Marsilio Editori, Venezia Archives - Pagina 3 di 5 - Fondazione Giorgio Cini

«Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori» Poema e romanzo: la narrativa lunga in Italia.

Il volume raccoglie gli atti del XXXIV Corso di Aggiornamento e Perfezionamento per Italianisti tenutosi nel luglio 2000 alla Fondazione Giorgio Cini, riproponendone il titolo.

Uomini e dèi sono i protagonisti del poema epico, nelle letterature classiche ma anche nelle origini medievali di molte letterature europee (con l’eccezione della letteratura italiana): uomini e dèi o, come dice Dante, cielo e terra hanno posto mano alla composizione di opere che, a partire dall’Iliade, nel rappresentare una gesta del passato si proiettano verso i destini futuri di un popolo e, con ciò, ne identificano l’identità. Successivamente al declino del poema fa seguito la nascita del romanzo in prosa, l’equivalente borghese – secondo una celebre definizione dell’Estetica di Hegel – del poema epico: anche il romanzo, infatti, almeno nella sua età dell’oro, fino all’Ottocento e ai primi del Novecento, è segnato da una forte ambizione conoscitiva e rappresenta l’uomo nella sua totalità.

In Italia, i generi della narrativa lunga includono il poema epico-cavalleresco, compreso quel poema epico non ortodosso che è la Divina Commedia dantesca, fino ad Ariosto e Tasso (e oltre); più tardi, il romanzo in prosa si afferma vigorosamente. I saggi del volume ripercorrono i momenti più significativi della narrativa lunga in Italia, con numerose indicazioni sul rapporto dinamico con le letterature classiche e sul ricco scambio della tradizione italiana con le altre letterature europee, in una prospettiva, dunque, anche comparata.

INDICE

Premessa
di Francesco Bruni

Piero Boitani
Ulisse dal poema al romanzo

Eugenio Burgio
Una questione retorica. Fisiologia dell’innamoramento
nel romanzo francese del XII secolo

Saverio Bellomo
«Una selva oscura»: il prologo della Commedia

Lino Pertile
Quale amore va in Paradiso?

Piero Boitani
Il Teseida da Boccaccio a Chaucer

Stefano Carrai
Linee e problemi di una lettura critica del Morgante

Tiziano Zanto
L’inamoramento de Orlando: problematiche vecchie e nuove

Roberto Fedi
Coppie possibili e coppie impossibili nell’Orlando Furioso

Mario Chiesa
Le streghe, il cavaliere, il folle, il poeta: il Baldus di Teofilo Folengo
Loretta Inncocenti
L’antiromanzo sterniano tra umorismo e sensibilità

Manlio Pastore Stocchi
L’ultimo eroe: Jacopo Ortis

Francesco Bruni
Manzoni, l’anonimo, la storia

Salvatore Silvano Nigro
Due schede per la lettura del «terzo» romanzo di Manzoni

Fabrizio Borin
Il romanzo al cinema: l’incipit de I promessi sposi
e alcuni paradossi pirandelliani

Franco Marucci
Don Giovanni in Europa

Roberto Bigazzi
Le risorse europee del verismo

Giovanni Pirodda
I «pensieri» di Mena Malavoglia

Alfredo Stussi
La storia come monotona ripetizione nei Vicerè

Alfredo Stussi
L’amalgama imperfetto del Marchese di Roccaverdina

Matteo Palumbo
L’anima assediata: L’esclusa di Luigi Pirandello

Enrico Testa
Personaggio e discorso ne Il fu Mattia Pascal di Pirandello

Giuseppe Langella
Zeno, o della simulazione disonesta

Sandro Maxia
Il segreto dei Vinverra. Paesi tuoi di Cesare Pavese, tra sogno e racconto

Elvio Guagnini
Primo Levi: le forme narrative della testimonianza

Silvana Tamiozzo Goldmann
Che cosa è ancora narrabile?

Giulio Ferroni
Romanzi italiani dell’anno 2000

Appendice

Scrittori contemporanei. Intervista a Daniele DEL GIUDICE
a cura di Silvana Tamiozzo Goldmann

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Divina Eleonora

INDICE

Fernando Bandini, La presenza di Eleonora Duse alla Fondazione Cini
Carmelo Alberti, L’anima in luce di Eleonora: l’avventura teatrale
Paola Bertolone, Strade d’inchiostro. I copioni della Fondazione Cini
Maria Ida Biggi, «Réalité et rêve». La forza del teatro di Eleonora Duse
Pietro Gibellini, Il Vate e la Divina
Donatella Fedele, Schegge di estetica dusiana nelle lettere a D’Annunzio
Vittore Branca, Vocazione letteraria di Eleonora Duse
Doretta Davanzo Poli, Vestiti nella vita, costumi sulla scena
Italo Zannier, I fotografi della Duse
Giannantonio Paladini, Luoghi e tempi veneziani di Eleonora Duse
Rosella Mamoli Zorzi, Eleonora Duse e Katharine de Kay Bronson: un’amicizia a Venezia ed Asolo
Helen Sheehy, La Duse in America
Eleonora Duse: biografia artistica a cura di Paola Bertolone

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«Per salute delle anime e delli corpi». Scuole piccole a Venezia nel tardo Medioevo.

Nella società veneziana il sistema delle confraternite laiche, le «scuole» di devozione, ricoprì un ruolo fondamentale per lunghi secoli. Nella Venezia del tardo medioevo, crocevia di genti e di culture, persone delle più diverse origini ed estrazioni sociali, accomunate dalla fede così come dal timore per la povertà, la morte e la solitudine, si riunivano nel nome di un santo protettore.

Con questo volume Francesca Ortalli accompagna il lettore alla scoperta del mondo, tanto importante quanto poco noto nel suo complesso, delle scuole picccole fra Trecento e Quattrocento. In esso le differenze – di ceto, di genere, di cultura – andavano via via sfumando per lasciare in larga misura spazio alla solidarietà e al mutuo soccorso.
Uomini e donne, veneziani e foresti, mercanti facoltosi o mendicanti sciancati: tutti potevano cercare una collocazione loro propria in seno a queste istituzioni, ritenute dalle stesse autorità governative una componente preziosa per il mantenimento di un solido equilibrio socio-politico. La vita delle scuole, regolata da un chiaro sistema di norme, è ricostruibile anzitutto attraverso i loro statuti (o mariegole): fonti ricche e utili per comprendere a fondo meccanismi, pregi e limiti di istituti che, molto numerosi, vedevano coinvolta tanta parte della popolazione veneziana.

INDICE

Reinhold C. Mueller, Prefazione

Elenco delle abbreviazioni

Introduzione

L’organizzazione interna

La «banca»
«In lo tempo che entrerà lo gastaldo nuovo»: la gerarchia al vertice
«Ché li figliuoli della Santa Gliesia non è da esser disprezzadi»: le modalità di ingresso
La «tolella»
«Et non debbia guardar a mestier, né a ricchi, né a denari»: la composizione sociale
«El chavo e confalonier nostro»: i santi protettori
«Con una candella impresa in man »: la devozione privata e pubblica

La Chiesa e lo Stato

I rapporti con l’istituzione ecclesiastica
«Delli patti con li prévedi»: i contratti con le strutture ospitanti
«De non far contra la Signoria»: le scuole piccole e lo Stato
Il 15 febbraio 1363
Le scuole piccole e il Consiglio dei Dieci
Altri interventi senza attriti
L’impegno nel sociale
Poveri, malati e defunti: filantropia e assistenza nelle scuole
«Per ben de li poveri»: la carità nelle scuole
Zotti e Orbi

Criminali e povere fanciulle
I «foresti»: le scuole nazionali

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I Guardi. Vedute, capricci, feste, disegni e «quadri turcheschi»

In occasione del bicentenario della morte di Francesco Guardi (il 1° di gennaio del 1793) il nostro Istituto gli dedicava una mostra nelle due sedi della Fondazione, a San Giorgio Maggiore e nella Galleria di Palazzo Cini a San Vio. Nella prima erano esposti dipinti di Francesco, vedute, capricci, feste e una scelta rigorosissima di disegni. La
seconda, quella appunto di San Vio, si era voluto riservare ai cosiddettí “quadri turcheschi” dei Guardi, una scelta tematica ben precisa.
Il bicentenario riguardava ovviamente Francesco, e a Francesco esclusivamente si era pensato nella scelta delle opere, evitando – come già si era sempre fatto – di affrontare tematiche di attribuzione che avevano anche suscitato scontri polemici nella critica. In un passato ormai superato era infatti successo che la critica aveva dato origine,
abbastanza rumorosamente, a discussioni in favore di uno o dell’altro dei due fratelli Guardi, il maggiore, Antonio, e il più giovane
Francesco.

INDICE

Prefazione
Alessandro Bettagno

I Guardi

Elvio Mich
Ricerche documentarie e ipotesi in margine alla pala di Roncegno

Bernard Aikema
Francesco Guardi, il «picturesque» e il mito di Venezia

Timothy LI Ewellyn
Qualche veduta della laguna

Renato Barilli
Chi è più «moderno», il Canaletto o il Guardi?

Flavio Caroli
Francesco Guardi verso il moderno

Anna Maria Matteucci
Lo spazio in Francesco Guardi e alcune turcherie bolognesi

Federico Montecuccoli degli Erri
Nuovi dettagli sull’attività dei fratelli Guardi

Margherita azzi Visentini
Ville e giardini nell’opera di Francesco Guardi

Pietro Zampetti
Francesco Guardi tra verità e visione

George Knox
Francesco Guardi in the studio of Giambattista Tiepolo, and a note on the dating of the Solennità dogali

Mitcbell Merling
Problems in the Organization of the Guardi Firm: Evidence from the Tasso cycle

Timotky Clifford
Francesco Guardi: Scotland and the Sutherland pictures

Sergio Marinelli
Francesco Guardi: tracce veronesi

Ugo Ruggeri
Disegni di Antonio Guardi

Terisio Pignatti
Il repertorio grafico della bottega guardesca al Museo Correr

Filippo Pedrocco
Francesco Guardi e Pietro Longhi

Lionello Puppi
Appunti intorno alla committenza di Francesco Guardi

Erich Steingraber
Francesco Guardi nelle collezioni della Alte Pinakothek a Monaco di Baviera

Setb A. Gopin
The Influence of jean-Baptiste Vanmour

Catherine Boppe Vigne
L’ìnfluence de la miniature qe sur les oeuvres de jean-Baptiste Van Mour

Ileana Cbiappini di Sorio
Alcune osservazioni sulle «turcherie»

Marianne Broos
Paintings of Receptions of the Ambassadors at the Sublime Porte
byjean Baptiste Vanmour (1671-1737) and their Influence in
Constantinople and Venice

Paolo Spezzani
Le indagini ai raggi x realizzate in occasione delle mostre sui Guardi

Martina Fleischer e Franz Mairinger
Nuove luci su Venezia. Per la tecnica pittorica di Francesco Guardi

Mary Beal
Scenes of Embassy Receptìons at the Sublime Porte: The British Government Art Collection Paintings and Others

Marco Cesarini
Turcherie fiorentine del Settecento

Pierre Rosenberg
Watteau, Guardi et… Boucher

Giuseppe Maria Pilo
Il gioco delle parti nei quadri turcheschi dei fratelli Guardi

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La maschera e il volto. Il teatro in Italia.

Riconoscere il ventaglio delle esperienze teatrali in Italia è il primo scopo di questo volume: dal teatro pio di cui può essere autrice anche una donna, nella Firenze di Lorenzo dei Medici, al teatro come svago per l’aristocrazia raccolta in una corte attorno al signore; dalle sperimentazioni cinquecentesche ai trionfi, in Italia e in Europa, dell’opera e della mescolanza di musica e parola (che è il motivo per cui ancora oggi l’Italiano è giudicato una lingua musicale); dalle serve goldoniane che parlano in dialetto (ma in versi) o, se si preferisce, in versi (ma in dialetto), alle acerbe critiche dell’antigoldoniano Gozzi, fino agli sviluppi ottocenteschi e del primo Novecento.

Sulla scena teatrale gli attori recitano testi che possono essere e sono i più diversi, tale è la varietà delle forme drammatiche e la diversità di funzioni di volta in volta assegnate al dramma: scoprire se il proprio padre è stato ucciso dallo zio, subito sposato dalla madre, è ciò che Amleto si aspetta da una rappresentazione teatrale, mentre l’antico Aristotele aveva visto nel teatro il modo per assuefarsi alle passioni della pietà e del timore, senza lasciarsene travolgere: la purificazione o catarsi, sul cui significato si è discusso tanto a lungo. E’ impossibile seguire tutti gli svolgimenti di un genere discontinuo e ricco di forme; ma almeno se ne restituiscono molti aspetti vitali e non sempre noti, insieme con alcune battute del dialogo, spesso assai fitto, della tradizione italiana con il patrimonio classico da un lato, e dall’altro con la cultura drammatica europea.

INDICE

Premessa
di Fracesco Bruni

Elissa Weacer
Antonia Pulci e la sacra rappresentazione al femminile

Stefano Carrai
Poliziano, Orfeo e il teatro profano

Giulio ferroni
La Calandria del Bibbiena: tra Plauto e Boccaccio

Daria Perocco
Alla ricerca del frutto proibito: la Mandragola di Machiavelli

Roberto Bigazzi
La via romanzesca degli Ingannati

Piermario Vescovo
Racconto, teatro e sogno. La Lettera di Ruzante a Marco Alvarotto

Massimo Ciavolella
Leone de’ Sommi e il teatro ebraico a Mantova nel Rinascimento

Andrea Battistini
Coturni in terra algente. Il Re Torrismondo di Torquato Tasso

Anna Laura Bellina
I passaggi di Orfeo: recitar cantando nell’opera italiana fra Peri e Gluck

Fabrizio Borin
Orfeo al cinema. Un’interpretazione

Bruno Brizi
Fingere per delinquere e fingere per ammaestrare
Un modello di teatro di poesia: L’Olimpiade di Metastasio

Carmelo Alberti
Il linguaggio delle Massere sulla scena di Carlo Goldoni

Gilberto Pizzamiglio
Scena e testo nelle «fiabe teatrali» gozziane

Arnaldo Di Benedetto
Quasi una fiaba dell’orco
Storia e leggenda nel Filippo di Vittorio Alfieri

Loretta Innocenti
Le tragedie veneziane di Byron

Francesco Bruni
Adelchi, eroe shakespeariano

Giovanni Morelli
La fase «classica» dell’Opera romantica italiana

Pietro Trifone
Le due vie del parlato teatrale: realismo e deformazione

Fabio Finotti
Come le foglie di Giuseppe Giacosa: maschera e verità

Laura Caretti
Mogli infedeli e mogli ideali: varianti ottocentesche

Adrianna Arnieri Corazzol
Drammaturgia musicale d’avanguardia: da Boito a D’Annunzio

Giuseppe Langella
Teatro illustrativo e teatro dialettico. Sui Sei personaggi di Pirandello

Giorgio Pullini
Ugo Betti, Corruzione al Palazzo di Giustizia, e il teatro dei «processi morali»

APPENDICE

Scrittori contemporanei. Intervista a Luigi Squarzina
a cura di SILVANA TAMIOZZO GOLDMANN

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Giordano Bruno: destino e verità 

Frutto di una collaborazione di studio tra l’Università di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini e l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, il volume raccoglie da una parte alcune riflessioni di illustri studiosi sul pensiero di Giordano Bruno (gli aspetti essenziali della sua filosofia, le sue idee sull’apocalisse e sull’ «amore infinito», la ripresa dei filosofi antichi, il rapporto con la magia, l’aritmetica e la geometria ecc.), dall’altra ne ricostituisce ampiamente il soggiorno a Venezia nel 1592, culminato nella denuncia al tribunale dell’Inquisizione e nel successivo processo, preludio alla finale condanna al rogo per eresia pronunciata ed eseguita a Roma nel 1600.

INDICE

Prefazione
di Daniele Goldoni e Luigi Ruggiu

Emanuele Severino
Bruno e il pensiero ontologico

Michele Ciliberto
Bruno e l’Apocalisse. Per una storia interna degli Eroici Furori

Nicoletta Tirinnanzi
I Libri physicorum Aristotelis e la riflessione magica di Bruno

Fulvio Papi
Bruno: l’amore infinito

Gino Benzoni
Venezia come sfondo

Paolo Casini
Naturae numeri e naturales figurae: aritmetica e geometria tra Bruno e Keplero

Luigi Ruggiu
La ripresa dell’antico in Giordano Bruno

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Desiderio e trasgressione nella letteratura fantastica

Il volume raccoglie gli atti del convegno organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini nell’aprile 2001. L’infittirsi di studi sul fantastico ha indotto a rinunciare a una trattazione sistematica e a privilegiare, in una prospettiva comparatista, due figure centrali di questa modalità letteraria – il “desiderio” e la “trasgressione”, appunto – che continua ad affascinare lettori e studiosi per la sua forte carica eversiva.

Scorrendo l’indice, il lettore può facilmente individuarne l’articolazione tematica e cogliere, nell’ampiezza e varietà dei punti di vista offerti dagli autori, un itinerario interdisciplinare ricco di suggestione e proposte innovative.

INDICE

Introduzione
di Michela Vanon Alliata

Desiderio e Trasgressione nella Letteratura Fantastica

Adriana Guarnieri Corazzol
Fantasmi, allucinazioni e seduttrici soprannaturali nell’ opera italiana del secondo Ottocento

Anco Marzio Mutterle
Ombre, magie e fantasmi nel «realismo» di Pavese

Giorgio Ficara
Petrarca, Carlo Magno e la mummia

Vittorio Roda
Un tema tarchettiano: l’ irruzione del femminile nel maschile

Claudia Corti
L’ inferno artificiale del Vathek

Francesco Marroni
Il focolare maledetto: desideri e inganni nei racconti di Elizabeth Gaskell

Michela Vanon Alliata
Il diavolo nella bottiglia: la maledizione faustiana nel fantastico esotico di R.L. Stevenson

Franco Marucci
The Lifted Veil, il racconto mesmerico di George Eliot

Daniela Rizzi
Una città di spettri. Note sul tema: Pietroburgo nella letteratura russa

Laura Silvestri
Per una tipologia del neofantastico in Borges

Luca Pietromarchi
Lo specchio del diavolo: Bernanos fantastico

Paolo Tortonese
La follia tra miracolo e prova: la terza soluzione del fantastico

Per informazioni
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“Un caos che spaventa”. Poteri, territori e religioni di frontiera nella Dalmazia della tarda età veneta.

Questo libro ricostruisce aspetti socio-istituzionali dell’ effimera esperienza d’ espansione della Repubblica di Venezia in Dalmazia e Albania. Sullo sfondo, il tramonto della Serenissima.

Tra gli anni quaranta e novanta del Settecento “Riformatore”, il patriziato veneto e le Elites della “Duplice provincia” tentarono diverse riforme agrarie, amministrative, comunitarie e giurisdizionali al fine d’ integrare nel Dominio le nuove periferie di uno stato a sua volta periferico nel teatro europeo e nell’economia mondiale. Condizionati dalla pressione politica-economica absburgica e dal modello dei territori militari croati, e incalzati dalla competizione interazionale sul “Triplice confine” austro-veneto-turco, i progetti veneti furono contemporaneamente frustrati dalle frizioni cetuali nella provincia e nella Dominante, da forti resistenze locali, da contrastanti esigenze costituzionali, da acerbe conflittualità rurali e interconfessionali.

Nascevano intanto nuovi linguaggi politici. Lo studio delle dinamiche istituzionali e della conflittualità incapsulata nella sfera del diritto attraverso i meccanismi giudiziari marciani offre un’ occasione per complicare le dicotomie nelle quali, per diverse ragioni, nel xix e nel xx secolo, antagonistiche tradizioni storiografiche avrebbero poi irrigidito tanto la ricostruzione delle politiche venete, quanto la rappresentazione di una regione contesa e spesso studiata in funzione delle rivendicazioni territoriali.

INDICE

Prefazione
di Vincenzo Ferrone

Per intrdurre verso una Duplice provincia e un Triplice confine

Un nuovo regno

Un nuovo regno per giustificare la propria esistenza
“Quel corpo o membro grande di polizia”
Da “messia” a “Lucifero” : il governante e il politico

Una “santissima magistratura” tra mito e antimito: i sindici inquisittori foscariniani

Esigenze concrete e ideali del ricorso a uno “strumento del mito”
La “sindrome almissana”, sindrome da assedio
Alla ricerca della nuova provincia (fallimenti ed eredita)

“Troppo scomposta era la machina”

Progetti di riforma agraria e territoriale negli anni ’50

Redistribuzione fondiaria e fissazione dei coloni sulla terra
L’ “affare dei riparti” tra colonizzazione e spartizione del territorio
“Legge agraria” e “ragione politica”

Popolare la provincia e governarne le genti

Difficili “accomodamenti” tra migrazioni organizzate e spontanee
Attraverso l’Adriatico
Una Repubblica “italo-slavo-greca” e i problemi della convivenza religiosa

Il “male ancora piu dilatato”

Prospettive e tensioni di riforma negli anni settanta
L'(in)interrotta continuita delle distanze riformatrici
Le traversie degli Orti Esperidi
Poteri, giustizia e riforme

Poteri, terre e religione tra craine venete e Triplice confine

Il “morbo” di Lucich (tra Macarsca e Imoschi)
Lo skeptron e il “bastone slavo” (contado di Zara)
Gli “universi locali” dello spettro polacco

Le istituzioni marciane tra difesa dei privilegi e competizione sui territori

Sindrome almissiana a Spalato : i borghi in piazza
Gli eterei privilegi di Spalato
Le mani sui terrirtori

Poteri, banditismi, solidarieta locali

Hajduci e banditismi tra grande politica e antagonismi locali
Dispotici capricci ed afficaci protezioni

I registri di una riforma

Errori storici e illusioni costituzionali
La possibile riforma delle craine
Esigenze, eccezioni, contaddizioni di una riforma impossibile

Il lungo trapasso dell’ antico regime, come un epilogo

Indice dei nomi

Indice dei luoghi

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Totalitarismo e totalitarismi

Concetto chiave per comprendere la storia del Novecento, il Totalitarismo è stato al centro di un forte dibattito ideologico e storiografico. Nell’ ultimo decennio, dopo la crisi finale del comunismo, la riflessione sul totalitarismo, lungi dall’esaurirsi, si è rinnovata grazie anche al contributo di studiosi dell’ Europa centrale e orientale. Di un incontro e confronto tra storici italiani e russi, svoltosi presso la Fondazione Giorgio Cini (5-7 aprile 2001), sono frutto i saggi pubblicati nel presente volume, stimolo a nuove ricerche su un aspetto cruciale del nostro tempo.

INDICE

Prefazione
di Vittorio Strada

Giorgio Petracchi
Roma e/o Mosca? Il fascismo di fronte allo specchio

Pier Giorigo Zunino
Intellettuali e cultura nella storia del fascismo

Nicola Tranfaglia
Scrivere la storia senza distanza dai fatti. Il fascismo e i contemporanei

Vittorio Strada
Totalitarismo/totalitarismi

Mario A. Cattaneo
Illuminismo e totalitarissmo : due opposte concezioni del diritto penale

Victor Zaslavsky
I sistemi totalitari nella prospettiva comparata

Aleksandr Subin
Problemi controversi della storiografia del totalitarismo russo

Irina Pavlova
Il concetto di totalitarismo e gli studi contemporanei sulla storia della Russia staliniana degli anni trenta

Sergej Kulesov
La tipologia dei regimi totalitari : l’ aspetto Storiografico

Vadim Damie
Il totalitarismo come fenomeno sociale : metodologia di analisi

Nelly Komolova
L’ uomo nella “societa totalitaria” (lo storico e la sua opera)

Viktor Panejach
I progetti politici gemelli del 1930-31
nell’ URSS (“L’ affare accademico”, “Il partito industriale”,
“Ilpartito contadino del lavoro “, “L’ unione dei menscevichi”)

Natalja Egorova
L apolitica estera dell’ URSS nel dopoguerra all’ interno del sistema totalitario (fine anni ’40 primi anni ’60): nuovi approcci

Gli autori

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Venezia nella sua storia: morti e rinascite

Come Fenice, Venezia, nella sua storia e nel suo mito, “eseguendo di sua spontanea volontà il suo funerale, si rinnova, con una morte che è la sua nascita, […] di nuovo se stessa quando non è già piu'”. Il volume presenta la storia singolare di una città che da due secoli non fa che morire e rinascere, celebrata da Wordsworth a Ruskin, da
Thomas Mann a Proust, da Pound a Brodskij, come figlia di Libertà e Ombra.
Eppure, come ha scritto Browning, i muri e le pietre che in lei “si sgretolano, si dissolvono e mescolano insieme”, mai sono in rovina, bensì sempre towering evidence, “torreggiante evidenza”.
Ma il mito che concresce, Venezia sa sottrarre il nucleo della propria verità, che spesso si nasconde nel gesto essenziale e furtivo, anonimo e presente, tanto piu’ segreto quanto piu’ gli interpreti si adoperano a svelarla, e fissarla, nei registri della storia: sì che il vivente, in lei, come ha intuito Pound, continuamente dissipa l’irrigidirsi
della maschera che la descrive: “D’Annuzio vive quì?” / chiese la signora americana K.H. / “Non so” rispose la vecchia veneziana, / “questa lampada è per la Vergine” (Cantos, LXXVI).  Per questo dura il suo fascino.

INDICE

VII – “Invece del fossato, la cinta del tempo”
di Carlo Ossola

Venezia nella sua storia: Morti e Rinascite

Vico, la decadenza e il ricorso
di Fulvio Tessitore

Un mondo che muore, un mondo che nasce: il Tardoantico
di Lellia Cracco Ruggini

Apocalissi religiose e apocalissi politiche nel mondo tardoantico
di Giovanni Filoramo

Il mito della fenice nella poesia romanza del Medioevo
di Francesco Zambon

Storia e miti per una Venezia dalle molti origini
di Gherardo Ortalli

Foscolo, Venezia e il mito troiano
di Lorenzo Braccesi

Dalla caduta di Venezia alle morti a Venezia: versioni anglo-americane
di Sergio Perosa

Dalla fine alla fine: Vienna primo novecento, Venezia Settecento
di Gino Benzoni

Miti di rigenerazione e culto letterario della giovinezza al tempo della Rivoluzione francese
di Andrea Battistini

Il Risorgimento delle Arti: l’idea dell’antico, l’utile pubblico e l’unificazione italiana
di Andrea Emiliani

La rivoluzione scientifica moderna e oltre
di Vincenzo Cappelletti

L’origine dell’Europa
di Roberto Esposito

Le metamorfosi di Ulisse
di Francisco Jarauta

Toccare il fondo per risalire
di Mario Rigoni Stern

 

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