Istituto per il Teatro e il Melodramma Archives - Pagina 9 di 14 - Fondazione Giorgio Cini

Dal ritratto all’icona. Il fascino di un’attrice attraverso la fotografia.

In occasione della mostra Dal ritratto all’icona. Il fascino di un’attrice attraverso la fotografia, a cura di Marianna Zannoni (Fondazione Giorgio Cini, 18 marzo 2016 – 31 marzo 2017),l’istituto per il Teatro e il Melodramma pubblica il primo catalogo della serie dedicata alle esposizioni temporanee allestite nella Stanza di Eleonora Duse. A introdurre la serie, nel 2013, una pubblicazione relativa alla Stanza, al preziosissimo Archivio che vi è conservato e alla figura di questa affascinante attrice.

Il nuovo allestimento è dedicato alla ricca collezione fotografica dell’Archivio Duse, un mezzo straordinario per ricostruire la storia del ritratto d’attore e della fotografia d’autore a cavallo tra Otto e Novecento. A ritrarre la Duse, infatti, sono stati alcuni tra i più noti fotografi italiani e internazionali del tempo: dal fiorentino Mario Nunes Vais agli americani Edward Steichen e Arnold Genthe, passando per lo spagnolo Pau Audouard, i genovesi Sciutto, gli americani Joseph Byron e Aimé Dupont e molti altri. Attraverso una serie di fotografie private e scatti posati in abiti di scena, la mostra offre uno spaccato delle immagini che hanno contribuito a costruire la celebrità di Eleonora Duse in tutto il mondo, tramandandone la memoria fino ai giorni nostri.

 

 

 

 

Eleonora Duse e Vera Komissarzhevskaja. Due dive allo specchio.

L’Archivio Duse della Fondazione Giorgio Cini a Mosca

Giovedì 24 novembre il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo della Fondazione Giorgio Cini di Venezia espone una selezione di preziosi documenti provenienti dall’Archivio Duse nel contesto di una prestigiosa mostra dal titolo Eleonora Duse e Vera Komissarževskaja. Due dive allo specchio.

L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 25 novembre fino all’8 gennaio 2017  presso il Museo Statale di Storia Russa Contemporanea (Tverskaja, 21).


Lungo il percorso espositivo sarà possibile approfondire i legami tra la grande attrice italiana Eleonora Duse e la collega russa Vera Komissarževskaja, sua contemporanea a lei paragonata dalla critica del tempo. La mostra mette a confronto la vita e l’arte di queste due grandi protagoniste della scena teatrale degli anni tra Otto e Novecento, conosciutesi a San Pietroburgo nel 1896 e legate da stima reciproca.

Maria Ida Biggi, direttrice del Centro Studi Teatro e Melodramma, e Marianna Zannoni, ricercatrice presso lo stesso Centro, firmano la curatela della sezione dedicata a Eleonora Duse (1858-1924), in un ricco percorso che conduce alla scoperta della grande attrice italiana attraverso autografi, fotografie e oggetti che le sono appartenuti. Ad arricchire l’esposizione, una selezione di preziosi abiti appartenuti alla Duse e realizzati nei primi anni del Novecento, firmati da Mariano Fortuny e Paul Poiret.

Nel corso della sua carriera Eleonora Duse recitò moltissimo all’estero, riportando ovunque un clamoroso successo. Tra le tournée estere della Duse, quelle avvenute nei maggiori centri della Russia dell’epoca (nel 1891, nel 1896 e nel 1908) furono particolarmente fortunate, e permettono di seguire l’evoluzione del suo teatro e la parabola del suo successo. Decine sono le recensioni e le testimonianze dei suoi ammiratori: nel 1891, Anton Čechov scrisse alla sorella “Ho proprio ora visto l’attrice italiana Duse in Cleopatra di Shakespeare. Non conosco l’italiano, ma ella ha recitato così bene che mi sembrava di comprendere ogni parola; che attrice meravigliosa! …”. Ancora tra i teatranti, si ricorda l’apprezzamento dei registi Vsevolod Ėmil’evič Mejerchol’d e Konstantin Sergeevič Stanislavskij, che afferma di aver tratto ispirazione dalla Duse per la creazione del Teatro d’Arte di Mosca.

Nell’ambito dell’esposizione verrà inoltre proiettato il film Cenere (1916), unica interpretazione cinematografica di Eleonora Duse che, oltre ad esserne la principale interprete, collaborò alla sceneggiatura e alla stessa regia del film. Cenere, tratto dall’omonima novella del premio nobel Grazia Deledda e prodotto dalla casa cinematografica Ambrosio di Torino, è stato recentemente restaurato grazie al contributo della Regione del Veneto.

All’interno del percorso espositivo, la sezione dedicata a Vera Komissarževskaja (1864-1910) è stata curata da Dmitry Rodionov, direttore del Museo del Teatro Bakhrushin di Mosca: al suo interno sono esposti documenti, fotografie, oggetti appartenuti all’attrice russa.

Completa l’esposizione un progetto multimediale a cura dello CSAR di Venezia, elaborato appositamente per gli spazi della mostra di Mosca a partire da documenti e materiali iconografici provenienti dal Centro Studi Teatro e Melodramma della Fondazione Giorgio Cini e dagli altri musei russi coinvolti.

La mostra Eleonora Duse e Vera Komissarževskaja. Due dive allo specchio è organizzata da prestigiose istituzioni e importanti musei italiani e russi, tra cui il Ministero della Cultura della Federazione Russa, il Museo Statale di Storia Contemporanea Russa, l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca, il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e Melodramma Europeo della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, il Centro Studi sulle Arti della Russia di Ca’ Foscari, il Museo Statale del Teatro Bakhrushin di Mosca, il Museo Statale del Teatro e della Musica di San Pietroburgo ed il Centro dei Festival del Cinema e dei Programmi Internazionali di Mosca.

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Laboratorio | Shylock dopo Shylock – Le maschere di Shakespeare

Dal 14 al 18 novembre 2016, il Centro Studi Teatro e Melodramma della Fondazione Giorgio Cini ospita il laboratorio Shylock dopo Shylock Le maschere di Shakespeare, a cura della Compagnia Pantakin.

Dopo la seconda edizione della Shakespeare in Venice Summer School – The Shylock Project (Fondazione Giorgio Cini, 18-29 luglio 2016) e la messa in scena dello spettacolo The Merchant in Venice, a cura della Compagnia de’ Colombari (Campo del Ghetto Novo, 26 luglio – 1 agosto 2016), il laboratorio costituisce la terza tappa del grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).

Shylock dopo Shylock – Le maschere di Shakespeare è a cura della Compagnia Pantakin, nata a Venezia nel 1995 con l’obiettivo di mantenere viva la tradizione della Commedia dell’Arte. Sottolineando i nessi che legano la Commedia all’opera di William Shakespeare, il laboratorio si propone di indagare l’origine dei personaggi shakespeariani mettendo in luce l’influenza delle maschere sulla costruzione dei personaggi stessi. Masks of Shylock, secondo capitolo del laboratorio, si è svolto nel mese di gennaio in Romania, presso il Teatrul Municipal Tony Bulandra.

Il percorso è finalizzato alla selezione di attori professionisti per la produzione di un nuovo spettacolo, da presentarsi a Venezia nel 2017 presso il Teatro Universitario di Ca’ Foscari a Santa Marta.

Il termine per l’invio delle candidature è il 30 ottobre 2016.

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Video


Per informazioni
Centro Studi Teatro e Melodramma
Tel.+39 041 2710236
E-mail teatromelodramma@cini.it


Nell’immagine:
Frédéricka Hayter, maschera per il personaggio di Puck in A Midsummer Night’s Dream, Footsbarn Théâtre, 2002.

 

AVANSCENA FESTIVAL 2016. International Festival of Costume and Set Design

Dal 17 al 19 novembre, presso la Fondazione Giorgio Cini, avrà luogo la quarta edizione di Avanscena. International Festival of Costume and Set Design, realizzata in collaborazione con il Centro Studi Teatro e Melodramma. Il Festival sarà un’occasione unica per indagare le nuove tendenze nel campo della scenografia e del costume teatrale, prestando una particolare attenzione al lavoro delle maestranze che agiscono dietro le quinte.

Il tema portante di questa quarta edizione è Black Box | Scatola Nera, titolo che racchiude in sé un doppio significato: se da un lato ricorda uno dei tanti modi di chiamare il palcoscenico, dall’altro indica il dispositivo che è in grado di raccogliere la memoria e, all’occorrenza, di divenire strumento per ricostruire momenti del passato.

I numerosi ospiti, attraverso un ricco ciclo di conferenze, performance, workshop e tavole rotonde, indagheranno le basi su cui si costruisce e definisce l’arte performativa e teatrale della nostra epoca. Molte saranno le sezioni di approfondimento, che consentiranno di sviscerare l’argomento: dalla filosofia all’estetica, dal precinema al cinema contemporaneo, dalla scenografia digitale all’eccellenza delle maestranze italiane, dalla pittura di scena al teatro di figura.

Due mostre faranno da cornice all’evento, arricchendolo di un importante valore aggiunto: Video-Indagine 2016 (Fondazione Giorgio Cini, Stanza Eleonora Duse) sarà una fotografia del teatro contemporaneo raccontato da artisti, autori, ballerini, coreografi e attori, che cercheranno di rispondere alla domanda: cos’è la scenografia oggi?

Black Box (Fondazione Giorgio Cini, Sala del Soffitto; Torino, Camera – Centro Italiano per la Fotografia), sarà un’esperienza di realtà aumentata in cui la componente spettatore-attore potrà essere modulata e bilanciata in vario modo.

 

Per informazioni

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Il Teatro di Pierluigi Samaritani

Maria Ida Biggi

Il Teatro di Pierluigi Samaritani. Catalogo dell’Archivio conservato alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia

Fondazione Giorgio Cini, Venezia, 2015


In seguito alla donazione ricevuta da Simona Marchini e al lavoro d’inventariazione del materiale oggi afferente al Fondo Samaritani, il Centro Studi Teatro pubblica un volume monografico che indaga l’attività artistica dello scenografo piemontese.

Samaritani è stato l’ultimo esponente della scenografia pittorica italiana e attraverso il suo lavoro si offre uno spaccato della storia del teatro nel secondo Novecento. Oltre ai suoi allestimenti nei principali teatri e festival italiani, Samaritani ha lavorato infatti per prestigiose istituzioni musicali internazionali e il suo stile ha conquistato i maggiori teatri in Europa, Nord e Sud America.

Il fondo d’archivio comprende una grande quantità e varietà di documenti: oltre 400 bozzetti, figurini teatrali, un corposo archivio fotografico, la biblioteca, un vasto catalogo di disegni tecnici e documenti di studio di varia natura.

 

The shylock project – 1 edizione

The Shylock Project

Fondazione Giorgio Cini
Venezia, 15 giugno – 11 luglio 2015

Quattro settimane di studi intensivi per esplorare il testo e il contesto de Il mercante di Venezia di Shakespeare.

Un ricco programma di lezioni e workshop condotti da illustri professori, attori e musicisti nella cornice dello splendido monastero benedettino di San Giorgio, completati da performance teatrali ed escursioni al ghetto ebraico e altri luoghi di Venezia.

Una full immersion unica nata con lo scopo di creare la prima produzione dell’opera nel Ghetto di Venezia, in occasione dei 400 anni dalla morte di William Shakespeare e dei 500 anni dalla nascita del Ghetto di Venezia.

 

The Shylock Project

Bill Alexander

Shaul Bassi

László Benke

Maria Ida Biggi

Jerry Brotton

Donatella Calabi

Dario Calimani

Thomas Cartelli

Kent Cartwright

Matthew Chiorini

Monica Chojnacka

Roberta Cimarosti

Fernando Cioni

Karin Coonrod

Eugenio De Giorgi

Valerio de Scarpis

 

Péter Dávidházi

Tobias Döring Paul

Edmondson Keir Elam

Tibor Fabiny

Stephen Greenblatt

Galit Hasan-Rokem

Loretta Innocenti

Géza Kállay

M. Lindsay Kaplan

David Scott Kastan

Simon Levis Sullam

Jacques Lezra

Piergabriele Mancuso

Stephen Orgel

Avraham Oz

 

Natália Pikli

Loredana Polezzi

Freddie Rokem

Carol Chillington Rutter

David Schalkwyk

Alessandro Serpieri

James Shapiro

Michael Shapiro

Stuart Sillars

B.J. Sokol

Boika Sokolova

Werner Sollors

Ramie Targoff

Laura Tosi

Stanley Wells

Suzanne Wofford

Programme

Week 1: June 15-21

15 June

Opening Ceremony & Dinner

16 June

Donatella Calabi, ‘”Which is the way to master Jew’s?”: Introducing the Ghetto of Venice’

Keir Elam, ‘”Fair Portia’s counterfeit”: Visual culture in Shakespeare’s Venice’

Guided tour to the Ghetto of Venice, Synagogues and ‘Red Bank’ Pawn shop

17 June

Michael Shapiro, ‘”A local habitation and a name”: Imagining Shylock’s House’

Carol Chillington Rutter, ‘Sir Henry Wotton: Venice in the Age of Shakespeare’

Shaul Bassi, ‘Shylock: the Native Informant’s Perspective’

18 June

Natália Pikli, ‘Love (dis)credited: The Merchant of Venice and usury in early modern England’

David Kastan, ‘Conversion and the Fantasy of Cosmopolitanism in The Merchant of Venice

Guided tour to Fondazione Cini’s Theatre collection

19 June

B.J. Sokol, ‘The trials of Shylock’

Tom Cartelli, ‘Repurposing Fiorentino’s Doting Godfather as “Tainted Wether of the Flock” in The Merchant of Venice

Karin Coonrod, ‘Shakespeare in Italy, Shylock in the Ghetto: Past and Future Projects’


Week 2: June 22-28

22 June

Stephen Orgel, ‘Reimagining Shylock’

Loretta Innocenti, ‘George Granville’s The Jew of Venice’

23 June

Geza Kallay, ‘The Merchant of Venice: a Philosophical Perspective’

Dario Calimani, ‘The question of anti-Judaism from Marlowe to Shakespeare’

M. Lindsay Kaplan, ‘Canon Law on Jews and The Merchant of Venice

24 June

Jerry Brotton, ‘The Merchant and the Moor in Venice’

Guided tour to Doge’s Palace, with Monica Chojnacka

Performance: ‘MOV: First Theatrical Actions’, Karin Coonrod & Colombari Company

25 June

Stephen J. Greenblatt, ‘The Secret Weight of The Merchant of Venice

Valerio de Scarpis & Gabriele Mancuso, ‘Renaissance Music in Venice and its Ghetto’

Performance: ‘Orson Welles/Shylock’, a Docu-Fantasy Radio Play by Matt Chiorini.

26 June

Ramie Targoff, ‘Italian Women’s Writing in the Age of Shakespeare’

Simon Levis Sullam, ‘Shylock is (not) Dead: Italian Jews under Fascism’


Week 3: June 29 – July 5

29 June

Freddie Rokem, ‘Three, who knows? Three thousand ducats, for three month – and much more…’

Bill Alexander, ‘A Merchant of Many Faces’

30 June

László Benke, ‘Stereotypes of Jews in early Italian Vernacular Literature and Bible translations’

Galit Hasan-Rokem, ‘”The Hebrew will turn Christian”: Shylock and the medieval Wandering Jew traditions in Italy and England’

1 July

Daytrip to ‘Belmont’ (Venetian Villa)

2 July

Kent Cartwright, ‘The Merchant of Venice and the Traditions of Comedy’

Alessandro Serpieri, ‘Shakespeare’s Bonds’

Péter Dávidházi, ‘Hamlet, Shylock and the Meaning of Biblical Allusions’

July

Loredana Polezzi, ‘Translating, Adapting, Rewriting Shylock’

Murray Baumgarten, ‘Israel Zangwill, Philip Roth, and the Afterlife of the Venice Ghetto’

James Shapiro, ‘Shakespeare and the Jews’


Week 4: July 6-10

6 July

Tibor Fabiny, ‘Mercy and Justice in The Merchant and Milton’

Guided tour to the Jewish Cemetery

7 July

Tobias Döring, ‘Shylock, the German’

Roberta Cimarosti, ‘The Use of Postcolonial Shylocks’

Suzanne Wofford, ‘Shakespeare and Italian Novelle’

Performance: ‘Venice 1516: Rent Studio Area Ghetto’, by and with Eugenio de’ Giorgi

8 July

Boika Sokolova, ‘The Bulgarian Afterlife of The Merchant of Venice

Laura Tosi, ‘The Merchant for children: Prose Adaptations from the Lambs to Marcia’

9 July

Fernando Cioni, ‘Shylock’s Afterlife’

Stuart Sillars, ‘The Merchant Illustrated’

David Schalkwyk, ‘Shylock and the Impossible Gift of Love’

10 July

Paul Edmondson, ‘Christianity and The Merchant

Stanley Wells, ‘Shylocks’

Final Discussion & Farewell Dinner


Weekly program may have minor internal changes. No activities on Saturdays and Sundays.

 

Dal ritratto all’icona: il fascino di un’attrice attraverso la fotografia.

Dal ritratto all’icona. Il fascino di un’attrice attraverso la fotografia.

La collezione fotografica dell’Archivio Duse rappresenta un tesoro d’inestimabile valore.

La quantità e la varietà delle stampe fotografiche ivi conservate, sono in grado di restituire tutto il fascino esercitato da Eleonora Duse durante gli anni della sua attività, tra Otto e Novecento.

Una selezione di ritratti privati e di scatti posati in abiti di scena condurrà il visitatore alla scoperta di questa straordinaria attrice, donna e artista sublime, e del suo teatro. Lungo il percorso espositivo sarà possibile, infatti, vedere alcune tra le più belle fotografie della Duse: immagini che hanno concorso a costruire la celebrità di questa artista e a tramandarne la memoria sino ai nostri giorni.

Tra le opere in mostra, oltre a un cospicuo numero di ritratti giovanili, anche le fotografie del fiorentino Mario Nunes Vais, dello spagnolo Pau Audouard e di alcuni tra i più significativi autori della fotografia americana, tra i quali Aimé Dupont, Joseph Byron, Arnold Genthe ed Edward Steichen.


La Stanza di Eleonora Duse, aperta e visitabile dal 2011, è nata con l’intenzione di rendere accessibile a un pubblico interessato il prezioso patrimonio custodito nell’Archivio Duse. I materiali originali afferenti all’Archivio vengono esposti a rotazione, in una serie di mostre temporanee volte ad approfondire uno o più aspetti della vita e dell’arte di questa attrice.

L’Archivio, nato nel 1968, in occasione della donazione di Eleonora Ilaria Bullough, Sister Mary Mark, nipote di Eleonora Duse, si è arricchito nel tempo di altri importanti lasciti; tra questi, ultimo in ordine di tempo, quello ricevuto nel giugno 2015 dal Lee Strasberg Theatre & Film Institute di New York.

La Stanza è visitabile solo su prenotazione.

Locandina
Volantino

Per informazioni

tel. 041.2710236
email: teatromelodramma@cini.it

Decoration of Performance Space: Meaning and Ideology

Dettaglio del soffitto del Teatro La Fenice di Venezia, prima dell’incendio del 1996

 

Il Centro Studi Teatro e Melodramma, in collaborazione con l’ICTM – International Council for Traditional Music diretto dal professor Zdravko Blažeković, anche responsabile del Research Centre for Music Iconography della City University di New York, organizza il XIII Convegno Internazionale dell’ICTM Study Group on Iconography of the Performing Arts, dedicato all’iconografia teatrale e musicale. Il Convegno affronta le problematiche relative allo studio della disciplina, con particolare riferimento alla documentazione iconografica riguardante la messa in scena nel teatro musicale.

Quando si parla di spettacolo musicale, si fa principalmente riferimento all’azione che si svolge sul palcoscenico, dinanzi agli occhi degli spettatori. Tuttavia l’architettura del teatro che ospita la messa in scena, le attitudini degli spettatori, il riflesso del potere politico che permea tanto lo spazio della scena quanto quello del pubblico, si presentano come elementi costitutivi dello spettacolo stesso, poiché vanno a integrare e completare l’esperienza dell’evento dal vivo. Il Convegno approfondirà gli aspetti scenografici e registici legati allo spettacolo musicale, la decorazione degli spazi in cui quest’ultimo ha luogo, l’auto-rappresentazione del pubblico che vi assiste e il contesto politico-ideologico di riferimento.

Programma del convegno

Per maggiori informazioni:
Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo
email: teatromelodramma@cini.it
tel: 041 2710236

Accademia Monteverdiana

Giuseppe Barberis, Ritratto di Claudio Monteverdi. Fondo Rolandi, Fondazione Giorgio Cini

 

In vista dei 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, anniversario che ricorrerà nel 2017, il Centro Studi Teatro e Melodramma, in collaborazione con la Monteverdi Choir and Orchestras di Londra diretta da Sir John Eliot Gardiner, promuove il concerto Monteverdi 450, che si terrà sabato 30 aprile in Sala degli Arazzi, alle ore 19.30.

Il concerto sarà l’esito finale della terza edizione dell’Accademia Monteverdiana, un ciclo di workshop personalmente tenuti dal Maestro Gardiner, che avrà luogo dal 25 al 30 aprile presso gli spazi della Fondazione Cini. Si tratta di un laboratorio propedeutico alla messa in scena della Trilogia Monteverdiana (L’Orfeo, Il ritorno d’Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea), in programma per la prossima stagione teatrale. Nel corso di una settimana intensiva di lavoro, i cantanti selezionati per i ruoli principali avranno l’opportunità di approfondire tematiche e tecniche specialistiche della performance practice, allo scopo di ricercare un collegamento tra gli studi filologici e la pratica di historically informed performance, all’interno di un contesto contemporaneo.

In occasione del concerto, i solisti selezionati per il progetto eseguiranno una scelta di madrigali ed estratti dalle opere che compongono la Trilogia.

Ingresso su invito da presentare all’entrata, fino a esaurimento dei posti disponibili.

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Per informazioni: teatromelodramma@cini.it | +39 041 2710236

 

Il contributo di Lina Bo Bardi all’architettura teatrale e alla scenografia in Brasile

Il Teatro Oficina di São Paolo, progettato da Lina Bo Bardi e Edson Elito. Fondo del Laboratorio de Estudos do Espaço Teatral e Memória Urbana, 2011

Nell’ambito di un progetto di cooperazione tra Università di Padova e Universidade Federal do Estado do Rio de Janeiro (UNIRIO) – VI Missione Lavoro, il Centro Studi Teatro ospita una lezione dedicata all’architetto Lina Bo Bardi a cura della Professoressa Evelyn Furquim Werneck Lima, docente presso l’Universidade Federal do Estado do Rio de Janeiro – Laboratório de Estudos do Espaço Teatral e Memória Urbana.

La conferenza, intitolata Il contributo di Lina Bo Bardi all’architettura teatrale e alla scenografia in Brasile, prende in considerazione esempi di spazi scenici riadattati o restaurati e alcuni progetti di scenografie a cura dell’architetto, nonché la sua concezione marxista e l’importanza del suo lavoro per il teatro e per il patrimonio culturale in senso lato.

Nata a Roma nel 1914, Lina Bo Bardi si trasferisce in Brasile, al termine della guerra, con il marito Pietro Maria Bardi. A San Paolo e Salvador vive ed esercita la professione di architetto e docente universitaria; a partire dagli anni Settanta e fino agli anni Ottanta, il suo lavoro si confronta costantemente con progetti di scenografie per il teatro e il cinema.

Il Contributo di Lina Bo Bardi all’architettura teatrale e alla scenografia in Brasile, Sala Barbantini, ore 10.30
Centro Studi Teatro: teatromelodramma@gmail.com | +39 041 2710236

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