angela Terzani Staude e Giulia Martini, organizzata e allestita in collaborazione con il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini.

La mostra comprende ventisei stampe fotografiche originali, una ventina di riproduzioni da negativi, provini autentici e alcuni documenti tra dattiloscritti ed estratti stampa dell’epoca.

Il progetto nasce in circostanze particolari: grazie ad Angela Staude, vedova Terzani, è in fase di definizione la donazione dell’Archivio di Tiziano Terzani. La Fondazione ha già ricevuto la cospicua Biblioteca di interesse orientale, ricca di circa 6000 volumi. L’Archivio è costituito da un’importante raccolta di materiali eterogenei, fondamentali per poter conoscere un mondo intensamente toccato dai grandi cambiamenti storici nel XX secolo.

La selezione di immagini e documenti presentata all’interno della mostra riassume una parte di quanto prodotto da Terzani durante il viaggio in Cambogia del 1980.

I reportage dalla Cambogia del giornalista fiorentino, che nel 1972 arriva a East of Aden come corrispondente di guerra per il settimanale tedesco Der Spiegel,  coprono un arco di circa 25 anni, dall’inizio dei Settanta fino agli anni Novanta del secolo scorso. Questi documenti scandiscono tutti i capitoli della tragedia cambogiana: il colpo di stato contro Sihanouk, i bombardamenti americani, la guerra civile, i crimini di Pol Pot, la confusa e ingovernabile migrazione dei profughi, la liberazione vietnamita, il fallimento delle Nazioni Unite.

Tra le varie occasioni in cui Terzani visita la Cambogia per realizzare i suoi dispacci, il viaggio del 1980, oggetto del lungo reportage “Sento ancora le urla nella notte” pubblicato da Der Spiegel nell’aprile dello stesso anno, è sicuramente il più significativo: un’esperienza drammatica, che lo spingerà più tardi a scrivere “quanto ci eravamo sbagliati”.

Dopo aver riportato le prime testimonianze sulla tempesta polpottiana attraverso i racconti dei rifugiati che cercavano di passare il confine tra Cambogia e Thailandia, nel marzo del 1980 Terzani riesce finalmente a entrare nel paese, per vedere con i propri  occhi “quel tanto di orrore” che solo la realtà riserva. Tre settimane, 1500 chilometri percorsi e 19 province visitate. Quello che Terzani attraversa non è solo un paese sfigurato dalla guerra che pure conserva sempre la grande vivacità respirata negli anni Settanta. Non sopravvivono che “i fantasmi” e “gli scheletri delle cose” rimasti dopo le distruzioni.

Nelle fotografie della mostra emerge il racconto di una precisa e terribile testimonianza, già resa nota a parole e qui riproposta attraverso gli occhi e l’obbiettivo di Tiziano Terzani.


Breve cronologia cambogiana

da Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia, di Tiziano Terzani (Longanesi) 

1953 La Cambogia ottiene l’indipendenza dalla Francia sotto il re Norodom Sihanouk
1963 Khieu Samphan e Saloth Sar, il futuro Pol Pot, si danno alla macchia e formano il movimento comunista clandestino dei Khmer Rossi
1965 Le prime truppe americane arrivano in Sud Vietnam. Sihanouk rompe le relazioni con gli Usa
1969 Gli americani bombardano segretamente i “santuari” dei comunisti vietnamiti all’interno della Cambogia
1970 18 marzo. Il generale Lol Non, sostenuto dalla Cia, rovescia Sihanouk e prende il potere a Phnom Penh. I comunisti vietnamiti invadono la Cambogia, inseguiti dalle truppe americane. Fine della neutralità cambogiana. Sihanouk, in esilio a Pechino, si mette a capo del Fronte unito di Sihanoukisti, Khmer Rossi e nazionalisti repubblicani (Funk)
1973 Gennaio. Accordi di Parigi. Nord Vietnam e Usa s’impegnano a cessare tutte le attività militari in Cambogia. Un mese dopo, entrambi violano gli accordi. Primi arruolamenti di giovani contadini nell’armata rivoluzionaria dei Khmer Rossi
1973 15 agosto. Fine dei bombardamenti americani. I Khmer Rossi sono in grado di combattere senza l’aiuto dei vietnamiti contro le truppe di Lol Non
1975 17 aprile. I Khmer Rossi conquistano Phnom Penh. Evacuazione delle città. Inizio delle epurazioni e dei massacri.
1976 Fondazione della Kampuchea Democratica, presidente Khieu Samphan e Primo ministro Pol Pot
1979 7 gennaio. I vietnamiti invadono la Cambogia e conquistano Phnom Penh. Formazione di un governo pro-vietnamita sotto Heng Samrin, ex khmer rosso della Zona orientale. I leader Khmer Rossi, sostenuti da Cina e Usa, si insediano con i loro fedeli nelle zone al confine con la Thailandia e lanciano una nuova guerriglia contro l’esercito di occupazione vietnamita
1985 Hun Sen, ex capo di un reggimento khmer rosso, diventa primo ministro
1989 Il Vietnam ritira il suo esercito dalla Cambogia
1991 Conferenza di Parigi. Creazione dell’Autorità transitoria delle Nazioni Unite per la Cambogia (Untac)
1993 Maggio. Elezioni. Sihanouk viene proclamato re, Hun Sen e Ranariddh nominati Primi ministri alla pari
1997 Colpo di Stato di Hun Sen: passa a capo del governo cambogiano
1998 Aprile. Pol Pot muore in un villaggio vicino alla frontiera thailandese
2003 L’Onu e il governo cambogiano di Hun Sen si accordano sulla creazione di un tribunale internazionale che giudicherà i principali responsabili khmer rossi per crimini contro l’umanità

 

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Libri a san Giorgio | Scultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino

Per la rassegna delle novità editoriali Libri a San Giorgio verrà presentato martedì 10 giugno alle ore 17.30 il volume promosso dalla Fondazione Giorgio Cini e dall’Istituto Regionale per le Ville Venete con il sostegno della Fondazione Giuseppe RoiScultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino di Monica De Vincenti, Marsilio Editori, Venezia, 2014.

Il catalogo illustra, attraverso un denso saggio introduttivo a cui segue l’esame di quasi un centinaio di cicli scultorei, uno dei capitoli più ricchi e interessanti ma meno indagati dell’arte veneta: la statuaria da giardino, un genere che trova nel territorio di Vicenza un punto di partenza quasi obbligato poiché soprattutto in quest’area si realizzò l’età d’oro della villa veneta. Qui, inoltre, si trovano le cave delle pietre calcaree con cui venne realizzata la stragrande maggioranza delle opere; e qui, infine, operarono con continuità alcuni degli scultori italiani più importanti, come gli Albanese e, soprattutto, i Marinali. Artisti che, insieme ad altre personalità, anche meno note, emerse dalla ricerca, hanno saputo dar vita ad una ‘galleria’ di straordinaria consistenza quantitativa ed estetica.

Presentano il volume Margherita Azzi Visentini e Matteo Ceriana

Partecipano Giuliana Fontanella,  Presidente dell’Istituto Regionale per le Ville Venete e l’autrice.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
10 giugno ore 17.30

Seguirà cocktail nel parco della Fondazione Giorgio Cini

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Le composizioni in lingua persiana alla corte ottomana

CONCERTO DI MUSICA OTTOMANA
Sabato 12 aprile, ore 18
Fondazione Giorgio Cini

Ensemble Birun 2014

Kudsi Erguner, direzione artistica
Michalis Cholevas, viella yayli tanbur
Giovanni De Zorzi, flauto ney
Canfeza Gunduz, violino keman
Nektaria Manana, liuto a manico corto ‘ud
Yasar Musaoglu, cetra su tavola kanun
Berk Ozcam, voce; Sepideh Raissadat, voce
Ruven Ruppik, percussioni

Iniziativa realizzata con il sostegno di Eni.
Il Corcerto è il momento conclusivo di Bîrûn. Seminari di musica ottomana. Le composizioni in lingua persiana alla corte ottomana

Per maggiori informazioni:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
Segreteria
tel. +39 041 2710357
e-mail musica.comparata@cini.it

La musica a Venezia nei secoli XVI e XVII: fonti, metodi e prospettive storiografiche

Il seminario  rivolto a studenti e a giovani ricercatori, si prefigge, da un lato, di fornire un orientamento alla ricerca musicologica su tematiche veneziane presentando alcuni fondi musicali e documentari conservati nei  principali archivi e nelle più importanti biblioteche  della città e, dall’altro, di avviare una riflessione di carattere metodologico sulle potenzialità di talune fonti e sulle nuove prospettive di ricerca che aprono.

Della durata di cinque giorni, il seminario prevede lezioni teoriche ed esercitazioni sul campo. Affidate a un ampio staff di docenti comprendenti studiosi di diverso indirizzo disciplinare, le lezioni spazieranno da tematiche di carattere storico-metodologico generale a specifiche tematiche musicali veneziane con un’attenzione particolare alle caratteristiche e alle potenzialità delle fonti locali. Una parte delle lezioni avrà inoltre una finalità pratica di orientamento e preparazione alle esercitazioni che si terranno nei principali archivi cittadini.

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Dal 1° luglio l’articolazione del corso sarà la seguente: 

9.30 – 13        Lezioni di carattere storico-metodologico e di orientamento e preparazione alle esercitazioni sul campo;

15 – 18           Esercitazioni sul campo. Sono previste esercitazioni nelle biblioteche e negli archivi seguenti: Archivio Storico del Patriarcato, Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca del Museo Civico Correr, Biblioteca della Fondazione Ugo e  Olga Levi, Archivio IRE.

Per iscriversi al Seminario o per informazioni si prega di contattare musica@cini.it

Docenti

Rodolfo Baroncini (coordinatore), Conservatorio di Adria

Gino Benzoni, Fondazione Giorgio Cini

Agata Brusegan, Archivio IRE

David Bryant, Università Ca’ Foscari di Venezia

Paolo Cecchi, Università di Bologna

Isabella Cecchini, Università Ca’ Foscari di Venezia

Marco Di Pasquale, Conservatorio di Vicenza

Giuseppe Ellero, Archivio IRE

Silva Girardello, Biblioteca del Museo Correr

Elena Quaranta, Università Ca’ Foscari di Venezia

Davide Trivellato, Archivio Storico del Patriarcato

Monica Viero, Biblioteca del Museo Correr

Ricostruire la Cambogia dopo i Khmer Rossi. L’esperienza di vita e di lavoro di Onesta Carpené

9 – 10 maggio
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

Momento centrale della programmazione 2014 dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati sarà una due giorni dedicata alla Cambogia. Il progetto, organizzato in collaborazione con il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate, comprende una giornata di studi per ricordare l’importante e poco conosciuta figura di Onesta Carpené che ha lavorato nella cooperazione internazionale in Cambogia dal 1980 (momento della caduta del regime dei Khmer Rossi) fino ai primi anni duemila, la mostra fotografica In Cambogia. Fotografie dall’Archivio Tiziano Terzani con gli scatti realizzati dal giornalista, amico della Carpenè, nel corso di uno dei suoi viaggi e lo spettacolo del Balletto Reale di Cambogia Luci e ombre, diretto dalla coreografa S.A. la Principessa Norodom Buppha Devi, ex prima ballerina ed ex-ministro della cultura del governo cambogiano (Teatro Malibran, ingresso gratuito).


9 maggio
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

La giornata di studi Ricostruire la Cambogia dopo i Khmer Rossi. L’esperienza di vita e di lavoro di Onesta Carpenè, a cura di Giovanni Giuriati (direttore dell’IISMC) e Valerio Pellizzari (giornalista e scrittore), intende innanzitutto ricordare la figura di Onesta Carpenè. Nata nel 1935 a Col San Martino-Treviso, fu impegnata nella cooperazione internazionale nel Sud-est asiatico (tra Vietnam, Laos, Thailandia) dal 1966, ma soprattutto in Cambogia, dove visse e lavorò, dal 1980 al 2005. In linea con gli interessi e l’azione dell’IISMC, alcuni dei relatori affronteranno i temi della cooperazione in campo culturale e del ruolo italiano in questo ambito. Parteciperanno all’incontro studiosi, giornalisti e protagonisti del mondo della cooperazione: Matilde Callari Galli, antropologa culturale e responsabile di progetti di cooperazione culturale in Cambogia; Nicoletta Dentico (vicepresidente dell’Osservatorio Italiano Salute Globale), attiva da anni nel mondo della cooperazione, Cambogia compresa, già responsabile italiana della campagna anti-mine e di Medecin sans Frontières; Elisabetta Rosaspina, inviata del Corriere della Sera; Suppya Nut Bru, docente di lingua khmer all’Università di Parigi (INALCO); S.A. il principe Ravivaddhana Monipong Sisowath, esperto della tradizione del Balletto Reale cambogiano. Interverranno inoltre alcuni familiari di Onesta Carpenè che testimonieranno il percorso di vita e i progetti di cooperazione da promossi dalla trevigiana, ancora oggi operanti nel sud-est asiatico.

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9 maggio – 2 giugno
Mostra In Cambogia. Fotografie dall’Archivio Tiziano Terzani a cura di Angela Staude Terzani
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

La mostra fotografica, allestita negli spazi espositivi Biblioteca della Manica Lunga, con fotografie scattate dal marito Tiziano Terzani nel corso di un viaggio compiuto nel 1980. L’esposizione sarà visibile dal 9 maggio fino al 2 giugno 2014. Le foto, che offrono uno spaccato del Paese tra distruzione e ricostruzione – così come lo vide negli stessi anni Onesta Carpenè – si concentrano sulla Cambogia dei primi anni Ottanta, subito dopo la fine del regime dei Khmer Rossi ma ancora tormentata da una guerra civile e da un’occupazione-liberazione ad opera delle truppe vietnamite. Si tratta di foto in buona parte inedite provenienti dall’Archivio Terzani, in corso di lascito alla Fondazione Giorgio Cini, già donataria nel 2012 la biblioteca personale dello scrittore e giornalista.

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10 maggio ore 20
Spettacolo Luci e ombre

Venezia, Teatro Malibran

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Il Balletto Reale cambogiano si esibisce per la prima volta a Venezia. Questa forma di teatro-danza è celebrata in Europa fin dagli inizi del Novecento, da quando, in occasione della visita in Francia dell’allora re Sisowath, si svolse la prima tournée a Parigi che colpì e affascinò gli intellettuali parigini. Da allora, questa espressione artistica si è vista molto raramente nei teatri italiani e mai a Venezia.

Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, il Balletto Reale presenta un nuovo spettacolo incentrato sull’epica del Ramayana (Reamker in cambogiano), con coreografie di Sua Altezza Reale la Principessa Norodom Buppha Devi, nel quale per la prima volta, assieme alla danza, viene inserito anche un episodio di teatro delle ombre (anch’esso patrimonio Unesco).

Si ringrazia Fondazione Teatro La Fenice

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Towards a Network of European Archives of Twentieth-Century Music – Musicians’ Correspondence and Interaction between Archives

L’incontro, organizzato dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Ugo e Olga Levi, e coordinato da Paolo Dal Molin (in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono, l’Università di Cagliari e l’University of Calgary), mira a consolidare e promuovere una più serrata interazione fra le istituzioni coinvolte, partendo da un confronto sull’attività dedicata alle corrispondenze dei musicisti, e in particolare dei compositori.

Alcuni tra i principali soggetti conservatori europei del patrimonio musicale novecentesco – l’Arnold Schönberg Center di Vienna (Austria), la Muzička Akademija Zagreb (Croazia), il Département de la Musique della Bibliothèque Nationale de France (Parigi, Francia), l’Akademie der Künste di Berlino e l’Internationales Musikinstitut Darmstadt (Germania), la Fondazione Archivio Luigi Nono e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, la Fondazione Isabella Scelsi di Roma, la Biblioteka Uniwersytecka w Warszawie (Polonia), la British Library (Londra, Regno Unito), i Budapest Bartók Archives dell’Hungarian Academy of Sciences (Ungheria) e la Paul Sacher Stiftung di Basilea (Svizzera) – converranno il 27 e 28 giugno 2014 a Venezia.

Le prime due sessioni definiranno lo stato dell’arte dei processi archivistici applicati alle lettere, mentre la terza sessione offrirà tre studi di caso sul rapporto fra ricerca e accessibilità delle fonti nell’edizione dei carteggi, proposti dai curatori di tre carteggi innovativi sul piano scientifico e editoriale. Infine, nell’ultima sessione, un dibattito introdotto da Friedemann Sallis (University of Calgary) farà luce sul presente e sul futuro della collaborazione e della interazione fra archivi: per andare incontro alle esigenze di una ricerca sempre meno compartimentata; per diffondere, nell’Europa allargata, buone prassi per la tutela e la fruizione della documentazione musicale prodotta dalla fine dell’Ottocento in poi; per far emergere priorità e prospettive comuni.

Dal 27 giugno al 31 luglio verrà allestita una mostra di carteggi dei musicisti, dal titolo The Composer Mailbox,  i cui fondi sono conservati negli archivi musicali della Fondazione Giorgio Cini. La mostra organizzata dall’Istituto per la Musica e curata da Angela Carone e Francisco Rocca, costituirà una tappa essenziale del convegno.

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Giammaria Ortes nella Venezia del Settecento

Nella ricorrenza del terzo centenario della nascita di Giammaria Ortes (1713-1790), dietro promozione della Regione del Veneto, attraverso il Comitato regionale per le celebrazioni del centenario, l’Istituto per la Musica e l’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano della Fondazione Giorgio Cini organizzano un convegno di studi su questa figura singolare di abate dagli estesi interessi, che dall’economia si spingono sino al versante musicale.
Il che sarà un’occasione per valorizzarne la presenza nella Venezia del suo tempo, nella quale quello che lo contraddistingue è un originale atteggiamento nei confronti della cultura dei Lumi: da un lato è in esplicita polemica, dall’altro si spinge oltre con una riflessione che sul terreno dell’economia sarà tenuta presente dallo stesso Marx.

È previsto l’intervento dei più qualificati studiosi e del Settecento e di Ortes stesso, tra i quali Piero Del Negro, Gianfranco Dioguardi, Bartolo Anglani, Paolo Farina.

Immagine:
Canaletto (Giovanni Antonio Canal) (Venezia 1697 – 1768)
Capriccio con chiesa gotica e laguna, 1720-1721 ca
olio su tela, 118,3 x 147,6 cm
Collezione Intesa Sanpaolo