Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Fondazione Giorgio Cini

Venetiae, mundi splendor – Johannes Ciconia tra Roma e il Veneto, 1390-1412

Venetiae, mundi splendor – Johannes Ciconia tra Roma e il Veneto, 1390-1412, l’evento formativo fa parte dei Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini e rappresenta un’occasione di riflessione scientifica sulla relazione tra musica e malattie sociali, tra musica e discriminazioni sociali a seguito di eventi pandemici come la grande peste del 1348 in Europa.
Il seminario, rientra nel programma tematico annuale Democrazia e Pandemie, cui è dedicata la mostra Venezia e le epidemie allestita presso la Biblioteca del Longhena a partire dal 20 giugno.

I cinque giorni di seminario si concentrano sulla vita di Johannes Ciconia (Liegi, ca. 1370-Padova, 1412) che ha dato luogo a svariate biografie, le prime delle quali confondevano la sua figura con quella dell’omonimo padre. Giovane cantore al servizio del cardinale Philippe d’Alençon ai primi anni 1390 a Roma, Ciconia figlio assorbì lo stile polifonico della Cappella Papale – non ultimo quello dello scriptor apostolicus e prolifico compositore Antonio Zacara da Teramo. Ma in seguito, morto d’Alençon nel 1397, usò i contatti politici di quest’ultimo per trovare nuovi impieghi nel Nord Italia: prima forse a Lucca e Milano, poi sicuramente a Padova dal 1402, dove fu al servizio del giurista e religioso Francesco Zabarella e della Cattedrale di Padova fino alla precoce morte nel 1412.

Johannes Ciconia: tra amore cortese e medicina
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A uno dei suoi mottetti verrà dedicata particolare attenzione: Ut te per omnes celitus / Ingens alumnus Padue. Composto a Padova e esplicitamente dedicato a Zabarella, il brano al contempo descrive l’onnipotenza divina e allude a uno scenario apocalittico attraverso le parole omnipater qui cuncta nutu concutit. Ebbene, che questo scenario possa alludere alla peste è suggerito dalla recrudescenza della malattia occorsa a Padova nel 1404, che costrinse Zabarella a ritirarsi, forse con parte dei suoi familiares, a Cittadella. L’ipotesi verrà esaminata assieme ai rapporti che legano la peste non solo alla vicenda biografica di Ciconia e dei suoi protettori, ma anche a repertori musicali a lui coevi. Tra essi si pensa soprattutto a quello delle laudi del tardo Trecento o primo Quattrocento toscano – talune delle quali venivano cantate su melodie o polifonie di Ciconia –, ma anche a quello francese e in particolare alle opere di Guillaume de Machaut composte negli anni attorno al suo fortunato scampo dalla peste del 1348, in parte ancora circolanti in Italia alla fine del secolo.

Una di queste opere, il boeziano Remède de Fortune, contiene un virelai monofonico rielaborato da una ballade polifonica circolante nel nord Italia ai primi del Quattrocento: Amour m’a le cuer mis en tel martire; il suo testo tematizza esplicitamente il rapporto tra amore cortese e medicina. Un’altra, Le Jugement dou Roy de Navarre, offre lo spunto per una riflessione – ancora più generale – sul vincolo tra la musica e le discriminazioni sociali, culturali e religiose scaturite dal diffondersi della grande peste del 1348 in Europa. Si ricorderà in proposito che nel Jugement dou Roy de Navarre Machaut dedica un’estesa sezione all’accusa contro gli ebrei quali avvelenatori di fiumi e fontane, ritenuto all’origine della pandemia – la stessa stigmatizzazione che, com’è noto, ricorre con grande frequenza nella letteratura tre-quattrocentesca italiana ed europea.

Docenti del seminario saranno Barbara Zanichelli, cantante e docente specializzata nel repertorio tardo medievale, e Pedro Memelsdorff, direttore dei Seminari di Musica Antica dal 2006. Ad affiancarli i musicologi Francesco Zimei – esperto in repertori laudistici – e Anna Zayaruznaya – specialista nell’Ars Nova francese, docente a Yale.

L’evento è organizzato in collaborazione con Fondation Concordance (Basilea), Alamire Foundation (Lovanio), Irma Merk Stiftung e L.+Th. La Roche Stiftung (Basilea), contributori delle borse di studio vincitrici del bando.

Il 26 giugno, come parte del seminario, si terrà un concerto a cura dei borsisti vincitori del bando.

Modalità d’accesso
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I borsisti vincitori sono stati selezionati tramite bando.

Il Seminario è aperto e gratuito anche ad ascoltatori, su richiesta e approvazione della segreteria.

La Stanza Duse | Illustre Signora Duse, voci dall’archivio dell’attrice

Inaugurata nel 2011, la Stanza Duse è uno spazio permanente dedicato alla memoria della grande attrice italiana. Nasce dal desiderio di rendere accessibile, grazie ad allestimenti tematici, il prezioso patrimonio custodito nell’Archivio Duse.

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma propone al visitatore un viaggio attraverso la voce degli altri: artisti, intellettuali e letterati che hanno intrattenuto rapporti professionali e amicali con la grande attrice italiana.
La selezione di lettere, tra le quali compaiono quelle di Sibilla Aleramo, Grazia Deledda, Isadora Duncan, Luigi Pirandello, Margherita Sarfatti e il celebre stilista francese Jean Philippe Worth, restituisce un’immagine inedita dell’arte dusiana e della fitta e intricata rete di relazioni di cui Eleonora e il suo teatro si nutrirono. Pagine piene di riflessioni, sentimenti ed entusiasmi in grado di raccontare l’eccezionalità di questa artista e l’impatto che la sua arte ebbe nella cultura e nella società dell’Europa del primo Novecento.

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[accordion_entry title=”Modalità d’accesso”]
Per visitare la mostra rivolgersi a VisitCini.
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Vivaldi e l’ornamentazione – Tra la Pietà veneziana e la Dresda di Pisendel

Venerdì 6 giugno si terrà la conferenza Vivaldi e l’ornamentazione. Tra la Pietà veneziana e la Dresda di Pisendel, organizzata dall’Istituto Italiano Antonio Vivaldi. L’incontro fa parte del programma tematico annuale Casanova, Venezia e l’Europa.

L’arte dell’improvvisazione e dell’ornamentazione, fondamentale nella prassi esecutiva barocca, raggiunse nel XVIII secolo un livello di straordinaria raffinatezza, strettamente legato al linguaggio musicale, agli stili nazionali, alla retorica, alle intenzioni del compositore e allo stile dell’interprete.

Nella conferenza si approfondirà il linguaggio improvvisativo di Antonio Vivaldi e la sua trasmissione attraverso i suoi discepoli più rilevanti: il violinista tedesco J. G. Pisendel e le celebri soliste dell’Ospedale della Pietà, Anna Maria e Chiara. Un viaggio da Venezia a Dresda e ritorno, per indagare come queste pratiche continuarono a svilupparsi nella Pietà dopo la morte di Vivaldi.

La conferenza, che si svolgerà nel Padiglione delle Capriate, sarà tenuta dal Dr. Javier Lupiáñez.

 

Venezia e le epidemie

La mostra Venezia e le epidemie rappresenta un momento centrale delle attività promosse dalla Fondazione Giorgio Cini nell’ambito del percorso tematico Democrazia e pandemie.

Allestita nella Biblioteca del Longhena, la mostra, curata dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, traccia un percorso documentario sulle capacità di risposta della Repubblica di Venezia di fronte alle emergenze epidemiche che colpirono ripetutamente la città e l’Europa. L’esposizione presenta preziosi materiali provenienti dalle collezioni della Fondazione Giorgio Cini e da altre istituzioni veneziane: l’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale Marciana e la Fondazione Musei Civici.

Le opere esposte rievocano gli avvenimenti del pestifero et contagioso morbo, a testimonianza d’un quadro istituzionale che sin da subito passò dalle tensioni generate dal contagio a rilevanti misure di prevenzione, controllo e difesa, sino al superamento dell’epidemia. La scelta dei pezzi in mostra quali: originali di delibere e proclami, di provvedimenti come la contumacia, di rimedi medici, di costruzioni edilizie laddove la fede si intrecciava con il sollievo per la fine dell’epidemia, di santi di elezione a protezione dei malati, di fedi di sanità attestanti che la persona era sana e poteva girare per il territorio della Repubblica, sono tutti materiali che coprono quattro secoli di gestione, reazione e difesa dalle epidemie.

A questa azione si associò un moltiplicarsi di iniziative religiose. Nella seconda parte del 16° secolo, a seguito della peste del 1575-76, il Senato dedicò un tempio al Cristo Redentore, realizzato da Andrea Palladio; nella prima parte del 17° secolo, dopo l’epidemia del 1630-31, un nuovo tempio fu intitolato alla Madonna della Salute, la cui edificazione fu affidata a Baldassare Longhena. Ai due edifici sono dedicate due feste di devozione tuttora care ai veneziani.

A questo apparato documentale si accompagna un viaggio multimediale, grazie a una video-installazione interattiva creata dallo studio camerAnebbia, che ha utilizzato i fondi e gli archivi della Fondazione e i materiali di Venice Long Data, il progetto in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia che applica i Big Data e la Scienza delle Reti agli archivi e ai documenti storici.

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[accordion_entry title=”Orari e modalità d’accesso”]

La mostra è visitabile solo su prenotazione scrivendo a veneziaepidemie@cini.it.
È aperta tutti i giorni, eccetto il mercoledì, dalle 11:00 alle 17:00, con ingressi ogni 45 minuti (11:00, 11:45, 12:30, 13:15, 14:00, 14:45, 15:30, l’ultimo ingresso è previsto alle 16:15).

Per le visite guidate: visitcini.com
Per le scuole: scrivere a educational@cini.it

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Spiritualities and Healing in Global and Transhistorical Perspectives

La conferenza, dedicata al rapporto tra spiritualità e medicine in chiave comparativa e trans-storica, interroga le medicine popolari, vernacolari, complementari, alternative, indigene e biologiche. I movimenti di cura alternativa alla medicina scientifica che hanno contestato la gestione della pandemia hanno spesso radici di tipo religioso e/o spirituale e hanno avuto ricadute politiche di grande impatto, fornendo nuove energie a nazionalismi, populismi e fondamentalismi. Il convegno riunirà in un unico dialogo antropologi, etnografi, sociologi, storici ed esperti di studi religiosi.

L’evento è co-organizzato dal Centro di Studi Comparati sulle Civiltà e le Spiritualità (Fondazione Giorgio Cini) insieme al Center for the Study of World Religions (Harvard Divinity School), Center for the Study of Lived Religion (Università Ca’ Foscari) e HEAL Network for the Ethnography of Healing.

Spiritualities and Healing in Global and Transhistorical Perspectives rientra nel programma tematico annuale Democrazia e Pandemie, cui è dedicata la mostra Venezia e le epidemie allestita presso la Biblioteca del Longhena a partire dal 20 giugno.

programma

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[accordion_entry title=”Martedì, 10 giugno”]

9:30 – 10:00 | Welcome Greetings
  • Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)
  • Giovanna Parmigiani (Harvard University)
  • Emily Pierini (Sapienza University of Rome)
10:00 – 11:30 | Panel: Spiritualities and Healing in the Mediterranean and Beyond
  • Giovanna Parmigiani (Harvard University)
    Magic and Healing in Southern Italy: Spiritual Pizzica as a Magical Practice
  • Theodoros Kyriakides (University of Cyprus)
    Magico-Religious Proximity and the Aesthetics of Healing in Cypriot Yitíes and Yiatrosóphia
  • Francesca Conti (The American University of Rome)
    Secret Words Revealed: Gender, Tradition, and Change among Italian Folk Healers and Segnature

Chair: Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)

11:30 – 12:00 | Coffee Break
12:00 – 13:00 | Panel: Spirituality, Healing, and COVID-19
  • Bettina E. Schmidt (University of Wales Trinity Saint David)
    Non-Ordinary Experiences during the COVID-19 Pandemic
  • Felicia Cucuta (Harvard University)
    Au Creux de l’Oreille / In Your Ear: The Curative Potential of Arts during the Pandemic

Chair: Giovanna Parmigiani (Harvard University)

14:30 – 16:30 | Panel: Spiritualities and Healing in Historical Perspective
  • Tatiana Tiaynen-Qadir and Ali Qadir (Tampere University, Finland)
    Mystical Consciousness and Healing: Modern Eastern Orthodox Mystics between Trascendence and Community
  • Claudia Stella Geremia (Harvard University)
    Enchanting Remedies: The Donne de Fora and the Blurred Lined between Magic and Healing (16 th -20 th Centuries)
  • Silke Felber (University of Arts, Linz, Austria)
    Tracing the Pomander: Aromatic Medicine, Colonial Extraction, and the Becoming of the Body in Early Modern Europe
  • Maryam Abbasi (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg)
    The Zar Ritual: Spirits, Healing, and Cultural Heritage in Southern Iran

Chair: Giovanna Capponi (Universitade do Estado do Rio de Janeiro)
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[accordion_entry title=”Mercoledì, 11 giugno”]

10:00 – 11:30 | Panel: Healing between Spiritualities and Biomedicine
  • Emily Pierini (Sapienza University of Rome)
    Doctors, Saints, and Spirits: Therapeutic Itineraries between Spirituality and Biomedicine
  • Géraldine Mossière (Université de Montréal, Canada)
    The Work of Energy in Mind-Body Practices: A New Medicine? The Cases of 5 Rhythms and Core Energetics
  • Cecilia Draicchio (KU Leuven)
    Taking Belief Seriously? Looking at the Intersections of Psychiatry and Spiritual Healing in Ghana Through and Old-Fashioned Category

Chair: Joseph Sanzo (Ca’ Foscari Universtiy of Venice)

11:30 – 12:00 Coffee Break
12:00 – 13:00 | Panel: Healing Sounds
  • Jessica Roda (Georgetown University)
    Jewish Healing, Sounds, Body, and the Global Culture of Wellness
  • Zeynep Bulut (Queen’s University Belfast)
    Experimental Music as a Sustainable Care Model

Chair: Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)

14:30 – 16:00 | Panel: Spiritualities, Healing, and Politics
  • Luis Fernando Bernardi Junqueira (University of Cambridge)
    Mental Healing, Nation Building, and Alternative Modernities in Early 20th-Century China
  • Pilar Morena d’Alò (Newcastle University)
    Spirituality as Decolonisation: Co-option and Embracement in Argentine Feminism
  • Fernanda Gebara (Yorenka Tasorentsi Institute)
    Ancestral Medicines, Biocultural Conservation, and the Politics of Recognition: Indigenous Spiritualities as Pathways to Healing the Future

Chair: Giovanna Parmigiani (Harvard University)
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[accordion_entry title=”Giovedì, 12 giugno”]

10:00 – 11:00 | Panel: Spiritualities and Healing from South America
  • Giovanna Capponi (Universitade do Estado do Rio de Janeiro)
    Health Practices in Afro-Brazilian Religions: Navigating Science, Ecology, and Public Health Crises
  • Piera Talin (Center for the Study of Lived Religion at Cà Foscari University of Venice)
    Rite and Treatment in Ayahuasca Religions and Urban Neo-Shamanic Ayahuasca Groups

Chair: Emily Pierini (Sapienza University of Rome)

11:00 – 11:30 Coffee break
11:30 – 12:30 Round Table

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La conferenza si terrà in lingua inglese.

The Museum as Site of Architectural Experimentation

Il museo come luogo di sperimentazione architettonica anticipa e approfondisce i temi principali della mostra The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel, visitabile dal 10 maggio sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

Organizzata nei giorni inaugurali della Biennale, l’iniziativa si inserisce nel contesto della Biennale Architettura 2025 – 19. Mostra Internazionale di Architettura, ampliandone le riflessioni e ponendo l’accento sul ruolo del museo nella promozione del futuro dell’architettura. La mattinata di incontri riunisce architetti e professionisti museali in un ciclo di conversazioni dedicate a uno dei luoghi cardine della sperimentazione architettonica contemporanea: il museo.

Il programma intende favorire uno scambio dinamico sul ruolo dell’architettura e degli architetti nella definizione delle politiche culturali dei musei e nella costruzione del nostro rapporto con l’arte, sia nei contesti urbani che in quelli extraurbani.
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[accordion_entry title=”Programma”]

10:00 | Introduzione a cura di Béatrice Grenier
10:15 – 10:45 | Infrastrutture culturali per la trasformazione urbana

Joshua Ramus, REX
Andrés Jaque, Office for Political Innovation
Antoine Picon, Harvard University Graduate School of Design

11:00 – 11:30 | Le stratificazioni architettoniche del museo

Cecilia Puga, Museo Cileno di Arte Precolombiana
Giovanna Borasi, Canadian Centre for Architecture (CCA)
Manuel Segade, Museo Reina Sofía

11:45 – 12:15 | Ripensare i padiglioni come potenziali musei

Lina Ghotmeh, Lina Ghotmeh Architecture
Nicolas Fayad, EAST Architecture
Chris Dercon, Fondation Cartier pour l’art contemporain
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Settant’anni dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano

Tra i primi istituti della Fondazione Giorgio Cini, l’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano risale al 1955. La sua principale finalità, da decenni, è dare un contributo fondamentale allo studio della storia di Venezia tramite la raccolta di documentazione, la ricerca, la pubblicazione della rivista Studi Veneziani e l’organizzazione di seminari e incontri scientifici. Quest’anno si festeggiano i sette decenni di attività ricordando, tramite la partecipazione di esperti studiosi, le figure dei direttori che hanno guidato l’Istituto, le esperienze scientifiche ed editoriali, il tutto
con uno sguardo al futuro. Nell’ambito del seminario viene presentato il volume 87-88 di Studi Veneziani (2023).

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[accordion_entry title=”Programma”]
Egidio Ivetic
Introduzione

 

Marcello Verga
Professore ordinario di Storia moderna, Università di Firenze
La storiografia italiana e la storia di Venezia

 

Niccolò Zorzi
Professore ordinario di Civiltà bizantina, Università di Padova
Agostino Pertusi direttore

 

Antonella Barzazi
Professoressa ordinaria di Storia moderna, Università di Padova
Gaetano Cozzi direttore

 

Gino Benzoni
Accademico Istituto Veneto Scienze Lettere ed Arti e già Direttore Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano
Un pezzo di vita alla Fondazione Giorgio Cini

 

Egidio Ivetic
Direttore Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, Fondazione Giorgio Cini
Le nuove sfide

 

Marco Pellegrini
Professore ordinario di Storia moderna, Università di Bergamo
Presentazione del volume 87-88 di Studi Veneziani (2023)

modera

Andrea Zannini
Professore ordinario di Storia moderna, Università di Udine
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Accesso libero fino a esaurimento posti.

Solti-Peretti Répétiteur Masterclass

L’Accademia Georg Solti torna a Venezia con il Corso per Répétiteurs Solti-Peretti. Fondata dal leggendario direttore d’orchestra Georg Solti, l’Accademia si dedica alla formazione di giovani cantanti lirici e répétiteurs alle prime esperienze professionali. I corsi sono completamente gratuiti per gli studenti, dando loro l’opportunità di accedere a una formazione di altissimo livello. Il Corso consente a sei répétiteurs selezionati di approfondire le loro competenze grazie alla guida di alcuni dei migliori direttori d’orchestra, vocal coach e répétiteurs internazionali.
Venerdì 18 aprile, a conclusione della Masterclass, la Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini ospita il concerto dell’Accademia con cinque pianoforti a coda, sei pianisti e sei cantanti. Un percorso formativo innovativo per chi aspira alla direzione d’orchestra, che costituisce una rarità nel contesto musicale italiano.

The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel

In occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura – la Biennale di Venezia, la Fondation Cartier pour l’art contemporain presenta presso la Fondazione Giorgio Cini il nuovo progetto architettonico del suo futuro edificio, progettato da Jean Nouvel.

Questa mostra innovativa, Evento Collaterale della Biennale, si terrà dal 10 maggio al 14 settembre 2025.
Sin dalla sua creazione, la Fondation Cartier pour l’art contemporain ha posto l’architettura al centro della sua programmazione, utilizzandola come mezzo per favorire un dialogo creativo interdisciplinare. L’attuale edificio, progettato dal celebre architetto Jean Nouvel e inaugurato nel 1994 in Boulevard Raspail, a Parigi, ha rotto tutte le convenzioni della museografia con l’apparente immaterialità di un cubo di vetro. Trent’anni dopo, la Fondation Cartier ha commissionato a Nouvel la progettazione di un nuovo edificio che aprirà alla fine del 2025 in Place du Palais Royal, sempre a Parigi, accanto al museo del Louvre. Forzando i confini del design architettonico, il nuovo edificio incarna la missione della Fondazione di coinvolgere tutte le forme di creazione contemporanea.

L’esposizione, presentata presso la Fondazione Giorgio Cini, svela i concetti innovativi del design di questo nuovo edificio-simbolo e lo usa come lente per esplorare il futuro dell’architettura. Il progetto espositivo trae ispirazione dal testo critico di Nouvel, scritto nel 1980, Il futuro dell’architettura non è più architettonico. La Fondation Cartier, riprendendo questa affermazione, ripropone l’approccio ‘contestuale’ dell’architetto, che consiste nel creare spazi che non sono semplicemente edifici, ma ambienti culturali e intellettuali, un’architettura che trascende i propri confini. Nel suo progetto per il nuovo spazio, l’architettura diventa una piattaforma per un ampio spettro dell’intelligenza umana, che include le arti visive, la filosofia e la tecnologia, in sintonia con il tema centrale della Biennale 2025, Intelligens. Natural. Artificial. Collective.
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[accordion_entry title=”Orari e modalità d’accesso”]
Aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle 19. Chiuso il mercoledì.

Ingresso libero
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Democrazia e Pandemie

La Fondazione Giorgio Cini ha da sempre una vocazione di dialogo tra discipline umanistiche e scientifiche ed è riconosciuta come luogo di riflessione su questioni globali. Con il simposio Global Health in the Age of AI: Charting a Course for Ethical Implementation and Societal Benefit, organizzato lo scorso novembre, la Fondazione ha rinnovato questo impegno, inaugurando un nuovo ciclo di incontri internazionali per facilitare l’individuazione di soluzioni alle sfide del contemporaneo.

Quest’anno, il simposio Democrazia e Pandemie intende esplorare come i sistemi democratici possano affrontare le sfide dei contagi pandemici, approcciando il tema in chiave interdisciplinare. Il simposio riunisce esperti di medicina, economia, politica, sociologia, filosofia e diritto con l’obiettivo di sviluppare soluzioni globali e sostenibili. L’evento sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale, offrendo riflessioni concrete per minimizzare i danni umani ed economici delle future crisi sanitarie.

Venezia è stata devastata nei secoli da drammatiche epidemie. Le basiliche votive come la Salute e il Redentore ne sono una traccia. Venezia ha però saputo reagire, sviluppando regole e strutture volte a prevenire e contenere le pandemie. Non è un caso che parole come lazzaretto e quarantena siano nate a Venezia. A partire dalla storia della Serenissima, gli Istituti della Fondazione articolano durante tutto l’anno un programma interdisciplinare di eventi culturali.