Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 15 di 56 - Fondazione Giorgio Cini

FontanaArte.Vivere nel vetro

FontanaArte.Vivere nel vetro, a cura di Christian Larsen, affronterà un argomento di grande interesse nella panoramica del vetro artistico, sia per la vastità delle tematiche sia per la valenza delle personalità coinvolte nella vicenda storica e produttiva della società milanese. La mostra offrirà una retrospettiva critica degli arredi in vetro della leggendaria azienda milanese, attraverso una scansione del repertorio creativo e dei periodi di produzione dei quattro grandi direttori artistici: Gio Ponti, Pietro Chiesa, Max Ingrand e Gae Aulenti. Dalla sua fondazione, da parte di Ponti nel 1932, fino alla dipartita di Aulenti nel 1996, il catalogo di FontanaArte traccia un arco storico stilistico nel design del XX secolo, dalla logica razionale del modernismo fino alla giocosità del postmodernismo. L’azienda fissò gli standard del design italiano: la perfetta continuità tra la classicità e la tecnologia contemporanea, il connubio ideale tra arte e industria, la qualità superlativa dei materiali e della lavorazione artigianale del vetro industriale e l’elevazione dell’oggetto quotidiano all’arte del vivere. La mostra che svilupperà un percorso in cui ogni stanza focalizzerà un approfondimento specifico a ognuno dei designer, culminerà in una suite arredata nello stile FontanaArte per rievocare un appartamento milanese. L’allestimento sarà realizzato su progetto dell’architetto Massimiliano Locatelli.

On Fire

On Fire è il titolo di un’inedita mostra curata da Bruno Corà, organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Tornabuoni Art, che si terrà dal 22 aprile al 24 luglio 2022 sull’Isola di San Giorgio Maggiore. È dedicata al più intrigante degli elementi naturali: il fuoco. Naturalmente fuggevole, privo di forma, peso o densità, questo elemento affascina da sempre gli artisti, sia per i suoi potenziali effetti sugli altri materiali sia in quanto forza attiva nelle opere d’arte.

L’esposizione mira a mostrare il fuoco non solo nelle sue conseguenze ma anche come presenza attraverso il lavoro di grandi artisti internazionali quali: Alberto Burri, Yves Klein, Arman, Pier Paolo Calzolari, Jannis Kounellis e Claudio Parmiggiani. Dalle combustioni di vari materiali di Alberto Burri all’uso di Jannis Kounellis di bombole del gas, gli artisti si sono appropriati della dicotomia che è il fuoco: sia distruttore che generatore, cenere e luce.

Per questa grande mostra convergeranno all’Isola di San Giorgio Maggiore numerosi prestiti internazionali concessi dalle più prestigiose collezioni sia pubbliche che private europee e nordamericane e tra essi numerosi pezzi inediti o raramente esposti al pubblico.

Il progetto espositivo è accompagnato da una pubblicazione edita da Forma Edizioni sotto la direzione scientifica di Bruno Corà.

Kehinde Wiley: An Archaeology of Silence

La mostra Kehinde Wiley: An Archaeology of Silence, a cura di Christophe Leribault,  è in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini ed è Evento collaterale  della 59a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, organizzata dal Musée d’Orsay, Paris e con il supporto della galleria TEMPLON.

 

In questo nuovo corpus di lavori, Wiley mette in luce la brutalità del passato coloniale, americano e globale, usando il linguaggio figurativo dell’eroe caduto. La mostra includerà una serie di dipinti e sculture monumentali inediti, ampliando il suo corpus di opere DOWN del 2008.

Inizialmente ispirata al dipinto di Holbein Il Cristo morto nella tomba, nonché dipinti e sculture storici di guerrieri caduti e figure nello stato di riposo, Wiley ha creato una serie inquietante di corpi neri inclini, riconcettualizzando le forme pittoriche classiche per creare una versione contemporanea della ritrattistica monumentale, che risuona di violenza, dolore e morte, oltre che di estasi. Per questo nuovo corpus di lavori, Wiley ha ampliato questi elementi tematici fondamentali per meditare sulla morte dei giovani neri uccisi in tutto il mondo. La tecnologia ci permette di essere testimoni di queste atrocità che una volta erano taciute. Wiley afferma: “Questa è l’archeologia che sto portando alla luce: lo spettro della violenza della polizia e del controllo dello stato sui corpi di giovani neri in tutto il mondo”.

 

Alla luce degli attuali conflitti globali, il linguaggio sulle lotte di potere e sui diritti umani inalienabili è più critico che mai.
I nuovi ritratti mostrano giovani uomini e donne neri in posizioni di vulnerabilità che raccontano una storia di sopravvivenza e resilienza, rivelando la bellezza che può emergere dalla tragedia. Le loro pose sono state mutuate da fonti storiche dell’arte dell’Europa occidentale che fungono da straordinarie elegie, evocando la metafora centrale della giovinezza e della resilienza, e si ergono come monumenti alla resistenza e alla perseveranza di fronte alla ferocia, incorporando una scala che spinge oltre il mero corporeo e nel regno di icone spirituali, di martiri e santi.

 

La mostra è curata da Christophe Leribault, Presidente del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie, che ha precedentemente curato la prima mostra di Wiley in Francia al Petit Palais nel 2016 Kehinde Wiley: Lamentation. Storico dell’arte specializzato nel XIX secolo, Leribault ha un profondo legame con le basi storico-artistiche del lavoro di Wiley.

Homo Faber: Crafting a more human future. Living Treasures of Europe and Japan

Dal 10 aprile al 1 maggio 2022 torna a San Giorgio Homo Faber: Crafting a more human future nell’edizione Living Treasures of Europe and Japan, il grande progetto dedicato alla valorizzazione dell’alto artigianato artistico organizzato da Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, in partnership con la Fondazione Giorgio Cini, la Fondazione Cologni Mestieri d’Arte, la Japan Foundation e la Fondation Bettencourt Schueller, patrocinata dall’UNESCO.

 

Negli spazi dell’Isola di San Giorgio Maggiore, i visitatori scopriranno capolavori, mostre, installazioni e workshop che – grazie al lavoro di un team di curatori internazionali coordinati da Alberto Cavalli, direttore esecutivo della Fondazione Cologni di Milano e direttore della Michelangelo Foundation – presenteranno il lavoro di grandi maestri artigiani europei, di creativi e di una selezione dei Tesori Nazionali Viventi giapponesi.

La mostra, diffusa nell’Isola di San Giorgio Maggiore, sarà articolata in 15 mostre curate da 22 tra designer e curatori di fama internazionale e occuperà quasi 4.000 metri quadri espositivi tra cui alcuni nuovi spazi appositamente restaurati e accessibili al pubblico per la prima volta. Homo Faber costituirà un’esperienza coinvolgente, con iniziative interattive, eccezionali scenografie progettate con sapiente uso di materiali innovativi e sostenibili e dimostrazioni dal vivo di maestri provenienti da tutto il mondo con un focus speciale sui maestri d’arte giapponesi e il loro ancestrale savoir-faire (biglietti già acquistabili su  homofaber.com).

Cerimonia di consegna del Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger”

Il 16 dicembre 2021 alle ore 17 alla Fondazione Giorgio Cini si svolgerà la Cerimonia di Premiazione nella quale verrà consegnato  il Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger” 2021. Il Premio è stato istituito nel 2014 dalla Fondazione Giorgio Cini in memoria del letterato austriaco Benno Geiger, il cui fondo letterario è conservato e valorizzato sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

Interverrà il Professor Francesco Zambon, con una prolusione sul tema: Tradurre i trovatori.

 

 

I vincitori dei premi sono Fabio Scotto e Federico Italiano che il 16 dicembre 2021 alle ore 17.00 riceveranno, nel corso della cerimonia, il Premio per la Traduzione Poetica “Benno Geiger” 2021.

 

Fabio Scotto vince con la traduzione dell’opera Nell’inganno della soglia di Yves Bonnefoy un premio in denaro del valore di 4.000 euro, mentre Federico Italiano riceve il premio destinato ai giovani traduttori di 1.000 euro per Variazioni sul barile dell’acqua piovana di Jan Wagner.

La cerimonia di premiazione verrà introdotta da una speciale prolusione del Professor Francesco Zambon dal titolo “Tradurre i trovatori”.

 

La rinnovata giuria, presieduta da Francesco Zambon e formata da scrittori, critici, docenti universitari ed esperti di traduzione – quali Franco Buffoni, Pietro Taravacci, Alessandro Niero, Snezana Milinkovic, Elena Agazzi – ha segnalato, inoltre, Daniele Ventre, per la traduzione di Apollonio Rodio, Argonautiche, Mesogea 2020 e Renata Morresi, per la traduzione di M. NourbeSe Philip, ZONG!, Benway Series, 2021.

Durante la cerimonia verrà assegnata la borsa di studio residenziale a Tommaso Tovaglieri, selezionato dalla medesima commissione giudicatrice tra le domande pervenute, che lavorerà al progetto di ricerca Benno Geiger tra Magnasco e Arcimboldo.

 

Nella stessa occasione verranno pubblicati i nuovi bandi per il 2022: il Bando del Premio per la Traduzione Poetica e il Bando per una borsa di studio residenziale trimestrale.

Potranno concorrere al Premio per la Traduzione Poetica le traduzioni italiane di opere poetiche da lingue occidentali antiche, medievali e moderne apparse negli ultimi due anni e regolarmente in commercio.

Potranno partecipare al bando per una Borsa trimestrale residenziale dottorandi italiani e internazionali con progetti di ricerca in ambito letterario, da svolgere presso la Fondazione Giorgio Cini.

 

Premio “Benno Geiger”. La Fondazione Giorgio Cini ha istituito nel 2014 il premio internazionale di traduzione poetica in memoria di Benno Geiger, per volontà testamentaria della figlia Elsa Geiger Ariè (all’anagrafe Elisabetta Paolina Geiger), con la finalità di valorizzazione e studio del fondo letterario del padre, da lei stessa donato alla Fondazione alla fine degli anni ’70. Il fondo, da allora conservato sull’Isola di San Giorgio Maggiore, comprende vari materiali: lettere, pubblicazioni, fotografie, bozze, appunti. La parte più consistente sono le lettere che Benno Geiger scambiò nel corso della sua vita con oltre 500 corrispondenti autorevoli: da Hofmannsthal a Rilke, da Kokoschka a Bernard, da Perosi a Bossi, da Pascoli a Borgese e Comisso.  Alle lettere si aggiungono alcune pubblicazioni di Geiger, manoscritti preparatori delle sue traduzioni in tedesco di Dante, Petrarca e Pascoli, corrispondenza con gli editori e altro materiale minore. La Fondazione possiede anche un ritratto di Benno Geiger dipinto da Emile Bernard, dono della figlia Elsa.

 

Ingresso libero fino esaurimento posti previa registrazione a questo form:

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Libri a San Giorgio | Il Teuzzone di Antonio Vivaldi

Ultimo appuntamento per Libri a San Giorgio, il 3 dicembre alle ore 17, in cui viene presentato Il Teuzzone, di Antonio Vivaldi, a cura di Alessandro Borin e Antonio Moccia: un libro, compreso nell’«Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi» edita da Ricordi, con il quale la collana della musica teatrale di Antonio Vivaldi si arricchisce di un nuovo volume che va a completare il dittico mantovano del “Prete rosso”. Messa in scena negli ultimi giorni del 1718, l’opera precedette infatti di qualche mese la rappresentazione del Tito Manlio, RV 738.

 

Presentano
Alessandro Borin, Antonio Moccia

 

Partecipa
Francesco Fanna

 

 


 

Per partecipare è necessario iscriversi al seguente form:

 

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Alex Majoli presenta Opera Aperta

In Opera Aperta, Alex Majoli riflette sul rapporto tra il Teatro e la città e sulle sue possibili interconnessioni. Un tema che s’innesta sul lavoro che il fotografo ha avviato da tempo, guidato dalla convinzione che “in ogni situazione, ogni persona gioca un determinato ruolo nella società”. L’artista ritrae ogni tipo di situazione costruendo un teatro intorno ai soggetti fotografati, così che la scena della strada diventa la scena di un teatro. In questo evento, la lettura fotografica di Majoli dialogherà con la lettura sociologica della professoressa Valentina Bonifacio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

 

Scarica il pdf Majoli

 


Iscrizione obbligatora

 

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Gillo Dorfles | Ghiribizzi

La mostra, curata da Aldo Colonetti e Luigi Sansone, raccoglie oltre al dipinto Vitriol (acronimo della frase latina “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem” ), 2010, e al disegno con il detto latino Si ova struthionis sol excubare  valet cur veri solis ope Virgo non generaret?, 1990, di Alberto Magno, una selezione di venti disegni realizzati da Gillo Dorfles nel 2017, pochi mesi prima della sua morte avvenuta a Milano il 2 marzo del 2018.

 

Vitriol così intensamente ispirato, sintetizza tutta la sua opera intrigante e stimolante, che ci riconduce all’essenza della vita, a percezioni lontane consce e inconsce, con sorprendente e compiaciuta curiosità.

 

“Gillo Dorfles è stato un ospite assiduo e partecipe delle attività della Fondazione Giorgio Cini. Ma è  nella sua inedita veste di creativo talentuoso e ironico pittore che abbiamo voluto rendergli omaggio e di accogliere con entusiasmo la proposta di una mostra dei suoi ultimi disegni” – spiega Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini.

 

Disegnare è sempre stato un piacevole esercizio giornaliero per Dorfles, una vera passione. Infatti egli aveva fatto propria l’antica locuzione latina Nulla dies sine linea (“nessun giorno senza una linea”). L’ampia capacità di Dorfles di abbracciare con la sottile punta del disegno, come osserviamo nelle opere esposte in mostra, una vastità di stati d’animo, perplessità mentali e psicologiche e aforismi esistenziali, coinvolge l’osservatore nel suo mondo che nulla trascura e tutto propone con occhio critico, ironico e filosofico.

A corredo della mostra sono esposti il suo primo libro Discorso tecnico delle arti, 1952,  e l’ultimo La mia America, 2018; a chiusura del percorso espositivo due fotografie che  ritraggono Dorfles mentre dipinge a Paestum, di Fabrizio Garghetti, 2010 e l’altra di Carlo Orsi, 2016, che lo riprende nel salotto di casa al pianoforte.

Libri a San Giorgio | The Female Voice in The Twentieth Century

The Female Voice in The Twentieth Century

 

Per il ciclo Libri a San Giorgio il 14 novembre alle ore 16.30, viene presentato il settimo volume della collana “Musical Cultures of the Twentieth Century”, The Female Voice in The Twentieth Century: Material, Symbolic and Aesthetic Dimensions, curato da Serena Facci e Michela Garda e pubblicato dalla casa editrice Routledge di Lonrdra. Anche questo libro nasce da un progetto di ricerca, il cui obiettivo è quello di offrire prospettive teoriche sulla voce sviluppate a partire dall’analisi di casi concreti nell’ambito di pratiche vocali differenti: teatro d’opera, composizione sperimentale, performance art, jazz, popular music e folk revival.

 

Presentano
Carla Moreni, Sonia Bergamasco

 

Partecipano
Michela Garda, Serena Facci


? Prenotazione obbligatoria

L’accesso alla Fondazione Giorgio Cini è consentito esclusivamente previa esibizione di Green Pass valido

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Polifonie popolari e canto corale del Veneto: un patrimonio da riscoprire, tutelare e restituire

Polifonie popolari e canto corale del Veneto: un patrimonio da riscoprire, tutelare e restituire


Presentazione del progetto finanziato dalla Regione del Veneto
a cura di Costantino Vecchi

18 novembre, ore 17

 

Grazie al contributo della Regione del Veneto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha avviato un importante progetto di salvaguardia e valorizzazione della documentazione audiovisiva prodotta e conservata presso il proprio archivio. I documenti riguardano i repertori polivocali di area veneta acquisiti nell’ambito della rassegna Polifonie “in viva voce” 12 nell’autunno 2008. La salvaguardia, la valorizzazione e la restituzione alle comunità di appartenenza di questi preziosi materiali, si configura come il principale obiettivo del progetto in virtù dell’importanza che tale patrimonio riveste nel panorama degli studi sulle tradizioni musicali popolari del Veneto.

Il progetto si propone di rendere accessibili ai ricercatori i materiali custoditi nell’archivio dell’IISMC tramite riversamento digitale e catalogazione e, allo stesso tempo, di mettere a disposizione dei cori e delle comunità locali le videoregistrazioni effettuate in occasione della rassegna.

La rassegna Polifonie “in viva voce”12, articolata in tre diversi concerti nei quali si sono esibite diciotto formazioni corali a cui si aggiunge un importante seminario di studi è stata possibile grazie alla ricerca condotta sul campo da Matteo del Negro tramite una borsa di studio finanziata dalla Regione del Veneto.

 

Durante l’incontro si illustreranno gli interventi di tutela avviati e si condurrà una riflessione sulla situazione attuale della musica popolare e del canto corale in Veneto a più di dieci anni di distanza dall’importante seminario del 2008 e dall’acquisizione dei materiali audiovisivi al centro del progetto.

 

Intervengono:
Renata Codello, Segretario Generale, Fondazione Giorgio Cini
Fausta Bressani, Direttore, Beni, Attività Culturali e Sport, Regione del Veneto
Giovanni Giuriati, Direttore IISMC, Fondazione Giorgio Cini

Costantino Vecchi, Archivio IISMC, Fondazione Giorgio Cini
Maurizio Agamennone, Università di Firenze
Matteo Del Negro, Ricercatore

 

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