Palazzo Cini. La Galleria, Venezia – Pagina 2 – Fondazione Giorgio Cini

Nuova stagione della Galleria di Palazzo Cini

Il 28 maggio 2021 riapre al pubblico la straordinaria casa-museo di Palazzo Cini a San Vio, in partnership con Assicurazioni Generali, che custodisce un prezioso nucleo della raccolta d’arte antica di Vittorio Cini, imprenditore e filantropo, che fu anche uno dei più importanti collezionisti del novecento italiano.

 

La galleria espone un prezioso lascito di dipinti, sculture e oggetti d’arte, componendo un ragguardevole percorso dell’arte italiana dal XIII al XVIII secolo. Tra i capolavori esposti e ora nuovamente visibili la serie straordinaria di dipinti del rinascimento fiorentino, tra cui le opere di Beato Angelico e Piero di Cosimo, e la raccolta di dipinti ferraresi con le opere di Dosso Dossi, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti
e di altri artisti dell’“officina ferrarese” come Marco Zoppo, Baldassarre d’Este, Ludovico Mazzolino, Lorenzo Costa.

 

Grazie all’iniziativa L’ospite a Palazzo – che già negli scorsi anni aveva offerto l’occasione per esporre nelle sale della Galleria alcuni capolavori giunti in prestito dai maggiori musei italiani e internazionali allo scopo di intrecciare relazioni visive e di contenuto con le opere della collezione permanente – sarà esposto il celebre dipinto San Giorgio e il drago di Paolo Uccello, del Musée Jacquemart – André di Parigi, concesso dall’istituzione francese in occasione del prestito de Il giudizio di Paride di Botticelli e bottega che lascerà in settembre la Galleria di Palazzo Cini per la mostra parigina Botticelli: un laboratoire de la Renaissance (10 settembre 2021 – 24 gennaio 2022).

 

A Palazzo Cini è visitabile, inoltre, la rinnovata mostra Piranesi Roma Basilico, inaugurata nel 2020, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, con la collaborazione dell’Archivio Gabriele Basilico.

 

La Galleria di Palazzo Cini, con le Gallerie dell’Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi – Punta della Dogana partecipa al Dorsoduro Museum Mile, uno straordinario percorso culturale che prevede itinerari integrati, comunicazione condivisa e sconti sui biglietti d’ingresso ai musei. Il Dorsoduro Museum Mile, ideato nel 2015, accoglie il visitatore in un circuito lungo poco più di un miglio che attraversa il sestiere di Dorsoduro, tra il Canal Grande e il canale della Giudecca, facendolo viaggiare lungo otto secoli di storia dell’arte mondiale: dai capolavori della pittura veneziana medievale e rinascimentale delle Gallerie dell’Accademia, ai protagonisti della scena dell’arte contemporanea esposti a Punta della Dogana, passando per le storiche case-museo di Vittorio Cini e di Peggy Guggenheim, che ospitano le collezioni di questi grandi mecenati.

I musei fanno sistema: riparte il Dorsoduro Museum Mile

I musei fanno sistema: riparte il Dorsoduro Museum Mile

Gallerie dell’Accademia, Galleria di Palazzo Cini, Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi – Punta della Dogana rilanciano il Dorsoduro Museum Mile, uno straordinario percorso culturale attraverso otto secoli di arte

 

Itinerari integrati, comunicazione condivisa e sconti sui biglietti d’ingresso ai musei. Il Dorsoduro Museum Mile riparte e rilancia, su basi più solide e concrete, la collaborazione tra le istituzioni culturali che hanno sede nel Sestiere veneziano di Dorsoduro.

 

Il Dorsoduro Museum Mile, ideato nel 2015, accoglie il visitatore in un circuito lungo poco più di un miglio che attraversa il sestiere di Dorsoduro, tra il Canal Grande e il canale della Giudecca, facendolo viaggiare lungo otto secoli di storia dell’arte mondiale: dai capolavori della pittura veneziana medievale e rinascimentale delle Gallerie dell’Accademia, ai protagonisti della scena dell’arte contemporanea esposti a Punta della Dogana, passando per le storiche case-museo di Vittorio Cini e di Peggy Guggenheim, che ospitano le collezioni di questi grandi mecenati.

 

La prima iniziativa riguarda l’attivazione di una speciale scontistica a beneficio dei visitatori di ognuno dei musei del circuito.

 

Dal 18 settembre, sarà infatti sufficiente esibire un biglietto a pagamento di una delle istituzioni coinvolte nel progetto per avere accesso alle altre a tariffe esclusive. Nella fattispecie, chi compra il biglietto in uno dei Musei di Dorsoduro o possiede la Membership Card di una delle Istituzioni partner godrà di una speciale riduzione sull’acquisto del titolo di accesso: 

 

L’importo del biglietto ridotto è:
13,00 € Peggy Guggenheim Collection
12,00 € Palazzo Grassi – Punta della Dogana

7,00 €  Galleria di Palazzo Cini a San Vio

9,00 € Gallerie dell’Accademia

 

 

Per godere della tariffa agevolata è necessario esibire in biglietteria un titolo di accesso valido. L’accesso e la modalità di prenotazione possono subire delle modifiche in base alla normativa anticontagio da Covid-19 (per aggiornamenti controllare il sito web di ogni istituzione).

 


Il rilancio del Dorsoduro Museum Mile, oggi, si fonda su forme di collaborazione tra culturali di natura così diversa ma attive nello stesso contesto e unite nel comune intento di venire incontro alle nuove esigenze e alla sensibilità del pubblico” – spiega Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. “Il continuo aggiornamento delle strategie di comunicazione e di promozione e la sempre rinnovata attenzione al visitatore – insieme alla qualità della proposta culturale – soprattutto in questi tempi mutevoli e complessi costituiscono una priorità nella nostra offerta culturale”.

 

“La pluralità di orizzonti compresi nel percorso del Dorsoduro Museum Mile – sottolinea il direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini Luca Massimo Barbero è stata sin dall’inizio il motivo della sua ideazione. Pensare di attraversare il “tempo della storia dell’arte” in modo cosi completo, dal Medioevo alla più viva contemporaneità, fa di questo percorso ricchissimo e distribuito su un segmento di Dorsoduro cosi denso, un’occasione irripetibile in altre città. Viaggiare attraverso l’arte è una forma straordinaria per arricchire il pensiero e tornare a vedere le opere finalmente “dal vivo”.

 

“Oggi più che mai la città ha bisogno di progetti corali come il Dorsoduro Museum Mile, che nasce dall’unione sinergica tra istituzioni veneziane che, come noi, credono del potere lenitivo dell’arte e della bellezza – dichiara Karole P. B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim – In questo nostro rapportarci a un nuovo presente, in cui la fruizione dell’arte, non più solo da remoto, ha un ruolo terapeutico fondamentale, siamo felici di poter guidare il nostro pubblico in un ideale viaggio che unisce i tesori dell’antico ai capolavori del contemporaneo, passando per i grandi maestri dell’arte moderna”.

 

“Rilanciare oggi un’iniziativa tanto ambiziosa come Dorsoduro Museum Mile – dichiara Bruno Racine, Direttore e Amministratore Delegato di Palazzo Grassi – Punta della Dogana – e arricchirla di nuove opportunità per i visitatori, è il segno della necessità di pensare in modo collettivo, una risposta sinergica alla crisi che stiamo vivendo. Offrire al pubblico la possibilità di ripercorrere la storia dell’arte attraverso le collezioni di istituzioni pubbliche e private che, insieme, rappresentano una proposta culturale di alto livello in una delle aree più suggestive della città di Venezia”.

 


 

GALLERIE DELL’ACCADEMIA

 

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia, istituite per decreto napoleonico nel 1807 con finalità didattiche per la formazione dei giovani artisti, sono una delle più importanti istituzioni museali d’Italia e presentano la più completa raccolta di arte veneta del mondo dal ’300 all’ ’800. Il museo è situato nel complesso comprendente l’ex chiesa e Scuola di Santa Maria della Carità e il convento dei Canonici Lateranensi, progettato da Palladio. Vi si conservano capolavori di Bellini, Piero della Francesca, Mantegna, Bosch, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Tiepolo e Canova. Nel 2015 le Gallerie hanno rinnovato gli spazi espositivi, ed è ora ammirabile un’ulteriore selezione di opere con il sussidio dei più aggiornati strumenti tecnologici.

 

Campo della Carità

Dorsoduro 1050 – 30123 Venezia

www.gallerieaccademia.it

Lunedì ore 8.15 – 14

Da martedì a domenica 8.15 – 19.15

 

PALAZZO CINI. LA GALLERIA

 

Raffinata casa-museo sorta nel 1984, custodisce un prezioso nucleo della raccolta d’arte antica di uno dei più importanti collezionisti del novecento italiano: l’imprenditore e filantropo Vittorio Cini. I suoi ambienti si sviluppano su due piani: il primo ospita mirabili testimonianze dell’arte italiana: Beato Angelico, Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Piero di Cosimo e Pontormo sono tra i maestri toscani rappresentati, mentre un raro nucleo di dipinti del Rinascimento ferrarese, con capolavori di Ercole de’ Roberti, Cosmè Tura e Dosso Dossi, rende il museo ancora più unico nel paesaggio veneziano. E’ possibile visitare le suggestive sale di questo scrigno d’arte, insieme a quelle del secondo piano che ospitano mostre e iniziative culturali.

 

Campo San Vio

Dorsoduro 864 – 30123 Venezia

www.palazzocini.it

Dal venerdì alla domenica 

ore 12 – 20

20 giugno – 23 novembre 2020

 

PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION

 

La Collezione Peggy Guggenheim è il museo più importante in Italia per l’arte europea e americana del XX secolo. Palazzo Venier dei Leoni, un palazzo “non finito” in pietra d’Istria affacciato sul Canal Grande, un tempo abitazione della collezionista Peggy Guggenheim, ospita oggi la collezione personale d’arte della mecenate americana. Il museo annovera opere delle principali avanguardie del ’900 di artisti del calibro di Picasso, Kandinsky, Magritte, Pollock, Miro, Calder, Chagall, de Chirico, nonché i capolavori della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof e il Giardino delle Sculture Nasher. La Collezione Peggy Guggenheim organizza periodicamente mostre temporanee di rilevanza internazionale.

 

Palazzo Venier dei Leoni

Dorsoduro 701 – 30123 Venezia

www.guggenheim-venice.it

Dal mercoledì al lunedì

ore 10 – 18. 

Chiuso il martedì

 

PALAZZO GRASSI – PUNTA DELLA DOGANA

 

Da oltre 40 anni François Pinault è un appassionato collezionista d’arte, animato da un impegno profondo e duraturo verso molti protagonisti della scena artistica contemporanea e dalla ferma volontà di esplorare senza sosta nuovi territori della creatività. A Punta della Dogana, luogo emblematico di Venezia, città simbolo del viaggio, della scoperta, dello scambio e della diversità, François Pinault ha deciso di condividere con il pubblico parte della sua collezione, attraverso allestimenti espositivi che si rinnovano periodicamente. La programmazione di Punta della Dogana e Palazzo Grassi – prima sede espositiva della Pinault Collection – si articola secondo un principio di alternanza tra esposizioni tematiche di opere della collezione e mostre personali di grandi artisti del presente. 

 

Fondamenta Salute

Dorsoduro 2 – 30123 Venezia

www.palazzograssi.it

ore 10 – 19

Chiuso il martedì

 

 

Piranesi Roma Basilico

Il 20 giugno 2020 apre al pubblico Piranesi Roma Basilico, la mostra che  celebra il fascino di Roma, mettendo a confronto la città antica delle incisioni di Piranesi e la città contemporanea ritratta nelle fotografie di Gabriele Basilico.

 

In occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita di Giambattista Piranesi (Venezia, 1720 – Roma, 1778) la Fondazione Giorgio Cini rende omaggio al grande artista veneziano con la mostra Piranesi Roma Basilico, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte, con la collaborazione dell’Archivio Gabriele Basilico.

 

Dal 20 giugno al 22 novembre il secondo piano della Galleria di Palazzo Cini a San Vio ospiterà un dialogo sulla poesia urbana di Roma tra l’opera incisoria antica di Giambattista Piranesi e la fotografia di Gabriele Basilico, svelando al pubblico una selezione inedita del lavoro del grande fotografo paesaggista, commissionatogli dalla Fondazione Cini nel 2010.

 

Grazie ad Assicurazioni Generali, main partner della Galleria fin dalla sua riapertura nel 2014 e da molti anni sostenitore istituzionale della Fondazione Cini, la stagione espositiva aprirà dal 20 giugno 2020.

 

Piranesi Roma Basilico riprende la figura di Piranesi vedutista proposta dalla mostra Le arti di Piranesi, ideata dalla Fondazione Cini nel 2010, con una lettura originale delle sue vedute di Roma, messe a confronto col lavoro di un grande fotografo paesaggista contemporaneo come Gabriele Basilico.

 

Il visitatore potrà ammirare alcuni dei luoghi più simbolici della città eterna rappresentati dalle 26 stampe originali realizzate nel ’700 dall’incisore veneziano – selezionate dal corpus integrale conservato nelle collezioni grafiche della Fondazione Giorgio Cini – e dalle 26 vedute di Roma del fotografo milanese, realizzate con le stesse angolazioni delle incisioni piranesiane di cui 12 inedite rispetto alla mostra Le Arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designer realizzata nel 2010 alla Fondazione Cini.

 

Basilico, ispirato dalle celebri pagine che la scrittrice Marguerite Yourcenar dedicò a Giambattista Piranesi agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso, ha ripercorso con la macchina fotografica tutti i luoghi delle vedute piranesiane restituendone la straordinaria modernità.

 

Il corpus Piranesi costituisce uno dei fondi di grafica più rilevanti conservati da un’istituzione privata. La sua conservazione è stata garantita dalla lungimirante e generosa decisione di Vittorio Cini, che negli anni settanta del secolo scorso lo acquistò e lo destinò integralmente all’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione, dove ancora oggi è oggetto di studio.

 

Piranesi Roma Basilico vuole essere un nuovo appuntamento per il grande pubblico, un’occasione per visitare Palazzo Cini e conoscere al contempo un aspetto finora in parte sconosciuto delle grandi collezioni della Fondazione Cini, di cui la casa museo costituisce una vitale e affascinante cornice.

 

Il catalogo, edito da Contrasto nel 2019, a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte e concepito come omaggio della Fondazione Cini al grande fotografo scomparso nel 2013, raccoglie tutti gli scatti realizzati da Basilico per il progetto Le Arti di Piranesi e propone i testi di Luca Massimo BarberoMario BevilacquaMichele De LucchiPasquale GagliardiAlessandro MartoniRoberta Valtorta, oltre a una conversazione di Gabriele Basilico con il regista Amos Gitai.

 

Inoltre, la Fondazione Giorgio Cini e il suo Istituto di Storia dell’Arte prendono parte alle celebrazioni piranesiane attraverso l’importante prestito delle 16 preziose tavole delle Carceri d’Invenzione di Piranesi, parte integrante delle collezioni grafiche della Fondazione. Le stampe saranno esposte fino al 27 luglio 2020 a Palazzo Sturm a Bassano del Grappa in occasione della mostra Giambattista Piranesi. Visioni di un architetto senza tempo, a cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza.

The Battle between Carnival and Feast

In occasione dell’apertura della Galleria di Palazzo Cini, nel 2019 verrà proposta al pubblico una mostra di arte contemporanea dedicata all’artista Adrian Ghenie. Realizzata in collaborazione con Galerie Thaddaeus Ropac, la mostra vedrà esposte al secondo piano della casa – museo di Campo San Vio circa dieci tele pensate e realizzate appositamente per questo progetto, il cui titolo, in virtù del riferimento al carnevale, suggerisce un legame con la città di Venezia. Il titolo suggerisce l’attenzione prestata dall’artista alla tradizione, senza rinunciare tuttavia ad uno sguardo all’attualità. Nelle sue opere, caratterizzate da un uso sperimentale del colore e da una forte connotazione materica, Ghenie è infatti solito rappresentare personalità le cui azioni hanno influenzato e continuano ad influenzare il corso della storia del mondo in cui viviamo. Nato nel 1977 a Baia Mare, Romania, l’artista attualmente vive e lavora a Berlino. La sua partecipazione alla LVI Biennale di Venezia in rappresentanza del padiglione romeno lo ha consacrato a fama internazionale e le sue opere si trovano attualmente esposte presso prestigiose istituzioni museali quali il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue (italiano-inglese) introdotto da un un testo critico del Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero.

Léon Bakst. Simbolo dei Balletti Russi

La mostra Léon Bakst. Simbolo dei Balletti Russi a cura di Natalia Metelitsa e Maria Ida Biggi, ripercorre la carriera del noto artista, scenografo e costumista russo, reso celebre dalle sue innovative creazioni per i Balletti Russi di Sergej Djagilev.
La mostra,risultato di un lavoro congiunto dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma e dello State Museum of Theatre and Music di San Pietroburgo, che conserva la più grande collezione di bozzetti e figurini bakstiani, è realizzata in collaborazione con lo CSAR – Centro Studi sulle Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari e avrà luogo nell’ambito della Russian Season in Italy, organizzata dal Ministero della Cultura russo.

Il percorso espositivo documenta un ampio arco della produzione artistica di Léon Bakst: partendo dai primi e poco conosciuti lavori, quali Le Coeur de la Marquise di Marius Petipa (1902) e le tragedie Ippolito di Euripide, Edipo a Colono e Antigone di Sofocle (1902-1904), si giunge alle acclamate creazioni realizzate per i Balletti Russi, tra cui Cléopâtre (1909), L’oiseau de feu (1910), Carnaval (1910), Narcisse (1911), Le Dieu bleu (1912), Daphnis et Chloé (1912), che costituiscono il cuore  dell’esposizione. Oltre ai materiali relativi a questi spettacoli, si espongono anche i figurini di opere realizzate principalmente tra il 1910 e il 1911, quali Thaïs, La Traviata, Faust, Martyre de St. Sébastien, Manon Lescaut. A completare il percorso espositivo, una ricca serie di fotografie e costumi originali, che costituiranno un supporto fondamentale per la ricostruzione della poliedrica attività dell’acclamato artista.

Léon Bakst (1866-1924) si forma tra San Pietroburgo e Parigi. Con Sergej Djagilev e Alexandre Benois è tra i fondatori della rivista Mir iskusstva, sulla quale pubblica i suoi primi lavori grafici. Nel 1902 inizia a lavorare come scenografo e costumista per i teatri imperiali di San Pietroburgo.
Tra rotture e riconciliazioni, la sua collaborazione con i Balletti Russi, che nasce nel 1909, si estende per quasi tutto l’arco della sua carriera.

 

CONVERSAZIONI D’ARTE 23 MAGGIO – 27 GIUGNO 2018

Il ciclo primaverile delle Conversazioni d’arte a Palazzo Cini vedrà protagonisti i disegni di architettura della raccolta Certani, esposti al secondo piano della casa-museo di Vittorio Cini in occasione della mostra Architettura immaginata. Sulla scia delle sezioni in cui la mostra si stessa si articola, esperti e storici dell’arte tracceranno un percorso tipologico, a partire dai disegni di quadratura di ambito bolognese e passando attraverso la tradizione scenografica, fino alle tavole acquarellate di Giacomo Quarenghi, offrendo un’occasione di approfondimento di un nucleo di disegni, in parte mai esposti, appartenenti alle collezioni della Fondazione Giorgio Cini.

23 MAGGIO | ORE 17:30
Inganni barocchi. Il disegno di quadratura a Bologna da Angelo Michele Colonna a Stefano Orlandi
Maria Ludovica Piazzi
Storica dell’arte

30 MAGGIO | ORE 17:30
La scenografia bolognese dai Bibiena ad Antonio Basoli: i disegni della raccolta Certani
Maria Ida Biggi
Fondazione Giorgio Cini

6 GIUGNO | ORE 17:30
Celebrazioni effimere: disegni per cerimonie funebri e festose
Marinella Pigozzi
Alma Mater Studiorum Università degli Studi di Bologna

13 GIUGNO | ORE 17:30
Francesco Algarotti a Bologna: i disegni di quadratura di Tesi, Jarmorini e Minozzi
Alessandro Martoni
Fondazione Giorgio Cini

20 GIUGNO | ORE 17:30
Modernità e bizzarria nei disegni per la Manifattura Aldrovandi del fondo Certani
Silvia Massari
Storica dell’arte

27 GIUGNO | ORE 17:30
Giacomo Quarenghi e i disegni di architettura
Elisabetta Molteni
Università Ca’ Foscari Venezia

La partecipazione all’incontro è compresa nel prezzo del biglietto di ingresso alla Galleria.
È consigliata la prenotazione. È possibile acquistare un biglietto cumulativo a 12€, valido per la partecipazione a tutti
gli incontri previsti dalla rassegna.

Scarica la cartolina con il programma delle_Conversazioni d’Arte

Architettura immaginata. Disegni dalle raccolte della Fondazione Giorgio Cini

Dal 20 aprile al 17 settembre la Galleria di Palazzo Cini a San Vio inaugura la stagione espositiva 2018 con una mostra che unisce in maniera originale la bellezza del disegno alle catturanti architetture dell’inganno: Architettura Immaginata è un’esposizione che mette in risalto, attraverso l’esposizione di un centinaio di disegni, la ricchezza della raccolta Antonio Certani della Fondazione Giorgio Cini, eccezionale collezione di oltre 5.000 disegni acquisita da Vittorio Cini nel 1962, che raccoglie molti generi e numerosi esponenti della celebre scuola bolognese dal Cinque all’Ottocento. Grazie ad Assicurazioni Generali, main partner della Galleria fin dalla sua riapertura nel 2014 e da molti anni sostenitore istituzionale della Fondazione Cini, la stagione espositiva sarà aperta al pubblico fino al 19 novembre 2018.

Curata da Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, e dagli studiosi dell’Istituto stesso, la mostra condurrà il visitatore in un viaggio affascinante tra disegni legati all’architettura illusiva e di ornato: quadrature, sfondati, prospettive, scenografie e campionari di oggetti come cartouches, vasi ornamentali ed elementi decorativi che spesso ornano le architetture dipinte, talmente visionari e curiosi da rappresentare quasi le radici del design.

“Questa mostra segna un nuovo capitolo del percorso di valorizzazione delle collezioni intrapreso dall’Istituto di Storia dell’Arte, nel quale rientrano gli studi sfociati nelle importanti pubblicazioni relative alla raccolta di arte antica conservata nella Galleria di Palazzo Cini e alla collezione di miniature, ma anche la digitalizzazione e la catalogazione dei fondi documentali e fotografici e le attività del Centro Studi Vetro. – afferma Barbero – Con Architettura Immaginata vogliamo mostrare al grande pubblico capolavori in parte mai esposti, opere rare e affascinanti che rappresentano al meglio un’epoca effervescente in cui l’architettura come inganno, cioè l’architettura disegnata e dipinta, rappresentava il cuore dell’espressione artistica”. Ma non mancherà in mostra una sezione dedicata a quei repertori di ornato in cui la potenza dell’immaginazione e la maestria tecnica si esprimono con forza sorprendente in forme zoomorfe e antropomorfe e in un florilegio di dettagli.

 

La raccolta Certani, costituita nella prima metà del secolo scorso dal violoncellista e compositore emiliano Antonio Certani (Vedrana di Budrio, 1879 – Bologna, 1952), è uno dei fondi di grafica più rilevanti conservati da un’istituzione privata e dedicati principalmente al disegno bolognese ed emiliano. Acquistata dal bibliofilo e antiquario Tammaro De Marinis, rischiò di essere smembrata e poi dispersa; a garantirne la preservazione intervenne la decisione di Vittorio Cini di acquistarla e destinarla come fondo integro all’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione, consentendone così la conservazione e lo studio.

 

Architettura Immaginata vuole essere un nuovo appuntamento per il grande pubblico, un’occasione per visitare Palazzo Cini e conoscere al contempo un aspetto finora in parte sconosciuto delle grandi collezioni della Fondazione Giorgio Cini, di cui la casa museo costituisce una vitale e affascinante cornice.

Conversazioni d’arte autunno 2017

Il ciclo autunnale delle Conversazioni d’arte sarà dedicato all’approfondimento di alcuni aspetti del collezionismo Cini a partire dalle preziose opere esposte nella cornice della casa-museo di Campo san Vio, oltre a presentare in apertura l’importante novità espositiva costituita dai Beati Francescani della collezione Cini attribuiti al maestro del Rinascimento napoletano Colantonio.

L’iniziativa si colloca nell’alveo delle celebrazioni della figura di Vittorio Cini legate al quarantennale della sua morte, il cui culmine verrà raggiunto il prossimo 14 novembre, con un’importante giornata di studi dedicata a Vittorio Cini collezionista che si terrà presso la Fondazione Giorgio Cini. 


11 ottobre  | 17.30 Francesco Aceto (Università degli Studi di Napoli Federico II): I “Francescani” Cini, il pittore Colantonio e la pala degli ordini in San Lorenzo Maggiore a Napoli

18 ottobre  | 17.30 Chiara Ceschi (Istituto di Storia dell’Arte, Fondazione Giorgio Cini): Nelle stanze del conte: dalla casa al museo

25 ottobre | 17.30 Antonella Chiodo (Fondazione Giorgio Cini): Vittorio Cini e il mercato dell’arte.
Scambi e amicizie con antiquari e collezionisti.

9 novembre  | 17.30  Carmen Ravanelli Guidotti (Storica dell’arte): Maioliche e porcellane nella passione
collezionistica di Vittorio Cini

15 novembre  | 17.30  Mauro Natale (Università di Ginevra): L’Officina ferrarese di Vittorio Cini


Cartolina programma conversazioni autunno.

Lyda Borelli primadonna del Novecento

La mostra Lyda Borelli primadonna del Novecento, curata da Maria Ida Biggi e allestita nella cornice della casa-museo di Palazzo Cini a San Vio, si propone di raccontare la vicenda artistica di una delle più affascinanti attrici italiane del primo Novecento, dai grandi successi sui palcoscenici d’Italia e del mondo sino al trionfo nel cinematografo, attraverso una straordinaria galleria di fotografie, materiali audiovisivi, opere d’arte e rari documenti d’archivio.

Figlia d’arte di Napoleone Borelli e Cesira Banti, Lyda Borelli (1887-1959) frequenta il palcoscenico sin da bambina, debuttando nel 1901 al fianco di Virginia Reiter. Dal 1903, anno del suo ingresso nella Compagnia di Virgilio Talli, fino al ritiro dalle scene del 1918, Lyda Borelli è l’acclamata protagonista di testi teatrali di successo firmati da autori quali Gabriele D’Annunzio, Oscar Wilde e Sem Benelli, e lavora accanto ai più importanti interpreti del suo tempo. La sua immagine di attrice teatrale preannuncia quell’icona liberty di stile e di eleganza che, con le successive interpretazioni cinematografiche, si imporrà all’attenzione di un pubblico più vasto.

Il progetto, in accordo e con il sostegno degli eredi di Lyda Borelli, è realizzato in collaborazione con istituzioni quali SIAE – Biblioteca e Raccolta Teatrale del Burcardo, Roma; ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma; Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia, Firenze.

 

La mostra rappresenta l’evento di punta all’interno del ciclo di attività legate alla riscoperta della figura di Lyda Borelli, ed è allestita al termine di un lungo percorso di studio e ricerca che ha portato alla pubblicazione del volume monografico Il Teatro di Lyda Borelli, a cura di Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni (Fratelli Alinari, Firenze 2017). In occasione dell’esposizione, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma ha organizzato la rassegna Lyda Borelli diva cinematografica, che ha visto la proiezione di alcune tra le più importanti pellicole interpretate dall’attrice: Rapsodia satanica, presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, con accompagnamento musicale dal vivo; Ma l’amor mio non muore!, Malombra e Carnevalesca, presso la Casa del Cinema – Videoteca Pasinetti, con proiezioni precedute da incontri con studiosi del settore; La memoria dell’altro, proiettato presso l’Ateneo Veneto dopo un accurato restauro realizzato dalla Cineteca Nazionale di Roma.

Conversazioni d’arte

Nel quarantennale della morte di Vittorio Cini e a seguito della pubblicazione del catalogo scientifico, completo e aggiornato della Galleria di Palazzo Cini, il ciclo primaverile delle Conversazioni d’arte verterà sull’analisi di alcune tra le opere più significative del museo, rappresentative del gusto e del collezionismo Cini. Un’occasione per essere accompagnati da esperti e storici dell’arte nella lettura e nell’approfondimento dei capolavori di una delle collezioni d’arte antica più suggestive di Venezia.

24 MAGGIO | ORE 17:30 I dipinti fiorentini antichi: dal Maestro del Bigallo a Taddeo Gaddi
Angelo Tartuferi Vicedirettore Galleria dell’Accademia di Firenze

31 MAGGIO | ORE 17:30 Sul polittico di San Paolo della Collezione Cini
Federica Siddi Storica dell’arte

7 GIUGNO | ORE 17:30 L’ultima stagione di Piero di Cosimo nei due dipinti della Collezione Cini
Marco Campigli Storico dell’arte

14 GIUGNO | ORE 17:30 Ritratto di un’amicizia. Il Pontormo di Palazzo Cini
Vittoria Romani Università degli Studi di Padova

21 GIUGNO | ORE 17:30 La zuffa di Dosso Dossi della Collezione Cini
Lucia Menegatti Storica dell’arte


La partecipazione all’incontro è compresa nel prezzo del biglietto di ingresso alla Galleria. È consigliata la prenotazione: palazzocini@cini.it

È possibile acquistare un biglietto cumulativo a 12€, valido per la partecipazione a tutti gli incontri previsti dalla rassegna.

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