Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia Archives - Pagina 19 di 55 - Fondazione Giorgio Cini

Cerimonia di premiazione della VI edizione del Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger

Si chiude con un ex aequo la VI edizione del Premio “Benno Geiger” per la traduzione poetica: vincono Paola Ferretti con l’opera Sette poemi di Marina Cvetaeva e Fabio Pedone con Tra Parentesi di David Jones

A Mario Corona uno speciale riconoscimento alla carriera

 

Il 12 febbraio 2020 alle ore 17.00 è prevista la Cerimonia di Premiazione nella quale verrà consegnato  il Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger” 2019 ai traduttori  Paola Feretti e Fabio Pedone

Il Premio è stato istituito nel 2014 dalla Fondazione Giorgio Cini in memoria del letterato austriaco Benno Geiger, il cui fondo letterario è conservato e valorizzato sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

La cerimonia di premiazione verrà introdotta da una speciale prolusione del prof. Franco Buffoni dal titolo “Come riprodurre lo stile?” (ingresso libero fino esaurimento posti, segue aperitivo).

 

Paola Ferretti, con la traduzione dell’opera Sette poemi di Marina Cvetaeva (Giulio Einaudi Editori, 2019), e Fabio Pedone, con Tra Parentesi di David Jones (Mondadori, 2018), si divideranno un premio in denaro di 4.000 €.

 

La Giuria, presieduta da Francesco Zambon e formata da scrittori, critici, docenti universitari ed esperti di traduzione – quali Shaul Bassi, Franco Buffoni, Fabrizio Cambi, Alessandro Niero e Pietro Taravacci che per il 2019 non ha assegnato il premio per il giovane traduttore o per opera prima previsto dal bando, ha voluto omaggiare di uno speciale riconoscimento alla carriera il traduttore Mario Corona, che partecipava al Premio con la corposa traduzione nel volume Foglie d’erba, di Walt Whitman edito nella collana I Meridiani di Mondadori.

La giuria ha infine dedicato una menzione speciale alla traduzione di Ginevra Pugliese, per il volume Ritorno alla natura del bosniaco Faruk Sehic (Lietocolle).

La Borsa di Studio

 

Nel corso della cerimonia di consegna del Premio, verrà assegnata anche una borsa di studio residenziale alla studiosa Alessia Zinnari, selezionata dalla medesima Commissione giudicatrice tra le domande pervenute. Il sussidio, del valore di 6.000 euro, è riservato a laureati, dottorandi e dottori di ricerca, italiani e stranieri, d’età inferiore ai 35 anni che hanno presentato un progetto di ricerca sui fondi letterari conservati alla Fondazione Giorgio Cini e permetterà di soggiornare presso il Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana ‘Vittore Branca’.

 

Il Premio e il Fondo “Benno Geiger”

 

Al Premio Benno Geiger sono invitate a partecipare le traduzioni italiane di opere poetiche da lingue occidentali antiche, medievali e moderne apparse nell’ultimo anno e regolarmente in commercio. A questa sesta edizione hanno partecipato 20 opere, segnalate da 18 case editrici.

 

La Fondazione Giorgio Cini ha istituito nel 2014 il premio internazionale di traduzione poetica in memoria di Benno Geiger, per volontà testamentaria della figlia Elsa Geiger Ariè (all’anagrafe Elisabetta Paolina Geiger), con la finalità di valorizzazione e studio del fondo letterario del padre, da lei stessa donato alla Fondazione alla fine degli anni ’70.

Il fondo, da allora conservato sull’Isola di San Giorgio Maggiore, comprende vari materiali: lettere, pubblicazioni, fotografie, bozze, appunti. La parte più consistente sono le lettere che Benno Geiger scambiò nel corso della sua vita con oltre 500 corrispondenti autorevoli: da Hofmannsthal a Rilke, da Kokoschka a Bernard, da Perosi a Bossi, da Pascoli a Borgese e Comisso.

Alle lettere si aggiungono alcune pubblicazioni di Geiger, manoscritti preparatori delle sue traduzioni in tedesco di Dante, Petrarca e Pascoli, corrispondenza con gli editori e altro materiale minore. La Fondazione possiede anche un ritratto di Benno Geiger dipinto da Emile Bernard, dono della figlia Elsa.

Tetraktis Percussioni

30 ottobre 2019

Concerto | ore 18

Padiglione delle Capriate

Fondazione Giorgio Cini

 

 

Gianvincenzo Cresta

Entanglement (2019)

per quattro percussionisti

(dedicato a Tetraktis Percussioni)

 

Giacomo Manzoni

D’improvviso (1981)

per 6 percussionisti

 

Niccolò Castiglioni

Cronaca del Ducato di Urbino (1991)

per 6 percussionisti

 

Fausto Romitelli

Chorus (2001)

per 6 percussionisti

 

Edgard Varèse

Ionisation (1931)

 

 

Tetraktis Percussioni

Laura Mancini

Alessandro Beco

Giulio Calandri

Gianni Maestrucci

Leonardo Ramadori

Gianluca Saveri

 

Fabio Maestri, direttore

 

 

Concerto inserito nelle attività del Workshop

Research-led Performance: Percussione Crea-Azione

28-30 ottobre 2019

 


Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

Workshop di Calligrafia Araba-Islamica

Questo seminario inclusivo di un workshop guidato dall’artista italo-giordano Eyas Alshayeb, rivolto agli studenti di Lingua e letteratura araba di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di arti visive, intende esplorare la bellezza e la complessità della calligrafia islamica.

Partecipano Andrea Brigaglia (Università degli Studi di Napoli l’Orientale), Sara Kuehn (Institut d’ethnologie méditerranéenne, européenne et comparative -CNRS) e il maestro Eyas Alshayeb.


Ingresso gratuito previa registrazione, inviare una mail a: civilta.comparate@cini.it
Indicando nome, cognome, affiliazione, e turno prescelto (è possibile iscriversi ad un solo turno).

L’email deve essere nominativa, non si accettano iscrizioni multiple.
Si prega di attendere la conferma di iscrizione avvenuta.

Dato il numero ristretto dei posti disponibili chiediamo di avvisare il prima possibile in caso di disdetta o di ritardo. A workshop iniziato i posti non occupati senza potranno essere riassegnati a discrezione della segreteria.


Scarica il programma del Workshop-di-Calligrafia-Araba

Vita tra le carte. Roman Vlad attraverso i documenti del suo archivio

In occasione del centenario della nascita di Roman Vlad  (1919-2013), il Comitato Nazionale per le celebrazioni in onore del compositore e musicologo di origini rumene organizza la mostra Vita tra le carte. Roman Vlad attraverso i documenti del suo archivio, a cura di Angela Carone.

Attraverso manoscritti autografi e documenti di varia natura provenienti dal Fondo Roman Vlad conservato all’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, il percorso espositivo ricostruisce alcuni aspetti della lunga ed eclettica carriera di Roman Vlad: il perfezionamento pianistico con Alfredo Casella e l’attività concertistica e teorica degli anni Quaranta; i contatti tra il compositore ed Eugenio Montale e le fasi creative relative alla nascita di brani vocali, strumentali e commenti sonori per film e documentari, firmati da celebri registi italiani e stranieri (tra cui Renato Castellani, René Clément, Luciano Emmer, Franco Zeffirelli).

La mostra rende accessibile ai visitatori uno spaccato dell’appassionante biografia umana e artistica di un pianista, compositore e musicologo protagonista della scena musicale internazionale del Novecento.

Thomas Stearns, un giovane artista americano alla Venini

In concomitanza con la mostra autunnale allestita presso LE STANZE DEL VETRO e legata come di consueto alle vicende della storica vetreria Venini, il Centro Studi del Vetro organizza il convegno di Thomas Stearns, un giovane artista americano alla Venini. L’evento si focalizzerà sull’attività dell’artista americano, che agli albori degli anni Sessanta approda nell’azienda muranese entrando in sintonia con l’allora direttore della ditta, l’architetto Ludovico de Santillana. Nonostante la sua vena creativa abbia trovato maggiore e più nota applicazione nel campo della pittura, della scultura e della tessitura, il giovane artista dell’Oklahoma (classe 1936), avvia la propria sperimentazione pionieristica con la materia vitrea, tanto da aggiudicarsi una borsa di studio offerta dal governo italiano. Quest’opportunità in breve tempo lo porta ad entrare in contatto con il contesto aziendale Venini, di cui diviene stretto collaboratore. La singolare fattura delle sue prime realizzazioni in vetro e l’originalità compositiva lo distinguono da subito rispetto alla produzione corrente e gli valgono poi l’assunzione come “guest designer” della Venini, con cui si presenta alla XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1962. Il simposio ne indagherà il tragitto artistico, registrandone le conquiste tecniche ed analizzando le note ripercussioni del suo innovativo sperimentalismo. La vicenda di Stearns deve essere infatti collocata in un più ampio contesto internazionale, considerata l’influenza che la sua esperienza muranese ebbe sul movimento dello Studio Glass e su altri artisti contemporanei. Una panoramica di interventi di taglio critico e storico – tra cui quelli di Rosa Barovier Mentasti, Kevin McManus e Carla Sonego – metterà infine a confronto le diverse tecniche e pratiche artistiche da lui utilizzate, ampliandone le prospettive in un percorso articolato a più voci.

 

Programma Stearns

Religious Dimensions of Conspiracy Theories: Connecting Old and New Trends

Al giorno d’oggi le teorie del complotto non solo hanno una presenza significativa nei social media, ma sono diventate parte della cultura mainstream. Ciononostante, le teorie cospirative sono state principalmente studiate da punti di vista politico-culturale, mettendo in secondo piano la dimensione religiosa. Questa conferenza, organizzata in collaborazione con Marco Pasi (Università di Amsterdam) e Egil Asprem (Università di Stoccolma), ambisce a contribuire a colmare questa lacuna, richiamando l’attenzione sulle dimensioni religiose ed esoteriche di queste teorie.
Le prime ricerche su questo tema descrivevano tali fenomeni come irrazionali e pericolosi, incarnando quella che Bruno Latour chiamerebbe una moderna “pratica di purificazione”, basata su una rigorosa separazione tra il razionale e l’irrazionale. Al contrario, le ultime ricerche hanno sottolineato la rilevanza di questi fenomeni, evidenziando come la sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche, economiche e scientifiche sia spesso ragionevole e come talvolta le cospirazioni esistano realmente.
In secondo luogo hanno anche sostenuto che “l’insicurezza ontologica” delle società contemporanee facilita lo scetticismo e la paranoia. La rilevanza delle teorie cospirative ha anche una dimensione politica. Alcune teorie del complotto forniscono un discorso anti-egemonico non solo in opposizione ai poteri transnazionali, ma anche contro il “regime della verità” à la Foucault, mettendo in discussione le basi della produzione della conoscenza stessa. Detto questo, la loro rilevanza riguarda anche il fenomeno opposto: infatti, le teorie della cospirazione sono talvolta strumenti utilizzati dai poteri egemonici.

 

Program Conspiracy conference

 

 

Form di iscrizione

La ‘splendida’ Venezia di Francesco Morosini (1619 – 1694): cerimoniali, arti, cultura

Nell’ambito delle celebrazioni per i quattrocento anni della nascita di Francesco Morosini (Venezia 1619 – Nauplia 1694), l’Istituto di Storia dell’Arte organizza un convegno internazionale di studi incentrato sulla sua figura e sul coté culturale della Venezia secentesca. Ammiraglio, diplomatico e poi doge, Francesco Morosini, detto il Peloponnesiaco, fu l’ultimo degli illustri patrizi che resero grande la Serenissima Repubblica, essendo capace di restituirle una parte dell’antico peso politico-militare sullo scacchiere internazionale e di far risorgere nei veneziani il sogno di possedere un impero marittimo in Levante. Morosini – la cui figura assunse una centralità alla quale nessun altro condottiero poté aspirare in tutta la secolare storia dello stato marciano – seppe orchestrare una strategia autocelebrativa del tutto inedita per l’efficacia degli strumenti di comunicazione in una Venezia che mantenne di fatto inalterata la sua primazia in campo culturale e artistico. Tra i temi presi in esame e illustrati nei due giorni del convegno da ventuno relatori, selezionati tra i maggiori studiosi della storia culturale e artistica secentesca, vi è quello centrale dell’immagine pubblica di Morosini e delle sue gesta nella produzione artistica di scultori, pittori, architetti, illustratori di primo piano. Strettamente collegato il tema dell’eccezionale proliferazione e popolarità di spettacoli, regate e feste civiche, mentre altri interventi si focalizzeranno sulla produzione letteraria ispirata al personaggio in anni coincidenti con una fase di importante trasformazione dell’arte veneziana in senso barocco; fenomeno che alcune relazioni analizzeranno in chiese, monumenti, figurazioni legate in vario modo al mito morosiniano.

 

Scarica il pieghevole Morosini

 


 

 

Dance Dance Dance

Nel celebrare i 50 anni della sua fondazione, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati  prosegue la programmazione 2019 con una serie di appuntamenti autunnali dedicati alle danze contemporanee e tradizionali in Indonesia, Corea del Sud e Giappone.

 

Grazie ad una stretta collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, il Teatro Stabile del Veneto e importanti istituzioni asiatiche come ARKO-Art Council Korea e Japan Foundation, nei mesi di ottobre e novembre l’Istituto promuove una rassegna di danza per scoprire l’universo ricchissimo e complesso delle arti sceniche in questi tre paesi dell’Estremo Oriente, da molti anni oggetto delle sue ricerche: performance, spettacoli, conferenze e proiezioni avranno luogo alla Fondazione Giorgio Cini e non solo, portando al centro della riflessione tematiche transculturali. Tradizione e contemporaneità, eredità e ribellione, maschile e femminile, natura e cultura, simbologia del colore e movimento, sono solo alcuni dei temi che si intrecciano in questa rassegna, con la fluidità tipica delle culture orientali.


 

24 ott. | ore 17
Dancing with my camera on my finger  

Auditorium Santa Margherita /Università Ca’ Foscari Venezia

Incontro con Sardono W. Kusumo e proiezione
Presenta Giovanni De Zorzi, coordina l’incontro Vito Di Bernardi

Evento in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali

 

25 ottobre | ore 18 | Auditorium ‘Lo Squero’

The Family of  Man and the Sea (Indonesia)

Performance di Sardono W. Kusumo Art DirectorCoreografo e Danzatore

Compagnia: Tony “Broer” Supartono, attore;
Bambang “Besur” Suryono, danzatore, attore e vocal artist;
Astri Kusuma Wardani, danzatrice;
Nur Handayani, cantante e vocal artist;
Otto Sidharta, compositore e sound designer;
Peter Szilagyi, tour manager

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti


 

14 novembre | ore 16 | Auditorium ‘Lo Squero’
Performance The Bridging Colours – Blu (Corea)

il coreografo e danzatore Yong Min Cho si esibirà accompagnato dai virtuosi musicisti Shin Nal Sae (haegeum, viella coreana)e Choi Sung Moo (janggu, percussioni) in uno spettacolo creato appositamente per la Fondazione Giorgio Cini per proseguire la ricerca di esplorazione tra colore e movimento iniziata nel 2014 proprio a San Giorgio con lo spettacolo The Bridging Colours – White.

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti
Si consiglia di arrivare all’Auditorium almeno venti minuti prima dell’inizio della performance h 15.40


 

20 novembre | ore 15 CFZ Ca’ Foscari Zattere Cultural Flow Zone – Sala Tesa 1

Danzare il corpo: la pratica nella scuola Amatsu

Workshop con Amatsu Tatsuhana | Posti a disposizione: 20
info: ruperti@unive.it

 

22 novembre | ore 16 Museo di Palazzo Grimani

La danza giapponese e le sue radici popolari nel dopoguerra

Conferenza a cura di Bonaventura Ruperti; dimostrazione a cura di Amatsu Tatsuha e alcuni allievi

 

25 novembre | ore 18 | Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni

Danze della scuola Amatsu. La danza giapponese e le sue radici popolari nel dopoguerra (Giappone)

Spettacolo di Amatsu Tatsuhana  e i suoi allievi: Amatsu Hanayū, Amatsu Tatsuharu, Amatsu Hanawaka, Amatsu Hanayuki
Suoni e musica: Tanaka Fumi
Regia: Machida Hiroshi

 

Per acquistare i biglietti:
www.teatrostabileveneto.it

 


 

Scarica Programma Dance Dance Dance

Garzoni. Apprenticeship, Work, Society in Early Modern Venice

Il 4 e 5 novembre 2019 si svolgerà alla Fondazione Giorgio Cini e all’Archivio di Stato di Venezia il convegno conclusivo del progetto GAWS: Garzoni. Apprenticeship, Work, Society in Early Modern Venice, finanziato dall’Agence Nationale de la Recherche Française e dal Fonds National Suisse pour la Recherche, e basato sulla collaborazione dell’Archivio di Stato e della Fondazione Giorgio Cini con le Università di Lille, Rouen, Ca’ Foscari Venezia e l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne. Durante il convegno, che vedrà la partecipazione di numerosi storici e storici dell’arte provenienti, oltre che dall’Italia, dalla Francia, dal Belgio, dalla Gran Bretagna e dalla Spagna, si discuteranno i risultati del progetto, che ha permesso di realizzare un database di circa 55.000 contratti di apprendistato di molteplici mestieri veneziani, dalla fine del XVI alla fine del XVIII secolo.

 

Scarica il programma

Libri a San Giorgio

Le presentazioni dei nuovi libri curati dalla Fondazione Giorgio Cini riprendono il 30 ottobre con il volume Giovanni Bellini: “… il migliore nella pittura”, curato da Peter Humfrey, Vincenzo Mancini, Anchise Tempestini e Giovanni Carlo Federico Villa (Venezia, Fondazione Giorgio Cini / lineadacqua, 2019). Vi sono raccolti gli Atti del convegno internazionale (27-28 ottobre 2016) dedicato al grande maestro veneziano Giovanni Bellini, nel corso del quale sono state evidenziate nuove interpretazioni e illustrati aspetti inediti della sua produzione pittorica.


Il 6 novembre sarà la volta dei due tomi 2018 di «Studi Veneziani», il periodico curato dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano che nelle sue tre sezioni di Studi, Note e Documenti, Recensioni indaga e approfondisce svariate tematiche sulla storia della civiltà veneziana, dal punto di vista storico, letterario e artistico.


Infine il 5 dicembre Alessandra Carlotta Pellegrini e Jonathan Cross presenteranno al pubblico il quarto volume della collana «Musical Cultures of the Twentieth Century»: New Music Theatre in
Europe: Transformations between 1955-1975, a cura di Robert Adlington (Routledge, London, 2019).
Attraverso l’analisi di un ampio repertorio di autori, da Berio a Birtwistle, da Henze a Kagel, da Nono a Zimmermann, il libro prende in esame il rapporto dei compositori con il dramma  contemporaneo, l’impiego di nuove tecnologie, il trattamento delle questioni politiche, i nuovi spazi teatrali, lo sfruttamento della gestualità esecutiva e le sfide poste all’analisi.