Istituto per il Teatro e il Melodramma Archives - Pagina 8 di 14 - Fondazione Giorgio Cini

Rassegna Lyda Borelli diva cinematografica Ma l’amor mio non muore, Malombra, Carnevalesca, proiezione delle pellicole

19, 21, 22 settembre 2017, ore 17.30/20.30
Venezia, La Casa del Cinema – Videoteca Pasinetti


Rassegna Lyda Borelli diva cinematografica
Ma l’amor mio non muore, Malombra, Carnevalesca, proiezione delle pellicole

 

Nell’ambito della rassegna Lyda Borelli diva cinematografica, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma promuove una serie di appuntamenti realizzati in collaborazione con La Casa del Cinema – Videoteca Pasinetti; le prime proiezioni saranno precedute da conferenze introduttive a cura di studiosi ed esperti del settore, che analizzeranno l’influenza che la diva ha avuto nell’ambito del cinema di inizio secolo. Negli anni dello sviluppo del cinematografo, la carriera della Borelli, primadonna dei palcoscenici nazionali e internazionali, trova infatti un naturale sbocco in questa nuova forma d’arte, in cui il suo stile si afferma agli occhi di un pubblico più ampio.


Il ciclo si inaugura il 19 settembre con Ma l’amor mio non muore!, pellicola che costituisce la prima interpretazione cinematografica della diva, diretta da Mario Caserini nel 1913. Introdurranno Maria Ida Biggi, direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma, e Carlo Montanaro, critico cinematografico tra i fondatori delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone.


Il 21 settembre sarà la volta di Malombra, con la regia di Carmine Gallone, film del 1917 che quest’anno festeggia il centenario della sua uscita. Presenterà la pellicola Cristina Jandelli, storica del cinema e docente presso l’Università degli Studi di Firenze.


Il terzo appuntamento sarà dedicato a Carnevalesca, pellicola del 1918 diretta da Amleto Palermi e costruita secondo i più classici canoni del “diva film”. La conferenza introduttiva, nella giornata del 22 settembre, sarà a cura del docente e studioso di cinema delle origini Denis Lotti.


Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata: 041 2747140


Scarica la locandina della Rassegna LYDA BORELLI


Didascalia:
Lyda Borelli in Malombra, 1917

 

Rassegna Lyda Borelli diva cinematografica Rapsodia satanica, proiezione della pellicola restaurata con musica dal vivo

4 settembre 2017, ore 18.30
Venezia, Teatro La Fenice, Sale Apollinee

Rassegna Lyda Borelli diva cinematografica
Rapsodia satanica, proiezione della pellicola restaurata con musica dal vivo

In occasione dei cento anni dall’uscita del film Rapsodia satanica (1917-2017) e nell’ambito della rassegna Lyda Borelli diva cinematografica, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza una proiezione pubblica della pellicola, nella versione restaurata dalla Fondazione Cineteca Italiana. La proiezione, che avrà luogo lunedì 4 settembre presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, sarà accompagnata da un violino, un violoncello e un pianoforte che eseguiranno dal vivo le musiche scritte per il film da Pietro Mascagni, uno dei primi compositori a occuparsi della scrittura di brani musicali appositamente pensati per il cinematografo.

Tratto da un poema di Fausto Maria Martini del 1915 e portato sugli schermi da Nino Oxilia, Rapsodia satanica rappresenta un’interessante fusione tra gli stilemi espressionisti e l’immaginario di matrice simbolista e decadentista. La faustiana vicenda della contessa Alba d’Oltrevita, che stringe un patto con Mefistofele per riottenere la giovinezza, porta Lyda Borelli alle più alte vette della sua carriera di attrice e diva cinematografica.


Didascalia:
Lyda Borelli e Giovanni Cini in Rapsodia satanica, 1917, dettaglio

Il Teatro di Lyda Borelli

Il Teatro di Lyda Borelli
a cura di Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni
Fratelli Alinari, Firenze 2017

Il volume si presenta come la prima monografia dedicata all’attività teatrale dell’attrice Lyda Borelli, dagli esordi in giovanissima età sino al ritiro dalle scene del 1918. Frutto di un lungo lavoro di ricerca, il libro permette di riscoprire, attraverso i contributi di Maria Ida Biggi, Marianna Zannoni e Maria Dolores Cassano, la fulgida carriera teatrale di questa affascinante interprete, una delle prime capocomiche d’Italia, amata e celebrata da pubblico e stampa prima ancora che il suo nome si legasse indissolubilmente a quell’immagine di diva del cinema muto che è passata alla storia. Lyda Borelli incarna perfettamente la modernità di inizio secolo: la sua immagine di donna emancipata, costruita anche attraverso il carattere dei personaggi femminili che porta in scena, contribuisce a creare la sua icona di diva moderna. Protagonista degli articoli di costume che appaiono sulle colonne di periodici e giornali del tempo, la Borelli spicca per la ricercatezza delle sue toilettes e si fa portatrice di una modernità incipiente, che la rende musa del contemporaneo pensiero futurista. Lettere, articoli di giornale, testimonianze di prima mano e numerosi documenti inediti permettono alle autrici di analizzare l’attività teatrale di Lyda Borelli in relazione al contesto culturale e sociale del suo tempo, in un excursus esclusivo e inedito.

Lyda Borelli primadonna del Novecento

La mostra Lyda Borelli primadonna del Novecento, curata da Maria Ida Biggi e allestita nella cornice della casa-museo di Palazzo Cini a San Vio, si propone di raccontare la vicenda artistica di una delle più affascinanti attrici italiane del primo Novecento, dai grandi successi sui palcoscenici d’Italia e del mondo sino al trionfo nel cinematografo, attraverso una straordinaria galleria di fotografie, materiali audiovisivi, opere d’arte e rari documenti d’archivio.

Figlia d’arte di Napoleone Borelli e Cesira Banti, Lyda Borelli (1887-1959) frequenta il palcoscenico sin da bambina, debuttando nel 1901 al fianco di Virginia Reiter. Dal 1903, anno del suo ingresso nella Compagnia di Virgilio Talli, fino al ritiro dalle scene del 1918, Lyda Borelli è l’acclamata protagonista di testi teatrali di successo firmati da autori quali Gabriele D’Annunzio, Oscar Wilde e Sem Benelli, e lavora accanto ai più importanti interpreti del suo tempo. La sua immagine di attrice teatrale preannuncia quell’icona liberty di stile e di eleganza che, con le successive interpretazioni cinematografiche, si imporrà all’attenzione di un pubblico più vasto.

Il progetto, in accordo e con il sostegno degli eredi di Lyda Borelli, è realizzato in collaborazione con istituzioni quali SIAE – Biblioteca e Raccolta Teatrale del Burcardo, Roma; ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma; Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia, Firenze.

 

La mostra rappresenta l’evento di punta all’interno del ciclo di attività legate alla riscoperta della figura di Lyda Borelli, ed è allestita al termine di un lungo percorso di studio e ricerca che ha portato alla pubblicazione del volume monografico Il Teatro di Lyda Borelli, a cura di Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni (Fratelli Alinari, Firenze 2017). In occasione dell’esposizione, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma ha organizzato la rassegna Lyda Borelli diva cinematografica, che ha visto la proiezione di alcune tra le più importanti pellicole interpretate dall’attrice: Rapsodia satanica, presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, con accompagnamento musicale dal vivo; Ma l’amor mio non muore!, Malombra e Carnevalesca, presso la Casa del Cinema – Videoteca Pasinetti, con proiezioni precedute da incontri con studiosi del settore; La memoria dell’altro, proiettato presso l’Ateneo Veneto dopo un accurato restauro realizzato dalla Cineteca Nazionale di Roma.

Le opere veneziane di Monteverdi: nuove proposte di lettura e messa in scena

16 giugno 2017
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore

17 giugno 2017
Teatro La Fenice, Sale Apollinee


Il convegno, coordinato da Ellen Rosand e Stefano La Via e organizzato dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma e dall’Istituto per la Musica, in collaborazione con il Teatro La Fenice, si inserisce nel quadro delle celebrazioni per i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, e si propone come incontro tra studiosi e interpreti delle più varie provenienze e competenze. Articolato in due intense giornate, il convegno si suddivide in tre sessioni: le prime due, L’Incoronazione di Poppea”: da Busenello a Monteverdi e Il ritorno d’Ulisse in patria: chiavi di lettura e interpretazione”, si svolgeranno il 16 giugno presso la Fondazione Giorgio Cini; la terza sessione, Storia e critica delle messe in scena, avrà luogo il 17 giugno presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

A conclusione delle giornate di studio e al termine dello spettacolo, il Maestro Sir John Eliot Gardiner incontrerà Tim Carter e i relatori del convegno. Tra gli studiosi coinvolti Guillaume Bernardi, Mauro Calcagno, Jane Glover, Wendy Heller, Mario Infelise, Jean-François Lattarico, Maria Martino, Magnus Schneider, Hendrik Schultze, Anna Tedesco e Nicola Usula.

In coincidenza con il convegno, presso il Teatro La Fenice, il Maestro Sir John Eliot Gardiner e la Monteverdi Choir and Orchestras porteranno in scena la Trilogia Monteverdiana: L’Orfeo, Il ritorno d’Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea. Presentata a Venezia in anteprima assoluta, la Trilogia avrà un cast di giovani interpreti selezionati dal Maestro Gardiner tra Italia, Inghilterra e Francia, nel corso di un ciclo di workshop propedeutici alla messa in scena; l’Accademia Monteverdiana  ha avuto luogo nell’aprile 2016 presso la Fondazione Giorgio Cini, organizzata dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma.


Scarica il programma


Didascalia immagine:

Francesco Primaticcio, Ulisse e Penelope, 1560 circa, Toledo Museum of Art (Toledo, Ohio). Acquistato con il contributo del Libbey Endowment, dono di Edward Drummond Libbey, 1964.60


 

The Music of the Merchant: Musical Life in and around the Venetian Ghetto from Shylock’s Era

Dal 24 al 30 luglio 2017, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini ospita il laboratorio The Music of the Merchant: Musical Life in and around the Venetian Ghetto from Shylock’s Era, a cura del Lucidarium Ensemble. Il laboratorio costituisce un’altra tappa del grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).

Il laboratorio esplorerà il mosaico di repertori che caratterizzava il paesaggio sonoro della Venezia del XVI Secolo: danze e “mascherate” legate alla Commedia dell’Arte e al Carnevale; canzoni ebraiche in lingua yiddish, italiana e spagnola, mutuate da fonti del XVI secolo; liturgie, paraliturgie e piyyutim provenienti dalla tradizione orale ebraica italiana. Nel corso di una settimana di studi intensivi, si analizzeranno le musiche che la gente comune ascoltava nella quotidianità domestica o nel corso di feste e celebrazioni, con particolare attenzione alle sonorità del Ghetto. Oltre alle ensemble vocali, strumentali e miste, i workshop saranno focalizzati sul repertorio ebraico, con classi di canto e di percussioni storiche. Saranno inoltre attivate lezioni di liuto, flauto e strumenti a fiato, tamburini, percussioni e dulcimer. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai repertori musicali arrivati ai giorni nostri in forma parziale, e alle modalità di approccio necessarie al loro studio e alla loro interpretazione.

Il workshop è realizzato in collaborazione con Haute école de musique, Genève, ed è rivolto a cantanti e strumentisti interessati alla musica ebraica e rinascimentale.

Il termine per l’invio delle candidature è il 15 aprile 2017.


 

Per maggiori informazioni:

teatromelodramma@cini.it

lucidarium@gmail.com

http://www.lucidarium.com/summer-course-music-of-the-merchant/


 

 

 

 

 

 

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Laboratorio Masks of Shylock

Dal 17 al 26 gennaio 2017, il Teatrul Municipal Tony Bulandra di Targoviste ha ospitato il workshop Masks of Shylock, tenuto dalla Compagnia Pantakin. Il laboratorio si colloca a completamento del lavoro intrapreso dalla Compagnia nel mese di novembre, presso la Fondazione Giorgio Cini, con il laboratorio Shylock dopo Shylock  Le maschere di Shakespeare. Anche questa tappa rientra nel grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).

I sedici partecipanti al laboratorio sono stati reclutati attraverso un bando e selezionati tramite audizione. L’analisi del movimento e l’improvvisazione sono state le due linee guida del workshop che, partendo dalla scoperta della maschera come strumento espressivo, ha studiato il movimento dell’attore nello spazio e le tecniche di recitazione e stilizzazione. Il workshop ha permesso ai partecipanti di acquisire i codici espressivi su cui costruire le improvvisazioni dei personaggi.

Il workshop confluirà in una produzione da realizzarsi nel settembre 2017, che debutterà nel mese di ottobre all’interno della stagione 2017/2018 del Teatrul Bulandra; lo spettacolo sarà centrato su una rilettura del Tito Andronico shakespeariano.

Illusione scenica e pratica teatrale. Atti del Convegno Internazionale di studi in onore di Elena Povoledo

Illusione scenica e pratica teatrale. Atti del Convegno Internazionale di studi in onore di Elena Povoledo
a cura di Maria Ida Biggi
Le Lettere, Firenze 2016

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale di studi organizzato in onore di Elena Povoledo, tenutosi presso la Fondazione Giorgio Cini il 16 e 17 novembre 2015. Attraverso i contributi di docenti e studiosi internazionali, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma ha ricordato e celebrato la figura della Povoledo, pioniera nello studio della relazione tra arti figurative e spettacolo. I suoi ambiti di ricerca spaziano dalla storia del teatro e della scenografia all’iconografia teatrale. Studiosa riconosciuta a livello internazionale, è stata una dei docenti più amati dell’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, nonché capo redattore e curatore dell’apparato iconografico dell’Enciclopedia dello Spettacolo e autorevole collaboratrice della Fondazione Giorgio Cini per le mostre di argomento teatrale.

 

 

L’archivio Scaparro alla Fondazione Giorgio Cini

23 febbraio 2017 ore 11
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

All’apice del Carnevale di Venezia, il Centro Studi Teatro e Melodramma presenta al pubblico l’Archivio Maurizio Scaparro, donato dal Maestro alla Fondazione Giorgio Cini.

L’Archivio raccoglie i materiali relativi alla sua attività artistica dagli anni sessanta ai giorni nostri. Fonte indispensabile per lo studio del teatro contemporaneo e del mondo culturale italiano nel suo complesso, esso si articola in più sezioni, ciascuna delle quali è relativa a un particolare ambito del lavoro del Maestro. Accanto a un’importante raccolta di materiali quali copioni, note di regia, lettere, schizzi, figurini e bozzetti di scena, si affianca una considerevole collezione di manifesti e locandine di eventi e spettacoli, insieme a una preziosa e puntuale rassegna stampa e a un ricco fondo fotografico.

Maurizio Scaparro è un regista teatrale, cinematografico e televisivo noto in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera ha anche diretto manifestazioni ed eventi cardine del mondo culturale italiano ed europeo. E’ stato direttore di importanti teatri, tra cui il Théâtre de l’Europe di Parigi (come directeur adjoint al fianco di Giorgio Strehler), il Teatro di Roma, il Teatro Eliseo di Roma, il Théâtre des Italiens di Parigi. A partire dal 1980, Scaparro balza agli onori della cronaca culturale internazionale per la realizzazione del Carnevale del Teatro, ideato e istituito nel corso del suo primo quadriennio di direzione della Biennale Teatro di Venezia; la tradizione del carnevale veneziano, da lui rilanciata, prosegue con successo ancora oggi.

In occasione della presentazione, all’interno dei prestigiosi spazi della Biblioteca del Longhena, sarà esposta una piccola selezione di materiali dell’Archivio del Maestro.

 

Dal ritratto all’icona. Il fascino di un’attrice attraverso la fotografia.

In occasione della mostra Dal ritratto all’icona. Il fascino di un’attrice attraverso la fotografia, a cura di Marianna Zannoni (Fondazione Giorgio Cini, 18 marzo 2016 – 31 marzo 2017),l’istituto per il Teatro e il Melodramma pubblica il primo catalogo della serie dedicata alle esposizioni temporanee allestite nella Stanza di Eleonora Duse. A introdurre la serie, nel 2013, una pubblicazione relativa alla Stanza, al preziosissimo Archivio che vi è conservato e alla figura di questa affascinante attrice.

Il nuovo allestimento è dedicato alla ricca collezione fotografica dell’Archivio Duse, un mezzo straordinario per ricostruire la storia del ritratto d’attore e della fotografia d’autore a cavallo tra Otto e Novecento. A ritrarre la Duse, infatti, sono stati alcuni tra i più noti fotografi italiani e internazionali del tempo: dal fiorentino Mario Nunes Vais agli americani Edward Steichen e Arnold Genthe, passando per lo spagnolo Pau Audouard, i genovesi Sciutto, gli americani Joseph Byron e Aimé Dupont e molti altri. Attraverso una serie di fotografie private e scatti posati in abiti di scena, la mostra offre uno spaccato delle immagini che hanno contribuito a costruire la celebrità di Eleonora Duse in tutto il mondo, tramandandone la memoria fino ai giorni nostri.