Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 6 di 56 - Fondazione Giorgio Cini

Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti con Federico Maria Sardelli

Indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendano approfondire la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute.

Vivaldi è il compositore che, più di qualsiasi altro suo contemporaneo, ha disseminato le sue partiture d’indicazioni preziose per l’esecutore: radunarle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.

Durante il corso si approfondiranno le seguenti tematiche:

Conoscere le fonti vivaldiane: le biblioteche, le collezioni e il loro accesso, gli strumenti di ricerca, il funzionamento del Catalogo Ryom.

Colpo d’occhio sulla produzione di Vivaldi: generi, strumenti, voci, destinazioni.

Imparare a leggere i manoscritti autografi: la grafia vivaldiana attraverso le fasi della sua vita, le formule brachigrafiche, l’organizzazione della partitura, i metodi di correzione, l’uso di segni speciali.

I copisti vivaldiani più importanti; imparare a leggere un manoscritto e distinguerne le mani.

Le indicazioni interpretative di Vivaldi: i suoi segni agogici, dinamici, articolatori, le diteggiature, l’ornamentazione. Indicazioni speciali (strumentazioni, avvertimenti esecutivi, ritornelli, pause, basso continuo).

Elementi salienti della scrittura per voci, violino, viola d’amore, violoncello, violone, flauti, oboe, fagotto, organo, cembalo, corno, tromba, mandolino, tiorba, liuto.

Lettura di manoscritti vivaldiani e loro discussione col concorso dei partecipanti: casi esemplari, casi controversi, esemplificazione di ornamenti, etc.

I partecipanti saranno invitati a porre domande, a eseguire qualche passo con il loro strumento o voce, a riconoscere indicazioni manoscritte, a discutere casi particolari.

 

Il seminario sarà così articolato

5 febbraio: 14.30-17.30

6 febbraio: 9.30-12.30 e 14.00-17.00

7 febbraio dalle 10.00-13.00

Martedì 6 febbraio, alle ore 18.00 presso la Fondazione Ugo e Olga Levi, verrà presentato il volume di Federico Maria Sardelli Vivaldi secondo Vivaldi – Dentro i suoi manoscritti.

 

La partecipazione al Seminario è gratuita, previa registrazione entro il 31 gennaio 2024.

Ai partecipanti verrà data la possibilità di soggiornare, a un prezzo agevolato, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, presso la Residenza del Centro Internazionale di Studi della Civiltà italiana Vittore Branca. Richiesta da inviare a segreteria.vivaldi@cini.it entro e non oltre il 31 gennaio.

Azioni e riflessioni intorno a Prometeo

Con questa manifestazione l’Istituto per la Musica partecipa alle celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Nono e rinnova il rapporto di collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono. Le due giornate sono in diretta concomitanza con l’esecuzione di una delle massime creazioni del compositore: Prometeo. Tragedia dell’ascolto.

 

La parte convegnistica è dedicata ai recenti studi musicologici su questa opera. Esteban Buch, Pauline Driesen, Jörn Peter Hickel, Jonathan Impett, Matteo Nanni, Veniero Rizzardi discuteranno i seguenti aspetti: il mito di Prometeo nella cultura e nella musica del XX secolo, la scelta e messa in musica dei testi, la pianificazione dello spazio acustico, il ruolo del live electronics, le fasi del processo compositivo, i fondamenti filosofici dell’opera. Nella sessione centrale Marco Angius, Roberto Fabbriciani, Giancarlo Schiaffini e Alvise Vidolin esamineranno le problematiche esecutive: la collocazione dei gruppi strumentali e vocali nello spazio della chiesa di San Lorenzo, la gestione delle apparecchiature di live electronics, la corretta resa delle parti dei solisti e del coro, l’equilibrio sonoro globale. Ai lavori parteciperanno Joseph Auner, Angela Ida De Benedictis, Michela Garda e Julia Kursell in funzione di discussants.

 

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Homo Faber 2024 – The Journey of Life

Fondazione Giorgio Cini, in partnership con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Michelangelo Foundation presenta la terza edizione di Homo Faber, evento dedicato all’arte dell’eccellenza artigiana.

 

Questa edizione di Homo Faber propone ai visitatori un viaggio lungo l’intero percorso della vita umana. Dall’infanzia ai viaggi, dalle storie d’amore ai sogni, Homo Faber 2024 offre uno spaccato inedito della maestria artigiana racchiusa negli oggetti che scandiscono i momenti più preziosi delle nostre esistenze. L’artigianato d’eccellenza diventa dunque lo strumento per celebrare le tappe fondamentali della vita insieme alle piccole esperienze di tutti i giorni. Oggetti unici e originali, realizzati da artigiani di grande talento e maestria, diventano il filo conduttore per raccontare le fasi principali che scandiscono l’esistenza.  

 

La direzione artistica è affidata a Luca Guadagnino: insieme all’architetto Nicolò Rosmarini esplorano e sviluppano, con la loro visione e creatività, il tema di The Journey of Life nato da un’idea di Hanneli Rupert, vicepresidente della Michelangelo Foundation. L’allestimento da loro immaginato coinvolge i visitatori in una suggestiva rappresentazione della vita lungo un percorso che si snoda all’interno del complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia. Un’occasione unica per ammirare i magnifici spazi di questa istituzione culturale di fama internazionale, partner di lunga data della Michelangelo Foundation. 

 

Allestimenti spettacolari, opere originali e dimostrazioni dal vivo fanno di Homo Faber 2024 un vero e proprio viaggio da percorrere con intensità. Ispirata ai dieci temi che compongono The Journey of Life, Homo Faber presenta una ricchissima selezione di oggetti unici realizzati da maestri artigiani provenienti da tutto il mondo, in una sorprendente varietà di competenze, tecniche e approcci innovativi. 

 

Esperienze su misura che abbracciano artigianato, intrattenimento e gastronomia saranno altresì disponibili grazie a un servizio dedicato.  

 

E infine, oltre le mura della Fondazione Giorgio Cini il programma Homo Faber in Città, sviluppato in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, offre un nuovo modo di visitare Venezia, scoprendo inediti itinerari che si snodano attraverso le botteghe degli artigiani veneziani. 

 

Per saperne di più: homofaber.com 

 

 

L’albero della pace nel bosco della Fondazione Giorgio Cini

In concomitanza con la Festa della Madonna della Salute e la Giornata Nazionale degli Alberi, la Fondazione Giorgio Cini, nel percorso di  visita al Bosco e alle Vatican Chapels, consentirà di ammirare una pianta di Ginkgo, donata da M9 – Museo del ’900, a conclusione della mostra Foresta M9. Un paesaggio di idee, comunità e futuro. L’essenza era stata ricevuta da Green Legacy Hiroshima. L’associazione, fondata per salvaguardare e diffondere in tutto il mondo i semi e gli alberi sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima come simbolo e testimonianza di pace.

 

Per prenotazioni vai sul sito visitcini.com

 

Green Legacy Hiroshima è un’associazione di volontariato nata nel 2011 con l’obiettivo di portare nel mondo gli alberi che sono sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima per condividere il duplice messaggio di monito verso i disastri della guerra e di speranza e meraviglia per la sacralità e capacità di resistenza della natura. Fino ad oggi GLH ha distribuito i germogli derivati dai semi degli alberi sopravvissuti alle radiazioni in ben quaranta nazioni nel mondo.

L’albero di Ginkgo, detta Hibakujumoku, è da sempre coltivato nei templi Giapponesi e venerato come sacro in quanto ritenuto capace di proteggere dagli spiriti maligni e simbolo di immutabilità; questa considerazione trova riscontro anche a livello botanico in quanto la devastazione portata nel 1945 dalla Bomba Atomica ha dimostrato la sua capacità di resistere alle mutazioni genetiche in caso di esposizione alle radiazioni nucleari. La piantina oggi presente nel Bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore deriva da un seme dell’albero di Gingko del Tempio di Hosembo a Teramachi. GLH ha distribuito i germogli della stessa pianta ad altre 57 realtà, di cui 55 in Italia, una in Libano e una in Ucraina.

 

Il germoglio è arrivato alla Fondazione Giorgio Cini grazie a Luca Molinari, direttore del museo M9 – Museo del ’900, che avendolo ricevuto in dono da GLH ha pensato immediatamente al Bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore come il luogo ideale in cui far crescere la pianta. Dal 2018 nel parco hanno trovato sede stabile le 10 cappelle Vaticane progettate da 10 architetti internazionali per la Biennale Architettura del 2018 come riflessione e indagine sulla forma dei luoghi della spiritualità nella realtà contemporanea.

 

La coincidenza tra la Festa della Madonna della Salute e la Giornata Nazionale degli Alberi è apparsa, per le caratteristiche della vicenda del Ginkgo Hibakujumoku, la data più appropriata per dare inizio alla diffusione del racconto del viaggio di questo germoglio che ora più che mai assume un valore simbolico e ci spinge alla riflessione.

Intersezioni di musica e arti visive in Italia nel secondo Novecento

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L’obiettivo di questa giornata, a cura di Gianmario Borio e Angela Sanna, organizzata dall’Istituto per la Musica, è una prima esplorazione dei rapporti tra pittori e compositori in un periodo ricco di innovazioni sul piano delle tecniche costruttive e delle modalità comunicative delle arti, per il quale sono stati impiegati i termini di serialità, informale, arte cinetica e Fluxus.

 

L’impronta interdisciplinare della tematica si riflette nella composizione del gruppo di relatori. Marcello Aitiani (Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze) delineerà le modalità di incontro tra artisti visivi e musicisti. Daniela Tortora (Conservatorio Santa Cecilia, Roma) proporrà una panoramica delle riviste culturali degli anni Sessanta e Settanta, in particolare Marcatré. La relazione di Patrizio Peterlini (Fondazione Bonotto) muoverà dalle partiture grafiche per approfondire l’impatto dell’estetica fluxus su musicisti e artisti figurativi in Italia. Pietro Misuraca (Università di Palermo) discuterà i momenti salienti delle Settimane Internazionali di Nuova Musica di Palermo, in particolare le due mostre di pittura presso la Galleria d’Arte Moderna (REVORT 1 e REVORT 2) e la rivista “Collage”. Paolo Somigli (Università di Bolzano) ricostruirà le tappe che portarono alla nascita del Gruppo 70, soffermandosi sul ruolo di Giuseppe Chiari, Sylvano Bussotti e Pietro Grossi nel quadro dell’intersezione delle forme artistiche a Firenze negli anni Sessanta. Paolo Bolpagni (Fondazione Ragghianti) indagherà la componente iconica nelle partiture di Aldo Clementi e Francesco Pennisi e presenterà l’attività pittorica di Giovanni Pizzo e Lucia Di Luciano, già fondatori ed esponenti prima del Gruppo 63 e poi dell’Operativo R, che collaborarono con Pietro Grossi.

 

Alle ore 19:00 concerto del mdi ensemble presso l’Auditorium “Lo Squero”.

Cerimonia di consegna del Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger”

Il 3 novembre 2023, durante una speciale cerimonia aperta al pubblico, viene assegnato il X Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger”.
Il Premio, a cadenza annuale, è intitolato a Benno Geiger (1882-1965), scrittore, poeta e critico d’arte austriaco, autore di pregevoli traduzioni in lingua tedesca di alcuni classici della poesia italiana, il cui ricchissimo carteggio di carattere letterario e artistico con corrispondenti italiani ed europei del primo Novecento fa parte dei fondi letterari conservati a San Giorgio.
La giuria del Premio è formata da scrittori, critici, docenti universitari ed esperti di traduzione: Franco Buffoni, Alessandro Niero, Pietro Taravacci, Snežana Milinković e Elena Agazzi. Presiede la Giuria Francesco Zambon.

In apertura della cerimonia di premiazione, Alessandro Niero terrà una prolusione su un tema riguardante la traduzione poetica.

La giuria destinerà al vincitore un premio dell’ammontare di 4.000 euro e conferirà un secondo riconoscimento di 1.000 euro, destinato ad un giovane traduttore o ad un’opera prima.
Verrà infine assegnata una borsa di studio residenziale, collegata al Premio stesso e finalizzata alle ricerche sul Fondo Geiger e su altri fondi letterari custoditi presso la Fondazione Giorgio Cini, che comprenderà il soggiorno gratuito presso la Residenza per tre mesi consecutivi e una somma di 3.100 euro.

 

Ingresso libero.

S+T+ARTS Event: Fostering Regional Innovation through Arts, Science, and Technology

Per conto del progetto S+T+ARTS Prize di Horizon 2020, la Fondazione Giorgio Cini e ARCHiVe ospitano il prossimo evento organizzato da T6 Ecosystems e incentrato sul ruolo dell’ecosistema S+T+ARTS nel promuovere l’innovazione regionale attraverso l’integrazione di arte, scienza e tecnologia.

L’obiettivo di questo evento è discutere l’adozione dell’approccio e dei risultati del programma S+T+ARTS da parte di altre iniziative europee di innovazione a livello nazionale e locale, oltre a quelle già adottate nell’ambito di Horizon Europe.

Il panel intitolato ““S+T+ARTS Ecosystem: challenges and opportunities for the creation of new regional centres”” ha lo scopo di favorire lo scambio sulle pratiche attuali e sulle lezioni apprese dai centri regionali. Tuttavia, alla fine del panel sarà possibile per il pubblico partecipare fornendo input e contributi da altri progetti.

Il panel, intitolato “Sostenere le arti e la cultura come obiettivo politico. Come S+T+ARTS ha gettato le basi per le future iniziative”, sarà moderato da Simona De Rosa di T6 Ecosystems e composto da stimati relatori, tra cui Peter Friess della Commissione Europea, Alessandra Gariboldi dell’EIT CCSI, Anne Huybrechts, Fédération Wallonie Bruxelles – Contemporary Arts Directorate, Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini e Veronika Liebl di Ars Electronica.

 

Per partecipare è necessario registrarsi qui

Mdi ensemble

Nell’ambito del convegno Occultural Transfers between North and South, organizzato dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate, si terrà un concerto del mdi ensamble curato dall’Istituto per la Musica. Il concerto è incentrato su tre compositori le cui opere hanno molteplici riferimenti alle tematiche trattate durante la conferenza, in particolare l’aspetto spirituale, mistico ed esoterico negli scambi culturali e religiosi tra Nord e Sud Europa.

 

Programma del concerto

Fondazione Giorgio Cini, 18:00 – 19:00

 

Introduzione di Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica, Fondazione Giorgio Cini

 

Jean Sibelius,

Malinconia per violoncello e pianoforte op. 20 (12’)

 

Kaja Saariaho,

Cendres per flauto, violoncello e pianoforte (10’)

 

Franco Oppo,

Trio III per flauto, violino e pianoforte (13’)

 

Kaja Saariaho,

Light and matter per violino, violoncello e pianoforte (18’)

 

 

mdi ensemble:
Sonia Formenti, flauto
Corinna Canzian, violino
Giorgio Casati, violoncello
Luca Ieracitano, pianoforte

 

Per maggiori informazioni visitate la pagina della conferenza Occultural Transfers between North and South, 1-2 novembre 2023.

 

Questo evento è finanziato dalla Fondazione Giorgio Cini, l’Università di Oslo (UiO:Norden and NordForsk through ReNEW), e da il Centre for History of Hermetic Philosophy and Related Currents (HHP) dell’Università di Amsterdam.

Occultural Transfers between North and South

Questa conferenza è organizzata dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate in collaborazione con il Dr. Giuliano D’Amico, professore associato presso l’Università di Oslo e direttore della rete di ricerca Esotericism and Aesthetics in the Nordic Countries, e il Dr. Marco Pasi, professore associato presso l’Università di Amsterdam e direttore del Centre for the History of Hermetic Philosophy and Related Currents.

 

L’osmosi tra discorso esoterico/occulto e artistico, che gli studiosi hanno definito “occultura”, è stata studiata principalmente da una prospettiva nazionale e attingendo a casi di studio degli ultimi 60 anni.

Nell’ultimo decennio numerosi studi di storia della letteratura e dell’arte si sono focalizzate sulle influenze culturali reciproche tra il Nord e il Sud dell’Europa. In tal modo, sono state messe in discussione le consolidate concettualizzazioni di “Nord” e “Sud”.  Contemporaneamente, negli ultimi anni è cresciuto l’interesse nei confronti del rapporto tra arte e spiritualità nel campo degli studi religiosi. Questa conferenza propone di incrociare questi due campi del sapere, analizzando come i trasferimenti culturali tra Nord e Sud abbiano contribuito a negoziare, scambiare e rielaborare conoscenze spirituali, esoteriche e occulte nella produzione artistica moderna e contemporanea.

L’evento sarà arricchito da un concerto del mdi ensemble che suonerà le composizioni di Jean Sibelius, Kaja Saariaho, e Franco Oppo il 2 novembre alle 18:00.

 

La conferenza sarà tenuta in lingua inglese.

Scarica il programma del convegno qui.

 

Evento gratuito con registrazione obbligatoria.

 

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«Se mi dura questo entusiasmo finirò come Narciso». Un viaggio fotografico nella vita della grande attrice. Parte II Eleonora Duse e l’Italia

In preparazione della grande ricorrenza del 2024, che celebra i cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse (1858-1924), l’Istituto per il Teatro e il Melodramma propone una mostra sulla celebre attrice italiana a partire dai documenti conservati nel prezioso archivio personale dell’artista. Questo nuovo progetto espositivo segue quello dedicato al delicato e profondo rapporto tra l’attrice e la città di Venezia e intende ampliare lo sguardo al contesto nazionale, nel quale Eleonora Duse crebbe, si affermò e che contribuì a modificare significativamente.

 

Questa mostra costituisce il secondo appuntamento di un ciclo di esposizioni promosse in Stanza Duse volte a indagare un particolare aspetto della vicenda biografica e artistica di Eleonora Duse: il rapporto dell’attrice con il territorio veneziano e veneto (2022), il successo in Italia, il contesto teatrale nazionale (2023) e la fama internazionale (2024).

 

Accanto alle stampe fotografiche che ritraggono l’attrice in momenti privati e scatti posati in abiti di scena, il visitatore potrà vedere una selezione di oggetti e documenti appartenuti all’attrice. L’insieme di questi materiali permettono di ricostruire il legame di Eleonora Duse con la scena teatrale italiana dei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo. Eleonora nasce in una famiglia di attori italiani di modesta fortuna, raggiunge presto il successo esibendosi nei più importanti teatri della penisola, è la musa di diversi drammaturghi e sodale collaboratrice dei più importanti attori italiani del tempo. Tra gli scrittori che hanno scritto per lei si ricordano Giuseppe Giacosa, Gabriele D’Annunzio, Marco Praga, Tommaso Gallarati Scotti e Giovanni Verga che, in occasione della prima di Cavalleria Rusticana, scrisse di lei: “che artista è quella Duse e come prese a cuore le mie parti!”.

Sempre in Italia, ma nei lunghi anni passati lontano dalle scene, Eleonora Duse si fa promotrice di una bella iniziativa sociale, “la libreria delle attrici” e gira il film Cenere, tratto da una novella del futuro premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda.