Andrea e Giuseppe Pozzo. Atti del Convegno Internazionale di Studi (Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 22 – 23 novembre 2010)

Una delle più stupefacenti manifestazioni dell’arte barocca è stato l’uso della prospettiva combinata all’illusione ottica: una prassi artistica che condusse alla creazione di vertiginose architetture dipinte ascendenti al cielo, popolate dalle divinità dell’Olimpo o spalancate su visioni paradisiache. Di questo sapere artistico fu maestro indiscusso il gesuita trentino Andrea Pozzo (1642 – 1709), che unì una piena consapevolezza teorica a una perfetta padronanza delle tecniche pittoriche, oltre a spiccate capacità organizzative e didattiche.
Queste ultime gli permisero di gestire e portare a termine vaste imprese decorative sacre e profane tra Roma e Vienna – vale a dire nei massimi centri del potere pontificio e imperiale – ma anche in Piemonte e in Toscana, mentre la sua produzione di pale d’altare e apparati effimeri si diffuse in tutta Italia.
Nell’opera di celebrazione visiva della gloria della Chiesa cattolica e dei santi, Andrea fu affiancato dal fratello Giuseppe (1645 – 1721), anch’egli religioso appartenente all’ordine dei Carmelitani Scalzi. Meno versatile del fratello maggiore e meno famoso, Giuseppe Pozzo fu però un geniale architetto e progettista di altari, ideati per stupire i fedeli e rinsaldarne la fede attraverso la prefigurazione dei fasti del paradiso. Lo dimostrano ancora oggi i suoi capolavori conservati nelle chiese di Venezia, dove fu lungamente attivo.

Il presente volume raccoglie i contributi di venti autorevoli studiosi convenuti a Venezia nel 2010 – in occasione del convegno promosso dalla Fondazione Giorgio Cini e dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del terzo centenario della morte di Andrea Pozzo – per approfondire i principali aspetti della produzione artistica dei fratelli Pozzo, per la prima volta affiancati in un’opera editoriale che rispecchia la loro vastissima influenza sull’arte barocca in Europa e nel resto del mondo.