Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 45 – Fondazione Giorgio Cini

Tomaso Buzzi, protagonista di un gusto italiano moderno

Nell’immagine Coppa delle Mani, paste vitree policrome e foglia d’oro. Disegno Buzzi per Venini (1932-1934)


Convegno internazionale di studi

 

Venezia, Fondazione Giorgio Cini
21 febbraio 2014

La prima iniziativa dell’Istituto di Storia dell’Arte del 2014, anno in cui si celebrano i 60 anni della sua costituzione, è un convegno di studi per ricordare il grande architetto-designer del secolo scorso

In vista della mostra dedicata al grande architetto, promossa da  Le Stanze del Vetro e prevista per il prossimo settembre nell’Isola di San Giorgio, lIstituto di Storia dell’Arte, attraverso il proprio Centro Studi del Vetro, curerà un convegno internazionale di studi su Tomaso Buzzi, in occasione del quale la figura dell’artista che operò per Venini  nei primi anni trenta sarà indagata nei suoi vari aspetti e inserita nel suo contesto storico. Il convegno anticiperà l’appuntamento espositivo autunnale de Le Stanze del Vetro: Tomaso Buzzi alla Venini a cura di Marino Barovier (14 settembre 2014 – 11 gennaio 2015) della quale costituisce un’integrazione scientifica. La mostra riguarderà i lavori di Buzzi per la vetreria muranese con la quale collaborò tra il 1932 e il 1933.

L’incontro richiamerà a San Giorgio Maggiore studiosi ed esperti per approfondire la complessa e articolata personalità di Buzzi, a cui sarà dedicata anche la mostra autunnale de Le Stanze del Vetro, Tomaso Buzzi alla Venini.

Insieme a Gio Ponti, di cui fu amico e collaboratore, Tomaso Buzzi, è stato uno dei più importanti creatori del gusto italiano degli anni ’30 e ‘40 del secolo scorso, dando inizio a un vero e proprio standard imitato da molti negli anni seguenti. Architetto, designer, arredatore d’interni, oltre che collaboratore della rivista Domus, lavorò per le figure più importanti della grande aristocrazia del nostro Paese: Volpi, Cini, Visconti, solo per citarne alcuni. Suoi sono ad esempio gli interventi a Villa Necchi Campiglio a Milano, recentemente restaurata dal FAI, alla palladiana Villa Maser a Treviso, a Venezia a Palazzo Papadopoli, Palazzo Labia e Palazzo Cini a San Vio, dove eseguì due piccoli ma significativi interventi tra il ‘56 e il ‘58: la creazione della graziosa stanza ovale in stile rococò e l’aggiunta della scala a chiocciola.

La sessione mattutina del convegno, presieduta da Valerio Terraroli (Università di Verona), inizierà con le relazioni di: Marco Solari, nipote dell’artista, il quale traccerà il percorso onirico fatto di musica e colori che portò Tomaso Buzzi ad acquistare nel 1956 e poi modificare, come una sorta di ‘città ideale’, “la Scarzuola”, un convento con annessa chiesa del Duecento a Montegabbione (Terni); Lucia Borromeo (FAI – Fondo Ambiente Italiano) che spiegherà gli interventi di Buzzi a Villa Necchi Campiglio a Milano, avvenuti nel 1938, tre anni dopo la progettazione della villa a firma di Piero Portaluppi, mentre Roberto Dulio e Cecilia Rostagni (Politecnico di Milano) ricorderanno il gusto di Buzzi e Ponti nella celebre rivista Domus. Elena Pontiggia (Accademia di Brera, Milano) approfondirà poi la Milano delle grandi mostre degli anni Trenta alle quali Buzzi fu presente; Alberto Anselmi (IUAV, Venezia) focalizzerà la sua indagine sulla città di Roma ed Elena Portinari (Ca’ Foscari, Venezia), concludendo la mattinata, porrà l’attenzione su Buzzi e Venezia.

Il pomeriggio, presieduto da Lucia Borromeo, si aprirà con un altro intervento a due voci: Irene de Guttry e Maria Paola Maino (Archivi Arte Applicate, Roma) indagheranno l’attività di arredatore e il mondo della ceramica di Tomaso Buzzi. Giovanna D’Amia (Politecnico di Milano) ragionerà sulla Valtellina di Buzzi (nato a Sondrio il 30 settembre 1900). Paola Tognon (IULM, Milano) si soffermerà sull’Ideario di Buzzi, tra vetro e pietra, ceramica e legno, antico e moderno; Alberto Giorgio Cassani (Accademia di Belle Arti, Venezia), autore della fortunata monografia su Buzzi, approfondirà la vocazione teatrale dell’architetto. Chiuderà la giornata di studi l’intervento di Valerio Terraroli relativo al delicato rapporto tra Buzzi e Ponti che, in un primo momento amichevole e proficuo, giungerà, in seguito, a una rottura insanabile.


PROGRAMMA

Ore 9.30 Apertura del convegno

Saluto di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini

Intervento di Marino Barovier, curatore della mostra Tomaso Buzzi alla Venini (Le Stanze del Vetro, 14 settembre 2014 – 11 gennaio 2015)

Presiede Valerio Terraroli

Marco Solari, Musica e colori pietrificati

Lucia Borromeo, Dalla serliana alla console: l’intervento di Tomaso Buzzi a Villa Necchi Campiglio. Milano 1938-1957

Roberto Dulio – Cecilia Rostagni, La “Domus” di Buzzi e Ponti

Elena Pontiggia, Buzzi e le grandi mostre milanesi degli anni Trenta

Alberto Anselmi, Tomaso Buzzi e Venini: clienti e committenti

Stefania Portinari, Tomaso Buzzi, osservatore e allestitore delle arti decorative tra Milano e Venezia 

ore 15.00

Presiede Lucia Borromeo

Irene De Guttry – Maria Paola Maino, Il talento poliedrico di Tomaso Buzzi

Giovanna D’Amia, Tomaso Buzzi e la Valtellina: l’architettura vernacolare e la tradizione artigiana

Paola Tognon, L’ideario di Tomaso Buzzi

Alberto Giorgio Cassani, « E farmi tutto un occhio solo ». La vocazione teatrale di Tomaso Buzzi

Valerio Terraroli, Tomaso Buzzi con e versus Gio Ponti: due geniali inventori del gusto italiano moderno

 


Biografia

Nato a Sondrio il 30 settembre 1900, si laureò in architettura al Politecnico di Milano nel 1923. Dopo una prima e fondamentale fase, legata alla collaborazione con Gio Ponti per l’architettura d’interni caratterizzata da arredamenti lontani sia dal gusto déco sia dal peso novecentesco, nel 1927 con Lancia, Marelli, Venini, Chiesa e lo stesso Ponti fondò l’associazione “Labirinto”. Nel 1928, oltre a un viaggio significativo compiuto a San Paolo del Brasile, iniziò a scrivere per “Domus”, mentre tra il 1932 e il 1934 collaborò attivamente con la vetreria Venini. Animato dal motto “l’architetto è soprattutto un direttore d’orchestra”, a partire dal 1934 intraprese il ripristino e il restauro di palazzi di assoluto rilievo: dalla palladiana Villa Maser, a palazzo Papadopoli a Venezia, sino a giungere alla realizzazione in toto di villa Necchi a Nervi tra il 1953 e il 1956. Frequentò il contesto della borghesia capitolina, avendo lo studio sia a Milano sia a Roma e, in particolare, Benedetto Croce. Tra i numerosi progetti vanno segnalati Palazzo Marcoli a Roma, la villa Pacelli a Forte dei Marmi, la villa Rossi di Montelera a St. Moritz, la villa Nasi Agnelli a Cap-Ferrat, la villa Putti a Bologna e il Teatro della Cometa a Roma. A lui si deve anche la ristrutturazione dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo e a Bangkok. A partire dal 1956 su segnalazione del marchese Paolo Misciatelli, fece acquisto a Montegabbione, presso Terni, di un convento con annessa chiesa del Duecento fondato da San Francesco, detta “La Scarzuola” che diverrà, nel corso degli anni, un laboratorio continuo al fine di creare una propria città ideale. Il 16 febbraio 1981, Tomaso Buzzi muore a Rapallo. 

La sua capacità di muoversi tra le varie forme artistiche e apportarne un nuovo contributo, ne hanno fatto un protagonista assoluto del gusto italiano moderno, ancor oggi, fonte di classica ispirazione.

 

 

Voce e Suono della preghiera 4. Il canto liturgico copto

martedì 3 dicembre, 2013 
ore 9.15 GIORNATA DI STUDI 
 
ore 18.30 CONCERTO 
Basilica di San Giorgio Maggiore
Coro “Cantor Mikhael Girgis El-Batanouny”
(Institute of the Coptic Studies, Cairo)

Ingresso libero


Come nelle prime tre edizioni (2010: Il canto liturgico armeno; 2011: Il canto bizantino in Italia fra tradizione scritta e orale; 2012: Il canto liturgico melchita), anche quest’anno il Seminario del ciclo Voce e suono  della preghiera, organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, sarà dedicato a una tradizione musicale ecclesiastica dell’Oriente cristiano: il canto liturgico della chiesa copta. L’evento è in collaborazione con Fondazione Ugo e Olga Levi Onlus, l’Abbazia di San Giorgio Maggiore Benedicti Claustra Onlus e la Regione del Veneto.


 

1-2 dicembre 2013
Venezia, Fondazione Ugo e Olga Levi, Palazzo Giustinian Lolin

Convegno di studio

PER ROBERTO LEYDI
Canti liturgici di tradizione orale: le ricerche dell’ultimo decennio


Il termine “copto” (dal greco [Ai]gyptos) indica i cristiani d’Egitto, riuniti sotto il Patriarcato di Alessandria. Le liturgie copte si svolgono in tre lingue: il copto (antica lingua egiziana, scritta in caratteri assai simili a quelli greci, con l’aggiunta di alcuni grafemi supplementari), l’arabo e il greco-bizantino. Le origini di questa tradizione spirituale, liturgica e musicale possono essere fatte risalire ai primi secoli del cristianesimo (dal II al IV secolo). La musica copta si formò sotto l’infl uenza di diverse tradizioni: l’egiziano-faraonica e l’egiziano-demotica, l’ebraica, la greco-ellenistica, la cristiano-siriaca, la bizantina.

La musica copta viene ancora oggi trasmessa oralmente, è monodica modale, e prevede l’uso di strumenti quali il triangolo e i cimbali. Come scrive Egon Wellesz, «la musica liturgica copta di oggi è notevole per la bellezza e la ricchezza delle melodie, e possiamo affermare che essa ha raggiunto un alto grado di perfezione, soprattutto se si considera che, nonostante le persecuzioni che i copti hanno subito nel corso di più di mille anni, la loro musica ha risentito assai poco degli influssi arabi. Si può dunque concludere che essa conserva ancora oggi i segni di una grande civiltà del passato».

Al seminario parteciperanno studiosi e specialisti egiziani ed europei. Come negli anni precedenti, l’incontro si conclude con un concerto.


Program

9.15-9.30

 Giovanni Giuriati (Director of the Intercultural Institute of Compared Musical Studies of the “Cini Foundation” of Venice)

Greetings

9.30- 9.45

Girolamo Garofalo (Scientific and artistic responsible of the Study-Day)

Presentation of the Study-Day

9.45-10.15

Morcos Ghattas (Department of Coptic Music and Hymns – Institute of Coptic Studies, Cairo, Egypt)

An introductory overview: the Coptic Orthodox Church

10.15-11am

Michael Ghattas (Department of Coptic Music and Hymns – Institute of Coptic Studies, Cairo, Egypt)

Keynote: Coptic Music and Hymnography

11.30-12am

Ulrike-Rebekka Nieten (Vertreterin des Lehrstuhls Semitistik – Seminar für Semitistik und Arabistik, Berlin, Germany)

Coptic Church Music in Context: Interrelationships between the Syro-palestinian Realm and the Orbis Aethiopicus

12-12.30 Discussion

14-14.30

Séverine Gabry Thienpont (Centre de Recherche en Ethnomusicologie, Université Nanterre-Paris 10, France)

Music and identity: issues of the Coptic music transmission

14.30-15.00

Raimund Vogels (Studienzentrum Weltmusik – Hochschule für Musik un Theater, Hannover, Germany)

Sound archives between canon and preservation: the case of the Coptic Orthodox Patriarchate

15.30-16.00

Magdalena Kuhn (University of Leiden, The Netherlands)

 

Constructions and notation of Coptic melodies

16-16.30

Maria Rizzuto (University of Rome “La Sapienza”, Italy)

An audiovisual reportage of the Coptic Orthodox Holy Week in St. George Church in Rome

16.30-17

Discussion

 17-17.45

Questions and answers session with Dr. Michael Ghattas and the singers of his choir, and musical demonstrations

 18.30-19.45

EVENING CONCERT

Choir of “Cantor Mikhael Girgis El-Batanouny” for Coptic Music and Hymns

of the Institute of Coptic Studies of Cairo (Egypt), Director: Michael Ghattas

Spettacolo musicale di marionette per adulti L’après midi d’un Poète – L’amico delle crisalidi

Spettacolo musicale di marionette per adulti 

L’après midi d’un Poète “L’amico delle crisalidi”
(approccio in 10 quadri all’ambiente e agli amori di Guido Gozzano)

Riprende lo spettacolo durante il Carnevale nei giorni:

27, 28 febbraio e 3, 4 marzo

prenota 

Segreteria
tel.+39 041 2710234
fax +39 041 2710215
e-mail teatromelodramma@cini.it


Il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo promuove il nuovo spettacolo del Gran Teatrino “La fede delle femmine”, inserito nella serie L’après midi d’un Poète, e dedicato quest’anno a Guido Gozzano. “L’amico delle crisalidi” è costituito da un duplice approccio, filmico e teatrale in dieci quadri, all’ambiente e ai brevi amori del Poeta. Dal rapporto sadomaso con la poetessa Amalia Guglielminetti si passa alla passione entomologica per le crisalidi e i piccoli insetti della villa il ‘Meleto’ rifugio di riposo e di pace, durante la inesorabile e lenta malattia e l’illusione di salvezza attraverso il lungo viaggio in India.

 

PEDAGOGIA DELLA SCENA IV

Un progetto per la formazione dei pedagoghi teatrali Pedagogia della scena, anno IV 

(24 settembre – 22 ottobre 2013) 

SESSIONE CONCLUSIVA DEL CORSO QUADRIENNALE DI FORMAZIONE DEI FORMATORI TEATRALI Ideato da Maurizio Schmidt e diretto da Anatolij Vasiliev


Martedì 22 ottobre 2013, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

15:30 – Sala Piccolo Teatro inizio conferenza stampa 

16:30 – intervallo di 30 minuti
17:00 – Sala Piccolo Teatro – inizio dimostrazione del lavoro

incontro pubblico di Presentazione del lavoro svolto a conclusione di Pedagogia della Scena IV

Saranno presenti

Anatolij Vasiliev, maestro di teatro

Maria Ida Biggi, Direttore Centro Studi Teatro, Fondazione Giorgio Cini

Fabio Achilli, Direttore Fondazione di Venezia

Renato Gatto, Direttore Didattico Accademia Teatrale Veneta

Gli Allievi Pedagoghi

A seguire e durante la giornata

Sarà possibile assistere ad un apposito programma ideato dal Maestro Anatolij Vasiliev sulle applicazioni del metodo studiato dagli  allievi di Pedagogia della Scena  – Venezia in questi quattro anni. Il programma è rivolto a studiosi, giornalisti e artisti interessati.

Per confermare la partecipazione è necessario prenotare il proprio posto, entro il 18 ottobre 2013, scrivendo a: info@accademiateatraleveneta.it.

Pedagogia della Scena, vincitore del Premio UBU nel 2012, è per la prima volta coprodotto da Fondazione di VeneziaFondazione Giorgio Cini e Accademia Teatrale Veneta.

 

Rolex Mentors and Protégé Arts Initiative

Nell’immagine Dina El Wedidi con il suo mentor Gilberto Gil


19 – 20 ottobre 2013
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Musica / Architettura / Danza / Arti Figurative / Film / Letteratura / Teatro

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Scarica il programma completo.

Ingressi limitati fino ad esaurimento posti.

Sono disponibili ingressi per la seconda sessione del sabato e per l’intera giornata della domenica.

Per partecipare inviare una e-mail a rsvp@cini.it entro il 16 ottobre con indicati la data prescelta (19 o 20 ottobre) e i nomi dei partecipanti (massimo 2 partecipanti per sessione per e-mail).
Vi risponderemo con un invito da stampare e presentare all’ingresso.

 


Venezia, città da secoli votata alla promozione e cultura delle arti, è stata scelta da Rolex Mentors and Protégés Arts Initiative come sede  di un evento internazionale che riunirà artisti provenienti da diverse discipline, generazioni e nazionalità.

Lanciata oltre un decennio fa da Rolex, società svizzera leader nella produzione di orologi, allo scopo di mantenere viva la tradizionale relazione che si instaura fra maestro e apprendista e per assicurare il passaggio del patrimonio artistico mondiale da una generazione all’altra, Rolex Mentors and Protégés Arts Initiative ha selezionato Venezia come sede dell’evento celebrativo dell’edizione 2012-2013.

Alla base della scelta di Venezia si ritrova il duraturo legame esistente tra la città e l’istituzione della formazione professionale. Legame che continua ancora oggi con la trasmissione delle competenze artistiche dal maestro all’apprendista, dal padre al figlio.
Sabato 19 e domenica 20 ottobre, come parte conclusiva del lungo viaggio creativo dei sette mentori e sette protetti dell’edizione 2012-2013, la Fondazione Giorgio Cini accoglierà il lavoro di questi ultimi in occasione del Rolex Arts Weekend.

Rolex Arts Initiative coinvolge esponenti di spicco del mondo dell’arte in sette differenti discipline – architettura, danza, cinema, letteratura, musica, teatro e arti visive – e a ciascuno di essi ‘affida’ giovani talenti emergenti, spesso provenienti da differenti continenti e culture. A queste coppie di artisti viene offerta l’opportunità di collaborare liberamente durante un anno di conversazione e interazione creativa.

«Quest’anno il Rolex Arts Weekend regalerà un’esperienza memorabile per gli artisti e per un selezionato pubblico italiano e straniero. Siamo entusiasti che si tenga nel magnifico contesto della Fondazione Giorgio Cini, che abbiamo ’orgoglio di sostenere in qualità di Amici di San Giorgio, che rappresenta al massimo livello la cultura e la sua conservazione e dove i nostri ospiti potranno facilmente partecipare ai diversi eventi in un’unica ed eccezionale sede». Rebecca Irvin, responsabile dei progetti filantropici di Rolex.

L’Arts Weekend porterà l’impeccabile testimonianza del successo delle collaborazioni di mentori e protetti. I giovani protetti, spesso in collaborazione con i loro mentori, mostreranno o eseguiranno  dal vivo i propri progetti, presentando in anteprima le loro ultime creazioni e anticipando al pubblico la loro futura collocazione come nuove stelle nel firmamento dell’arte mondiale.

I differenti spazi della Fondazione Giorgio Cini saranno utilizzati per valorizzare al meglio le singole performance; la Biblioteca del Longhena, per esempio, è il luogo ideale per il dialogo fra Naomi Alderaman, protetta per la letteratura, e la sua mentore, la scrittrice canadese Margaret Atwood.
Il Cenacolo Palladiano ospiterà invece la performance solista del protetto della danza, Eduardo Fukushima, alla presenza del suo mentore, il coreografo taiwanese Lin Hwa-min.
La Sala degli Arazzi sarà scossa dalle vibrazioni musicali di Dina El Wedidi e del suo mentore, la superstar brasiliana Gilberto Gil.

Il visual artist Mateo Lòpez, proietterà la sua installazione, guidato dal suo mentore William Kentridge, nella Sala e sul Labirinto Borges. La proiezione sarà visibile anche dal Campanile dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore, grazie alla collaborazione con la Comunità Benedettina di San Giorgio Maggiore. 

Entrambe le giornate dell’Arts Weekend si apriranno con una conversazione di dodici minuti fra un protégé e un mentore di una differente disciplina. Questo permetterà ai giovani artisti di esprimere le proprie convinzioni sull’arte e al pubblico di conoscerli anche come individui.


 

Not Vital: Nomadic Encounters

NOT VITAL: NOMADIC ENCOUNTERS

13 settembre 2013, alle ore 17:00

Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Per celebrare la chiusura della sua installazione 700 Snowballs (2001) organizzata da Le Stanze del Vetro e allestita nell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia in concomitanza con la cinquantacinquesima edizione della Biennale Arte, l’artista svizzero Not Vital incontra il pubblico de Le Stanze del Vetro per discutere le sue esperienze con gli artigiani di tutto il mondo con il quale l’artista ha collaborato nell’arco della sua carriera e insieme ai quali ha realizzato la maggior parte delle sue opere.

Not Vital coltiva infatti un costante interesse nelle tradizioni artigianali dei molti paesi che ha visitato in occasione dei suoi frequenti viaggi: dagli artigiani Tuareg del Niger specializzati nella lavorazione dell’argento, agli artigiani del marmo di Lucca e naturalmente ai maestri vetrai di Murano, dove le 700 Sbowballs (700 palle di neve in vetro) sono state realizzate.

La conferenza è in Italiano.

Ingresso su invito fino a esaurimento posti. 
L’invito si può ritirare ritirare presso la portineria della Fondazione Giorgio Cini.

La scena di Mariano Fortuny

Convegno Internazionale di studi
La scena di Mariano Fortuny

Nell’ambito del progetto “Atlante Fortuny” promosso dalla Università degli Studi di Padova con il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo della Fondazione Giorgio Cini, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e il Museo Fortuny – Fondazione Musei Civici Venezia, è previsto un convegno in cui discutere le tematiche teatrali che l’artista poliedrico Mariano Fortuny ha attraversato nella sua lunga carriera.

Tra i temi, le relazioni con i maestri indiscussi della messa in scena del primo Novecento, quali Adolphe Appia o Max Reinhardt, i contatti con il mondo della danza da Isadora Duncan, Ruth Saint Denis a Loie Fuller e le realizzazioni e sperimentazioni scenotecniche e illuminotecniche.

Tra i relatori: Cristina Grazioli, Elena Randi, Paola Degli Esposti, Giuseppina Dal Canton, Marco Rispoli e Marzia Maino dell’Università di Padova; Daniela Ferretti e Claudio Franzini del Museo Fortuny; Francesco Cotticelli dell’Università di Napoli; Mathias Spohr dell’Universität Bayreuth; Maria Del Mar Nicolàs Martìnez dell’Universidad de Almerìa; Marco Consolini dell’Université Paris 3 – Sorbonne Nouvelle; Giovanni Isgrò dell’Università di Palermo; Marielle Silhouette dell’Universitè Paris 10; Silvio Fuso di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna; Adriana Guarnieri e Maria Ida Biggi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore del Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo.

Scarica il programma completo in PDF

La musica per l’insegnamento della lingua straniera (L2)

Laboratorio di aggiornamento didattico per insegnanti.
La musica per l’insegnamento della lingua straniera L2)

La musica può favorire, trasversalmente, anche l’apprendimento di una seconda lingua? L’osservazione delle pratiche didattiche sperimentate in questi ultimi decenni dai docenti della scuola italiana che lavorano quotidianamente con classi multietniche ha dimostrato come, in effetti, la musica possa facilitare gli allievi immigrati ad apprendere la lingua italiana ma anche quelli italiani ad imparare una lingua straniera, curando gli aspetti musicali interni ad essa, quali: suono dei fonemi, intonazione, ritmo, velocità delle parole, pause. Allo stesso tempo, la musica può favorire l’incontro, lo scambio e la trasformazione delle diverse identità degli studenti.

Il seminario organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in forma di laboratorio tenuto da Serena Facci e Gabriella Santini, rivolto ai docenti di scuola primaria, secondaria di primo grado e agli insegnanti di italiano per stranieri, guiderà i partecipanti nella simulazione di pratiche didattiche basate sull’uso di un repertorio di canti italiani e stranieri da insegnare agli studenti, utilizzando una metodologia che curi la musicalità delle parole e coinvolga anche il linguaggio del corpo.

MODULO DI  ISCRIZIONE


Programma

23-24 ottobre 2013, 16.30-19

Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio, Venezia

 Iscrizione obbligatoria gratuita

Il laboratorio, a cura dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, propone l’uso didattico di canti italiani e stranieri per facilitare l’apprendimento di una lingua seconda (l’Italiano per alunni gli stranieri e le lingue straniere per gli alunni italiani). A gestirlo saranno Serena Facci e Gabriella Santini, che hanno avuto l’opportunità di sperimentare nelle classi della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della secondaria di primo grado e in quelle dei C.T.P (Centri Territoriali di Educazione Permanente) come la musica possa facilitare l’apprendimento di una lingua seconda curando gli aspetti musicali interni ad essa, che sono legati alla sua struttura prosodica (ad esempio al suono dei fonemi, all’intonazione, al ritmo, alla velocità delle parole e alle pause, ai silenzi tra esse) e, allo stesso tempo, favorire l’incontro, lo scambio e la trasformazione delle diverse identità – anche musicali – degli studenti immigrati e non.

In particolare, il laboratorio di aggiornamento didattico sarà articolato in due parti:

  • nella prima parte, gli insegnanti che parteciperanno sperimenteranno alcune metodologie di pratica vocale finalizzate all’insegnamento di una lingua seconda,  lavorando con canti di tradizione orale legati ai momenti e  alle attività significative della vita di ogni essere umano, perché connessi ad occasioni e funzioni sociali diffuse a tutte le latitudini. Dunque, si lavorerà con canti italiani e stranieri caratterizzati da tratti ritmici e sonori ben definiti, scelti all’interno dei repertori infantili, di lavoro, di danza, delle forme di preghiera intonata e delle narrazioni in musica, anche per facilitare un confronto interculturale tra gli studenti italiani e immigrati, sollecitando in ciascuno la memoria dei propri vissuti musicali, lo scambio e la loro reciproca trasformazione;
  • nella seconda parte, l’attività del laboratorio didattico sarà dedicata più specificamente al repertorio delle canzoni italiane per l’insegnamento dell’Italiano agli alunni stranieri e di quelle straniere per l’insegnamento delle lingue straniere agli alunni italiani. I docenti partecipanti al laboratorio potranno sperimentare che il genere della canzone è caratterizzato da aspetti ritmico-sonori particolarmente adatti a veicolare contenuti; inoltre, verificheranno che “la musica e il testo delle canzoni rispondono alle esigenze di ‘un’introduzione’ emotiva alle più importanti unità semantiche, fonetiche e grammaticali”[1] facilitando l’apprendimento di una seconda lingua oltre a svolgere la preziosa funzione di formulario mnemonico.

L’attività del laboratorio, inoltre, prevede l’ascolto e l’ausilio di numerose registrazioni (alcune d’archivio e altre raccolte sul campo). Agli insegnanti partecipanti verranno forniti supporti didattici sotto forma di testi scritti ed esempi sonori.

Come nell’anno precedente, il laboratorio prevede la possibilità di svolgere il lavoro nelle classi durante l’anno scolastico tenendosi in contatto con le docenti e poi, nella primavera 2014, l’organizzazione di un momento pubblico di presentazione del lavoro svolto in classe.

 

Per iscrizioni e informazioni:
musica.comparata@cini.it
tel. 041 2710357

 


[1] Renzo Titone, “Prefazione” in  Losanov G, Gateva E., op. cit., 1983, [ed. or. 1978]  p 3.

Con la mente e con le mani. Improvisation from ‘cantare super librum’ to partimenti

Partimento di Leonardo Leo. © Napoli, Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella.


Con la mente e con le mani. Improvisation from ‘cantare super librum’ to partimenti rappresenta il secondo appuntamento di un ciclo sull’improvvisazione musicale nei diversi periodi storici. Questa manifestazione,  organizzata dall’Istituto per la Musica e dedicata alle pratiche improvvisative del Rinascimento e del Barocco, prosegue la riflessione iniziata nel novembre 2012 con il convegno Improvised Music in Europe: 1966-1976.

Dal 9 all’11 novembre 2013, con il coordinamento di Massimiliano Guido e Peter Schubert (McGill University, Montréal), avranno luogo una serie di eventi incentrati sull’uso dell’improvvisazione nell’insegnamento della teoria musicale oggi. Thomas Christensen terrà la lectio inauguralis, che sarà seguita da sessioni di studio sulla memoria, sulle pratiche improvvisative e sulla pedagogia. Interverranno Edoardo Bellotti, Bor Zuljan , Michael Callahan, Philippe Canguilhem, Giuseppe Fiorentino, Massimiliano Guido, Jean-Yves Haymoz, Stefano Lorenzetti, William Porter, Giorgio Sanguinetti e Peter Schubert. Durante il convegno la Fondazione Accademia Internazionale di Smarano, che è tra gli enti collaboratori, presenterà la propria attività didattica e di ricerca nel campo della musica per tastiera dell’epoca rinascimentale e barocca.

 


Scarica il programma


Programma 

Saturday 9 November 2013

1 p.m.

Registration

2 – 2.45 p.m.

Opening Address

Massimiliano Guido & Peter Schubert (McGill University, Montréal)

Gianmario Borio (Istituto per la Musica, Fondazione Giorgio Cini, Venezia)

2.45 – 3.45 p.m.

Keynote Lecture: Theory in the Midst of Notes

Thomas Christensen (University of Chicago)

            Keeping Score while Improvising

4 – 6 p.m.

First Session: The Art of Memory

Chair: Gianmario Borio

Stefano Lorenzetti (Conservatorio di Musica di Vicenza)

            Musical Inventio, Loci Communes, and the Art of Memory

Discussant: Roberto Perata (Università Statale di Milano)

Massimiliano Guido (McGill University)

            Climbing the Stairs of the Memory Palace: Gestures at the Keyboard for a Flexible Mind

Discussant: Arnaldo Morelli (Università de L’Aquila)

6.30 p.m.

Lecture-Recital

Bor Zuljan (Haute École de Musique de Genève)

            ‘Ricercar una Fantasia’: The Techniques for Improvising a Fantasia on Lute in the Sixteenth Century

Sunday 10 November 2013

9.30 – 10 a.m.

Poster Session: Ongoing Researches in Historical Improvisation

Niels Berentsen (Royal Conservatoire of The Hague)

Strategies for Improvisation in Early Fifteenth and Late Fourteenth Century Music

Jacques Meegens (Centre Études Supérieures Musique Danse, Poitou-Charentes)

Improvising a Fifteenth-Century Keyboard Prelud

 Peter van Tour (Uppsala University)

Modulatory Segments in Partimenti by Nicola Sala and Fedele Fenaroli

10 a.m. – 1.15 p.m.

Second Session: Instrumental Counterpoint and Improvisation

Chair: Massimiliano Guido

Edoardo Bellotti (Eastman School of Music, Rochester University)

            Composing at the Keyboard: Banchieri and Spiridion, Two Complimentary Methods

Discussant: Felix Marangoni (Università Ca’ Foscari, Venezia)

William Porter (Eastman School of Music, Rochester University)

            Improvising a North German Preambulum

Discussant: Jacques Meegens (Centre Études Supérieures Musique Danse, Poitou-Charentes)

Giorgio Sanguinetti (Università di Roma Due ‘Tor Vergata’)

            Cheating the Work-of-Art Paradigm: Partimento Implication for Classical Performers

Discussant: Marco Pollaci (Nottingham University)

3 – 5 p.m.

Third Session: Vocal Counterpoint and Improvisation

Chair: Peter Schubert

Philippe Canguilhelm (University of Toulouse)

            Towards a Stylistic History of ‘Cantare super Librum’

Discussant: Peter van Tour (Uppsala University)

Giuseppe Fiorentino (University of Cantabria)

            Singing ‘by Reason’ and Singing ‘by Use’: Extempore Polyphonies in Renaissance Spain

            Discussant: Niels Berentsen (Royal Conservatoire of The Hague)

6 p.m.

Musical Demonstrations: Keyboard & Vocal Improvised Music

 Instruments: Edoardo Bellotti & William Porter, harpsichords

Presentation of the Fondazione Accademia Internazionale di Smarano: Giacomo Corrà

 Voices: Benjamin Duinker, Edmund Milly, Ellen Wieser, and Meagan Zantingh, singers from VivaVoce – Peter Schubert, conductor

 

Monday 11 November 2013

9 – 11 a.m.

Fourth Session: Pedagogy

Chair: Thomas Christensen

Jean-Yves Haymoz (Haute École de Musique de Genève)

Cantare super Librum: Strategies and Techniques.

Lecture and Workshop with Professional Singers

Peter Schubert (McGill University, Montréal)

            Teaching Theory through Vocal Improvisation

Michael Callahan (Michigan State University)

            Play It: Some Challenges of, and Solutions to, Teaching and Learning Undergarduate Music Theory at the Keyboard

12 – 12.30 p.m.

Panel Discussion: Improvisation as a Teaching and Analytical Tool

 

Polifonie ‘in viva voce’17 Polifonie Dong (Cina Meridionale)

15 ottobre 2013
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

16.00: seminario di analisi e approfondimento, con la partecipazione di Joanna Lee (Hong Kong University), specialista della musica dong, impegnata nel processo di riconoscimento Unesco di questa pratica polifonica, e nell’allestimento di uno specifico museo nella città di Guizhou;

18.30: concerto del Gruppo polifonico tradizionale del villaggio di Dimen (Liping, Guizhou, Cina).

Il programma Polifonie “in viva voce” promosso dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con l’Istituto Confucio di Venezia, il  Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Università Ca’ Foscari Venezia, Dimen Dong Culture Eco-Museum, e con  il contributo della Regione Venetodedica il suo sua diciassettesimo appuntamento alle Polifonie Dong (Cina Meridionale), invitando il gruppo Dong Folk Chorus del Dimen Dong Culture Eco-Museum formato da cantanti provenienti da diversi villaggi della provincia cinese di Guizhou. Come consuetudine il confronto con la polifonia Dong sarà disposto in due fasi distinte: un seminario pomeridiano di analisi e approfondimento, con la partecipazione di Joanna Lee (Hong Kong University), specialista della musica Dong, impegnata nel processo di riconoscimento Unesco di questa pratica polifonica e nella fondazione del Dimen Dong Culture Eco-Museum e a seguire il concerto del gruppo Dong Folk Chorus. Le pratiche vocali Dong sono rappresentate soprattutto dalla combinazione di grande gruppo denominata “da ge”, che si potrebbe tradurre con l’espressione “grande canzone”, oppure “grande coro”, proprio in riferimento al numero dei vocalisti che possono, spontaneamente o in maniera più organizzata, partecipare direttamente all’esecuzione.