Istituto di Storia dell'Arte Archives - Pagina 20 di 29 - Fondazione Giorgio Cini

«Arte veneta» 68 (2011)

Lyle Humphrey, Su Martino da Modena a Venezia: la mariegola dei merciai del 1471 e la committenza della comunità lucchese
Anne Markham Schulz, Due scultori fiorentini a Venezia: Andrea Pisano e Niccolò Lamberti
Paola Rossi, Disegni della bottega di Jacopo Tintoretto
Vincenzo Mancini, Venezia barocca: il caso del romano Girolamo Pellegrini
Alessio Pasian, Federico Cervelli “pittore di buona macchia”
Monica De Vincenti, Il “prodiggioso” mausoleo dei dogi Valier ai Santi Giovanni e Paolo
Enrico Lucchese, Per l’attività decorativa di Antonio Bellucci in Inghilterra
Francesca Stopper, Novità su Angelo Scarabello
Giuseppe Pavanello, La “Religione” di Antonio Canova

Segnalazioni
Francesca Flores d’Arcais, La “Croce” di Ognissanti a Firenze: il “Parente di Giotto” e Padova
Pier Luigi Mulas, Incunaboli miniati da Santa Giustina di Padova al Musée Condé di Chantilly
Andrea Polati, Inediti di Matteo Ingoli, dalla bottega dei Caliari alle collezioni medicee
Boran Goja, Contributo per l’altare maggiore di San Simeone a Zara: Baldassare Longhena, Francesco Cavrioli e “mistro” Lunardo
Maichol Clemente, Un busto di Filippo Parodi a Waddesdon Manor
Enrico Lucchese, Jacopo Amigoni a Radnor House
Damir Tulić, Un “Crocefisso” marmoreo di Alvise Tagliapietra a Lussinpiccolo
Wim Kranendonk, Gli ‘spettatori interni’ nell’arte di Giambattista Tiepolo
Stefano L’Occaso, Francesco Zugno per Castiglione delle Stiviere
Marcella De Paoli, Debora Tosato, Citazioni di antiche pitture romane in un soffitto neoclassico a palazzo Grimani
Lino Moretti, Francesco Zanin (1824-1884), vedutista veneziano

Carte d’archivio
Jan-Christoph Rössler, La Scuola Grande dei Carmini e i suoi architetti
Bernardina Sani, Raccolte di stampe tra Parigi e Venezia nella corrispondenza di Rosalba Carriera e Hyacinthe Rigaud
Lino Moretti, Rosalba Carriera: l’inventario dei suoi beni e alcune minuzie marginali
Lino Moretti, Di Apollonio Domenichini ovvero Facchinetti (1715-1757) e altri pittori di quella famiglia
Carlo Corsato, Bellini ‘800. Il restauro della pala di Santa Caterina già ai Santi Giovanni e Paolo
 

Letture
Guido Beltramini, Un volume sui palazzi veneziani del Trecento e del Quattrocento
 

Bibliografia dell’arte veneta: 2010
a cura di Daniele D’Anza

«Saggi e Memorie di storia dell’arte» 36 (2012)

Sommario
Mara Mason
Venezia o Costantinopoli? Sulla scultura bizantina a Venezia e nell’entroterra veneto
e ancora sulla Beata Vergine della Cintura di Costantinopoli di Treviso

Fernando Loffredo
La vasca del Sansone di Giambologna e il Tritone di Battista Lorenzi in un’inedita storia di duplicati
(con una nota sul Miseno di Stoldo per la villa dei Corsi)

Gianluca Tormen
Ritratti dei Medici dal Catajo: per la storia dei rapporti tra i Granduchi di Toscana e gli Obizzi

Enrico Maria Dal Pozzolo
Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica

Jan-Christoph Rössler
Note sulla collezione Caliari

Stefano Pierguidi
Dalle pale d’eccellenti artefici del duomo di Siena (1673-1688)
alla galleria di quadri moderni di Dresda (1742)

Chiara Gauna
I Rembrandt di Anton Maria Zanetti e le ‘edizioni’ di stampe a Venezia: tra tecnica e stile

Enrico Noè
Lo scultore Angelo Pizzi (Milano 1775-Venezia 1819)

Mauro Minardi
Studi sulla collezione Nevin: i dipinti veneti del XIV e XV secolo

Emiliano Covre
L’alunnato romano di Noè Bordignon

Eugenia Querci
Mario Morasso e Cesare Laurenti: alcune riflessioni sul Simbolismo e l’“arte nuova”

Matteo Gardonio
I Boldini del Terzo Reich

“Saggi e Memorie di storia dell’arte” 35 (2011). Rodolfo Pallucchini e le arti del Novecento

Nico Stringa

‘Preistoria’ di Rodolfo Pallucchini: gennaio 1931,

la recensione alla I Quadriennale di Roma

Giuliana Tomasella

“Caro Fromentin libico…”: il rapporto con Giuseppe Marchiori

e gli inizi di Pallucchini contemporaneista

Sileno Salvagnini

Pallucchini, Marchiori, Apollonio. La critica d’arte a Venezia 1942 – 1947

Marta Nezzo

Dagli affreschi di Campigli al Bo pittorico:

Pallucchini ed Anti per l’Università di Padova

Giovanni Bianchi

Rodolfo Pallucchini e Filippo de Pisis nella Venezia degli anni Quaranta

Maria Cristina Bandera

Pallucchini protagonista della Biennale

Lia Durante

Le mostre all’estero della Biennale di Rodolfo Pallucchini (1947-1957)

Massimo DeGrassi

Pallucchini a Trieste: occasioni mancate

Michelle Campagnolo Bouvier

Rodolfo Pallucchini e la Società Europea di Cultura

Tania Moretto

Pallucchini e la collezione di arte contemporanea

al Dipartimento di arti visive dell’Università di Bologna

Giuseppina Dal Canton

Pallucchini e la collezione di arte contemporanea

dell’Istituto di Storia dell’arte dell’Università di Padova

Francesca Castellani

‘Posizione’ di Matisse

Alessandro Del Puppo

La biblioteca del novecentista

Stefano Collicelli Cagol

Biennale di Venezia 1948-1956:

la corrispondenza tra Rodolfo Pallucchini e Willem Sandberg

Giuseppina Dal Canton

Gli scritti di Rodolfo Pallucchini sull’arte contemporanea

Giambattista Crosato. Pittore del Rococò europeo

Giambattista Crosato (1697-1758) è stato pittore, frescante e scenografo operoso tra la Serenissima e il Piemonte sabaudo, attivo in alcuni dei luoghi simbolo della civiltà settecentesca europea: dalla Palazzina di caccia di Stupinigi, al salone di Ca’ Rezzonico, alle ville venete. Autore di pannelli per boiseries come di grandi cicli ad affresco, Crosato è stato, fra i grandi veneziani di quel tempo, colui che meglio ha saputo interpretare in chiave personale lo stile del rococò internazionale, dialogando parimenti con la cultura piemontese negli anni di Beaumont e Giaquinto e proponendo una pittura “risoluta e bizzarra” – per riprendere le parole dei suoi contemporanei –, fra le poche a offrirsi quale alternativa alla grande maniera del genio del secolo, Giambattista Tiepolo.

Il volume rappresenta la prima monografia con il catalogo ragionato dei dipinti.

A Bibliographical Repertory of Italian Private Collections. Volume IV: Paar-Ruzzini

A cura di Chiara Ceschi, con l’assistenza di Daniele D’Anza e Matteo Gardonio

Elizabeth E. Gardner, curator nel “Dipartimento di pittura europea” del Metropolitan Museum di New York, aveva iniziato sin dal 1946 a raccogliere notizie biografiche e bibliografiche sui collezionisti italiani, ponendo particolare attenzione alla storia e alla provenienza dei dipinti di proprietà del Metropolitan. L’archivio che si andava formando – tuttora unico nel suo genere e costituito nel 1973 da quasi 10.000 voci relative alle
collezioni italiane – si rivelò di fondamentale importanza per le ricerche confluite nella serie dei cataloghi a stampa del Museo.
L’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, cui l’autrice ha affidato le schede originali manoscritte con l’intento di creare un nuovo strumento di ricerca per gli studiosi del collezionismo italiano, dopo la scomparsa di Elizabeth E. Gardner ha fatto proprio il progetto e si è fatto promotore della pubblicazione a stampa. Le voci sono state aggiornate ed organizzate in forma di dizionario bio-bibliografico, formando così un repertorio dei collezionisti di opere d’arte presenti in Italia dal Quattrocento ai giorni nostri come venivano registrati dalle fonti letterarie principali, nei documenti d’archivio, nei cataloghi di mostre, di musei e di vendite. Ogni volume è corredato dalla Bibliografia e dagli Indici degli artisti e dei personaggi citati.

Saggi e memorie di storia dell’arte 34

«Saggi e memorie di storia dell’arte» 34 (2010)
a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte

Elena Bugini
La successione e l’estinzione del messaggio di Fra Giovanni da Verona: le tre tarsie di Vincenzo
Dalle Vacche per San Benedetto Novello a Padova
Sergio Bettini
In biblioteca: Sisto IV, il Platina e l’architettura dipinta nell’affresco di Melozzo da Forlì32
Antonio Foscari
Due contributi sulla fabbrica costruita da Andrea Palladio in Malcontenta
Angelo Maria Monaco
Sulle tracce di “Giacomo Barri Francese, pittore in Venetia”. Aspetti biografici inediti,
fonti e fortuna critica di un peintre-graveur scrittore d’arte
Chiara Basalti
Nuove proposte sul fondo Antonio Certani: disegni di ornato di Mauro Tesi, Carlo Bianconi
e Giacomo Rossi
Agnese Dionisio
Leopoldo Pollach: idee e progetti per la famiglia Barbiano di Belgiojoso
Sabrina Zizzi
Il cardinale de Falloux Du Coudray (1815 – 1884) e la donazione della sua raccolta d’arte
Gianluca Tormen
Ad ornamentum Imperii: il trasferimento della collezione Obizzi a Vienna a fine Ottocento.

«Saggi e Memorie di storia dell’arte» 36 (2012)

Sommario
Mara Mason, Venezia o Costantinopoli? Sulla scultura bizantina a Venezia e nell’entroterra
veneto e ancora sulla Beata Vergine della Cintura di Costantinopoli di Treviso
Fernando Loff redo, La vasca del Sansone di Giambologna e il Tritone di Battista Lorenzi
in un’inedita storia di duplicati (con una nota sul Miseno di Stoldo per la villa dei Corsi)

Gianluca Tormen, Ritratti dei Medici dal Catajo: per la storia dei rapporti tra i Granduchi
di Toscana e gli Obizzi

Enrico Maria Dal Pozzolo, Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografi a bacchica
Jan-Christoph Rössler, Note sulla collezione Caliari
Stefano Pierguidi, Dalle pale d’eccellenti artefi ci del duomo di Siena (1673-1688) alla galleria
di quadri moderni di Dresda (1742)

Chiara Gauna, I Rembrandt di Anton Maria Zanetti e le ‘edizioni’ di stampe a Venezia:
tra tecnica e stile

Enrico Noè, Lo scultore Angelo Pizzi (Milano 1775-Venezia 1819)
Mauro Minardi, Studi sulla collezione Nevin: i dipinti veneti del XIV e XV secolo
Emiliano Covre, L’alunnato romano di Noè Bordignon
Eugenia Querci, Mario Morasso e Cesare Laurenti: alcune rifl essioni sul Simbolismo e l’“arte nuova”
Matteo Gardonio, I Boldini del Terzo Reich

Saggi e memorie di storia dell’arte 33

 Contributi

Anne Markham Schulz, Ancora sull’intagliatore veneziano
Paolo Campsa

Anchise Tempestini, I collaboratori di Giovanni Bellini

Errica Nardin, Le vicende artistiche della chiesa e del
monastero del Corpus Domini di Venezia

Arabella Cifani, Franco Monetti, L’inedita collezione di
Pietro Mellarède (1659-1730) e degli eredi nel castello di Betton Bettonnet in
Savoia

Simone Guerriero, Per un repertorio della scultura veneta
del Sei e Settecento. I

Giovanni Felle, Nuovi affreschi di Giambattista Canal

Ludovica Mazzetti d’Albertis, Palazzo Rasponi Murat: una
committenza neoclassica

Matteo Gardonio Scultori
italiani a Parigi tra Esposizioni Universali, mercato e strategie

Atti Giornata di Studi

Giuseppe Santomaso (1907-1990)

(Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 5-6 dicembre 2007)

Marisa Volpi, Il grande sarto di Venezia

Giovanni Soccol, Santomaso: “…io dipingo con l’aria”

Nico Stringa, Sulla pittura e sull’arte: scritti di
Giuseppe Santomaso

Laura Poletto, Dalla Bevilacqua alla Biennale: esordi e
percorsi del primo Santomaso

Sileno Salvagnini, Santomaso e Marchiori: un pittore e il
suo critico. Dalla personale parigina del 1939 agli anni Sessanta

Giuliana Tomasella, Da Marchiori a Ponente. Momenti della
fortuna critica di Giuseppe Santomaso

Maria Grazia Messina, Giuseppe Santomaso dal Fronte Nuovo
delle Arti al Gruppo degli Otto

Stefania Portinari, Santomaso, l’opera grafica

Elisa Prete, Giuseppe Santomaso: note su alcuni dipinti
inediti

Giuseppina Dal Canton, Santomaso all’Università di Padova

Massimo De Grassi, Giuseppe Santomaso e Trieste

Giovanni Solari, In viaggio con Santomaso

Isabella
Reale, Lettere ad Afro: cronache epistolari attorno agli Otto

 

Saggi e memorie di storia dell’arte 33

 

Contributi

Anne Markham Schulz, Ancora sull’intagliatore veneziano
Paolo Campsa

Anchise Tempestini, I collaboratori di Giovanni Bellini

Errica Nardin, Le vicende artistiche della chiesa e del
monastero del Corpus Domini di Venezia

Arabella Cifani, Franco Monetti, L’inedita collezione di
Pietro Mellarède (1659-1730) e degli eredi nel castello di Betton Bettonnet in
Savoia

Simone Guerriero, Per un repertorio della scultura veneta
del Sei e Settecento. I

Giovanni Felle, Nuovi affreschi di Giambattista Canal

Ludovica Mazzetti d’Albertis, Palazzo Rasponi Murat: una
committenza neoclassica

Matteo Gardonio Scultori
italiani a Parigi tra Esposizioni Universali, mercato e strategie

Atti Giornata di Studi

Giuseppe Santomaso (1907-1990)

(Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 5-6 dicembre 2007)

Marisa Volpi, Il grande sarto di Venezia

Giovanni Soccol, Santomaso: “…io dipingo con l’aria”

Nico Stringa, Sulla pittura e sull’arte: scritti di
Giuseppe Santomaso

Laura Poletto, Dalla Bevilacqua alla Biennale: esordi e
percorsi del primo Santomaso

Sileno Salvagnini, Santomaso e Marchiori: un pittore e il
suo critico. Dalla personale parigina del 1939 agli anni Sessanta

Giuliana Tomasella, Da Marchiori a Ponente. Momenti della
fortuna critica di Giuseppe Santomaso

Maria Grazia Messina, Giuseppe Santomaso dal Fronte Nuovo
delle Arti al Gruppo degli Otto

Stefania Portinari, Santomaso, l’opera grafica

Elisa Prete, Giuseppe Santomaso: note su alcuni dipinti
inediti

Giuseppina Dal Canton, Santomaso all’Università di Padova

Massimo De Grassi, Giuseppe Santomaso e Trieste

Giovanni Solari, In viaggio con Santomaso

Isabella
Reale, Lettere ad Afro: cronache epistolari attorno agli Otto

 

I palazzi veneziani.

L’opera, che segna la rinascita, sotto la direzione di Giuseppe Pavanello, della storica collana «Profili e saggi d’Arte Veneta» fondata da Rodolfo Pallucchini, si propone di chiarire aspetti cronologici, stilistici e tipologici dell’architettura civile veneziana tre e quattrocentesca. Attraverso l’interrogazione puntuale di documenti archivistici e una lettura critica e approfondita dei fabbricati stessi, lo studioso traccia le vicende di ventisei palazzi; ne individua la committenza,  i passaggi di proprietà, l’aspetto originario, le modificazioni e i restauri intercorsi nei secoli fino all’Ottocento, epoca – per dirla con le parole dell’autore – di «ritocchi estetici fra ricostruzione e invenzione». Nella seconda parte del volume, partendo da palazzo Aldioni Barbaro a San Vidal, scheda dopo scheda, si giunge, come in un percorso ruskiniano, all’analisi di edifici simbolo del tessuto urbano della Serenissima, quali la Ca’ d’Oro o Ca’ Foscari.
Un commento, però, che non si basa unicamente sulla pratica tedesca della Bauforschung (cioè l’esecuzione di precisi rilievi di facciate), ma che intende penetrare anche all’interno della planimetria del manufatto architettonico, appuntando modifiche tanto di carattere strutturale quanto di carattere ornamentale. Non una storia dell’architettura fine a se stessa; bensì una storia dell’architettura che si interseca con quella che potremmo definire “civiltà dell’abitare”.