Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Fondazione Giorgio Cini

Evento speciale nell’ambito della mostra “La Fondation Cartier pour l’art contemporain di Jean Nouvel”

In occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Fondation pour l’art comtemporain proietta il film “Best Secret Place” dei registi Caroline Poggi e Jonathan Vinel tutti i giorni alle 18.00 dal 31 agosto al 6 settembre, Teatro Piccolo, Fondazione Giorgio Cini.

Il film è stato commissionato dalla Fondation Cartier ed è stato girato nel cantiere dei nuovi spazi della Fondation Cartier al numero 2 di Place du Palais Royal a Parigi.

Sinossi del film:
Ogni notte, i personaggi si svegliano in un luogo segreto. Non sanno dove si trovano né come ci siano arrivati. Alla ricerca di indizi sui muri e nei graffiti, popolano lo spazio con le loro paure, i loro desideri e i loro sogni. In questo insolito scenario onirico, la malinconia si trasforma gradualmente in luce.

Per le proiezioni non è necessaria la prenotazione, l’ingresso alla mostra è gratuito.

 

L’inganno trionfante in amore

Il 18 luglio, alle ore 18.00, presso il Padiglione delle Capriate, viene presentato L’inganno trionfante in amore, Dramma per musica in tre atti di Antonio Vivaldi, su libretto di Matteo Noris, messo in scena nell’autunno 1725 al Teatro Sant’Angelo di Venezia, proprio nell’anno di nascita di Giacomo Casanova, il cui nome è divenuto per i posteri sinonimo di seduttore, e quindi re degli inganni in amore.

A esibirsi, gli allievi dell’Accademia Vivaldi, in un concerto che rappresenta il culmine di un intenso percorso di studio e riflessione sul mito del libertino nella cultura musicale e teatrale tra Seicento e Settecento.

Amore e inganno nell’opera del Settecento sono spesso intrecciati.

Il Dramma per musica di Vivaldi è storia di re e di regine, e di inganni messi in atto e che passano da personaggio a personaggio – e anche il destino ci mette il suo carico – perché alla fine trionfi Amore. Perduta la musica, sono giunte fino a noi solo alcune arie dell’opera, che vengono raccordate tra loro con un testo che narra le trame del libretto, mettendo in luce che l’inganno non è sempre da giudicare riprovevole ma, se ben congegnato, può portare alla soluzione sperata e da tutti desiderata.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Complex Networks at Statphys29

STATPHYS29, la 29° conferenza IUPAP di Fisica Statistica, si terrà a Firenze (14-17 luglio 2024). Riunisce scienziati da tutto il mondo per discutere reti complesse, materia attiva, sistemi quantistici e applicazioni interdisciplinari. Evento chiave per scoprire le frontiere della disciplina, con contributi da fisica, biologia e scienza dei dati. Organizzata da INFN, CNR e Università di Firenze, valorizza l’eccellenza italiana.

Il workshop satellite su Complex Networks si terrà alla Fondazione Giorgio Cini (Venezia, 21-23 luglio 2025), in connessione con STATPHYS29. Focus su reti applicate a patrimonio culturale, sistemi socio-tecnologici e modelli data-driven. Un ponte tra fisica statistica, digital humanities e scienze sociali, con interventi di scienziati da tutto il mondo.

Attività realizzata nell’ambito del Progetto CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society, cod. progetto PE00000020 – CUP H53C22000850006, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

 

Casanova prima di Casanova

La tavola rotonda Casanova prima di Casanova — Costruzione culturale del mito del libertino, organizzata in collaborazione con il gruppo di ricerca La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792) della Fondazione Ugo e Olga Levi coordinato da Giada Viviani, intende riflettere sul contributo del dramma per musica sei-settecentesco alla costruzione culturale del mito del libertino, mettendo in luce tematiche sviluppate in intrecci come quello de L’inganno trionfante in amore.

Trattata in particolare nelle accademie veneziane seicentesche, ma popolare fino alla fine del XVIII sec., la figura del libertino incarnava questioni filosofiche e politico-morali come la legittimità della libertà di pensiero, anche contro i dogmi della Chiesa, la messa in discussione delle norme civili e religiose, nonché il sovvertimento delle rigide relazioni gerarchiche su cui si reggeva il costrutto sociale dell’Ancient règime. In tal senso vanno interpretate anche le situazioni erotiche o ambigue sul piano della connotazione dei generi, di cui l’opera veneziana dell’epoca – tra cui diversi lavori di Vivaldi – offre numerosi esempi: non era il dato sensuale in sé a costituire l’oggetto principale della rappresentazione, bensì la sua funzione come elemento sovvertitore e, in quanto tale, capace di aprire nuovi orizzonti del possibile sul piano filosofico, morale e politico.

 

Daria Perocco
Università Ca’Foscari, Venezia
Se Casanova le avesse conosciute… Alla ricerca delle prime libertine

Nicola Badolato
Università di Bologna
Suggestioni libertine nei libretti veneziani di metà Seicento

Lorenzo Mattei
Università Aldo Moro, Bari
Altri Don Giovanni. Sulla figura del libertino nell’opera comica del secondo Settecento

Gerardo Tocchini
Università Ca’ Foscari, Venezia
Romantici e reazionari di età Secondo Impero: la fabbricazione del mito del Settecento libertino

Moderatrice

Giada Viviani
Università di Genova e Fondazione Ugo e Olga Levi

Discussant

Cesare Fertonani
Università di Milano

Olivier Fourés
Conservatorio Superiore di Madrid

Venetiae, mundi splendor – Johannes Ciconia tra Roma e il Veneto, 1390-1412

Venetiae, mundi splendor – Johannes Ciconia tra Roma e il Veneto, 1390-1412, l’evento formativo fa parte dei Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini e rappresenta un’occasione di riflessione scientifica sulla relazione tra musica e malattie sociali, tra musica e discriminazioni sociali a seguito di eventi pandemici come la grande peste del 1348 in Europa.
Il seminario, rientra nel programma tematico annuale Democrazia e Pandemie, cui è dedicata la mostra Venezia e le epidemie allestita presso la Biblioteca del Longhena a partire dal 20 giugno.

I cinque giorni di seminario si concentrano sulla vita di Johannes Ciconia (Liegi, ca. 1370-Padova, 1412) che ha dato luogo a svariate biografie, le prime delle quali confondevano la sua figura con quella dell’omonimo padre. Giovane cantore al servizio del cardinale Philippe d’Alençon ai primi anni 1390 a Roma, Ciconia figlio assorbì lo stile polifonico della Cappella Papale – non ultimo quello dello scriptor apostolicus e prolifico compositore Antonio Zacara da Teramo. Ma in seguito, morto d’Alençon nel 1397, usò i contatti politici di quest’ultimo per trovare nuovi impieghi nel Nord Italia: prima forse a Lucca e Milano, poi sicuramente a Padova dal 1402, dove fu al servizio del giurista e religioso Francesco Zabarella e della Cattedrale di Padova fino alla precoce morte nel 1412.
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Johannes Ciconia: tra amore cortese e medicina”]
A uno dei suoi mottetti verrà dedicata particolare attenzione: Ut te per omnes celitus / Ingens alumnus Padue. Composto a Padova e esplicitamente dedicato a Zabarella, il brano al contempo descrive l’onnipotenza divina e allude a uno scenario apocalittico attraverso le parole omnipater qui cuncta nutu concutit. Ebbene, che questo scenario possa alludere alla peste è suggerito dalla recrudescenza della malattia occorsa a Padova nel 1404, che costrinse Zabarella a ritirarsi, forse con parte dei suoi familiares, a Cittadella. L’ipotesi verrà esaminata assieme ai rapporti che legano la peste non solo alla vicenda biografica di Ciconia e dei suoi protettori, ma anche a repertori musicali a lui coevi. Tra essi si pensa soprattutto a quello delle laudi del tardo Trecento o primo Quattrocento toscano – talune delle quali venivano cantate su melodie o polifonie di Ciconia –, ma anche a quello francese e in particolare alle opere di Guillaume de Machaut composte negli anni attorno al suo fortunato scampo dalla peste del 1348, in parte ancora circolanti in Italia alla fine del secolo.

Una di queste opere, il boeziano Remède de Fortune, contiene un virelai monofonico rielaborato da una ballade polifonica circolante nel nord Italia ai primi del Quattrocento: Amour m’a le cuer mis en tel martire; il suo testo tematizza esplicitamente il rapporto tra amore cortese e medicina. Un’altra, Le Jugement dou Roy de Navarre, offre lo spunto per una riflessione – ancora più generale – sul vincolo tra la musica e le discriminazioni sociali, culturali e religiose scaturite dal diffondersi della grande peste del 1348 in Europa. Si ricorderà in proposito che nel Jugement dou Roy de Navarre Machaut dedica un’estesa sezione all’accusa contro gli ebrei quali avvelenatori di fiumi e fontane, ritenuto all’origine della pandemia – la stessa stigmatizzazione che, com’è noto, ricorre con grande frequenza nella letteratura tre-quattrocentesca italiana ed europea.
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
Docenti del seminario saranno Barbara Zanichelli, cantante e docente specializzata nel repertorio tardo medievale, e Pedro Memelsdorff, direttore dei Seminari di Musica Antica dal 2006. Ad affiancarli i musicologi Francesco Zimei – esperto in repertori laudistici – e Anna Zayaruznaya – specialista nell’Ars Nova francese, docente a Yale.

L’evento è organizzato in collaborazione con Fondation Concordance (Basilea), Alamire Foundation (Lovanio), Irma Merk Stiftung e L.+Th. La Roche Stiftung (Basilea), contributori delle borse di studio vincitrici del bando.

Il 26 giugno, come parte del seminario, si terrà un concerto a cura dei borsisti vincitori del bando.
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Modalità d’accesso”]
I borsisti vincitori sono stati selezionati tramite bando.
Il Seminario è aperto e gratuito anche ad ascoltatori, su richiesta e approvazione della segreteria.
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]

La Stanza Duse | Illustre Signora Duse, voci dall’archivio dell’attrice

Inaugurata nel 2011, la Stanza Duse è uno spazio permanente dedicato alla memoria della grande attrice italiana. Nasce dal desiderio di rendere accessibile, grazie ad allestimenti tematici, il prezioso patrimonio custodito nell’Archivio Duse.

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma propone al visitatore un viaggio attraverso la voce degli altri: artisti, intellettuali e letterati che hanno intrattenuto rapporti professionali e amicali con la grande attrice italiana.
La selezione di lettere, tra le quali compaiono quelle di Sibilla Aleramo, Grazia Deledda, Isadora Duncan, Luigi Pirandello, Margherita Sarfatti e il celebre stilista francese Jean Philippe Worth, restituisce un’immagine inedita dell’arte dusiana e della fitta e intricata rete di relazioni di cui Eleonora e il suo teatro si nutrirono. Pagine piene di riflessioni, sentimenti ed entusiasmi in grado di raccontare l’eccezionalità di questa artista e l’impatto che la sua arte ebbe nella cultura e nella società dell’Europa del primo Novecento.

[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Modalità d’accesso”]
Per visitare la mostra rivolgersi a VisitCini.
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]

Vivaldi e l’ornamentazione – Tra la Pietà veneziana e la Dresda di Pisendel

Venerdì 6 giugno si terrà la conferenza Vivaldi e l’ornamentazione. Tra la Pietà veneziana e la Dresda di Pisendel, organizzata dall’Istituto Italiano Antonio Vivaldi. L’incontro fa parte del programma tematico annuale Casanova, Venezia e l’Europa.

L’arte dell’improvvisazione e dell’ornamentazione, fondamentale nella prassi esecutiva barocca, raggiunse nel XVIII secolo un livello di straordinaria raffinatezza, strettamente legato al linguaggio musicale, agli stili nazionali, alla retorica, alle intenzioni del compositore e allo stile dell’interprete.

Nella conferenza si approfondirà il linguaggio improvvisativo di Antonio Vivaldi e la sua trasmissione attraverso i suoi discepoli più rilevanti: il violinista tedesco J. G. Pisendel e le celebri soliste dell’Ospedale della Pietà, Anna Maria e Chiara. Un viaggio da Venezia a Dresda e ritorno, per indagare come queste pratiche continuarono a svilupparsi nella Pietà dopo la morte di Vivaldi.

La conferenza, che si svolgerà nel Padiglione delle Capriate, sarà tenuta dal Dr. Javier Lupiáñez.

 

Venezia e le epidemie

La mostra Venezia e le epidemie rappresenta un momento centrale delle attività promosse dalla Fondazione Giorgio Cini nell’ambito del percorso tematico Democrazia e pandemie.

Allestita nella Biblioteca del Longhena, la mostra, curata da Egidio Ivetic direttore dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, traccia un percorso documentario sulle capacità di risposta della Repubblica di Venezia di fronte alle emergenze epidemiche che colpirono ripetutamente la città e l’Europa. L’esposizione presenta preziosi materiali provenienti dalle collezioni della Fondazione Giorgio Cini e da altre istituzioni veneziane: l’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale Marciana e la Fondazione Musei Civici.

Le opere esposte rievocano gli avvenimenti del pestifero et contagioso morbo, a testimonianza d’un quadro istituzionale che sin da subito passò dalle tensioni generate dal contagio a rilevanti misure di prevenzione, controllo e difesa, sino al superamento dell’epidemia. La scelta dei pezzi in mostra quali: originali di delibere e proclami, di provvedimenti come la contumacia, di rimedi medici, di costruzioni edilizie laddove la fede si intrecciava con il sollievo per la fine dell’epidemia, di santi di elezione a protezione dei malati, di fedi di sanità attestanti che la persona era sana e poteva girare per il territorio della Repubblica, sono tutti materiali che coprono quattro secoli di gestione, reazione e difesa dalle epidemie.

A questa azione si associò un moltiplicarsi di iniziative religiose. Nella seconda parte del 16° secolo, a seguito della peste del 1575-76, il Senato dedicò un tempio al Cristo Redentore, realizzato da Andrea Palladio; nella prima parte del 17° secolo, dopo l’epidemia del 1630-31, un nuovo tempio fu intitolato alla Madonna della Salute, la cui edificazione fu affidata a Baldassare Longhena. Ai due edifici sono dedicate due feste di devozione tuttora care ai veneziani.

A questo apparato documentale si accompagna un viaggio multimediale, grazie a una video-installazione interattiva creata dallo studio camerAnebbia, che ha utilizzato i fondi e gli archivi della Fondazione e i materiali di Venice Long Data, il progetto in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia che applica i Big Data e la Scienza delle Reti agli archivi e ai documenti storici.

[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Orari e modalità d’accesso”]

La mostra è visitabile solo su prenotazione.
È aperta tutti i giorni, eccetto il mercoledì, dalle 11:00 alle 17:00, con ingressi ogni 45 minuti (11:00, 11:45, 12:30, 13:15, 14:00, 14:45, 15:30, l’ultimo ingresso è previsto alle 16:15).

Per prenotare la visita: veneziaepidemie@cini.it.
Per le scuole: educational@cini.it
Ingresso gratuito.


Per le visite con audioguida che comprendono i tour alla Fondazione Giorgio Cini, alle Vatican Chapels, al Labirinto Borges e al Teatro Verde: per informazioni e acquisto biglietti vai al sito visitcini.com

[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]

 

Spiritualities and Healing in Global and Transhistorical Perspectives

La conferenza, dedicata al rapporto tra spiritualità e medicine in chiave comparativa e trans-storica, interroga le medicine popolari, vernacolari, complementari, alternative, indigene e biologiche. I movimenti di cura alternativa alla medicina scientifica che hanno contestato la gestione della pandemia hanno spesso radici di tipo religioso e/o spirituale e hanno avuto ricadute politiche di grande impatto, fornendo nuove energie a nazionalismi, populismi e fondamentalismi. Il convegno riunirà in un unico dialogo antropologi, etnografi, sociologi, storici ed esperti di studi religiosi.

L’evento è co-organizzato dal Centro di Studi Comparati sulle Civiltà e le Spiritualità (Fondazione Giorgio Cini) insieme al Center for the Study of World Religions (Harvard Divinity School), Center for the Study of Lived Religion (Università Ca’ Foscari) e HEAL Network for the Ethnography of Healing.

Spiritualities and Healing in Global and Transhistorical Perspectives rientra nel programma tematico annuale Democrazia e Pandemie, cui è dedicata la mostra Venezia e le epidemie allestita presso la Biblioteca del Longhena a partire dal 20 giugno.

programma

[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Martedì, 10 giugno”]

9:30 – 10:00 | Welcome Greetings
  • Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)
  • Giovanna Parmigiani (Harvard University)
  • Emily Pierini (Sapienza University of Rome)
10:00 – 11:30 | Panel: Spiritualities and Healing in the Mediterranean and Beyond
  • Giovanna Parmigiani (Harvard University)
    Magic and Healing in Southern Italy: Spiritual Pizzica as a Magical Practice
  • Theodoros Kyriakides (University of Cyprus)
    Magico-Religious Proximity and the Aesthetics of Healing in Cypriot Yitíes and Yiatrosóphia
  • Francesca Conti (The American University of Rome)
    Secret Words Revealed: Gender, Tradition, and Change among Italian Folk Healers and Segnature

Chair: Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)

11:30 – 12:00 | Coffee Break
12:00 – 13:00 | Panel: Spirituality, Healing, and COVID-19
  • Bettina E. Schmidt (University of Wales Trinity Saint David)
    Non-Ordinary Experiences during the COVID-19 Pandemic
  • Felicia Cucuta (Harvard University)
    Au Creux de l’Oreille / In Your Ear: The Curative Potential of Arts during the Pandemic

Chair: Giovanna Parmigiani (Harvard University)

14:30 – 16:30 | Panel: Spiritualities and Healing in Historical Perspective
  • Tatiana Tiaynen-Qadir and Ali Qadir (Tampere University, Finland)
    Mystical Consciousness and Healing: Modern Eastern Orthodox Mystics between Trascendence and Community
  • Claudia Stella Geremia (Harvard University)
    Enchanting Remedies: The Donne de Fora and the Blurred Lined between Magic and Healing (16 th -20 th Centuries)
  • Silke Felber (University of Arts, Linz, Austria)
    Tracing the Pomander: Aromatic Medicine, Colonial Extraction, and the Becoming of the Body in Early Modern Europe
  • Maryam Abbasi (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg)
    The Zar Ritual: Spirits, Healing, and Cultural Heritage in Southern Iran

Chair: Giovanna Capponi (Universitade do Estado do Rio de Janeiro)
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Mercoledì, 11 giugno”]

10:00 – 11:30 | Panel: Healing between Spiritualities and Biomedicine
  • Emily Pierini (Sapienza University of Rome)
    Doctors, Saints, and Spirits: Therapeutic Itineraries between Spirituality and Biomedicine
  • Géraldine Mossière (Université de Montréal, Canada)
    The Work of Energy in Mind-Body Practices: A New Medicine? The Cases of 5 Rhythms and Core Energetics
  • Cecilia Draicchio (KU Leuven)
    Taking Belief Seriously? Looking at the Intersections of Psychiatry and Spiritual Healing in Ghana Through and Old-Fashioned Category

Chair: Joseph Sanzo (Ca’ Foscari Universtiy of Venice)

11:30 – 12:00 Coffee Break
12:00 – 13:00 | Panel: Healing Sounds
  • Jessica Roda (Georgetown University)
    Jewish Healing, Sounds, Body, and the Global Culture of Wellness
  • Zeynep Bulut (Queen’s University Belfast)
    Experimental Music as a Sustainable Care Model

Chair: Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)

14:30 – 16:00 | Panel: Spiritualities, Healing, and Politics
  • Luis Fernando Bernardi Junqueira (University of Cambridge)
    Mental Healing, Nation Building, and Alternative Modernities in Early 20th-Century China
  • Pilar Morena d’Alò (Newcastle University)
    Spirituality as Decolonisation: Co-option and Embracement in Argentine Feminism
  • Fernanda Gebara (Yorenka Tasorentsi Institute)
    Ancestral Medicines, Biocultural Conservation, and the Politics of Recognition: Indigenous Spiritualities as Pathways to Healing the Future

Chair: Giovanna Parmigiani (Harvard University)
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Giovedì, 12 giugno”]

10:00 – 11:00 | Panel: Spiritualities and Healing from South America
  • Giovanna Capponi (Universitade do Estado do Rio de Janeiro)
    Health Practices in Afro-Brazilian Religions: Navigating Science, Ecology, and Public Health Crises
  • Piera Talin (Center for the Study of Lived Religion at Cà Foscari University of Venice)
    Rite and Treatment in Ayahuasca Religions and Urban Neo-Shamanic Ayahuasca Groups

Chair: Emily Pierini (Sapienza University of Rome)

11:00 – 11:30 Coffee break
11:30 – 12:30 Round Table

[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
La conferenza si terrà in lingua inglese.

The Museum as Site of Architectural Experimentation

Il museo come luogo di sperimentazione architettonica anticipa e approfondisce i temi principali della mostra The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel, visitabile dal 10 maggio sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

Organizzata nei giorni inaugurali della Biennale, l’iniziativa si inserisce nel contesto della Biennale Architettura 2025 – 19. Mostra Internazionale di Architettura, ampliandone le riflessioni e ponendo l’accento sul ruolo del museo nella promozione del futuro dell’architettura. La mattinata di incontri riunisce architetti e professionisti museali in un ciclo di conversazioni dedicate a uno dei luoghi cardine della sperimentazione architettonica contemporanea: il museo.

Il programma intende favorire uno scambio dinamico sul ruolo dell’architettura e degli architetti nella definizione delle politiche culturali dei musei e nella costruzione del nostro rapporto con l’arte, sia nei contesti urbani che in quelli extraurbani.
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Programma”]

10:00 | Introduzione a cura di Béatrice Grenier
10:15 – 10:45 | Infrastrutture culturali per la trasformazione urbana

Joshua Ramus, REX
Andrés Jaque, Office for Political Innovation
Antoine Picon, Harvard University Graduate School of Design

11:00 – 11:30 | Le stratificazioni architettoniche del museo

Cecilia Puga, Museo Cileno di Arte Precolombiana
Giovanna Borasi, Canadian Centre for Architecture (CCA)
Manuel Segade, Museo Reina Sofía

11:45 – 12:15 | Ripensare i padiglioni come potenziali musei

Lina Ghotmeh, Lina Ghotmeh Architecture
Nicolas Fayad, EAST Architecture
Chris Dercon, Fondation Cartier pour l’art contemporain
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]