Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 48 di 56 - Fondazione Giorgio Cini

Gabrighisola. Il teatro di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio

Gabrighisola, nuovo allestimento della Stanza di Eleonora Duse dedicato al teatro di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio.

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Gabriele D’Annunzio e nel contesto delle celebrazioni promosse dal Vittoriale degli Italiani, il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo allestisce una nuova mostra dedicata al teatro di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio nello spazio, inaugurato nel 2011, della stanza Duse, nata con l’intento di rendere l’Archivio dell’attrice un “luogo” aperto al pubblico da scoprire e visitare.

Il titolo della mostra, Gabrighisola, rimanda alla firma con cui Gabriele sottolineava la loro unione. “Ghisola” dal nome Dantesco Ghisolabella, è uno dei soprannomi che lui le aveva dato.

Attraverso i molti documenti e le fotografie conservate nel Fondo Duse sarà possibile ripercorrere il legame professionale tra l’attrice e il poeta, che lavorarono l’una al fianco dell’altro per la messa in scena di alcuni celebri drammi dannunziani: Il sogno di un mattino di primavera, La Gioconda, La Gloria, Francesca da Rimini e La città morta.

La Stanza di Eleonora Duse è un Archivio aperto e presenta una parte dei documenti originali come: autografi (tra cui lettere, copioni, documenti e registri di compagnia), fotografie d’epoca, oggetti personali, ma anche abiti e una parte del suo mobilio.

La Stanza è visitabile su prenotazione
041.2710236
teatromelodramma@cini.it

 

logo Vittoriale     D'Annunzio 150

 

Il pane e il companatico

Nell’immagine: Annibale Carracci , Il mangiatore di fagioli, Roma Galleria Colonna


Come da tradizione il seminario di quest’anno sarà articolato in cinque sedute, distribuite in tre giorni, destinando poi la mattinata dell’8 maggio a un incontro a più voci su Vittore Branca, volutamente incluso nel programma perché l’iniziativa stessa di questi seminari è stata, a suo tempo e lungo il tempo, sempre  sostenuta da lui. L’argomento Il pane e il companatico viene affrontato in più direzioni:
dall’avvento del mais, a tacitare, colla polenta, la fame contadina nel 6-700, specie nelle campagne venete, all’alimentazione nella navi e nelle galee, dal pane nelle festività ebraiche allo stoccaggio di grani e farine. E, nell’attenzione alle implicanze ulteriori e alle valenze metaforiche, s’affacciano pure le api e il miele.


Programma

Lunedì 6 maggio
ore 15.00 G. Benzoni, Un cenno d’avviamento
ore 15.15 Tavola rotonda su L’area altoadriatica coordinata da Giuseppe Trebbi (università di Trieste),
cui partecipano:
D. Degrassi, La salute vien mangiando. L’alimentazione nel Friuli del Medioevo
F. Cavalli, Il cibo e la pietra. Medicina e alimentazione nel libro di famiglia di Nicolò Deportis, nobile cividalese
M. Cecere, Sorgo e miglio nell’alto Medioevo friulano
C. Lorenzini, Dura polenta. Alimentazione dei boscaioli in Carnia fra Sei e Settecento

Martedì 7 maggio
ore 9.30 Tavola rotonda su La Lombardia coordinata da Giorgio Chittolini (università di Milano),
cui partecipano:
F. Del Tredici, Il pane dei poveri. Elemosine post mortem nella Lombardia visconteo-sforzesca
D. Bellettati, Per Misericordiam salvi sumus. La carità alimentare dei luoghi pii milanesi
R. P. Corritore, E pur si muove! Innovazioni e cambiamenti nella produzione, nella distribuzione
e nel consumo di pane e prodotti derivati dalla farina fra tardo Medioevo e Settecento
D. Gasparini, Il pane come polenta, la polenta come pane
ore 15.00 Tavola rotonda su La Toscana coordinata da Franco Angiolini (università di Pisa) e Marcello Verga (università di Firenze), cui partecipano:
I. Manfredini, La ‘gola punita’ nella pittura toscana tra Medioevo e Rinascimento
A. M. Pult, Pane bianco, pane nero, pane di veccia… Qualità e forme di pane nella Toscana moderna
A. Addobbati, G. Lo Castro, Il pane e il companatico dell’arcivescovo
A. Menzione, Mangiare di festa e di magro

Mercoledì 8 maggio

ore 10.00 Vittore Branca e il lavoro culturale
Saluti del Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini
G. Benzoni, Venezia da San Giorgio
A. Bettinzoli, Branca e Poliziano
L. Leonardi, Le carte di Vittore Branca alla Fondazione Franceschini
G. Pizzamiglio, Branca, la Fondazione Giorgio Cini e l’italianistica nel mondo
G. Auzzas, Vittore Branca e ‘Studi sul Boccaccio’
G. A. Ferrari, L’edizione delle opere di Giovanni Boccaccio
ore 15.00 Tavola rotonda su Il Meridione coordinata da Aurelio Cernigliaro (università di Napoli
Federico II), cui partecipano:
B. Boccazzi Mazza, Le api e il miele M. C. Spadaro, ‘Osservanza salutare’ del voto quaresimale nella Regola dei Minimi di Paola
G. Stanco, ‘Le sagre del grano’ in Irpinia e Sannio
M. Pignata, Riti ‘gustosi’ in Terra di Lavoro
A. Cernigliaro, L’‘abbondanza’ dalla frugale quotidianità alla lettura in chiave politica

Giovedì 9 maggio

ore 9.30 Tavola rotonda su Il Veneto coordinata da Giuseppe Gullino (università di Padova), cui partecipano:
A. Caracciolo Aricò, E in campagna l’erba: tra Sanudo e Ruzzante
D. Perocco, Mangiare in viaggio
C. Boccato, Il pane nelle festività ebraiche
G. Vertecchi, Grani e farine a Venezia nel Settecento: lo stoccaggio

 

Bîrûn. Seminari di musica ottomana Compositori armeni nella tradizione ottomana

Dal 15 al 20 aprile 2013 si terranno per il secondo anno consecutivo i Seminari di alta formazione in musica classica ottomana, rivolti a musicisti e musicologi che intendano perfezionare le loro conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni musicali.

Docente, responsabile artistico e culturale di questi seminari, è il Maestro Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, assistito dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.

Nell’ambito di questo progetto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha indetto un bando per sei borse di studio rivolto a musicisti specializzati in musica classica ottomana.
Lo scopo del bando è quello di formare un Ensemble musicale che si concentrerà su alcuni specifici aspetti della musica classica ottomana (repertori, compositori, manoscritti) selezionati dal Maestro Kudsi Erguner e da Giovanni De Zorzi.
Il tema di quest’anno prevede lo studio delle opere dei compositori armeni della musica classica ottomana tra i quali i brani dei compositori: Çelebi Ermeni Murad (XVI), Baba Hamparsum Limonciyan (1768-1839), Oskiyan Vaskiyan (1780-1870), Nikog˘os Aga Melkoyan (1830-1890), Sebuh Aga Simonyan (1824-1894), Tatyos Ekserciyan (1858-1913), Bîmen Sen Der Gazaryan (1873-1943), Levon Hanciyan (1857-1947),
Hirant Kenklioglu (Emre, 1901-1978).

Il seminario si concluderà il 20 aprile alle ore 18 con un concerto dell’ Ensemble Bîrûn, diretto da Kudsi Erguner.

Libri a San Giorgio

La rassegna Libri a San Giorgio prenderà avvio il 12 aprile ore 17 con la presentazione del volume Giambattista Crosato. Pittore del Rococò europeo.

Crosato (1697-1758) fu attivo tra Venezia e il Piemonte come pittore, frescante e scenografo, dando prova, nell’ambito del rococò europeo, di uno stile personalissimo, alternativo rispetto agli esempi di Giambattista Tiepolo. Accompagna questa monografi a a lui dedicata il catalogo dei suoi dipinti.

Presenta il volume Enrica Pagella
Direttrice di Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica

Partecipa
Giuseppe Pavanello 

ore 17
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore


Il 19 aprile sarà la volta dei primi volumi della collana «Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi» che, pubblicata da Ricordi editore, intende riproporre le partiture delle serenate e dei drammi per musica intonati dal Prete Rosso pervenutici in forma completa. I testi critici a corredo di ciascun volume comprendono un’ampia Introduzione e un Apparato Critico che registra tutte le varianti della tradizione. Sono già state edite la Serenata a 3, RV 690, a cura di Alessandro Borin, e quella de La fida ninfa, RV 714, a cura di Marco Bizzarini e Alessandro Borin.

Il 22 aprile verranno infine presentati gli ultimi numeri di «Studi Veneziani», la rivista curata dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano che, tripartita nelle sezioni di Studi, Note e Documenti, Recensioni, si è autorevolmente affermata per la pubblicazione di saggi dal forte nerbo interpretativo, di risultati d’approfondito scavo documentario e di vigile e avvertito controllo sul costante flusso bibliografico
direttamente o indirettamente concernente la storia della Serenissima.

Concerto dell’Ex Novo Ensemble

Concerto dell’Ex Novo Ensemble

Laboratorio Italia 1955-1966
Giovanni Morelli in Memoriam

Sabato 23 marzo 2013, ore 20
Isola di San Giorgio Maggiore

 In collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice

 Scarica le note al programma


Programma

Domenico Guaccero
…Un iter segnato (1960)
per doppio quintetto

Luigi Nono
Canti per 13 (1955)

Bruno Maderna
Serenata n. 2 (1957)
per undici strumenti

Giacomo Manzoni
Musica notturna (1966)
per cinque fiati, pianoforte e percussione

Franco Evangelisti
Suite da Die Schachtel (1962-1963)
per piccola orchestra e nastro magnetico

Ex Novo Ensemble
Diego Masson, direzione
Alvise Vidolin, regia del suono

Gli abiti dell’attrice

Nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune di Venezia Do.Ve. Donne a Venezia 2013, il giorno 7 marzo alle ore 16.30 saranno esposti in Sala Barbantini una selezione degli abiti appartenuti alla grande attrice italiana firmati da Mariano Fortuny, Jean Philippe Worth, Paul Poiret e sarti italiani come Magugliani di Milano e Bellom di Torino-Firenze. A corredo dell’esposizione vi saranno le lettere dei sarti all’attrice e alcune fotografi e d’epoca.

Introdurrà l’esposizione Doretta Davanzo Poli, studiosa di Storia del Costume, con un intervento dal titolo Vestiti nella vita, costumi sulla scena. Inoltre sabato 9 marzo, alle ore 17.00, Anna Nogara, attrice del Piccolo Teatro di Milano, leggerà alcuni brani tratti dalle lettere di Eleonora Duse alla figlia Enrichetta e dalla corrispondenza tra l’attrice e i suoi sarti.

L’esposizione rimarrà aperta al pubblico venerdì 8 marzo e sabato 9 dalle 10.00 alle 17.00, mentre domenica 10 marzo sarà inserita nel percorso delle visite guidate al complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini (dalle 10.00 alle 16.00, visite in partenza ogni ora.

L’ascolto musicale nell’epoca della riproducibilità tecnica. Giovanni Morelli in memoriam

Le tecnologie hanno rivoluzionato il modo di ascoltare e di archiviare musica, determinando un’importante cesura nella storia: alla voce e agli strumenti acustici si sono aggiunti il suono riprodotto e quello creato con mezzi elettrici o elettronici. L’esecuzione e lo spettacolo musicali subiscono varie forme di «rimediazione»; la fruizione diventa un’esperienza prolungabile e ripetibile nel tempo e nello spazio. Nella seconda metà del XX secolo i compositori si familiarizzano con i mezzi del nuovo ascolto, sfruttando dispositivi che generano nuovi suoni o trasformano quelli noti. Dal canto suo il cinema impone una specifica modalità di combinazione di immagine e suono che, nella recente fase digitale, è diventata la forma standard della comunicazione di massa; da questo processo l’informazione risulta estetizzata, mentre la musica viene inserita in campi simbolici preesistenti. Alla rivoluzione tecnologica si accompagnano due fenomeni sociali di forte rilevanza: il consumo della musica come merce e la diffusione planetaria della popular music.

È previsto un servizio di traduzione simultanea inglese-italiano

Per informazioni scrivere a: musica@cini.it

Scarica il programma generale

Nell’immagine: La popularité du gramophone, Agence Rol (gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France)

 


Programma

Venerdì 22 marzo

09.00-09.30 Saluti istituzionali.
Bibliografia di Giovanni Morelli in un prologo (a cura di Paolo Pinamonti, Università Ca’ Foscari, Venezia)

09.30-13.00   La musica d’arte dell’Occidente nelle dimensioni live e mediatizzata

Esteban Buch (EHESS, Paris), Eric Clarke (University of Oxford), Sebastian Klotz (Universität Leipzig)

Coordinatore: Alessandro Arbo (Université Strasbourg 2)

La tecnologia permette la fruizione musicale in contesti molto diversi da quelli immaginati dai compositori e al contempo stimola le capacità analitiche, rendendo il nostro orecchio più esigente ma anche più ospitale. Supporti digitali e streaming hanno ulteriormente modificato l’esperienza della musica, accostando repertori lontani fra loro e sollecitando un ripensamento dei suoi modi di presentarsi live.

14.30-18.00   Rimediazione: opera e danza in televisione, cinema e DVD

Alessandra Campana (Tufts University, Boston), Michele Girardi (Università degli Studi di Pavia), Gianfranco Vinay (Université Paris 8)

Coordinatore: Emilio Sala (Università degli Studi di Milano)

La ridefinizione del concetto di liveness è un dato evidente e forse anche dirompente nei performance studies contemporanei. Partendo dall’idea di esecuzione «mediatizzata» e dalla teoria della «ri-mediazione», la sessione affronta alcuni casi emblematici nei quali l’opera e la danza non sono semplicemente incluse in un video o in un film ma suggeriscono anche un nuovo sistema performativo. 


Sabato 23 marzo

09.30-13.00   Ascoltare con le immagini

Nicholas Cook (University of Cambridge), Martin Laliberté (Université Paris-Est, Marne-la-Vallée), Raffaele Pozzi (Università degli Studi Roma Tre)

Coordinatore: Roberto Calabretto (Università degli Studi di Udine)

Il cinema sonoro ha inaugurato nuove tipologie di ascolto. I tradizionali percorsi musicali narrativi hanno gradualmente ceduto il passo a modelli audiovisivi in cui l’integrazione fra suono e immagine è più articolata. Nel contempo altre forme d’arte (cinema sperimentale, video-art e installazione) hanno coltivato il sogno della «musica per gli occhi».

14.30-18.00   La nuova aura del disco: jazz, rock e pop

Vincenzo Caporaletti (Università degli Studi di Macerata), Dietrich Helms (Universität Onsnabrück), Mark Katz (University of North Carolina)

Coordinatore: Veniero Rizzardi (Conservatorio Statale «Agostino Steffani», Castelfranco Veneto)

La produzione discografica ha come correlato una forma sociale: il consumo di massa della musica. Questo mutamento non ha solo trasformato l’ascolto dei repertori preesistenti ma ha anche generato repertori nuovi, strettamente dipendenti dalle condizioni tecniche dei media. La relazione tra ‘ambiente’ tecnico, testo musicale, prodotto sonoro e ascolto investe ormai l’intera sfera della produzione musicale.

 


Domenica 24 marzo

09.30-13.00   Composizione ed esecuzione con mezzi elettronici

Nicolas Collins (The School of the Art Institute of Chicago), Angela Ida De Benedictis (Università degli Studi di Pavia), Nicolas Donin (IRCAM, Paris)

Coordinatore: Pascal Decroupet (Université Nice Sophia Antipolis)

Il rapporto tra musica e tecnologia viene qui affrontato sotto due aspetti: il ricorso alle tecnologie durante l’esecuzione in tempo reale di opere previste con diversi dispositivi tecnologici; l’attività compositiva sostenuta dalle nuove conoscenze che si sono prodotte grazie alle tecnologie, prima analogiche e poi digitali.

 14.30-18.00   Documentazione audiovisiva come fonte della ricerca etnomusicologica

Maurizio Agamennone (Università degli Studi di Firenze), Steven Feld (University of New Mexico), Nicola Scaldaferri (Università degli Studi di Milano).

Coordinatore: Giovanni Giuriati (Università degli Studi di Roma «La Sapienza»)

In etnomusicologia l’uso delle tecnologie di registrazione e riproduzione ha avuto effetti rilevanti sia per la ricerca d’archivio che per quella sul campo. Nel primo ambito il lavoro di documentazione sonora e audiovisiva restituisce le fonti primarie per lo studio di tradizioni orali (documenti e metadocumenti); nella ricerca sul campo esso apre invece a nuove possibilità di collaborazione, produzione di conoscenza e partecipazione.

 

«A Wave of Ultra-Modern Music». Venezia e oltre

Manoscritti e documenti dagli archivi musicali della Fondazione Giorgio Cini
Giovanni Morelli in memoriam

22 marzo – 20 giugno 2013
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Nuova Manica Lunga, Saletta espositiva
lunedì  venerdì: 9.00 – 16
Sabato e domenica: 10.00 – 16.00*
* Il sabato e la domenica l’accesso è consentito solo tramite le visite guidate alla Fondazione

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini opera per la tutela e la valorizzazione di archivi del  XX e del XXI secolo, con particolare attenzione a quelli prodotti da personalità di rilievo del mondo musicale, coreutico e audiovisivo.

Le carte esposte appartengono a 8 fondi distinti sul piano archivistico, ma intersecati fra loro su quello storico-documentario. Nelle sei vetrine si alternano, secondo l’ordine degli eventi, i passaggi o le presenze sulla scena internazionale veneziana di Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Aurel Milloss, Luigi Cortese, Gino Gorini, Alberto Bruni Tedeschi, Camillo Togni e Nino Rota: dalla tappa della celebre tournée italiana di Arnold Schönberg con il Pierrot Lunaire e il Concerto per quartetto d’archi di Casella alla prima esecuzione assoluta del Gesang zur Nacht di Camillo Togni, passando per Malipiero che compone per il cinema e scrive su Stravinskij. Una polifonia della storia musicale emerge anche nei suoi tratti inconciliabili o non ancora conciliati fra la Sonata per violoncello e pianoforte di Gorini e i Cinque momenti musicali di Cortese, oppure, sorprendentemente, fra Diagramma circolare di Bruni Tedeschi e La grande guerra di Mario Monicelli. L’ultima vetrina è dedicata alle musiche di Rota per Il Padrino. 


Nell’immagine: Alfredo Casella, Concerto per quartetto d’archi, abbozzo (1923-1924). Fondazione Giorgio Cini onlus, Archivio Alfredo Casella, Quaderno 8 (MUS 46), particolare del f. 6v.

 

Fragile?

Nell’immagine: David Batchelor, Concreto (vetro 01), 2012 vetri colorati, cemento, 183 x 214 x 66 mm courtesy l’artista e Galeria Leme, Sao Paulo

Dopo il successo della mostra Carlo Scarpa. Venini 1932–1947 a cura di Marino Barovier, prorogata fino al 6 gennaio 2013, che ha totalizzato oltre 46.000 visitatori, il progetto Le Stanze del Vetro prosegue nel 2013 con due nuovi importanti appuntamenti espositivi: il primo sarà Fragile? a cura di Mario Codognato, mentre a fine estate è in programma una mostra monografica a cura di Marino Barovier dedicata alle creazioni del celebre artista Napoleone Martinuzzi per la vetreria Venini tra il 1925 e il 1932.

L’8 aprile 2013 apre al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia Fragile? a cura di Mario Codognato.

La mostra presenta 28 opere di artisti internazionali, tra i più interessanti del nostro tempo che hanno utilizzato anche il vetro come medium della loro poetica – da Marcel Duchamp e Joseph Beuys, fino ad Ai Weiwei, Damien Hirst, Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis solo per citarne alcuni – e rientra nel progetto Le Stanze del Vetro, iniziativa congiunta di Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung, nata con l’obiettivo di valorizzare l’arte vetraria del Novecento e mostrare le innumerevoli potenzialità e declinazioni di questa materia. L’esposizione resterà aperta fino al 28 luglio 2013.

Nel particolare contesto della produzione vetraria veneziana e della tradizione artigianale che la caratterizza, la mostra Fragile? prende in considerazione un altro aspetto, altrettanto rilevante, dell’utilizzo del vetro nelle arti visive del secolo scorso e di quello appena iniziato: l’impiego del vetro come oggetto trovato, come materiale dalle particolari qualità metaforiche e linguistiche. Anziché la precisione o l’originalità del disegno del manufatto, entrano in gioco il potenziale simbolico della trasparenza, della fragilità e della resistenza (Fragile?), dell’imprecisione e della levigatezza, nella costruzione di una situazione che attinge volontariamente dall’esperienza della realtà quotidiana e del linguaggio artistico contemporaneo.

Nel ventesimo secolo con le sperimentazioni delle avanguardie storiche, le arti visive cessano di essere solamente una mimesi della realtà attraverso la pittura e la scultura – afferma il curatore Mario Codognato – tramite l’utilizzo diretto di oggetti e materiali estrapolati direttamente dalla realtà e dalla produzione industriale, costruiscono e concettualizzano una nuova dimensione metaforica e al contempo tautologicamente concreta. Il vetro, grazie anche al suo impiego sempre più preponderante in architettura, con il suo duplice ruolo di elemento trasparente e di barriera, viene a costituire un nuovo strumento linguistico nella costruzione di immagini“.

La mostra Fragile? mette insieme le opere di alcuni tra i più interessanti artisti del nostro tempo, che hanno utilizzato il vetro con intenti e risultati tra i più diversi e contrastanti: dal provocatorio gesto di Marcel Duchamp di rinchiudere in un’ampolla trasparente l’aria di Parigi alla tragica liricità dei frammenti di vetro dell’opera di Joseph Beuys dedicata alla ferocia del terremoto, dalla trasformazione degli oggetti industriali in individualità poetiche nei lavori storici di Luciano Fabro all’ironica deflagrazione dei vetri delle automobili nel video di Pipilotti Rist.

Nel loro insieme, le opere e gli artisti presenti in Fragile? traducono le infinite potenzialità del vetro in una dialettica inedita che coinvolge inevitabilmente la nostra esperienza quotidiana, elemento costitutivo del linguaggio artistico contemporaneo.

Tra gli altri, Fragile? mette in mostra i lavori di: Michael Craig-Martin, Ceal Floyer, Carsten Nicolai, Lawrence Weiner, Monica Bonvicini, David Batchelor, Keith Sonnier, Giuseppe Penone, Rachel Whiteread, Damien Hirst, Ai Weiwei,  Marcel Duchamp, Luciano Fabro, Mona Hatoum, David Hammons, Gilbert & George, Claire Fontaine, Matias Feldbakken, Walead Beshty, Cyril de Commarque, Barry le Va, Joseph Kosuth, Pipilotti Rist, Mario Merz, Gerhard Richter, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Joseph Beuys.

Il catalogo della mostra è edito da Skira.

Il coordinamento organizzativo dell’esposizione, delle visite guidate e della didattica è a cura di ArtSystem, sponsor tecnico della mostra.

LE STANZE DEL VETRO

Isola di San Giorgio Maggiore, 1
30124, Venezia
tel. +39 041 5230869
info@lestanzedelvetro.it
www.lestanzedelvetro.it – www.cini.it

 

More Hispano. Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid

Busto ligneo policromo di Santa Teresa d’Avila, su gentile concessione del Museo Diocesano di Bari-Bitonto


10 maggio ore 17
Venezia, Palazzo Grimani

Inaugurazione dei Seminari di Musica Antica 2013 a cura di Pedro Memelsdorff
in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della gronda Lagunare

Lezione introduttiva a cura del professor Alfonso de Vicente, dedicata ai mottetti di Tomás Luis de Victoria composti a Roma e Madrid.

Stampa l’invito


13 maggio ore 9.30 – 18.30
Venezia, Isola di san Giorgio Maggiore
Giornata internazionale di studi: Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid


15 maggio ore 18

Venezia, Basilica di San Giorgio Maggiore
Concerto in collaborazione con l’Abbazia di San Giorgio Maggiore

Ingresso libero


Nella cornice della nuova serie di Seminari di Musica Antica della Fondazione Giorgio Cini diretti da Pedro Memelsdorff, si terrà a San Giorgio un Seminario dedicato al repertorio di mottetti, salmi e antifone mariane di Tomás Luis de Victoria (1548-1611), guardando in particolar modo alle sue diverse tradizioni interpretative, principalmente italiana e spagnola. Tra i maggiori compositori di musica sacra del tardo Cinquecento europeo, Tomás Luis de Victoria riunisce l’influsso dei migliori polifonisti spagnoli suoi predecessori ad Avila – Espinar, Ribera, Navarro, Cabezón – a quello italiano, dovuto al suo ventennale soggiorno a Roma che lo portò a conoscere, e forse ad apprendere, dallo stesso Palestrina.

All’indagine filologica e stilistica della mottettistica di Victoria si affiancherà nel Seminario quella storico-performativa. Di particolare interesse sarà il confronto tra le tradizioni italiane e spagnole per quanto riguarda l’organico vocale e l’accompagnamento strumentale della polifonia liturgica, prassi riccamente documentata nel primo Seicento spagnolo. A tal fine parteciperanno due ensembles di borsisti (scelti tramite il consueto bando di concorso), e un accompagnatore all’organo. Questi giovani talenti saranno diretti principalmente dai maestri Rinaldo Alessandrini (Concerto Italiano) e Josep Borràs (organologo e fagottista, nonché direttore della Escola Superior de Musica de Catalunya), affiancati da altri specialisti internazionali della musica liturgica ispanica dell’epoca.


Con il contributo  di

            

 

 Con la collaborazione di