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I suoni del documentario italiano: 1945-1975

Il convegno, coordinato da Marco Cosci, si propone di approfondire la componente sonora dei documentari italiani realizzati tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Settanta, coinvolgendo studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari.

Negli ultimi decenni gli studi musicologici si sono indirizzati perlopiù verso la dimensione sonora del cinema di finzione, tralasciando quasi del tutto il campo d’indagine offerto dal film documentario. La produzione documentaristica presenta infatti condizioni variabili e peculiari che la distinguono da quella maggiormente standardizzata del lungometraggio.

 

L’obiettivo del convegno è quello di ricostruire gli aspetti del sistema produttivo e le strategie creative tramite cui i prodotti audiovisivi mettono a fuoco, anche grazie alla colonna sonora, temi cruciali del secondo dopoguerra: la valorizzazione del patrimonio artistico, il processo di modernizzazione della società e la ricodificazione del paesaggio sonoro in relazione alle indagini etnografiche. Particolare attenzione verrà prestata ai documentari che si occupano esplicitamente di eventi musicali: da un lato si studieranno le modalità di rappresentazione delle performance, dall’altro si analizzerà la crescente attenzione verso le potenzialità del mezzo audiovisivo come strumento di ricerca e documentazione.

 

Relatori: Marco Bertozzi, Giorgio Biancorosso, Alessandro Bratus, Roberto Calabretto, Angela Carone, Alessandro Cecchi, Giuliano Danieli, Marco Lutzu, Ilario Meandri, Ivelise Perniola, Antonella Sisto, Gaia Varon, Francesco Verona.

 

Sarà possibile partecipare al convegno tramite la piattaforma Zoom, fino a esaurimento posti, richiedendo il link a coordinamentomusica@cini.it

Gli interventi potranno essere seguiti anche in diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione Giorgio Cini.

 

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L’Archivio Franco Scaldati alla Fondazione Giorgio Cini

In occasione dell’acquisizione dei materiali d’archivio di Franco Scaldati, donati alla Fondazione per volere dei figli, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza un evento online per presentare la donazione.
L’archivio, organizzato in circa sessanta faldoni di materiale documentale perlopiù inedito, include copioni, note e scritti autografi, rassegna stampa, corrispondenza, documenti vari e locandine: una risorsa fondamentale per analizzare l’opera di uno dei maggiori drammaturghi italiani del secondo Novecento, che va ad arricchire la sezione degli archivi siciliani in cui figurano anche quelli di Santuzza Calì e Michele Canzoneri.
All’incontro prenderanno parte Maria Ida Biggi (Istituto per il Teatro e il Melodramma, Università Ca’ Foscari di Venezia), Valentina Valentini (Università La Sapienza di Roma) e Viviana V.F. Raciti (Università degli Studi di Roma Tor Vergata); accanto ai loro interventi, le preziose testimonianze dei figli Gabriele e Giuseppe Scaldati e di Melino Imparato, storico collaboratore, attore e direttore artistico della Compagnia Franco Scaldati. Nel corso dell’incontro sarà presentato un montaggio video con interviste e brevi interpretazioni di Franco Scaldati; saranno inoltre mostrate immagini dei materiali che compongono l’archivio.
In questa occasione, presso il Teatro di Ca’ Foscari, andrà in scena lo spettacolo Totò e Vicé, con testo di Franco Scaldati e regia e interpretazione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

 

L’attore, regista e drammaturgo Franco Scaldati (Montelepre, 1943 – Palermo, 2013) è autore di una vasta produzione di testi teatrali, per la maggior parte inediti, confluiti nel prezioso archivio donato all’Istituto dai figli dell’artista. Tra i principali esponenti della drammaturgia nazionale, Scaldati non opera mai nei ranghi della scena ufficiale, ed è artefice di un teatro che pone al centro l’attore con le sue specificità. Nel corso della sua carriera è insignito di numerosi riconoscimenti: tra questi il Premio TTVV Riccione per il Teatro diretto da Franco Quadri per Assassina (1987); il Premio Speciale Ubu per Il pozzo dei pazzi (1989) e per La locanda invisibile (1997). Negli anni Novanta, con il Laboratorio Femmine dell’Ombra, opera nei quartieri più poveri della città di Palermo. Nel 2002 nasce la Compagnia Franco Scaldati, tuttora attiva sotto la direzione artistica di Melino Imparato. Scaldati lavora con la sua compagnia fino al 2013, anno della sua morte.

Terzo centenario della nascita di Carlo Gozzi (Venezia, 1720-1806)

Nell’ambito delle attività dedicate al terzo centenario della nascita di Carlo Gozzi (1720-1806), l’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, l’Università di Verona, l’IIRT – Istituto Internazionale per la Ricerca Teatrale e la Regione del Veneto (che cofinanzia l’iniziativa tra i “grandi eventi” 2020), organizza un convegno internazionale dedicato alla figura del celebre drammaturgo e scrittore veneziano. Studiosi ed esperti indagheranno il ruolo di Gozzi nella storia del teatro italiano e internazionale e illustreranno la riscoperta dei numerosi manoscritti gozziani, che, a oggi, costituiscono il più ampio archivio relativo a un autore teatrale del Settecento europeo; le opere saranno riunite all’interno di un’Edizione nazionale attualmente in fase di realizzazione.

 

Il convegno si svolgerà in modalità telematica e i video delle sessioni verranno pubblicati in differita sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini

 

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Discorso sul metodo. Stampe e illustrazioni nel Rinascimento

Per garantire la sicurezza di relatori e uditori si è preferito organizzare la giornata di studi totalmente online.

Gli interventi potranno essere seguiti in diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione Giorgio Cini

 

Nel Cinquecento Venezia rappresenta uno dei maggiori centri di produzione xilografica e calcografica in Europa, sia relativamente alla stampa di riproduzione che a quella di invenzione. Un esercito di artisti, disegnatori, incisori e stampatori locali e forestieri operano e lavorano nei numerosi torchi funzionanti in città, dando vita ad una produzione senza confronti nella penisola e per quantità e per qualità. Quel secolo ci ha lasciato un ricchissimo e prezioso patrimonio di immagini sciolte e librarie, solo in parte studiate e schedate, e lunghi elenchi di maestranze e addetti per lo più oggi ignorati. Rivestono dunque notevole importanza i progetti di studio portati avanti dalla Fondazione Giorgio Cini: da quello della sistematica catalogazione delle xilografie (Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento italianwoodcuts.census@cini.it), allo scavo delle fonti archivistiche veneziane, allo studio delle immagini nelle cinquecentine sulle orme del celebre Principe d’Essling. Metodi di studio e di approccio diversi applicati alla stessa materia, che saranno illustrati e commentati dai curatori in una giornata di studio in programma il giorno 16 ottobre.  Alla giornata saranno presenti specialisti chiamati a portare la testimonianza delle loro esperienze.

Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva

Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva 

A cura di Marco Lutzu e Simone Tarsitani

 

“A causa delle normative anti Covid abbiamo dovuto annullare il workshop per come l’avevamo ipotizzato in presenza.

L’opportunità di lavorare online però ci dà un’occasione unica per fare, in modo ancora più approfondito e partecipato, una delle attività fondamentali che avevamo in programma per il workshop, ossia lavorare insieme ai vincitori della borsa Carpitella degli scorsi anni, scoprendo dettagli dei loro progetti etnomusicologici, guardando materiali, discutendo prospettive di ricerca, difficoltà nelle varie fasi della produzione, e, nel caso di Christopher Ballengee, risultati finali di un percorso annuale di lavoro.”

Marco Lutzu, Simone Tarsitani

 

Nell’ambito della ricerca etnomusicologica, la componente audiovisiva sta diventando largamente preponderante nella documentazione sul campo, nella produzione dei risultati e nella divulgazione. La telecamera ha ormai sostituito il registratore in gran parte delle attività di documentazione e la tecnologia digitale ha reso accessibile la produzione di documenti audiovisivi di qualità per fini di archiviazione, analisi e pubblicazione. I filmati vengono utilizzati dagli etnomusicologi non soltanto per la produzione di documentari, ma anche per la divulgazione, per la didattica, per la creazione di archivi multimediali. A questa grande proliferazione nell’uso delle tecnologie audiovisive non corrisponde una adeguata formazione dei ricercatori, a cominciare dall’ambito universitario dove il numero ridotto di docenti e risorse non consente, nella gran parte dei casi, di affrontare la didattica della ricerca sul campo e i procedimenti di documentazione, analisi e montaggio di prodotti audiovisivi come sarebbe necessario.

 

L’edizione del workshop 2020 è realizzata in collaborazione con ARCHiVE, Durham University’s Department of Music, Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari.

 

PROGRAMMA

 

Eyes on music’s Carpitella Fellowship: past, present and future projects
Relazioni e confronto sulle prime tre esperienze di cinema etnomusicologico nell’ambito dell’iniziativa Eyes on music della Fondazione Cini.

Le due sessioni, coordinate da Marco Lutzu e Simone Tarsitani, presenteranno i report dei primi tre Carpitella Fellows.

Questi includeranno la proiezione del primo film completato, un rapporto sui lavori in corso sul secondo progetto e, infine, il background e la pianificazione del terzo progetto.

I borsisti condivideranno piani, idee ed estratti dei loro filmati, quindi questo evento rappresenterà una rara opportunità di ascoltare approfondimenti dalle varie fasi di sviluppo di tali progetti, con l’opportunità di ascoltare e discutere di sfide e successi.

 

Sabato 26 settembre dalle 14 alle 18 (GMT + 1) su Zoom
• Presentazione del progetto Eyes on Music
• Chris Ballengee (Carpitella Fellow 2018-19) presenta aspetti e riflessioni sulla produzione di “Sweet Tassa: Music of the Indian-Caribbean Diaspora”
• Proiezione del film
• Discussione

 

Domenica 27 settembre dalle 14 alle 18 (GMT + 1) su Zoom
• Dario Ranocchiari (Carpitella Fellow 2019-20) riferisce sui progressi attuali, le sfide e le prospettive del suo progetto
• Discussione
• Petr Nuska (Carpitella Fellow 2020-21) presenta il suo progetto cinematografico e il materiale campione esistente
• Discussione

 

Per informazioni sulla partecipazione scrivere a musica.comparata@cini.it

 

 

Libri a San Giorgio | Lucio Fontana e gli Spaziali

Per la rassegna Libri a San Giorgio online lunedì 11 maggio alle ore 17.00 potrete assistere alla presentazione del volume  Lucio Fontana e gli Spaziali. Fonti e documenti per le gallerie Cardazzo a cura di Luca Massimo Barbero, Marsilio, Venezia 2019, in diretta sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini.

 

Fonte primaria di questo volume è stato il prezioso archivio della Galleria del Cavallino che nel 2016 gli eredi della famiglia Cardazzo hanno affidato all’Istituto di Storia dell’Arte che ha potuto così arricchire i propri fondi con questo straordinario archivio del gallerista e collezionista Carlo Cardazzo (1908 – 1963) e del figlio Paolo, che documenta la storia della prestigiosa galleria veneziana dal 1942 ai primi anni del Duemila.

 


 

Presenta
Paolo Bolpagni | Direttore della Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti

 

Partecipano
Luca Massimo Barbero | Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte
Gilberto Pizzamiglio | Fondazione Giorgio Cini
Maria Villa | Fondazione Lucio Fontana
Angelica e Barbara Cardazzo