Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 19 di 56 - Fondazione Giorgio Cini

Workshop di Calligrafia Giapponese – Shodō

La scrittura fu introdotta in Giappone dal continente utilizzando la lingua e la scrittura cinesi.

Vista l’enorme differenza tra le due lingue si escogitarono stratagemmi spesso fantasiosi per poter scrivere in modo coerente. Il Giappone inventa una forma di scrittura di grandissima complessità e sofisticazione ma di enormi potenzialità espressive. La calligrafia giapponese è imprescindibilmente legata alla pittura con la quale condivide strumenti e principi. Si tratta di una vera e propria arte e come tale diventa una pratica di vita. Essa richiede un lungo apprendistato e una pratica costante e diversi fattori concorrono alla sua piena realizzazione: il ritmo, la coscienza dello spazio, la perfetta padronanza della tecnica e non ultimo il ruolo dell’imitazione del lavoro del maestro.
Lo shodō, quindi, richiedendo una perfetta coerenza tra spirito ed espressione concreta, ci obbliga a considerare la scrittura non solo come uno strumento di comunicazione e di diffusione della cultura ma, anche, come l’espressione profonda del nostro essere.

 

Il workshop di Shodo (calligrafia giapponese) destinato agli studenti di giapponese di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di cultura giapponese e arti visive, sarà inaugurato da una lezione introduttiva dei professori Bonaventura Ruperti e Silvia Vesco.

Seguirà il workshop guidato dal Maestro Norio Nagayama, direttore della Scuola di Calligrafia Orientale Bokushin.

 

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I posti sono limitati, per iscriversi inviare un’email a: calligrafia@cini.it Indicando nome, cognome, affiliazione. L’e-mail deve essere nominativa, non si accettano iscrizioni multiple.

 

Si prega di attendere la conferma di iscrizione avvenuta.

 

Dato il numero ristretto dei posti disponibili chiediamo di avvisare il prima possibile in caso di disdetta o di ritardo.  A workshop iniziato i posti non occupati senza potranno essere riassegnati a discrezione della segreteria.

Simposio Filone d’Alessandria: incrocio di civiltà

Il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate organizzerà, in collaborazione con Giuseppe Balzano (Università di Bruxelles e Direttore di Beit Venezia, Casa della Cultura Ebraica), una giornata di studi dedicata a Filone d’Alessandria. Il complesso pensiero di Filone d’Alessandria (20 a.C. – 45 d.C. circa) si sviluppò nutrendosi di diverse tradizioni religiose e filosofiche. La sua lettura platonica della Bibbia ha gettato le basi per l’incontro tra filosofia greca, ebraismo e cristianesimo. È indubbiamente il Logos come concetto filosofico e come nozione religiosa che costituisce la maggiore originalità di questa opera monumentale. La giornata di studi avrà lo scopo di mostrare come la centralità della lingua nel pensiero di Filone, il suo “logocentrismo”, abbia influenzato le successive tradizioni filosofiche monoteiste. Una delle originalità di questo incontro risiede nell’attenzione particolare che sarà dedicata all’influenza di Filone d’Alessandria sull’Islam.

 

 

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Libri a San Giorgio

Le presentazioni dei nuovi libri curati dalla Fondazione Giorgio Cini riprendono il 5 dicembre alle ore 17 : Alessandra Carlotta Pellegrini e Jonathan Cross presenteranno al pubblico il quarto volume della collana «Musical Cultures of the Twentieth Century»: New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975, a cura di Robert Adlington (Routledge, London, 2019).

 

Il volume è il risultato di una serie di studi dedicati a diversi aspetti di quello che, in analogia a paralleli sviluppi nell’arte drammatica, può essere definito “nuovo teatro musicale”. Le innovazioni introdotte nel periodo 1955-1975 sono state rilevanti e coinvolgono un’ampia schiera di compositori: da Berio a Nono, da Stockhausen a Ligeti, da Kagel a Guaccero. I 13 capitoli, scritti da studiosi provenienti da vari Paesi europei, affrontano le seguenti problematiche: il confronto dei compositori con le esperienze e le teorie del teatro del XX secolo; la funzione delle nuove tecnologie per la configurazione della scena e la diffusione del suono; il ruolo del Festival di Avignone e dei teatri di Roma come centri propulsori; la teatralizzazione dell’esecuzione strumentale e la nuova vocalità; le difficoltà di analizzare opere che si concretizzano pienamente solo nell’evento performativo e sono testimoniate da una moltitudine di fonti disparate.


Alle ore 19 ci sarà il concerto Concerto di Carlo Grante

 

Nell’ambito delle attività del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Roman Vlad, il 5 dicembre alle ore 19 nell’Auditorium “Lo Squero” il pianista Carlo Grante si esibirà in un recital solistico. In programma Arnold Schönberg, Sechs kleine Klavierstücke, op. 19; Ferruccio Busoni, Sonatina seconda; Roman Vlad, Opus Triplex.
Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Seminari di Musica Antica 2020 | Antonio Caldara a Venezia e Vignanello 1709-1716

Il seminario Labirinti gemelli vuole omaggiare il compositore veneziano Antonio Caldara, cantante, violinista e violoncellista della Cappella Ducale di San Marco e a lungo ospite nelle dimore del principe Francesco Maria Ruspoli – tra cui il castello di Vignanello nel viterbese – dove conobbe alcuni tra i più esimi musicisti del tempo e compose un immenso repertorio di cantate, serenate e oratori. Alcuni di questi brani furono eseguiti nei cortili e giardini del principe, tra cui il noto Giardino di verdure di Vignanello, sorta di labirinto fatto costruire da Ottavia Orsini nel 1611.

 

Il seminario si concentrerà sulle opere composte durante il periodo vignanellese, con enfasi su cantate e serenate, nonché sui repertori cameristico-strumentali.

Sono previste masterclasses a cura di Amandine Beyer e conferenze per violinisti e cantanti solisti dal 1° al 5 febbraio.

Il seminario si concluderà con un concerto a ingresso libero presso l’Auditorium ‘Lo Squero’ martedì 4 febbraio alle ore 18.00.

 

Il seminario, diretto da Pedro Memelsdorff, è organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini con il contributo e la collaborazione della Fondazione Concordance e delle Fondazioni Irma Merk e L. + Th. La Roche (Basilea, Svizzera).

 

Scarica il bando per le borse di studio per partecipare al seminario.

 

Cerimonia di premiazione della VI edizione del Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger

Si chiude con un ex aequo la VI edizione del Premio “Benno Geiger” per la traduzione poetica: vincono Paola Ferretti con l’opera Sette poemi di Marina Cvetaeva e Fabio Pedone con Tra Parentesi di David Jones

A Mario Corona uno speciale riconoscimento alla carriera

 

Il 12 febbraio 2020 alle ore 17.00 è prevista la Cerimonia di Premiazione nella quale verrà consegnato  il Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger” 2019 ai traduttori  Paola Feretti e Fabio Pedone

Il Premio è stato istituito nel 2014 dalla Fondazione Giorgio Cini in memoria del letterato austriaco Benno Geiger, il cui fondo letterario è conservato e valorizzato sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

La cerimonia di premiazione verrà introdotta da una speciale prolusione del prof. Franco Buffoni dal titolo “Come riprodurre lo stile?” (ingresso libero fino esaurimento posti, segue aperitivo).

 

Paola Ferretti, con la traduzione dell’opera Sette poemi di Marina Cvetaeva (Giulio Einaudi Editori, 2019), e Fabio Pedone, con Tra Parentesi di David Jones (Mondadori, 2018), si divideranno un premio in denaro di 4.000 €.

 

La Giuria, presieduta da Francesco Zambon e formata da scrittori, critici, docenti universitari ed esperti di traduzione – quali Shaul Bassi, Franco Buffoni, Fabrizio Cambi, Alessandro Niero e Pietro Taravacci che per il 2019 non ha assegnato il premio per il giovane traduttore o per opera prima previsto dal bando, ha voluto omaggiare di uno speciale riconoscimento alla carriera il traduttore Mario Corona, che partecipava al Premio con la corposa traduzione nel volume Foglie d’erba, di Walt Whitman edito nella collana I Meridiani di Mondadori.

La giuria ha infine dedicato una menzione speciale alla traduzione di Ginevra Pugliese, per il volume Ritorno alla natura del bosniaco Faruk Sehic (Lietocolle).

La Borsa di Studio

 

Nel corso della cerimonia di consegna del Premio, verrà assegnata anche una borsa di studio residenziale alla studiosa Alessia Zinnari, selezionata dalla medesima Commissione giudicatrice tra le domande pervenute. Il sussidio, del valore di 6.000 euro, è riservato a laureati, dottorandi e dottori di ricerca, italiani e stranieri, d’età inferiore ai 35 anni che hanno presentato un progetto di ricerca sui fondi letterari conservati alla Fondazione Giorgio Cini e permetterà di soggiornare presso il Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana ‘Vittore Branca’.

 

Il Premio e il Fondo “Benno Geiger”

 

Al Premio Benno Geiger sono invitate a partecipare le traduzioni italiane di opere poetiche da lingue occidentali antiche, medievali e moderne apparse nell’ultimo anno e regolarmente in commercio. A questa sesta edizione hanno partecipato 20 opere, segnalate da 18 case editrici.

 

La Fondazione Giorgio Cini ha istituito nel 2014 il premio internazionale di traduzione poetica in memoria di Benno Geiger, per volontà testamentaria della figlia Elsa Geiger Ariè (all’anagrafe Elisabetta Paolina Geiger), con la finalità di valorizzazione e studio del fondo letterario del padre, da lei stessa donato alla Fondazione alla fine degli anni ’70.

Il fondo, da allora conservato sull’Isola di San Giorgio Maggiore, comprende vari materiali: lettere, pubblicazioni, fotografie, bozze, appunti. La parte più consistente sono le lettere che Benno Geiger scambiò nel corso della sua vita con oltre 500 corrispondenti autorevoli: da Hofmannsthal a Rilke, da Kokoschka a Bernard, da Perosi a Bossi, da Pascoli a Borgese e Comisso.

Alle lettere si aggiungono alcune pubblicazioni di Geiger, manoscritti preparatori delle sue traduzioni in tedesco di Dante, Petrarca e Pascoli, corrispondenza con gli editori e altro materiale minore. La Fondazione possiede anche un ritratto di Benno Geiger dipinto da Emile Bernard, dono della figlia Elsa.

Tetraktis Percussioni

30 ottobre 2019

Concerto | ore 18

Padiglione delle Capriate

Fondazione Giorgio Cini

 

 

Gianvincenzo Cresta

Entanglement (2019)

per quattro percussionisti

(dedicato a Tetraktis Percussioni)

 

Giacomo Manzoni

D’improvviso (1981)

per 6 percussionisti

 

Niccolò Castiglioni

Cronaca del Ducato di Urbino (1991)

per 6 percussionisti

 

Fausto Romitelli

Chorus (2001)

per 6 percussionisti

 

Edgard Varèse

Ionisation (1931)

 

 

Tetraktis Percussioni

Laura Mancini

Alessandro Beco

Giulio Calandri

Gianni Maestrucci

Leonardo Ramadori

Gianluca Saveri

 

Fabio Maestri, direttore

 

 

Concerto inserito nelle attività del Workshop

Research-led Performance: Percussione Crea-Azione

28-30 ottobre 2019

 


Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

Workshop di Calligrafia Araba-Islamica

Questo seminario inclusivo di un workshop guidato dall’artista italo-giordano Eyas Alshayeb, rivolto agli studenti di Lingua e letteratura araba di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di arti visive, intende esplorare la bellezza e la complessità della calligrafia islamica.

Partecipano Andrea Brigaglia (Università degli Studi di Napoli l’Orientale), Sara Kuehn (Institut d’ethnologie méditerranéenne, européenne et comparative -CNRS) e il maestro Eyas Alshayeb.


Ingresso gratuito previa registrazione, inviare una mail a: civilta.comparate@cini.it
Indicando nome, cognome, affiliazione, e turno prescelto (è possibile iscriversi ad un solo turno).

L’email deve essere nominativa, non si accettano iscrizioni multiple.
Si prega di attendere la conferma di iscrizione avvenuta.

Dato il numero ristretto dei posti disponibili chiediamo di avvisare il prima possibile in caso di disdetta o di ritardo. A workshop iniziato i posti non occupati senza potranno essere riassegnati a discrezione della segreteria.


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Vita tra le carte. Roman Vlad attraverso i documenti del suo archivio

In occasione del centenario della nascita di Roman Vlad  (1919-2013), il Comitato Nazionale per le celebrazioni in onore del compositore e musicologo di origini rumene organizza la mostra Vita tra le carte. Roman Vlad attraverso i documenti del suo archivio, a cura di Angela Carone.

Attraverso manoscritti autografi e documenti di varia natura provenienti dal Fondo Roman Vlad conservato all’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, il percorso espositivo ricostruisce alcuni aspetti della lunga ed eclettica carriera di Roman Vlad: il perfezionamento pianistico con Alfredo Casella e l’attività concertistica e teorica degli anni Quaranta; i contatti tra il compositore ed Eugenio Montale e le fasi creative relative alla nascita di brani vocali, strumentali e commenti sonori per film e documentari, firmati da celebri registi italiani e stranieri (tra cui Renato Castellani, René Clément, Luciano Emmer, Franco Zeffirelli).

La mostra rende accessibile ai visitatori uno spaccato dell’appassionante biografia umana e artistica di un pianista, compositore e musicologo protagonista della scena musicale internazionale del Novecento.

Thomas Stearns, un giovane artista americano alla Venini

In concomitanza con la mostra autunnale allestita presso LE STANZE DEL VETRO e legata come di consueto alle vicende della storica vetreria Venini, il Centro Studi del Vetro organizza il convegno di Thomas Stearns, un giovane artista americano alla Venini. L’evento si focalizzerà sull’attività dell’artista americano, che agli albori degli anni Sessanta approda nell’azienda muranese entrando in sintonia con l’allora direttore della ditta, l’architetto Ludovico de Santillana. Nonostante la sua vena creativa abbia trovato maggiore e più nota applicazione nel campo della pittura, della scultura e della tessitura, il giovane artista dell’Oklahoma (classe 1936), avvia la propria sperimentazione pionieristica con la materia vitrea, tanto da aggiudicarsi una borsa di studio offerta dal governo italiano. Quest’opportunità in breve tempo lo porta ad entrare in contatto con il contesto aziendale Venini, di cui diviene stretto collaboratore. La singolare fattura delle sue prime realizzazioni in vetro e l’originalità compositiva lo distinguono da subito rispetto alla produzione corrente e gli valgono poi l’assunzione come “guest designer” della Venini, con cui si presenta alla XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1962. Il simposio ne indagherà il tragitto artistico, registrandone le conquiste tecniche ed analizzando le note ripercussioni del suo innovativo sperimentalismo. La vicenda di Stearns deve essere infatti collocata in un più ampio contesto internazionale, considerata l’influenza che la sua esperienza muranese ebbe sul movimento dello Studio Glass e su altri artisti contemporanei. Una panoramica di interventi di taglio critico e storico – tra cui quelli di Rosa Barovier Mentasti, Kevin McManus e Carla Sonego – metterà infine a confronto le diverse tecniche e pratiche artistiche da lui utilizzate, ampliandone le prospettive in un percorso articolato a più voci.

 

Programma Stearns

Religious Dimensions of Conspiracy Theories: Connecting Old and New Trends

Al giorno d’oggi le teorie del complotto non solo hanno una presenza significativa nei social media, ma sono diventate parte della cultura mainstream. Ciononostante, le teorie cospirative sono state principalmente studiate da punti di vista politico-culturale, mettendo in secondo piano la dimensione religiosa. Questa conferenza, organizzata in collaborazione con Marco Pasi (Università di Amsterdam) e Egil Asprem (Università di Stoccolma), ambisce a contribuire a colmare questa lacuna, richiamando l’attenzione sulle dimensioni religiose ed esoteriche di queste teorie.
Le prime ricerche su questo tema descrivevano tali fenomeni come irrazionali e pericolosi, incarnando quella che Bruno Latour chiamerebbe una moderna “pratica di purificazione”, basata su una rigorosa separazione tra il razionale e l’irrazionale. Al contrario, le ultime ricerche hanno sottolineato la rilevanza di questi fenomeni, evidenziando come la sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche, economiche e scientifiche sia spesso ragionevole e come talvolta le cospirazioni esistano realmente.
In secondo luogo hanno anche sostenuto che “l’insicurezza ontologica” delle società contemporanee facilita lo scetticismo e la paranoia. La rilevanza delle teorie cospirative ha anche una dimensione politica. Alcune teorie del complotto forniscono un discorso anti-egemonico non solo in opposizione ai poteri transnazionali, ma anche contro il “regime della verità” à la Foucault, mettendo in discussione le basi della produzione della conoscenza stessa. Detto questo, la loro rilevanza riguarda anche il fenomeno opposto: infatti, le teorie della cospirazione sono talvolta strumenti utilizzati dai poteri egemonici.

 

Program Conspiracy conference

 

 

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